Panasonic Lumix GH4: la cinepresa 4K vestita da mirrorless

Panasonic Lumix GH4: la cinepresa 4K vestita da mirrorless

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Panasonic alza l'asticella della sfida nel campo delle fotocamere con spiccate funzionalità video: la nuova Lumix GH4 non solo porta la risoluzione 4K nel palmo di una mano, ma offre accessori e funzionalità che la rendono una vera e propria cinepresa digitale”

L'autofocus trova una quarta via

Fase o contrasto? Per anni è stata questa la dicotomia che ha separato il mondo delle mirrorless da quello delle reflex. L'autofocus a rilevazione di fase, per la sua caratteristica di saper leggere la distanza del soggetto, ha per molto tempo primeggiato, soprattutto laddove alla messa a fuoco si accompagnasse la necessità di inseguire un soggetto in rapido movimento. In questi ultimi tempi abbiamo visto diversi produttori optare per una terza via, integrando pixel a rilevazione di fase sulla superficie del sensore per una messa a fuoco ibrida fase/contrasto.

Panasonic è sempre stata fedele alla messa a fuoco basata sul contrasto, lavorando per renderla sempre più veloce e precisa - arrivando a risultati decisamente apprezzabili -, ma ha dovuto studiare qualcosa di innovativo per migliorare le prestazioni sul fronte dell'inseguimento del soggetto per la sua nuova Lumix GH4: la tecnologia Depth From Defocus AF.

L'idea è semplice in linea di principio, ma molto complessa dal punto di vista operativo, per cui solo con un nuovo sensore con read-out ridotto a 50ms e con il nuovo processore quad-core è potuta diventare operativa. In pratica conoscendo il comportamento di tutte le ottiche Lumix in su tutte le distanze, in particolare costruendo un database di come alle differenti distanze ogni ottica si comporta sotto il profilo dello sfocato è possibile effettuare un sommaria misura delle distanze dei soggetti, per guidare in modo più veloce l'autofocus a contrasto - che per natura funziona 'a tentativi' - nella direzione giusta.

In pratica la macchina riconosce l'ottica che l'utente ha montato e fissa in base al comportamento di essa ricavato dal database due distanze (chiamiamole A e B per comodità) che servono da riferimento per la messa a fuoco. Sempre utilizzando il profilo dello sfocato nel momento in cui viene chiesta la messa a fuoco alla macchina questa riesce a collocare il soggetto grossolanamente in tre posizioni: più vicino del punto A; tra A e B; più lontano del punto B. La fotocamera guida poi l'autofocus al punto di messa a fuoco grazie a questa triangolazione e Panasonic promette un miglioramento netto delle prestazioni in termini di velocità. I dati mostrati dal produttore giapponese parlano, ad esempio di una raffica a 7,5 fps con autofocus a inseguimento attivo, contro i 4,2 fps messi a disposizione dal precedente modello Lumix GH3.

Inoltre Panasonic ha aggiunto alle sue opzioni di messa a fuoco la tecnologia Eye Detection, che va a rendere più fine la messa a fuoco quando è attiva la funzione Face Detection. La messa a fuoco ad aree è disponibile ora su 49 zone e possono essere selezionate simultaneamente anche aree non contigue. Nella messa a fuoco a singola zone ora, tramite il touch screen, è possibile spostare l'area di messa a fuoco senza soluzione di continuità. Per la messa a fuoco manuale non mancano la possibilità di allargare la zona di interesse e la funzione Focus Peaking.