Annunciati i premi Pulitzer: la guerra e i suoi effetti vincono in fotografia

Annunciati i premi Pulitzer: la guerra e i suoi effetti vincono in fotografia

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Annunciati i premi Pulitzer: la guerra e i suoi effetti vincono in fotografia nelle categorie Breaking News Photography e Feature Photography. Una bambina dopo un attacco suicida e un reduce dall'Iraq alle prese con il disturbo post traumatico da stress”

Come ogni anno la Columbia University di New York ha annunciato i vincitori del prestigioso premio Pulitzer, uno dei più ambiti dai giornalisti e che vede tra le categorie premiate anche la fotografia. La 96° edizione ha visto premiati Massoud Hossaini dell'Agenzia France-Presse nella categoria Breaking News Photography, mentre ha eletto vincitore della categoria Feature Photography Craig F. Walker del Denver Post.

Il primo ha vinto grazie a uno scatto che ritrae Tarana Akbari, una bambina di 12 anni, pochi istanti dopo lo scoppio di una bomba di un attentato suicida Kabul il 6 dicembre 2011. Un attentato che è costato la vita a 70 persone, tra cui il fratellino di 7 anni della bambina.

Il lavoro per cui è stato premiato Craig F. Walker è invece composto da una serie di scatti al seguito di un reduce dall'Iraq. Il lavoro indaga gli effetti nella vita quotidiana della sindrome PTSD (post traumatic stress disorder), un problema che è diventata una vera e propria piaga sociale per gli Stati Uniti.

Gli scatti seguono Brian Scott Ostrom nei suoi sforzi per tornare a una vita normale, trovando un lavoro, cercando di mantenere buoni rapporti di amicizia, lasciandosi alle spalle le brutalità e i ricordi della guerra. In particolare sono stati i sette mesi della sua seconda missione in Iraq trascorsi a Fallujah a segnare profondamente il soldato. Nella galleria qui sotto, trovate quella originale a questo indirizzo, la storia personale del reduce è raccontata con immagini e didascalie:


Commenti (7)

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Commento # 1 di: esuade pubblicato il 18 Aprile 2012, 14:31
premio a parte, sono veramente turbato
Commento # 2 di: Eraser|85 pubblicato il 18 Aprile 2012, 15:01
La storia del militare raccontata attraverso le (splendide, tristi, carichissime di significato) foto e le didascalie ti proietta in un universo ben più drammatico e vivo del miglior film di guerra. Ti lascia sgomento e ti fa pensare a un lato della guerra che spesso noi ignoriamo. Arrivare a dire "Sopravvivere non era il mio piano. Morire in battaglia sarebbe stato eroico, ma alla fine sono riuscito a tornare a casa" ti fa capire come il soldato sia psicologicamente "rotto".
Commento # 3 di: AleK pubblicato il 18 Aprile 2012, 15:10
Originariamente inviato da: esuade
premio a parte, sono veramente turbato


Non so quale sia la natura del tuo turbamento. Da parte mia nel 21° secolo, dare un premio ad un avvoltoio che fotografa le disgrazie altrui è come premiare l'opportunismo di chi ricerca la spettacolarizzazione del disastro umano. Se qualcuno vuole scrivere che servono queste immagini per sensibilizzare l'opinione pubblica, aggiungo appena poche cose. Aver bisogno di vedere certe immagini per capire i fatti, equivale a etichettarsi come mentecatti. Inoltre non è certo noi che devono sensibilizzare, visto che non siamo noi che ci facciamo esplodere. Fotografie come queste servono solo ad esaltare quei gruppi che commettono tali atrocità. E noi gli diamo il premio. Che inciviltà.
Commento # 4 di: Eraser|85 pubblicato il 18 Aprile 2012, 15:23
Originariamente inviato da: AleK
Non so quale sia la natura del tuo turbamento. Da parte mia nel 21° secolo, dare un premio ad un avvoltoio che fotografa le disgrazie altrui è come premiare l'opportunismo di chi ricerca la spettacolarizzazione del disastro umano. Se qualcuno vuole scrivere che servono queste immagini per sensibilizzare l'opinione pubblica, aggiungo appena poche cose. Aver bisogno di vedere certe immagini per capire i fatti, equivale a eticattarsi come mentecatti. Inoltre non è certo noi che devono sensibilizzare, visto che non siamo noi che ci facciamo esplodere. Fotografie come queste servono solo ad esaltare quei gruppi che commettono tali atrocità. E noi gli diamo il premio. Che inciviltà.


