Canon EOS 5D Mark IV, la prova completa

Canon EOS 5D Mark IV, la prova completa

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Una reflex performate e molto versatile, utilizzabile da appassionati esigenti e professionisti in quasi qualunque ambito. Le novità rispetto al modello precedenti sono tante e la dotazione è full-optional, ma il prezzo ormai è da ammiraglia.”

Qualità d'immagine

Forte dei circa 30 Mpixel del suo sensore, in termini di livello di dettaglio la 5D Mark IV mostra di avere un certo margine di vantaggio sia sulla precedente versione sia sulle attuali concorrenti fino a 24 Mpixel – proprio una 24 Mpixel come la Sony A9 è in effetti l'unica della sua categoria a far registrare punteggi simili alla Canon. In assoluto, con punteggi MTF che sfiorano le 3300 LW/PH, la 5D Mark IV si posiziona nella parte alta della classifica di risoluzione, superata solo dalle "big megapixel" come la 7R II (3460 LW/PH) o Pentax K1 (3861 LW/PH). La precedente 5D Mark III totalizzava circa 3000 LW/PH.

I RAW prodotti da questa fotocamera sono comunque piuttosto "morbidi", e necessitano di uno sviluppo aggressivo per esprimere tutto il loro potenziale. Cosa che regolarmente viene fatta in-camera (persino troppo), dando origine a un JPEG caratterizzato da un eccessivo livello di sharpening (+19% circa) a sensibilità base. L'immagine JPEG non risulta però mai particolarmente incisa, perché anche i livelli di de-noise standard sono piuttosto elevati.


In alto: JPEG in-camera con impostazioni standard. In basso: RAW, Nit = 50 R=2. 100 ISO.

Ne scende un JPEG particolare, che da un lato non è mai nitidissimo, nemmeno a 100 ISO, ma dall'altro mantiene un eccellente equilibrio tra rumore (efficacemente soppresso) e dettaglio fino ad alti ISO. Notevole, ad esempio, il risultato a 6400 ISO qui mostrato, in cui il rumore è praticamente inesistente a fronte di una leggero "ammorbidimento" dell'immagine e di una perdita di dettaglio davvero minima.


In alto: RAW, nessuna riduzione rumore, 6400 ISO. In basso: JPEG in-camera, riduzione rumore standard.

Il rapporto segnale/rumore, coerentemente con la risoluzione superiore alla media, non fa gridare al miracolo (tra 25,5 e 26 dB @ 6400 ISO, in funzione del Picture Style con cui viene sviluppato), ma nelle immagini reali la grana fa la sua comparsa solo a partire da 3200 ISO, degradando visibilmente il livello di dettaglio solo a partire da 25.600 ISO.   

A questo si sommano una gamma dinamica e una malleabilità del file decisamente superiore a quelli sia della 5D Mark III che l'ha preceduta sia della più recente 5Ds, con possibilità di sovraesporre zone d'ombra di 4 EV con minime ripercussioni qualitative. Ha dunque ragione il costruttore a vantare ottime doti di ripresa in basse luci per la 5D Mark IV.  

L'errore di esposizione è sempre insignificante, e il comportamento cromatico del RAW va dal buono (calibrazione: camera Standard) all'eccellente (calibrazione: Camera Faithful). Rovina un po' la festa l'errore sul punto di bianco leggermente superiore alla media (nell'intorno di 1 punto dC94), ma tutto sommato nulla di grave. Per inciso, la risposta cromatica della 5D Mark IV è davvero molto simile a quella della 1D X Mark II, il che è un ulteriore facilitazione per un'eventuale convivenza tra le due.

Passando all'analisi al variare della sensibilità, anche in termini di risposta cromatica il barometro segna bel tempo stabile fino a 12.800 ISO compresi, pertanto (considerato anche quanto detto a proposito del rumore) siamo portati a giudicare la 5D Mark IV un'ottima performer con sensibilità massima utile di lavoro pari a 12.800 ISO.