Un appassionato Canon che deve scegliere la sua prossima macchina fotografica tra le entry level evolute e le prosumer ha ormai vita più semplice, potendo scegliere in base alle vere caratteristiche d'uso senza essere fuorviato dal quel parametro tanto enfatizzato quanto non fondamentale: i megapixel. La famiglia che va dalla EOS 550D alla 7D, passando per le ultime due 60D e 600D è infatti tutta posizionata a 18 megapixel ed è differenziata da particolari che ne determinano la destinazione d'uso. Agli estremi abbiamo le prime due: la entry level con caratteristiche in linea con la categoria in cui è proposta e la prosumer indicata a chi fa un uso sportivo della sua fotocamera.
In mezzo troviamo EOS 60D e la neonata EOS 600D, accomunate da importanti caratteristiche all'interno della scocca, ma ben diverse in ergonomia, comandi, peso e dimensioni. Presenza di una o più ghiere di regolazione, utilizzo di pentaspecchio o pentaprisma, modulo autofocus e sistema di lettura esposimetrica sono particolari su cui chi deve acquistare la sua nuova macchina può basare le sue scelte, senza essere portato fuori strada dall'idea che un paio di milioni di pixel in più sul sensore possano essere magari più importanti di un ampio e luminoso mirino, di un comodo display sulla spalla, oppure di un sistema autofocus adatto a non perdere nessun soggetto, nemmeno in movimento.
Fino al prossimo aggiornamento di EOS 7 D e comunque poi sul mercato dell'usato la segmentazione scelta da Canon è molto chiara e finalmente completa, dopo che l'introduzione proprio di 7D e il posizionamento di EOS 60D avevano creato qualche confusione negli appassionati di lunga data, andando a ridefinire le categorie. Intanto in questa recensione abbiamo messo alla prova l'ultima nata di casa Canon, senza risparmiarle anche dei confronti con quanto attualmente proposto sul mercato da altri marchi.