NHK sta sviluppando un sensore ibrido organico/CMOS a tre strati

NHK sta sviluppando un sensore ibrido organico/CMOS a tre strati

di Roberto Colombo, pubblicata il

“ I tecnici della Nippon Hoso Kyokai (NHK, il servizio pubblico radiotelevisivo giapponese) hanno pubblicato un lavoro che illustra un sensore a tre strati, due organici e uno basato su struttura CMOS su silicio”

Dallo sviluppo del primo prototipo a opera di Kodak, marchio poi travolto dall'era del digitale, a oggi i sensori fotografici digitali hanno mantenuto immutata la caratteristica di richiedere un filtro colore a matrice davanti allo strato di fotorecettori (CCD o CMOS) per poter catturare immagini a colori. Unica eccezione di reale sviluppo commerciale è rappresentata dai sensori Foveon, azienda acquisita da Sigma, che però rappresentano una piccola nicchia e, come abbiamo riportato recentemente, faticano a scalare sulle dimensioni full frame 35mm.

Diversi marchi sono alla ricerca di soluzioni innovative, ad esempio i sensori a base organica su cui lavorano da anni Panasonic e Fujifilm. Un'interessante novità in questo campo potrebbe arrivare dai laboratori di ricerca di NHK, con una soluzione ibrida a tre strati. I tecnici della Nippon Hoso Kyokai (NHK, il servizio pubblico radiotelevisivo giapponese) hanno infatti pubblicato un lavoro che illustra un sensore a tre strati, due organici e uno basato su struttura CMOS su silicio.

In pratica il primo strato organico, costruito su vetro con tecnologia TFT, raccoglie la componente blu della luce lasciando passare le altre; il secondo strato in modo similare assorbe solo il verde e lo strato finale in silicio raccoglie la componente rossa rimasta. In questo modo ogni pixel legge le tre componenti colore, a differenza dei sensori basati su matrice Bayer, dove ogni pixel legge solo una componente colore ('sprecando' per assorbimento le informazioni delle altre due) e affidando poi agli algoritmi di demosaicing il compito di ricostruire le informazioni colore complete in ogni punto dell'immagine.

Al momento il lavoro è promettente, ma il primo prototipo non può certo competere coi i sensori attualmente sul mercato, con un pixel pitch di 20 micrometri e una risoluzione di 320x240 pixel. I tecnici nipponici sono al lavoro per diminuire l'area dei pixel e aumentare la risoluzione, visto che invece a livello di frame rate le prestazioni sono già buone, con una lettura a 60 fps.


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