World Press Photo: la giuria apre all'IA, ma poi dietro richiesta dei fotogiornalisti fa marcia indietro

World Press Photo: la giuria apre all'IA, ma poi dietro richiesta dei fotogiornalisti fa marcia indietro

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Ha fatto discutere la scelta dell'organizzazione del World Press Photo, che aveva aperto alla possibilità di utilizzare alcuni strumenti di intelligenza artificiale nella categoria Open del concorso: dopo la levata di scudi della comunità dei fotogiornalisti le regole sono state uniformate e l'IA vietata”

Dopo quanto accaduto in primavera ai Sony World Photography Awards, tutti i principali premi legati alla fotografia hanno avviato un processo di riflessione sul rapporto tra realtà e intelligenza artificiale. L'ultimo in ordine di tempo è il World Press Photo, che in questi giorni è stato al centro di alcune polemiche da parte della comunità dei fotogiornalisti.

World Press Photo 2024 Call for Entries

Veniamo ai fatti. In un comunicato di qualche giorno fa lo staff del WPP aveva condiviso il proprio pensiero sul tema dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle foto da sottoporre al giudizio della giuria. In modo molto chiaro il WPP ha ribadito il divieto di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale generativa nelle categorie più importanti: Singles, Stories e Long-Term Projects. Il divieto copre sia la generazione di immagini artificiali, sia l'utilizzo di strumenti come il riempimento generativo. L'utilizzo di questi strumenti porta alla squalifica diretta delle immagini dal concorso.

Nella prima versione del comunicato, però, lo staff del WPP aveva lasciato aperta la porta nella sezione Open adducendo una riflessione interessante, che vi riportiamo in traduzione il più possibile letterale:

"L'obiettivo della categoria Open Format è incoraggiare le opere che presentano tecniche innovative, modalità di presentazione non tradizionali e nuovi approcci alla narrazione. Riteniamo che sia importante riservare uno spazio a questa categoria nel nostro concorso perché crea l’opportunità di mostrare esempi positivi e stimolare discussioni in un settore in rapida evoluzione.

Molti dei vincitori nella breve storia di questa categoria hanno utilizzato elementi grafici e testo in sovrapposizione alle loro immagini. Questa è solo una delle tecniche consentite dalle nostre regole. Non sarebbe logico imporre limitazioni sugli strumenti che possono essere utilizzati per creare questi elementi non fotografici.

Pertanto, permetteremo l’uso di intelligenza artificiale generativa nella categoria Open Format, purché le opere incorporino fotografie create con una fotocamera e un'ottica reali come fonte e parte centrale del lavoro. Le opere che contengono esclusivamente immagini generate artificialmente saranno squalificate dal concorso.

Durante la presentazione delle opere, agli autori verrà chiesto di specificare se è stata applicata intelligenza artificiale generativa e in che misura. Tutte le opere nella categoria Open Format saranno quindi sottoposte a un attento processo di verifica da parte dell’organizzazione del concorso per determinare se soddisfano i criteri sopra indicati.

Riconosciamo che queste regole stesse sono in fase di test e valutiamo e miglioriamo le nostre regole ogni stagione del concorso".

L'organizzazione, nel comunicato, faceva poi notare che il concorso intrinsecamente limita la possibilità di barare, anche solo per il fatto che a esso possono accedere solo fotografi professionisti e che ogni foto iscritta al concorso deve essere corredata da una didascalia approfondita di stampo giornalistico, basata sulla regola delle 5 W (who, what, where, when, why). Inoltre anche la giuria è composta da navigati professionisti dell'informazione e c'è un team esterno dedicato al fact checking di tutte le immagini vincitrici.

La dichiarazione ha però creato una levata di scudi da parte della comunità dei fotogiornalisti e l'organizzazione ha deciso di modificare le linee guida del concorso, escludendo anche dalla categoria Open sia le immagini generate con strumenti di intelligenza artificiale, sia quelle reali modificate tramite riempimento generativo, assimilando anche questa categoria alle altre del concorso.

Ci pare di poter applaudire alla gestione della vicenda da parte dello staff del World Press Photo: da un lato si è partiti con una riflessione ben argomentata sul tema, ma poi si è stati flessibili nell'accogliere le istanze portate avanti dai fotografi, lasciando chiara traccia del primo comunicato e delle motivazioni della prima e della seconda scelta.

foto generata con gli strumenti di intelligenza artificiale, prima premiata e poi ritirata dalla mostra dei Sony World Photography Awards

Un atteggiamento molto diverso da quello visto ai Sony World Photoghaphy Awards 2023, in seguito all'uscita allo scoperto di Boris Eldagsen che, dopo aver teoricamente vinto una sezione della categoria Open, era salito sul palco della premiazione per autodenunciarsi creando scompiglio nella serata e vedendo poi il suo lavoro semplicemente eliminato dalla mostra, con la sensazione che la World Photography Organisation avesse deciso di affrontare la questione nascondendo la polvere sotto il tappeto.


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