Sony World Photography Awards 2023: è Edgar Martins il fotografo dell'anno

Sony World Photography Awards 2023: è Edgar Martins il fotografo dell'anno

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Edgar Martins si è aggiudicato la categoria Ritratto e con il suo lavoro si è anche guadagnato il titolo di Fotografo dell'anno dei Sony World Photography Awards. Il portfolio con cui Martins si è presentato alla giuria appartiene sicuramente alla categoria di riferimento (Portraiture), ma abbraccia anche il reportage e la fotografia intimistica”

Il ritorno in piena presenza dei Sony World Photography Awards, in questa edizione 2023, ci ha finalmente permesso di tornare a incontrare i fotografi partecipanti e riuscire anche a scambiare quattro chiacchiere informali sui loro lavori.

SWPA 2023 Premiazione

Un'edizione, quella dei SWPA 2023, che ha nuovamente fatto segnare un record di partecipazione, con oltre 415.000 lavori inviati alla giuria per la selezione, da ogni parte del mondo. Si tratta della prima edizione dell'era dell'intelligenza artificiale generativa alla portata di tutti e vedremo che questo fatto ha avuto un'impatto anche sulla serata di premiazione.

La quantità di immagini inviate dai partecipanti ha messo sicuramente a dura prova la giuria e la sensazione è che in mezzo a tanta quantità sia stato in alcuni casi difficile discernere la qualità. Dal punto di vista dell'impatto, la galleria dei finalisti e dei premiati è forse un po' sotto tono rispetto alle migliori annate, anche se alcuni dei lavori premiati sono davvero meritevoli, come nel caso del vincitore finale.

Edgar Martins Photographer of the Year 2023 ai SWPA23

SWPA 2023 Exhibition Edgar Martins

Partiamo proprio da Edgar Martins, che si è aggiudicato la categoria Ritratto e con il suo lavoro si è anche guadagnato il titolo di Fotografo dell'anno dei Sony World Photography Awards 2023. Il portfolio con cui Martins si è presentato alla giuria appartiene sicuramente alla categoria di riferimento (Portraiture), ma abbraccia anche il reportage e la fotografia intimistica. Si tratta di un lavoro complesso, nato dalla volontà di ripercorrere gli ultimi passi dell’amico Anton Hammerl, un fotoreporter rapito e giustiziato il 5 aprile 2011 dalle milizie governative durante la guerra civile libica.

Copyright: © Edgar Martins, Portugal, Photographer of the Year, Professional competition, Portraiture, Sony World Photography Awards 2023

Copyright: © Edgar Martins, Portugal, Photographer of the Year, Professional competition, Portraiture, Sony World Photography Awards 2023

Il suo percorso era inizialmente votato a fare luce sulla vicenda e a provare a trovare i resti dell'amico, il cui cadavere era stato abbandonato nel deserto, ma si è subito scontrato con la difficoltà di mettere in atto una vera e propri indagine. “Come si racconta una storia senza testimoni, tracce, prove o protagonisti?” - questa la frase che il fotografo ha ripetuto durante la conferenza stampa e la premiazione. L'indagine mancata è diventata però l'occasione per incontrare le persone che per ultime erano venute in contatto con Hammerl e si è trasformata in una sorta di terapia, per il fotografo, ma anche per i soggetti delle foto.

Copyright: © Edgar Martins, Portugal, Photographer of the Year, Professional competition, Portraiture, Sony World Photography Awards 2023

Copyright: © Edgar Martins, Portugal, Photographer of the Year, Professional competition, Portraiture, Sony World Photography Awards 2023

I ritratti alla fine non sono diventati lo scopo, ma la fotografia si è trasformata in un mezzo per entrare in contatto con le persone, per parlare dell'accaduto, della guerra, delle tragedie personali: una fotografia che è diventata terapeutica.

La giuria ha molto apprezzato il lavoro di Martins, sicuramente non scontato e diverso dai soliti reportage dalle zone di guerra. Il portoghese ha commentato così la vittoria: “È un immenso onore ricevere questo riconoscimento. Anche se di solito ho un approccio abbastanza distaccato nei confronti dei premi e sono consapevole della natura soggettiva delle scelte personali, sapere che quest’anno il concorso Professional ha ricevuto oltre 180.000 candidature rimette tutto in prospettiva. In questo caso particolare, è stato molto emozionante poter rendere omaggio a un amico su un palcoscenico internazionale e portare all’attenzione del pubblico la lotta della famiglia per ritrovare i suoi resti. Nessun altro premio ha la stessa portata dei Sony World Photography Awards.

