Sony DSC HX1: la nuova era delle fotocamere bridge

Sony DSC HX1: la nuova era delle fotocamere bridge

di Matteo Cervo , pubblicato il

“Tra le svariate proposte di fotocamere compatte superzoom Sony si distingue con un prodotto dalle caratteristiche innovative.”

Le novità introdotte - Twilight, Anti Motion Blur e Panoramica

Sony Cyber-shot DSC HX1 è una fotocamera che racchiude al suo interno una dotazione hardware ben conosciuta, stiamo parlando del sensore Exmor derivato dalle fotocamere reflex e che in questa compatta è stato ridotto alle dimensioni di 1/2,4". È un sensore CMOS, tipologia che raramente viene adottata sulle fotocamere compatte per via dell'insorgenza di rumore elettronico cui va incontro. Questo fatto è dovuto alla presenza dell'elettronica di gestione integrata sul chip insieme ai fotodiodi, più viene ridotta la superficie utile a parità di fotodiodi minore sarà il rapporto segnale rumore che ne consegue.

Sony ha lavorato bene per poter contenere questo aspetto non solo dal punto di vista hardware ma anche attraverso delle soluzioni di acquisizione che hanno portato a raffiche di 10 fotogrammi al secondo. La velocità così elevata ha dato spazio a delle modalità di lavoro votate alla riduzione del rumore, del mosso e alla ripresa di fotografie panoramiche a mano libera, senza contare il fatto che una compatta capace di velocità sportive con un teleobiettivo equivalente di 560 mm non è cosa di tutti i giorni.

Prima di entrare nel dettaglio del comportamento alle mire ed alle Gretag Macbeth, analizziamo le tre nuove modalità di ripresa che caratterizzano questa bridge: Twilight per ridurre il rumore delle riprese in bassa luce, Anti Motion Blur per ridurre il micromosso e la modalità Panorama che consente di ottenere scatti a 180° completamente a mano libera.

Come accennato poco sopra la grande velocità di scatto unita ad un otturatore capace di supportare i 10 fps è stato sfruttato dai tecnici Sony per implementare delle nuove modalità di ripresa basate su di una rapida sequenza di scatti successivamente uniti in macchina per poter offrire migliore nitidezza, riduzione del rumore  e possibilità di scattare a sensibilità basse anche in condizione di scarsa illuminazione. La modalità Twilight esegue 6 scatti in rapida sequenza e li unisce sovrapponendoli uno all'altra per poter ridurre il rumore.

Manuale 1/40 s @ F/3,2 ISO 400 Twilight 1/40 s @ F/3,2 ISO 400

Il concetto alla base della modalità Twilight è la distribuzione casuale del rumore, o per lo meno di una delle componente del rumore; semplificando molto il concetto possiamo dire che sovrapponendo le immagini tra loro ed analizzando le differenze tra ogni pixel ed il suo corrispettivo sottostante, si può individuare ed isolare la componente di rumore che verrà eliminata per ottenere un'immagine finale più pulita.

Nella tabella soprastante sono riportate due immagini ed i relativi ingrandimenti al 100%: posizionando la fotocamera su cavalletto ed impostando la modalità Twilight si è acquisito lo scatto a destra; una volta letti i parametri di ripresa quali apertura, sensibilità e tempo di otturazione, si è reimpostato la fotocamera in manuale per eseguire lo scatto di sinistra. Come si può osservare dalle immagini, il fotogramma elaborato in modalità Twilight risulta privo di grana pur mantenendo un buona definizione dei dettagli, lo scatto in manuale al contrario presenta una grana ben visibile.

Un aspetto che abbiamo verificato durante le prove sperimentali è che l'adozione della modalità Twilight restituisce immagini leggermente più scure di quanto è possibile ottenere con i medesimi parametri di scatto ma senza effettuare lo stacking di più fotogrammi.

