Sony spiega l'impatto di COVID-19 sulla sua produzione

Sony spiega l'impatto di COVID-19 sulla sua produzione

di Mattia Speroni, pubblicata il

“Sony ha diffuso un comunicato in cui spiega l'impatto dell'emergenza sanitaria legata al COVID-19 sulle sue unità produttive. Si passa dall'utilizzo esteso dello smart working alla chiusura di alcuni impianti produttivi. ”

Qual è e quale sarà l'impatto del COVID-19 sull'industria tecnologica? Ne abbiamo scritto diverse volte in queste settimane: il cambio degli stili di vita degli utenti ha avuto un impatto anche sugli acquisti. Sony ha diffuso un comunicato ufficiale per spiegare il suo punto di vista.

mirrorless sony

Come raccomandato, Sony ha provveduto a chiudere uffici nelle zone più colpite (Europa e USA) e puntando sullo smart working per gestire le attività. Queste misure sono state applicate anche in Giappone, dove solo un gruppo ristretto di dipendenti deve recarsi negli uffici.

I quattro impianti produttivi cinesi sono stati chiusi dal 24 Gennaio al 9 Febbraio. Invece dal 10 Febbraio c'è stata una graduale ripresa delle attività, anche se qualche impatto secondario si è avuto sulla catena di approvvigionamento. Sempre per l'emergenza sanitaria legata a COVID-19 sono stati chiusi dal 26 Marzo e rimarranno chiusi fino al 20 Aprile gli impianti malesi e quelli nel Regno Unito di Sony.

Ovviamente con la quarantena messa in atto in diverse nazioni ci sono state problematiche a livello produttivo e di fornitura di materiali che hanno avuto e avranno un certo impatto sulla produzione.

Sony e l'impatto sulle sue unità operative

Per quanto riguarda il settore dei videogiochi, per la società nipponica non ci sarà un impatto significativo in questo anno fiscale. Nonostante tutto Sony continuerà a monitorare la situazione, in particolare in Europa e Stati Uniti.

Guardando invece al mercato dell'elettronica di consumo, ci sarà un impatto (ancora da valutare) sia sulla produzione, sia sulle vendite per via della quarantena.

La produzione di sensori CMOS non ha subito alcun rallentamento, ma i problemi potrebbero derivare dai produttori di smartphone che invece sarebbero stati toccati più pesantemente dall'emergenza.


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