Come ci aspettavamo iniziando questa comparativa non si può stabilire una vincitrice all'interno della prova in quanto, pur condividendo la risoluzione del sensore, le tre fotocamere hanno un'anima diversa, che ne segmenta differentemente il campo di utilizzo, con nicchie d'uso molto spesso non sovrapponibili. In comune oltre alla risoluzione del sensore le tre fotocamere hanno la costruzione che fa uso di metallo e il target di riferimento, quello dei fotografi punta&scatta, che preferiscono affidarsi agli automatismi delle macchine per ottenere dei buoni scatti e che non sentono la mancanza delle regolazioni manuali. Tutte e tre offrono inoltre diverse livree: nero e argento per la Nikon, tinte anche più vivaci per le altre due concorrenti.
I tre modelli integrano la tecnologia Face Detection, che ottimizza fuoco e parametri di scatto riconoscendo i volti all'interno dell'inquadratura. Sulla Casio questa tecnologia è molto evoluta e permette di riconoscere non solo la presenza di volti, ma anche la loro identità, con la possibilità di stabilire una priorità tra essi, in modo che, ad esempio, in mezzo a molti bambini la macchina fotografica imposti i parametri di scatto ottimizzandoli affinché il volto di nostro figlio sia quello meglio a fuoco ed esposto. Questa fotocamera offre inoltre modalità di scatto automatiche che, per esempio, fanno riprendere il fotogramma solo quando soggetto e fotografo sono perfettamente fermi, oppure quando la tecnologia Face Detection rileva un sorriso.
Chi è alla ricerca di una macchina fotografica da mettere nel taschino, con la quale riprendere filmati con la pressione di un solo tasto troverà nella Casio EX-S10 una valida compagna. Chi cerca una buona estensione dello zoom, soprattutto nel campo delle focali lunghe, ma non vuole rinunciare alla compattezza delle dimensioni potrà optare per la Olympus µ 1010. Gli amanti dei panorami, delle fotografie architettoniche, non potranno che scegliere (tra queste tre fotocamere) la Nikon Coolpix S600, che con la sua focale minima a partire dal valore di 28mm equivalenti rappresenta la macchina con le maggiori velleità grandangolari del lotto.
Diversa inoltre tra le tre contendenti è la gestione delle immagini, molto morbide sulla Olympus, caratterizzate, invece, da una maggiore maschera di contrasto in alcuni frangenti da parte delle altre due nipponiche. Anche il controllo del rumore elettronico agli altri valori di ISO differenzia profondamente le fotocamere, anche in considerazione del fatto che il filtro noise reduction non è mai disattivabile o modificabile dall'utente. Se la Nikon preferisce applicare un pesante filtro, che restituisce immagini esenti da falsi cromatismi, ma con un evidente calo di nitidezza, la Olympus e la Casio (la prima in particolare) optano per un intervento più ridotto dell'algoritmo di contenimento del rumore, a vantaggio della nitidezza, ma a scapito dell'apparizione di falsi colori e di evidente grana.
Gli amanti del point&shoot hanno quindi (già solo considerando questi tre modelli) ampia scelta nel settore delle compatte da 10 megapixel, potendo scegliere tra prodotti che si differenziano non solo per l'estensione dello zoom, ma anche con la filosofia di approccio alla gestione dei dati in arrivo dal sensore da parte del processore d'immagine. Cercando in rete anche il prezzo accomuna le tre fotocamere con prezzi a partire dai circa 190 della Casio fino ai circa 230 della Nikon, con la Olympus che costa in media pochi euro in più della prima.