I WANNA BE AN INFLUENCER: la mostra fotografica di Nicola Tanzini sbarca a Milano

I WANNA BE AN INFLUENCER: la mostra fotografica di Nicola Tanzini sbarca a Milano

di Lorenzo Tirotta, pubblicata il

“Il fotografo Nicola Tanzini ha inaugurato nella giornata di ieri la mostra intitolata I WANNA BE AN INFLUENCER, un qualcosa che va oltre la fotografia, uno 'sguardo collettivo' di un fenomeno mondiale”

Ieri, 17 maggio 2023, è stata presentata nella galleria STILL di Milano la mostra fotografica "I WANNA BE AN INFLUENCER" di Nicola Tanzini, imprenditore e fotografo pisano da oltre 30 anni, un viaggio da una parte all'altra del globo volto a mostrare luoghi e situazioni precise. La mostra, curata da Benedetta Donato, presenta 30 fotografie in bianco e nero selezionate dell'autore che partono dal 2016 fino ad arrivare al 2019, prima che arrivasse la pandemia a decretare la fine naturale del progetto.

Nicola Tanzini ha scattato circa 1200 fotografie (poi scremate) tra Hong Kong, Shanghai, Roma, Pisa, Laguna di Venezia e Tokyo con l'obiettivo di  rappresentare con la fotografia, le trasformazioni che influenzano il comportamento dei nuovi turisti, dalla scelta delle mete tradizionali alla creazione di destinazioni inedite. L'idea iniziale di Tanzini avrebbe dovuto includere anche il continente americano, ma causa COVID ha dovuto rinunciare.

Negli ultimi anni, a causa dell'evoluzione tecnologica e dell'arrivo di cameraphone di alto livello, il mestiere dell'influencer ha preso piede e involontariamente ha creato un nuovo modo di vedere la fotografia. Luoghi sperduti, degradati, popolari fino alle più classiche attrazioni turistiche artificiali e naturali, diventano hotspot irrinunciabili per fare uno scatto e postarlo su Instagram. L'esempio più lampante è il lago di Braies sulle Dolomiti, luogo naturale diventato celebre nell'ultimo anno grazie al fenomeno dei social. Tanzini ha girato il mondo per immortalare questo fenomeno, ovvero ragazzi e ragazze influencer, o con l'obiettivo di diventarci, assorti nella ricerca dello scatto perfetto. La scelta del bianco e nero è legata all'obbiettivo del fotografo, ovvero quello di concentrarsi sui soggetti senza distrazioni, togliendo qualcosa di fondamentale per loro, il colore.

Ho voluto indagare come la rappresentazione di se stessi porta a viaggiare e raccontarsi attraverso un post social e non per l'interesse intrinseco che il luogo ha. Siamo passati dal Grand Tour dove il viaggio rappresentava una modalità di approfondimento culturale e di contemplazione del paesaggio, ad oggi, dove si parte con lo scopo di fotografare la meta del momento (dalla Torre di Pisa ai quartieri degradati di Hong Kong) solo perché definita e riconosciuta come “instagrammabile”. L’evoluzione dei mezzi di comunicazione e l’avvento di nuove figure come gli influencer, hanno portato a una trasformazione visibile anche sui nostri comportamenti, portandoci ad una perdita di interesse per i luoghi, per lasciare spazio ad una mera rappresentazione online di noi stessi”, ha dichiarato l'autore, Nicola Tanzini.

La mostra è accompagnata dall'omonima pubblicazione, suo secondo libro, edita da Skira, che comprende centinaia di scatti. Oltre al testo della curatrice, il volume è arricchito dai contributi e dalle riflessioni di Enzo Nocifora - Professore Associato di Sociologia del Turismo presso la Facoltà di Sociologia dell’Università 'La Sapienza' di Roma e da Alice Avallone - esperta di Etnografia digitale e docente presso la Scuola Holden di Torino, che analizzano un fenomeno del nostro tempo, al quale assistiamo quotidianamente sul social network Instagram.

Ad oggi, quello dell'influencer è diventato un vero e proprio mestiere come un altro. Gli influencer sono spesso seguiti da una vera e propria crew con cambio vestiti, kit, luci, fotografi e strumenti professionali per costruire un set fotografico a cielo aperto dove stanno anche 3/4 ore alla ricerca della perfezione, situazioni immortalate negli scatti del fotografo. Personalmente, mi ha colpito molto il fatto che questi ragazzi siano spesso e volentieri accompagnati da uno dei genitori che è solito ricoprire il ruolo di "manager", come affermato da Tanzini durante le sue esperienze.

Un altro argomento toccato da Tanzini durante il confronto con i giornalisti è stato quello dell'intelligenza artificiale. Secondo il fotografo, schierato in linea generale a favore della tecnologia, l'AI è qualcosa che può aiutare il mondo della fotografia e lo sviluppo globale, ma ovviamente se gestita con criterio e regole precise. Come ogni cosa, se utilizzata in maniera scorretta può diventare l'opposto, ovvero un pericolo importante per la società.

L'AI può essere considerata una nuova era, così come lo fu la nascita della fotografia alla fine degli anni 40' del XIX secolo. La fotografia, che nasce come strumento per rappresentare la realtà, non ha ucciso la pittura, ma ha in qualche modo dato uno slancio, un input diverso ai pittori per creare qualcosa di diverso. La domanda che poniamo è la seguente: con l'arrivo dell'AI, ci sarà un impressionismo della fotografia? Se sì, ci sarà qualcuno in grado di farlo?


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