Nell'ingrandimento è possibile notare come il modellino di automobile in movimento sul set up abbia introdotto degli aloni fantasma lungo la traiettoria seguita

Ovviamente questo processo presuppone che il software della fotocamera sia in grado di allineare correttamente le diverse immagini acquisite anche quando si scatta a mano libera e le variazioni tra un fotogramma e il successivo sono inevitabili. Sony HX1 esegue proprio questa operazione prima di sottrarre la componente rumore e la modalità di ripresa Twilight è studiata proprio per essere utilizzata a mano libera. Il funzionamento sarà ideale quando si scatta con cavalletto. Nel caso di soggetti in movimento potrà accadere che si presentino delle parti tagliate o distorte a causa della fase di unione delle immagini, come visualizzato nell'immagine precedente.

Il sistema Anti Motion Blur è la seconda novità introdotta sulla HX1 che permette di evitare il micromosso in situazioni di bassa luce sfruttando sempre lo stacking di 6 fotogrammi acquisiti in rapida sequenza. Nell'immagine seguente il traghetto è stato fotografato in notturna alla sensibilità di 1600 ISO alla velocità di otturazione di 1/13 di secondo.

Anti Motion Blur attivo, fotografia scattata a mano libera ad 1/13 di secondo

Sia la modalità Twilight che la modalità Anti Motion Blur possono essere attivate volontariamente tramite ghiera di selezione delle modalità di ripresa oppure possono essere attivate automaticamente dalla fotocamera in modalità Intelligent Auto quando vengono rilevate le condizioni che potrebbero necessitare di tali sistemi.

Panoramica della sala stampa durante il PMA 2009 eseguita in tempo reale e proiettata sullo sfondo

Il programma di ripresa che ha sbalordito la sala stampa gremita di giornalisti durante il PMA2009 è la modalità Panorama. Molte fotocamere offrono la possibilità di eseguire scatti panoramici assistendo con delle maschere di sovrapposizione l'unione di due o più scatti, il risultato è sempre mediocre poiché a meno di usare un cavalletto ed una testa specifica si corre incontro a problematiche di distorsione ed errori di parallasse e mancata rotazione attorno al punto nodale.

Due immagini panoramiche effettuate a mano libera che coprono un angolo di campo orizzontale di 180°

Sony ha risolto questo problema sfruttando l'alta velocità di acquisizione, eseguendo 100 scatti in rapida successione e ruotando la fotocamera fino a coprire un angolo di 180° è possibile ottenere fotografie panoramiche orizzontali e verticali a piena risoluzione a mano libera. Per ridurre al minimo i problemi di distorsione e facilitare l'unione dei diversi scatti, viene utilizzata solo una porzione centrale di ogni fotogramma, in corrispondenza della fascia di immagine che risente meno della distorsione introdotta dalla lente.

Non è stato sfruttato tutto l'angolo di ripresa disponibile, parte del fotogramma rimane nero

L'interfaccia a schermo guida nella composizione della panoramica

Lo zoom non è attivo durante la ripresa panoramica e i parametri del vetro sono quindi noti e compensabili con maggiore facilità. Quando la panoramica non viene completata come nell'immagine sopra, una porzione scura mostra la zona non sfruttata della ripresa. Questo dipende dalla velocità con cui viene ruotata la fotocamera, se la rotazione è troppo lenta il panorama non viene completato. Tramite menu è possibile impostare la direzione di ripresa e la qualità dell'immagine: standard permette di registrare immagini di dimensione 4912x1080 pixel, oppure wide permette di registrare immagini di dimensione 7152x1080 pixel.

Nella panoramica qui sopra la mancanza di punti di riferimento verticali ha falsato l'unione dei diversi scatti

Il sistema lavora egregiamente e cede solamente quando lo sfondo è molto uniforme e privo di punti di riferimento in direzione verticale od orizzontale. Durante la fase di test della fotocamera sono stati effettuati diversi scatti in modalità panoramica e solo poche immagini come quella mostrata appena sopra hanno restituito un risultato errato.