Steve McCurry accusato di uso eccessivo di Photoshop si difende: 'Sono un narratore non un giornalista'

Steve McCurry accusato di uso eccessivo di Photoshop si difende: 'Sono un narratore non un giornalista'

di Roberto Colombo, pubblicata il

“"Ho sempre lasciato che fossere le mie immagini a parlare, ma ora capisco che la gente vuole che dica in che categoria mi ritrovo. Oggi direi che sono un narratore visuale": chiarisce così la sua posizione Steve McCurry dopo le accuse di aver utilizzato troppo Photoshop nelle sue foto. Ma promette che in futuro ne limiterà l'uso.”


Commenti (58)

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Commento # 11 di: zyrquel pubblicato il 01 Giugno 2016, 13:51
Originariamente inviato da: leddlazarus
gridiamo allo scandalo se le foto delle modelle sono ritoccate, e giusto lamentarsi anche di questi lavori.

dipende: le modelle magre sono parte integrante del messaggio/informazione della foto, se non è vero che hanno quell'aspetto allora chi ci propina l'immagine in questione ci sta mentendo

se la foto invece mostra tre bambini che fanno la carità e dall'immagine è stato tolto un sacchetto dall'immondizia NON c'è nessuna menzogna nel messaggio/informazione
Commento # 12 di: aald213 pubblicato il 01 Giugno 2016, 13:53
Originariamente inviato da: zyrquel
beviti una camomilla e rileggi cosa ho scritto ( cmq non sono un fotografo di nessun tipo quindi qualsiasi cosa tu intenda con "quei" sei fuori strada )

ho parlato di imparare proprio perchè i gusti ( che sono giustamente liberi ) sono soggetti alla conoscenza della materia: se non sai come e perchè si fa una cosa non puoi essere in grado di giudicarla


Mah, personalmente non credo che non sei uno di quei fotografi, o come minimo, un mercante (o... un avvocato!), dato che hai evidenti abilità di ritocco.

"non è affar tuo dettare cosa piaccia all'utenza e cosa no" non implica in nessun modo che l'utenza sia o un pubblico erudito o un branco di ignoranti.

altro esempio banalissimo: quante persone ci sono che non si rendono conto che i jpg che escono dalle loro fotocamere sono in ogni caso dei raw modificati?? dobbiamo lasciar loro continuare a parlare di come le foto "originali" siano migliori o magari perdiamo un po' del nostro tempo ad insegnar loro come stiano le cose in realtà??


certo, ma trasformare radicalmente un colore in un altro, in un paesaggio, è significativamente differente dal post-processing che viene effettuato quando si scatta una foto.
Commento # 13 di: Gundam.75 pubblicato il 01 Giugno 2016, 13:54
Alla fine la colpa è del suo collaboratore (licenziato!!). E lui GRANDE fotografo non ricontrolla il lavoro prima di spedirlo alle gallerie di tutto il mondo?
Commento # 14 di: leddlazarus pubblicato il 01 Giugno 2016, 14:09
Originariamente inviato da: zyrquel
dipende: le modelle magre sono parte integrante del messaggio/informazione della foto, se non è vero che hanno quell'aspetto allora chi ci propina l'immagine in questione ci sta mentendo

se la foto invece mostra tre bambini che fanno la carità e dall'immagine è stato tolto un sacchetto dall'immondizia NON c'è nessuna menzogna nel messaggio/informazione


pero' il prestigio che c'è dietro ai grandi fotografi è anche quella di saper immortalare l'attimo giusto.
Hai presente i fotografi natualistici che stanno giorni in un posto per poter scattare la foto "giusta".

io la penso cosi'.

non è che poi per due foto ritoccate il signor McCurry possa definirsi un ciarlatano. Rimarrà comunque un grandissimo professionista.

