Le fotocamere superzoom non ci hanno mai convinto troppo nella loro declinazione bridge: a fronte di un ingombro pari a quello di una piccola reflex la qualità d'immagine dei sensori in formato 1/2,3" (quasi d'obbligo per contenere le dimensioni pur offrendo escursioni focali molto estese) era in passato un prezzo troppo alto da pagare. A questo si sommava la difficoltà ad utilizzare la massima escursione dell'ottica in direzione tele a causa di un mix di fattori: ergonomia, scarsa luminosità dell'obiettivo, poca tenuta al rumore agli alti ISO, autofocus lenti e imprecisi, stabilizzatori non del tutto efficaci.
La nuova incarnazione della superzoom con ottica 30x che Sony ha costruito con la sua Cyber-shot HX50 cambia invece la prospettiva: nel primo contatto che abbiamo avuto con la macchina è risultata infatti abbastanza convincente. Il punto di forza è sicuramente quello di racchiudere le caratteristiche che una volta erano di una bridge in una compatta veramente tascabile. Inoltre una tenuta abbastanza buona dell'immagine al salire della sensibilità, un autofocus sufficientemente valido, uno stabilizzatore molto efficace sono tutti elementi che fanno girare il pollice verso l'alto.
La qualità dell'immagine non è certo quella ricercata dai puristi dell'immagine, ma considerando la risoluzione di 20,4 megapixel, risulta soddisfacente per tutti gli usi prettamente consumer. Sony Cyber-shot HX50 si candida quindi ad essere un'ottima compatta da viaggio, a un prezzo non proprio popolare (€419,00 la versione priva di GPS, €439,00 quella che invece integra il sistema di posizionamento satellitare), ma in linea con quello del segmento delle bridge superzoom.