EOS M6, mirrorless Canon nella sua forma migliore

EOS M6, mirrorless Canon nella sua forma migliore

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sensore Dual Pixel CMOS ed elevate prestazioni in un corpo semplificato ma non troppo, che incarna alla perfezione lo spirito mirrorless senza scontentare chi desidera più controllo sull'immagine. ”

Qualità d'immagine

Con l'EF-M 18-150mm IS STM, la M6 fa registrare 2660 LW/PH al centro dell'immagine. Un risultato tutt'altro che disprezzabile, ma inferiore alla media delle recenti APS-C da 24 Mpixel. Già il RAW è piuttosto "morbido", e richiede un elevato valore di nitidezza in fase di sviluppo per esprimere tutto il suo potenziale; fin qui, poco male. Il problema maggiore è un motore di conversione interno non ottimale, che produce JPEG in-camera poco incisi e penalizzati da un elevato livello di de-noise già a bassi ISO.

Qualche dato a supporto di questa affermazione: 1661 LW/PH per il JPEG non elaborato, 2274 LW/PH dopo sharpening standard (undersharpening pari al 33.5%). Rapporto S/N @ 100 ISO pari a 39,4 dB per il RAW, che è un risultato abbondantemente inferiore ai 43,1 dB fatto registrare da una diretta concorrente come la Sony A6500; il JPEG, viceversa, sempre a 100 ISO, fa registrare ben 46 dB, contro i 45,7 dB della A6500.

Appare dunque chiaro ai nostri occhi come, non essendo il rapporto S/N uno dei punti di forza di questo modello, Canon abbia scelto di abbondare con i filtri antirumore, a scapito della nitidezza.



In alto: scatto standard. In basso: risultato con la Scena HDR-controluce, come prodotta dalla fotocamera e dopo ulteriore elaborazione al PC.

Partendo dal RAW e scegliendo, come nostra consuetudine di prova, di non attivare i filtri de-noise sul canale luminanza, il rumore si fa evidente a partire da 1600 ISO, ma rimane sotto controllo fino a 3200 ISO inclusi. A partire da 6400 ISO viceversa, si perdono i dettagli ad alto contrasto. I 25600 ISO, sebbene ora siano considerati nativi, sono a nostro avviso assolutamente fuori portata per questa macchina, anche a causa di un sostanziale cambiamento nella risposta cromatica. In sintesi, il nostro consiglio è di lavorare nell'intervallo 100-3200 ISO, impostando questo valore come limite massimo Auto-ISO.

Ottimo il comportamento cromatico. La saturazione è pressoché perfetta, tanto per il RAW quanto per il JPEG sviluppato con impostazioni standard. Gli errori cromatici sono minimi, il punto di bianco è molto buono anche per il JPEG (cosa quasi mai garantita dalle dirette concorrenti) e, ciliegina sulla torta, l'errore di esposizione è del tutto trascurabile. In sintesi, la M6 è una delle poche fotocamere da noi provate in questa fascia di prezzo ad assicurare (dal punto di vista cromatico), oltre a buoni RAW, anche buoni JPEG in-camera.


100 ISO


1600 ISO


3200 ISO


6400 ISO

Concludiamo con qualche valutazione sull'obiettivo EF-M 18-150mm f/3.5-6.3 IS STM, zoom tuttofare interessante per versatilità e compattezza. Come per molti zoom standard, la nitidezza massima si ottiene all'estremo grandangolare dove è in effetti piuttosto buona, e tale si mantiene fino a 50mm. Spostandosi verso le focali tele, viceversa, il potere risolutivo cala progressivamente, fino a restituire, a 150mm, immagini decisamente morbide (meno di 2000 LW/PH al centro, meno di 1000 LW/PH negli angoli).


18mm, f/8


50mm, f/8


150mm, f/8

A 18mm si osserva, com'è naturale che sia, una vistosa deformazione a barilotto, che viene (purtroppo) sovra-corretta, generando già a 50mm un visibile effetto cuscinetto. Avremmo barattato volentieri un maggior barilotto a 18mm per un comportamento più neutro alle focali "da ritratto". Le aberrazioni cromatiche, che in assenza di correzioni sono molto evidenti a tutte le focali anche a diaframmi intermedi, vengono ben gestite (cioè efficacemente annullate) dal corpo macchina, che crea JPEG virtualmente esenti da questo difetto.