Canon EOS 40D: la specie prosumer si evolve

Canon EOS 40D: la specie prosumer si evolve

di Matteo Cervo , pubblicato il

“Canon continua la linea evolutiva della sua serie di reflex digitali dedicate alla fascia prosumer con la EOS 40D. Non solo una serie di aggiornamenti, ma modifiche sostanziali che la distanziano dalla EOS 30D, che l'ha preceduta sul mercato. Tra le novità maggiormente sottolineate il Live-View, che permette la visione diretta delle immagini riprese dal sensore”

Corpo e comandi

A prima vista la 40D differisce poco dalla precedente generazione Eos 30D, risultando solo più grande di qualche millimetro e con un modesto incremento di peso che passa dai precedenti 785 g a 822 g batteria compresa.

Ciò che salta subito all’occhio è lo schermo lcd da 3” con una risoluzione di 230.000 pixel, le maggiori dimensioni del display costringono a spostare i comandi relativi alla visualizzazione, cancellazione e dettagli delle immagini dal bordo sinistro del corpo macchina al bordo inferiore.

I nuovi pulsanti, alloggiati sempre sul dorso della fotocamera, sono due e si riferiscono alla funzione picture style e all’autofocus indipendente dal pulsante di scatto. La funzione picture style permette di accedere velocemente alle impostazioni che gestiscono nitidezza, contrasto, saturazione e tonalità colore, relative alle modalità di ripresa standard, ritratto, panorama, neutro, monocromo e via discorrendo: sei di queste sono preimpostate ma adattabili dall’utente, mentre altre 3 sono completamente personalizzabili.

Il pulsante AF-ON che attiva la messa a fuoco automatica è facilmente raggiungibile con il pollice della mano destra, ciò permette di mantenere stabile l’inquadratura non richiedendo sforzi particolari alle dita. Molto utile si rivela essere la modalità All Servo che consente di utilizzare il fuoco continuo sul soggetto in movimento senza dover lavorare con il pulsante di scatto a mezza corsa mantenendo comunque quest’ ultimo sempre attivo. Il tasto AF-ON è inoltre demandato a comandare l’autofocus quando la funzione live view è attiva.

La parte superiore della 40D non presenta rilevanti differenze rispetto alla 30D o alla 20D, cambia leggermente il profilo del flash integrato che assume delle linee più taglienti; l’illuminatore è identico e conserva un numero guida pari a 13 (ISO 100/m). La slitta per il flash esterno rimane qualche millimetro più alta che nei precedenti modelli ed è stata disegnata su di uno zoccolo plastico che aiuta ad inserire il flash.

La ghiera delle modalità di ripresa permette di lavorare con tre modalità C1, C2, C3 completamente impostabili dall’utente che vengono mantenute in memoria e possono essere richiamate in qualsiasi momento. Lo schermo superiore riporta ora anche la sensibilità ISO impostata

Lateralmente prendono posto l’alloggiamento della scheda Compact Flash e le prese USB2.0, video e per il comando da remoto e flash. Novità sicuramente da lodare è che sia questi inserti, sia il vano batteria sono stati resi stagni ad acqua e polvere grazie all'impiego di guarnizioni in gomma. Il corpo non si può definire tropicalizzato, ma offre in ogni caso una protezione in più in condizioni difficili.

Sul fondo si trova anche una porta gommata che nasconde i pin di innesto per il modulo WiFi WFT-E3 e l’impugnatura supplementare BG-E2N. A tal proposito sottolineiamo che la nuova impugnatura verticale è corredata del modulo wireless, caratteristica utile in particolare ai giornalisti che vogliono viaggiare con una reflex leggera ma dalle funzionalità avanzate. L’impugnatura gommata è stata resa più ergonomica aumentando l’incavo per le dita ed estendendo la copertura antiscivolo fin quasi al piano di innesto dell’obiettivo.