Phase One iQ250: nuovi orizzonti grazie al CMOS

Phase One iQ250: nuovi orizzonti grazie al CMOS

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Phase One passa al CMOS, portando la fotografia medio formato in epoca moderna. I puristi non temano: il colore è quello dei dorsi Phase One CCD; in compenso, le prestazioni in termini di alti ISO e velocità sono decisamente superiori, e anche la gamma dinamica supera quella dei precedenti CCD di 1 stop. ”

Introduzione

In occasione dell'evento congiunto Phase One & Mafer con protagonista David LaChapelle, recentemente tenutosi a Milano, abbiamo avuto modo di testare brevemente sul campo il dorso medio formato iQ250 di Phase One, il primo dorso medio formato a utilizzare un sensore CMOS.

Il suo annuncio è stato pressoché contemporaneo a quello della Hasselblad HD5-50c, che non a caso utilizza lo stessa sensore di produzione Sony. Il dorso Phase One è comunque più versatile, essendo compatibile con Mamiya 645 FF+ e RB67, Contax 645 AF, Hasselblad H1/H2, 555ELD, 553ELX, 503CW e 501CM, oltre che con il corpo Phase One 645DF+ su cui l'abbiamo provato. 

Si tratta dell'entry-level della gamma iQ2, in effetti l'unico del gruppo a utilizzare un sensore non a pieno formato 645 (che equivale a 53.9x40.4mm) ma di un formato ridotto (43.9x32.9mm) che si traduce in un fattore di crop di 1.3x. L'area utile è comunque superiore del 68% rispetto al full-frame 35mm, il che consente di distribuire i 50 Mpixel complessivi mantenendo una dimensione del singolo pixel piuttosto generosa: 5.3 micron. Per confronto, la Nikon D800, con i suoi 36 Mpixel, ha singoli pixel da 4.88 micron di lato (dato comune anche a molte APS-C attuali); nella Eos 1Dx, full-frame 35mm da 18Mpixel, il singolo pixel misura 6,95 micron.

Ciò che si può aspettare dalla iQ250, in prima battuta, è quindi un livello di dettaglio superiore a quello di qualunque reflex oggi disponibile, con un rumore molto contenuto considerata la risoluzione. Non è invece lecito attendersi la pulizia dei file più elevata in assoluto dato che, come detto, reflex 35mm con sensori da 16-18Mpixel sono avvantaggiate sotto questo aspetto.

Proseguendo con le specifiche, c'è da osservare come la tecnologia CMOS consenta al dorso iQ250 di raggiungere prestazioni mai viste in questo mondo: range di sensibilità da 100 a 6400 ISO (laddove i modelli basati su CCD si fermano a 800-1000 ISO), una gamma dinamica di ben 14 stop, uno in più dei precedenti modelli CCD, e una cadenza di scatto continuo che supera il singolo fps - 1.2 fps, per la precisione. Alcuni di questi dati possono far sorridere un utente reflex ma, come detto, sono del tutto inediti nel mondo medio formato.

Il display è un 3.2 pollici da 1.15 Mpixel (290 dpi) con funzioni touch, circondato da 4 pulsanti. Il dorso iQ250 integra Wi-Fi per lo scatto remoto da iPhone / iPad (con visualizzazione dell'anteprima), scrive su schede CF servendosi di un generoso buffer da 2 GB (che, ammesso ciò sia di qualche interesse in questo settore, consente di fatto uno scatto ininterrotto), offre un'interfaccia FireWire e una USB 3.0, e gestisce tempi di posa tra 1/10000 sec e 60 minuti. Il prezzo di listino è pari a 24.990 Euro.