Tra i finalisti lavori molto interessanti

Copyright: © Lee-Ann Olwage, South Africa, 1st Place, Professional competition, Creative, Sony World Photography Awards 2023

Copyright: © Lee-Ann Olwage, South Africa, 1st Place, Professional competition, Creative, Sony World Photography Awards 2023

Tra i lavori premiati nelle altre categorie, che quindi davano accesso alla possibilità di concorrere al titolo di fotografo dell'anno, ce ne sono diversi degni di nota. Con un mix di tecniche (fotografia e collage) il lavoro di Lee-Ann Olwage (Sudafrica) ha vinto la categoria Fotografia Creativa, riuscendo a unire un'estetica molto fine e delicata con il tema dell'educazione femminile nel paese e delle possibilità che le scuole possono aprire alle giovani ragazze.

Copyright: © Corey Arnold, United States, 1st Place, Professional competition, Wildlife & Nature, Sony World Photography Awards 2023

Copyright: © Corey Arnold, United States, 1st Place, Professional competition, Wildlife & Nature, Sony World Photography Awards 2023

SI è protratto per anni il lavoro di ricerca della fauna urbana del fotografo statunitense Corey Arnold , premiato nella categoria Natura. Anche grazie al supporto di associazioni e comunità scientifica, Arnold ha indagato la crescente penetrazione della fauna selvatica nelle città degli USA, in cui orsi, coyote e procioni entrano sempre più in contatto con il tessuto urbano e in alcuni casi raggiungono densità di popolazione maggiori rispetto all'ambiente naturale.

Di grandissimo impatto è la foto che ritrae un coyote sul lungo fiume a pochi passi dal centro di Chicago, oppure il suo transitare su uno dei cavalcavia della città. Per riuscire a catturare le immagini il fotografo ha passato mesi a piazzare fototrappole in posizioni strategiche, dovendo fare i conti con la diffidenza degli animali. In un caso dopo il primo flash di una delle trappole il coyote non si è più ripresentato nello stesso luogo per oltre due mesi.

Tra i lavori a cui dare rilievo c'è sicuramente anche quello del fotografo britannico Hugh Kinsella Cunningham, vincitore della categoria Documentaristica. Un lavoro che prende vita in Repubblica democratica del Congo e si pone la domanda: 'Mostrare la guerra in fotografia è facile, ma come si fa a mostrare la pace?'. Il lavoro del fotografo britannico si concentra sulla iniziative di pace, spesso trascurate, delle comunità locali e soprattutto delle donne.

Copyright: © Kacper Kowalski, Poland, 1st Place, Professional competition, Landscape, Sony World Photography Awards 2023

Copyright: © Kacper Kowalski, Poland, 1st Place, Professional competition, Landscape, Sony World Photography Awards 2023

Ha suscitato parecchia conversazione la premiazione di Kacper Kowalski nella categoria Paesaggio. Le sue fotografie, quasi astratte a prima vista, sono il risultato di riprese aeree fatte da un parapendio a motore e figlie di un'esperienza quasi ascetica. Il fotografo, che è stato anche pilota, ha deciso di lasciarsi trasportare dal momento e volare quasi senza rotta sulle acque ghiacciate di un lago, sfidando gli elementi, la natura e con essi la propria razionalità e anche la paura.

Al Bello SWPA 2023

Degni di nota anche il lavoro di James Deavin (Regno Unito) sulla vita quotidiana delle persone in Arabia Saudita e Al Bello (Stati Uniti) che ha seguito la vicenda della prima giocatrice donna in una squadra maschile di baseball di una delle serie minori della Major League statunitense. Chiudiamo con il lavoro di Fan Li (Cina) che è tornato tra i premiati dopo otto anni. Il suo lavoro mette in contrapposizione l'architettura industriale di un cementificio con le bellezze naturali per cui la zona della Cina in cui si trova è nota al grande pubblico.

Un fuori programma in salsa IA

Come dicevamo in apertura, l'intelligenza artificiale ha messo lo zampino in questa edizione. Uno dei fotografi premiati nella sezione Open è, infatti, salito a un certo punto sul palco e con tono polemico ha rifiutato il suo premio, confessando che il proprio lavoro non era frutto di uno scatto fotografico, ma era stato invece creato sfruttando l'intelligenza artificiale generativa. Il fotografo ha invitato la giuria a maggiore attenzione in questo periodo in cui sempre di più sarà difficile distinguere la realtà dalle immagini create sfruttando l'intelligenza artificiale.


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