Olympus E3: ancora in forma nonostante l'età

Olympus E3: ancora in forma nonostante l'età

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Dopo l'ultimo aggiornamento firmware abbiamo messo alla prova al reflex Olympus E-3, che nonostante abbia ormai quasi due anni sulle spalle riesce ancora a dire la sua nel mercato semi-pro delle fotocamere a pentaprisma. Nel frattempo sembra che sia in preparazione la sua futura erede”

Impressioni d'uso

Nell'uso la Olympus E-3, anche dopo diverso tempo di utilizzo, sconta una disposizione del menu poco schematica, che porta a dover navigare in lungo e in largo per trovare le impostazioni più particolari, quelle non raggiungibili direttamente dal display principale; questo fatto, unito alla mancanza della ghiera dei modi, a volte complica un po' eccessivamente la vita al fotografo. Per semplificare le operazioni il fotografo può in ogni caso memorizzare due profili personalizzati. Migliorabile anche la visualizzazione dello stato della batteria, composta da solo due tacche: piena, in riserva e completamente vuota. Il fotografo arriva ad accorgersi di trovarsi quasi a terra con l'energia, quindi, da un momento all'altro. Il resto delle caratteristiche della Olympus E-3 è invece convincente, a partire dal mirino che, nonostante il sensore abbia dimensioni ridotte rispetto alle altre reflex della stessa fascia, si presenta ampio e luminoso, con una copertura del 100% e un ingrandimento pari a 1,15x. Molto comoda anche la possibilità di personalizzare le funzioni assegnate alle due ghiere.

La forte tropicalizzazione la rende molto resistente agli spruzzi d'acqua e, anche grazie al corpo in magnesio, la Olympus E-3 è una fotocamera che non richiede troppe cure. Accompagnando il corpo alle ottiche con motore autofocus SWD si può beneficiare di un sistema di messa a fuoco automatica molto veloce e precisa, sia in senso orizzontale sia verticale. Una delle caratteristiche che la contraddistingue è il display orientabile, molto utile nell'uso del sistema Live-View per le inquadrature particolari, in cui è impossibile non solo guardare nel mirino, ma anche avere una buona visione di un display fisso. Peccato che il Live-View sia quello di prima generazione, con messa a fuoco tramite sensore AF posto a valle dello specchio, che richiede quindi l'abbassamento di quest'ultimo; questo fatto limita un po' l'utilizzo del Live-View, anche se come controparte in questo frangente la possibilità di ingrandire di 7 volte l'immagine visualizzata sul display per la messa a fuoco manuale molto fine.

Il display da 2,5" non è al top della categoria né per risoluzione né per dimensione, ma offre comunque una buona visualizzazione delle immagini. Grazie al sensore di luminosità ambientale risulta ben visibile anche in piene luce, senza pregiudicare però troppo l'autonomia della batteria. Quest'ultima permette agevolmente di superare i 600 scatti, anche con un uso moderato del flash integrato. Quest'ultimo risulta una preziosa ancora di salvezza, anche se per potenza (NG13) e larghezza del fascio luminoso (spesso molto tagliente) è da relegare alle situazioni di emergenza: per le foto con luce flash conviene affidarsi agli illuminatori esterni.

La regolazione del bilanciamento del bianco può avvenire attraverso diversi preset, in base alla temperatura colore °K, ma può anche essere presa direttamente sul campo e memorizzata in tre banchi. Inoltre ogni preset può essere personalizzato agendo sul rosso e sul verde in modo fine. La macchina in genere scatta molto bene in modalità WB Auto, anche se la presenza di luci molto calde la mette un po' in crisi, con immagini caratterizzate da una forte dominante arancione.

I file JPEG in uscita dalla macchina sono molto buoni e non sono molto diversi da quelli ottenibili scattando in RAW e sviluppando con il software Olympus Master fornito in dotazione. In particolare le foto in esterna, come i paesaggi, vengono riprodotte con grande qualità, con colori vividi, soprattutto i verdi e i blu. Le immagini riprese in modalità standard sono generalmente un po' morbide, come già visto in casa Olympus, ma sono sufficientemente ricche di dettagli, facili da far emergere con la semplice applicazione della maschera di contrasto.

L'esposimetro lavora generalmente bene e la lettura della luce sui 49 segmenti è sufficientemente precisa, con una  leggera tendenza a sovraesporre. Questo non sarebbe un problema se la macchina non avesse una gamma dinamica leggermente spostata verso le ombre, che porta a pelare  in alcuni casi le alte luci. Una buona abitudine è scattare compensando l'esposizione di 0,3/0,7 EV per essere sicuri di mantenere tutti i particolari nelle zone più luminose, potendo contare in ogni caso su una buona leggibilità delle zone scure.


La distorsione a 12, 25 e 60 millimetri di focale

L'obiettivo  Zuiko Digital 12-60mm f/2,8-4 ED SWD è sicuramente il compagno tuttofare più adatto alla Olympus E-3 e offre uno sfocato molto morbido, pur potendo contare su una buona nitidezza a tutta apertura. La distorsione a barilotto alla focale minima è abbastanza elevata, ma aumentando la focale si riduce presto entro limiti più che accettabili.