Bruce Davidson: qualche consiglio ai fotografi da uno dei giganti della fotografia

Bruce Davidson: qualche consiglio ai fotografi da uno dei giganti della fotografia

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Al Sony World Photography Award abbiamo incontrato Bruce Davidson, insignito dell'Outstanding Contribution to Photography Award. Ripercorrendo la sua carriera, spesa con l'obiettivo puntato sui cambiamenti della società, in particolare quella statunitense, ci siamo fatti svelare i retroscena degli scatti più famosi e abbiamo chiesto consigli per i nuovi fotografi”

Bruce Davidson

Ogni anno i Sony World Photography Awards premiano non solo i fotografi in concorso, ma assegnano anche un premio alla carriera, da quest'anno denominato 'Outstanding Contribution to Photography Award': precedentemente l'onorificenza era denominata Lifetime Achievement Award ed è stata assegnata a Eve Arnold, Marc Riboud e Phil Stern. Ad essere premiato quest'anno è stato Bruce Davidson, famoso fotografo statunitense, oggi 78enne.

L'occasione è stata propizia non solo per vedere in mostra alcuni dei lavori più significativi di Bruce Davidson, ma per partecipare a un dibattito sulla sua carriera nel quale ha svelato alcuni retroscena dei suoi scatti. Ancora più interessanti sono stati i momenti di incontro coi giornalisti e il breve spazio in cui abbiamo incontrato Bruce faccia a faccia per alcune domande più personali.

Nato nel 1933 a Oak Park, Illinois, Bruce Davidson ha scoperto la fotografia in gioventù, restando affascinato dalla magia di una camera oscura mostratagli da un amico: vedere apparire le immagini sulla carta fotografica immersa nel liquido è stata la scintilla che è scattata nella mente di Bruce, attraendolo in modo davvero magnetico verso il mondo della fotografia.

Proprio la camera oscura è uno dei motivi ricorrenti nella vita di questo fotografo: tra i ringraziamenti delle persone più influenti per la sua carriera Davidson ha incluso in prima posizione la madre (ancora vivente) che lo ha sempre spronato nel seguire la sua strada, nonostante la professione del fotografo non godesse ai tempi della massima considerazione, e gli ha permesso in gioventù di tenere una camera oscura in casa.