Fujifilm XF1, X10 e X-S1: la generazione X alla prova

Fujifilm XF1, X10 e X-S1: la generazione X alla prova

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Fujifilm XF1, X10 e X-S1 sono le tre declinazioni che Fujifilm ha scelto per il suo sensore CMOS EXR in formato 2/3" da 12 megapixel: nella nostra recensione ne analizziamo pregi e difetti, differenze e punti in comune”

Fujifilm X10: la prima compatta X

Fujifilm X10 è stato il primo esperimento di Fujifilm per portare il blasone guadagnato da X100 sul campo anche nel settore delle compatte. Per farlo Fujifilm ha puntato sugli stessi canoni stilistici: costruzione in metallo, aspetto vintage un po' squadrato, interazione manuale con la macchina, mirino. Quest'ultimo su X10 è in versione solo ottica (mirino galileiano) a differenza della complessa e costosa soluzione ibrida ottica/elettronica utilizzata su X100. L'ottica offre zoom 4x 28-112mm equivalenti con apertura F2.0-2.8.

L'impostazione della parte posteriore è pressoché identica a quella di X100: i tasti attorniano il monitor LCD TFT da 2,8" caratterizzato da 460.000 punti. La qualità del monitor potrebbe essere migliorabile, così come la visibilità in piena luce. A sinistra del display troviamo una colonna con 4 tasti, dedicati rispettivamente all'avvio della riproduzione delle immagini, alla selezione della modalità di lettura della luce, della messa a fuoco e del tipo di visualizzazione a display desiderata (Live View con e senza dati di scatto oppure schermata con il riepilogo dei parametri di scatto). I tasti AE e AF fungono anche da regolazione dello zoom durante la revisione degli scatti.

A destra del monitor troviamo un joypad a 4 vie con tasto centrale cliccabile e ghiera di regolazione concentrica, l'altra ghiera è invece posta poco più sopra. Attorno al joypad troviamo i tasti di blocco AE/AF, indietro e RAW, scorciatoia per attivare la registrazione RAW con un solo click.

La parte superiore del corpo macchina in metallo è nuovamente ispirato a X100, ma con piccole differenze accanto al pulsante di scatto (con foro filettato per i comandi remoti meccanici): si passa poi alla slitta flash, al tasto personalizzabile Fn e alla ghiera per la regolazione della compensazione dell'esposizione.

Come abbiamo già detto l'interazione fisica con la fotocamera è uno degli aspetti su cui Fujifilm ha puntato molto: se in X100 diaframmi e tempi hanno la loro ghiera, X10 offre una ghiera per la compensazione dell'esposizione e zoom ad azionamento manuale: non solo l'estensione dello zoom dalla posizione di riposo è anche il comando di accensione della macchina. Completano il quadro della macchina il flash pop-up nella calotta superiore, il vano con le connessioni AV-OUT e HDMI e il commutatore circolare sul frontale per scegliere la modalità di messa a fuoco.

L'ottica è il punto su cui le tre sorelle compatte della serie X si differenziano: per X10 i tecnici Fujifilm hanno optato per uno zoom 28-112mm equivalenti con apertura f/2.0-f/2.8, con ottima luminosità anche alla focale massima. In linea con il profilo vintage della fotocamera Fuji ha optato per un tappo in metallo per l'ottica: è bello e solido, ma non è agganciabile al corpo e fa da elemento di disturbo quando si apre l'ottica per accendere la macchina, la soluzione con copri obiettivo integrato di XF1 da questo punto di vista è più comoda.