PS. in certe foto mancano proprio persone intere...diciamo che non è proprio insignificante.
Commento # 15 di: zyrquel pubblicato il 01 Giugno 2016, 14:11
Originariamente inviato da: aald213
non vedo traccia di "finale" da nessuna parte, cosí come "mercato" in senso generale non si riferisce ad alcun pubblico specifico.
hai per caso fotoritoccato il mio post? ah, ma non c'è alcun problema.

utente e utente finale sono la stessa cosa e, appunto, per mercato si intende tutto il mercato quindi quale sarebbe il tuo problema??
Originariamente inviato da: aald213
Mah, personalmente non credo che non sei uno di quei fotografi, o come minimo, un mercante (o... un avvocato!), dato che hai evidenti abilità di ritocco.

se davvero hai voglia di insultarmi senza motivo cerca di impegnarti di più, oppure fa semplicemtne finta che io non esista
Originariamente inviato da: aald213
"non è affar tuo dettare cosa piaccia all'utenza e cosa no" non implica in nessun modo che l'utenza sia o un pubblico erudito o un branco di ignoranti.

no, infatti, implica che io sia str*ç*% che si diverte a decidere per gli altri
Originariamente inviato da: aald213
certo, ma trasformare radicalmente un colore in un altro, in un paesaggio, è significativamente differente dal post-processing che viene effettuato quando si scatta una foto.
vero ma fuori luogo, infatti non mi riferivo ai possibili risultati differenti ma ad una più generale questione "etica" per cui certe persone ritengono sia sbagliato modificare delle foto che in realtà sono già state modificate e che non si possono letteralmente vedere senza una prima modifica ( a meno di essere su matrix ed imparare a "leggere" il codice )

---edit---

Originariamente inviato da: leddlazarus
pero' il prestigio che c'è dietro ai grandi fotografi è anche quella di saper immortalare l'attimo giusto.
Hai presente i fotografi natualistici che stanno giorni in un posto per poter scattare la foto "giusta".
io la penso cosi'.

c'è sicuramente un valore aggiunto nel non modificare o cmq modificare il meno possibile una foto ma qui la questione è differente, quasi all'opposto, perchè stiamo cercando di stabilire il limite massimo accettabile di ritocco che, chiaramente, varia in base all'uso che se ne farà della foto
Originariamente inviato da: leddlazarus
non è che poi per due foto ritoccate il signor McCurry possa definirsi un ciarlatano.

è quello che in molti vogliono far credere, mettendosi a controllare ogni singolo pixel di ogni sua foto mai scattata
Originariamente inviato da: leddlazarus
PS. in certe foto mancano proprio persone intere...diciamo che non è proprio insignificante.

diciamo che dal punto di vista del significato è assolutamente insignificante, dal punto di vista tecnico/formale invece può avere un grande peso, sarebbe rilevante per un concorso ma per delle foto "personali" mi pare una cosa accettabile
Commento # 16 di: giuliop pubblicato il 01 Giugno 2016, 14:48
Originariamente inviato da: zyrquel
se non sai come e perchè si fa una cosa non puoi essere in grado di giudicarla


Ah no, proprio no: senza offesa, ma questa è una delle cose più insensate che sento dire, purtroppo troppo spesso. Sarebbe come dire che se non sei un regista non puoi dire se ti piace un film, se non sei uno chef non puoi dire se ti piace una bistecca, e così via.

Forse - ma forse - se sai come si fa puoi apprezzarla meglio, ma senz'altro non è un requisito fondamentale; anche perché poi è fin troppo facile portarla all'estremo, e dire che se non ti piace qualcosa è semplicemente perché "un zai" (come direbbero i parenti di mia moglie).
Commento # 17 di: cignox1 pubblicato il 01 Giugno 2016, 14:56
Secondo me il fotografo é come lo scrittore: se mi aspetto che il giornalista riporti fedelmente la realtá che vede (*), lo stesso me lo aspetto dalle fotografie che assolvono allo stesso scopo.

Se é la bellezza che cerchi, pubblica su una rivista di arte. Se pubblichi su una testata giornalistica non ritocchi le immagini (se non le qualitá classiche come esposizione etc). Questo significa non accettare neanche le modifiche piú banali:
primo perché il pubblico deve potersi fidare, e non domandarsi ogni volta quanto la fotografia sia fedele.
Secondo perché se si accettano eccezioni, queste sempre saranno sottoposte a giudizi personali: una volta é l'omino spostato, la volta dopo l'arma messa in mano a tutti i bambini invece che ad alcuni 'per rendere la scena piú drammatica'.

