Leica M Monochrom Typ 246, bianconero atto secondo

Leica M Monochrom Typ 246, bianconero atto secondo

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Leica rinnova la sua Monochrom, aggiornando la precedente versione basata sul sensore CCD della M9 all'attuale sensore CMOS delle M e M-P Typ 240. ”

Impressioni d'uso, continua

L'ergonomia del corpo macchina, purtroppo, è tutt'altro che ottimale. Rispetto a modelli precedenti è in effetti leggermente migliorata grazie alla presenza di un appoggio per il pollice, ma in assoluto è ancora enormemente penalizzata dal fatto che la M è, di fatto, un blocco solido di metallo privo di impugnatura, in cui il grip è affidato unicamente alla copertura in similpelle della zona centrale. Vivamente consigliata l'impugnatura opzionale.

Il fatto poi che le possibilità di personalizzazione siano pressoché nulle non aiuta. Ad esempio, avremmo gradito che almeno il pulsante superiore dedicato alla ripresa video (e peraltro identificato da una generica lettera M) potesse essere assegnato ad altra funzione.
Abbiamo invece apprezzato la messa a fuoco Live View assistita da ingrandimento e focus peak, efficace e ben implementata grazie anche alla pratica opzione di auto-ingrandimento attivabile alla rotazione della ghiera di messa a fuoco. Ideale per still-life e macrofotografia, amplia sensibilmente le possibilità d'impiego della fotocamera.

Ben implementata, inoltre, la funzione Auto ISO, che prevede le pratiche opzioni 1/f, 1/2f e 1/4f per adattare il tempo di sicurezza all'obiettivo in uso, secondo la classica regola dell'inverso della focale.

Un ultimo punto che ci preme approfondire, riguardo all'efficacia di questo corpo macchina sul campo, è la lettura esposimetrica, con particolare riferimento alla modalità Classica. Utilizzatori diversi danno in effetti pareri molto discordanti su questo punto - c'è chi parla di sottoesposizione e chi di pesante e sistematica sovraesposizione.


La nostra esperienza, dati rilevati alla mano, è che l'esposimetro sia accurato e affidabile (circa 0,3 EV lo scarto massimo rilevato). La sua lettura media, però, ha una forte prevalenza al centro, il che rende questa lettura in qualche misura simile alla lettura spot, con le conseguenze del caso. Perfetta per chi è solito esporre per le alte luci, richiede di utilizzare frequentemente la funzione di blocco esposimetrico per scegliere la zona da esporre correttamente; viene quasi naturale, per chi conosce la macchina, fare la lettura durante la messa a fuoco, che per quanto detto in precedenza obbliga a mettere il soggetto al centro, dove si trova anche del telemetro.


Leica Monochrom Typ 246 + Summicron-M 1:2/35 ASPH - 400 ISO, f/2.4, 1/60 sec.
Vincenzo Esposito - Cheese 2015.

Certo lavorare con un esposimetro "quasi spot" può essere difficile e può portare a errori anche grossolani, anche perché, e ne riparleremo in fase di analisi qualitativa, la gamma dinamica di questa macchina non è molto ampia, e recuperare delle alte luci sovraesposte può risultare impossibile.

Chi non se la sente si utilizzare questo metodo, che con un po' di pratica assicura eccellenti risultati, può comunque sempre optare per la lettura Avanzata sul sensore che offre, tra le altre, una familiare lettura multi-area.