Phase One iQ250: nuovi orizzonti grazie al CMOS

Phase One iQ250: nuovi orizzonti grazie al CMOS

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Phase One passa al CMOS, portando la fotografia medio formato in epoca moderna. I puristi non temano: il colore è quello dei dorsi Phase One CCD; in compenso, le prestazioni in termini di alti ISO e velocità sono decisamente superiori, e anche la gamma dinamica supera quella dei precedenti CCD di 1 stop. ”

Qualità d'immagine - colore e alti ISO

La banale domanda: "Com'è la qualità d'immagine della Phase One?" può avere due significati  molto diversi a seconda dell'autore. Chi proviene dal mondo reflex, con questa domanda chiede, essenzialmente, se e quali differenze rispetto a reflex "big megapixel" come la D800 giustifichino l'eventuale upgrade.
Chi proviene dal medio formato CCD, con questa domanda chiede: "Può un CMOS generare buoni colori?".


Immagine ridimensionata e particolare al 100% di uno scatto notturno a 100 ISO - 2 minuti di esposizione.

La risposta alla seconda domanda è, semplicemente, si. A dispetto dei pregiudizi sul formato CMOS, va detto che la tecnologia in sé ha acquisito una reputazione negativa anche, se non soprattutto, per come è stata e viene tutt'ora utilizzata: banalmente, un filtro RGB può privilegiare la selettività (quindi la qualità) dei colori oppure la sensibilità. Quasi tutti i costruttori prediligono la sensibilità, che oggi è un forte richiamo per le vendite, ma se un costruttore come Phase One decide di privilegiare il colore, può ottenere ottimi colori anche da un CMOS. Prova ne è il fatto che, lavorando solo sui profili e non sull'hardware, il RAW converter Phase One è quello unanimemente considerato in grado di ricavare il meglio da molte reflex professionali con sensore CMOS.   

  


Immagine ridimensionata e particolare al 100% di uno still-life a nostra disposizione per il test. 100 ISO, f/5.6, 1/6 sec.

Rispondere alla prima domanda è un po' più difficile. Quello che si può dire, senza ombra di dubbio, è che le performance ad alti ISO sono davvero sorprendenti per una medio formato.


1600 ISO, NR = 0


3200 ISO, NR = 0


6400 ISO, NR = 0

Gli 800 ISO sono utilizzabili senza alcun sacrificio. A 1600 ISO si nota la comparsa di una leggera grana, il solito rumore sul canale luminanza, che però non compromette minimamente il dettaglio e che, volendo, può essere del tutto eliminato in post-produzione (al costo ovviamente di ammorbidire un po' l'immagine). I 1600 ISO sono quindi perfettamente utilizzabili sul campo, e questa è un'ottima notizia per i fotografi di cerimonia che lavorano con il medio formato: con la iQ250 le basse luci non spaventano più, e in condizione di buona luce si può "giocare" di più sulla gamma ISO per bilanciare luce naturale e flash, sfruttando ancora meglio i vantaggi di un sistema a otturatore centrale.

Alle due sensibilità superiori, 3200 e 6400 ISO, la grana emerge maggiormente ma, di nuovo, non si nota alcuna apprezzabile perdita di dettaglio, né comparsa di rumore cromatico, né apprezzabile perdita di saturazione. Anche le due sensibilità più elevate sono quindi realmente utilizzabili, e non semplici voci di menu aggiunte a scopo di marketing.