*Ovviamente nessuno si aspetta che giornalista e fotografo siano perfettamente e totalmente oggettivi. Entrambi condividono la possibilitá di scegliere cosa descrivere e come farlo, all'interno delle possibilitá offerte dal linguaggio scelto. Ma tutto questo é compreso all'interno della lettura critica che sempre l'utente deve fare di cui fruisce. Credo che sarebbe peró ideologicamente sbagliato (e un tradimento della missione stessa) se si chiedesse al pubblico anche di contemplare possibili 'bugie', sia visive (fotografo) che verbali (scrittore).

Quindi, in base alla categoria, alla testata e agli intenti impliciti od espliciti, certe manomissioni dovranno essere ammesse o meno. Credo che in parte potrebbe essere la testata a fare questa scelta (come avviene, da quanto ho capito, per il NG).
Commento # 18 di: zyrquel pubblicato il 01 Giugno 2016, 15:03
---edit---
Originariamente inviato da: giuliop
Ah no, proprio no: senza offesa, ma questa è una delle cose più insensate che sento dire, purtroppo troppo spesso. Sarebbe come dire che se non sei un regista non puoi dire se ti piace un film, se non sei uno chef non puoi dire se ti piace una bistecca, e così via.

è esattamente quello di cui parlavo, mi spiace non esser stato chiaro, ho usato infatti "sapere" inteso come "conoscenza di" e non "capacità di fare"...posso avere due piedi sinistri ma se al bar vedo in TV un fuorigioco ho tutto il diritto di protestare se l'arbitro non fischia

il fatto di essere poi in grado di mettere in pratica quella conoscenza non è al momento rilevante per questo particolare discorso, come il vecchio adagio "non so perchè non mi piace / non mi piace perchè non so", li si tratta ancora una volta di essere consapevoli dei propri limiti e conoscenze
Commento # 19 di: demon77 pubblicato il 01 Giugno 2016, 15:27
Originariamente inviato da: giuliop
Ah no, proprio no: senza offesa, ma questa è una delle cose più insensate che sento dire, purtroppo troppo spesso. Sarebbe come dire che se non sei un regista non puoi dire se ti piace un film, se non sei uno chef non puoi dire se ti piace una bistecca, e così via.

Forse - ma forse - se sai come si fa puoi apprezzarla meglio, ma senz'altro non è un requisito fondamentale; anche perché poi è fin troppo facile portarla all'estremo, e dire che se non ti piace qualcosa è semplicemente perché "un zai" (come direbbero i parenti di mia moglie).


Questa cosa in particolare la definisco una zona grigia.. nel seno che un po' sono d'accordo e un po' no.
Perchè se da una parte è vero che se un film è bello lo capisce anche uno che fa il salumiere dall'altra è altrettanto vero che determinate cose le apprezzi solo avendo una certa conoscenza in materia.. sono entrambe posizioni corrette secondo me.
Commento # 20 di: giuliop pubblicato il 01 Giugno 2016, 20:18
Originariamente inviato da: demon77
Perchè se da una parte è vero che se un film è bello lo capisce anche uno che fa il salumiere


Be', ma qui c'è poco da "capire": i gusti sono soggettivi e basati su tutta una serie di fattori, fra cui ci può essere o meno la conoscenza della materia. Ciò non vuol dire assolutamente che il giudizio del salumiere debba essere necessariamente meno valido di quello del critico cinematografico.

Originariamente inviato da: demon77
dall'altra è altrettanto vero che determinate cose le apprezzi solo avendo una certa conoscenza in materia..


Sì, ma il giudicare e l'apprezzare sono due cose diverse. Supponi per assurdo che io dipinga un quadro utilizzando tecniche che conosco solo io, e che quindi solo io possa apprezzare: questo vorrebbe dire che nessuno potrebbe "capirlo", ovvero la mia opera non potrebbe essere giudicata da nessuno: il che, spero concordi, non ha senso.

Altro esempio causale: prendi il cinepanettone, che a me personalmente fa schifo. Una persona appassionata di cinepanettoni però, che ne vede uno ogni anno e quindi li conosce bene, potrebbe essere in grado di apprezzarli meglio, magari perché trova dei riferimenti che io non sono in grado di cogliere: magari Boldi fa una battuta simile ad un'altra che ha fatto l'anno scorso, oppure qualcosa è una parodia di qualcos'altro che è già accaduto, e questo è causa di ilarità. Questo significa forse che non posso giudicarlo se non ho tutti gli elementi, oppure che a me piacerebbe, se ce li avessi?
(Inutile dire che la risposta è NO categorico).
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