Panasonic Lumix G2: evoluzione convincente

Panasonic Lumix G2: evoluzione convincente

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Con Lumix G2 Panasonic ha voluto dare un erede alla capostipite della gamma Micro Quattro Terzi G: touchscreen, video in alta definizione e alcuni miglioramenti operativi sono il bagaglio di questa mirrorless ”

Prova sul campo - Sensibilità ISO

Una delle caratteristiche che Panasonic ha sulla carta migliorato rispetto alla prima G1 è il limite superiore della sensibilità ISO con l'asticello posta sulla Lumix G2 al valore di 6400 ISO. Il comportamento della macchina è in linea con quanto già visto sulle fotocamere della famiglia Quattro Terzi, che rispetto alle reflex e EVIL APS-C pagano lo scotto di una superficie inferiore a disposizione degli elementi sensibili.

L'analisi delle sole mire ottiche sembrerebbe dare in realtà risultati molto confortanti, con una grana che si fa via via più evidente, ma che non va ad inficiare la capacità della macchina di risolvere linee bianche e nere vicine, se non ai due valori di sensibilità massimi, l'ultimo in particolare. In una scena più vicina alla realtà, come quella che vi presentiamo più sotto, l'analisi cambia in modo abbastanza radicale.

Le sensibilità fino a 400 ISO sono utilizzabili senza alcuna remora; salendo a 800 ISO le immagini elaborate dalla macchina con il livello di riduzione del rumore fissato si standard vanno incontro a una morbidezza maggiore, ma conservano anche negli scatti notturni, come potete vedere qui sopra, un livello di pulizia e dettaglio più che accettabile. La grana, i falsi colori e l'ammorbidimento dei contorni dato dagli algoritmi di contenimento del rumore diventano evidenti quando il valore impostato è pari a 1600 ISO, passando al livello 'molto evidenti' quando la sensibilità è elevata a 3200 ISO, già da considerare solo in caso di emergenza. Il valore di 6400 ISO è da considerarsi puro sfoggio accademico e può essere considerato utile solo per salvare le situazioni peggiori, ma a patto di stampare poi in formato 10x15cm e fare i conti con una perdita di dettaglio quasi totale da quella dimensione in su.

100 ISO
200 ISO
400 ISO
800 ISO
1600 ISO
3200 ISO
6400 ISO

Anche sviluppando il file RAW con Adobe Camera RAW e applicando con regolazioni fini manuali i filtri di contenimento del rumore i risultati non migliorano molto a 6400 ISO: si riesce ad estrarre qualche dettaglio in più a prezzo di una grana molto più evidente, riducendo però di molto i fastidiosi artefatti che caratterizzano invece il JPEG in uscita dalla macchina.

1600 ISO
3200 ISO JPEG NR Standard e RAW sviluppato con ACR
6400 ISO JPEG NR Standard e RAW sviluppato con ACR

Meglio vanno le cose quando ci si limita a 3200 ISO: in questo caso scendendo a qualche compromesso sul fronte della grana si possono ottenere buoni risultati, soprattutto eliminando gli artefatti che invece la macchina tende a introdurre nel tentativo di salvare dettaglio e pulizia dell'immagine.