Premiamo cantanti come Justin Bieber, Lady Gaga e Marracash. Premiamo artisti moderni che mettono una sedia bianca con sopra un escremento nel mezzo di una stanza vuota. Premiamo fotografi che immortalano una bimba che urla per il suo fratellino appena morto davanti i suoi occhi, ancora ricoperta di sangue. Premiamo con gli ascolti film e trasmissioni privi di morale e altamente diseducativi. In cuor nostro premiamo chi raggira i sistemi di protezione per poter giocare o vedere l'ultimo gioco/film comodamenti seduti davanti la nostra postazione a casa. Penso sia questo il tema di questo secolo: la crisi dei valori etici e morali. Segno forse che stiamo andando ad una velocità che non riusciamo a sostenere?
Commento # 5 di: uncletoma pubblicato il 18 Aprile 2012, 18:45
Il Pulitzer è (anche, e soprattutto) un premio giornalistico. Da un punto di vista fotografico la gerra, con tutti i suoi devastanti effetti, è uno dei soggetti non solo più "facili" ma anche quello di maggior impatto visivo sul lettore.
Non ce lo vedo un tramonto o un paesaggio (o il ritratto di Jobs) vincere questo premio.
E se non è la guerra è qualche altra disgrazia: calamità naturali, malattie, epidemie/pandemie, suicidi, eccetera.
Anche perché come rendi, da un punto di vista fotografico, mazzette e corruzione, a meno di non esser presente al fatto?
Commento # 6 di: aoaces pubblicato il 18 Aprile 2012, 20:05
Originariamente inviato da: Eraser|85
Premiamo cantanti come Justin Bieber, Lady Gaga e Marracash. Premiamo artisti moderni che mettono una sedia bianca con sopra un escremento nel mezzo di una stanza vuota. Premiamo fotografi che immortalano una bimba che urla per il suo fratellino appena morto davanti i suoi occhi, ancora ricoperta di sangue. Premiamo con gli ascolti film e trasmissioni privi di morale e altamente diseducativi. In cuor nostro premiamo chi raggira i sistemi di protezione per poter giocare o vedere l'ultimo gioco/film comodamenti seduti davanti la nostra postazione a casa. Penso sia questo il tema di questo secolo: la crisi dei valori etici e morali. Segno forse che stiamo andando ad una velocità che non riusciamo a sostenere?


Condivido al 100% !!
Commento # 7 di: Baboo85 pubblicato il 19 Aprile 2012, 09:46
Originariamente inviato da: AleK
Non so quale sia la natura del tuo turbamento. Da parte mia nel 21° secolo, dare un premio ad un avvoltoio che fotografa le disgrazie altrui è come premiare l'opportunismo di chi ricerca la spettacolarizzazione del disastro umano. Se qualcuno vuole scrivere che servono queste immagini per sensibilizzare l'opinione pubblica, aggiungo appena poche cose. Aver bisogno di vedere certe immagini per capire i fatti, equivale a etichettarsi come mentecatti. Inoltre non è certo noi che devono sensibilizzare, visto che non siamo noi che ci facciamo esplodere. Fotografie come queste servono solo ad esaltare quei gruppi che commettono tali atrocità. E noi gli diamo il premio. Che inciviltà.


Originariamente inviato da: Eraser|85
Premiamo cantanti come Justin Bieber, Lady Gaga e Marracash. Premiamo artisti moderni che mettono una sedia bianca con sopra un escremento nel mezzo di una stanza vuota. Premiamo fotografi che immortalano una bimba che urla per il suo fratellino appena morto davanti i suoi occhi, ancora ricoperta di sangue. Premiamo con gli ascolti film e trasmissioni privi di morale e altamente diseducativi. In cuor nostro premiamo chi raggira i sistemi di protezione per poter giocare o vedere l'ultimo gioco/film comodamenti seduti davanti la nostra postazione a casa. Penso sia questo il tema di questo secolo: la crisi dei valori etici e morali. Segno forse che stiamo andando ad una velocità che non riusciamo a sostenere?


Quoto. Invece il segno e' (per essere poco offensivi) che ce ne stiamo andando tutti a quel paese. Sto contando i giorni prima che l'umanita' vada in collasso, penso che se si continua cosi' non ci vorra' poi molto...

In ogni caso DA SEMPRE si approfitta della sofferenza altrui per fare soldi. Basta che ripenso ai servizi dei TG, quelli "aggiuntivi" subito dopo la notizia di una tragedia, dove mettono musica struggente, foto della vittima e raccontando una storiella strappalacrime. O ancora, il TG1 che ringraziava il terremoto dell'Aquila per gli altissimi ascolti del TG stesso...