Kodak pensiona un'altra pellicola: oggi è il turno di BW400CN

Kodak pensiona un'altra pellicola: oggi è il turno di BW400CN

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Kodak Alaris ha annunciato lo stop alla produzione della pellicola bianco e nero cromogenica Kodak Professional BW400CN”

Vita dura per chi scatta a pellicola: Kodak ha deciso di pensionare un'altra delle sue linee di prodotto. In questo caso stiamo parlando della pellicola bianco&nero cromogenica Kodak Professional BW400CN. Le pellicole cromogeniche erano state studiate per permettere la stampa in toni di grigio con il processo C-41 ampiamente utilizzato per il colore e maggiormente disponibile nei laboratori. Ottenere, stampando in laboratorio, un ottimo bianco e nero non era impresa da tutti e le pellicole cromogeniche semplificavano la vita a chi voleva scattare in bianco e nero senza dover impazzire a trovare il laboratorio giusto per stampare.

La pellicola era definita da Kodak quella con la grana più fine tra le cromogeniche e vedeva come sua concorrente la Ilford XP2. Il motivo del pensionamento del prodotto è da ricercarsi, come sottolinea Kodak Alaris nel suo comunicato, nel declino delle vendite, tale da rendere non più remunerativa la produzione. Stando ai calcoli dei pezzi a magazzino la disponibilità nei negozi della pellicola dovrebbe durare per circa 6 mesi.


Commenti (2)

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Commento # 1 di: Manublade pubblicato il 22 Agosto 2014, 09:34
Di solito il ritiro dal mercato di una pellicola mi rattrista.
Qui hanno finalmente eliminato un qualcosa di orripilante!
Commento # 2 di: roccia1234 pubblicato il 22 Agosto 2014, 10:32
Imho aveva senso in piena era pellicola per chi portava le foto a sviluppare al laboratorio: essendo lo sviluppo standardizzato, il fotografo, dopo le dovute prove, poteva prevedere con buona ripetibilità la resa finale del negativo in diverse condizioni di scatto, e regolarsi di conseguenza, anche andando ogni volta in un laboratorio diverso.

Con il b/n classico, dato che esistono un'infinità di trattamenti diversi con altrettante variabili, questa cosa non è possibile... o comunque è molto più complicata da raggiungere con un laboratorio esterno.

Oggi come oggi... sinceramente mi chiedo come una pellicola del genere sia sopravvissuta così a lungo o comunque più di altre ben più onorevoli pellicole:
- già chi scatta a pellicola è una mosca bianca ( se avessi 1€cent ogni volta che qualcuno mi pone la domanda, con gli opcchi sgranati, "ma la producono ancora la pellicola?" e, quando rispondo "si", sgrana ancora di più gli occhi come se avessi appena svelato l'ubicazione del sacro graal, il senso della vita e il quarto segreto di fatima, sarei ricco)
- i laboratori che sviluppano (bene) C41 sono ancora più rari, e solitamente si fanno pagare di conseguenza.
- il C41 è un processo solitamente più costoso del b/n classico e un po' rognosetto da fare a casa, senza l'aiuto di una sviluppatrice rotativa, a causa della temperatura e della precisione della stessa che richiede
- Essendo standardizzato, consente molto meno "spazio di manovra" sullo sviluppo (gestione delle luci, grana, contrasto, acutanza, compensazione, ecc ecc ecc).
- La maggioranza di quelle mosche bianche che, oggi, scatta a pellicola, usa il b/n classico: meno costoso (sia pellicole che chimici), meno rognoso, molta più scelta di pellicole e sviluppi. Al C41 solitamente si ricorre solo quando è necessario, ossia con il negativo colore.

Long live Tri-X 400!!