Sony A1, debutta la prima ammiraglia mirrorless

Sony A1, debutta la prima ammiraglia mirrorless

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Può una fotocamera svolgere bene qualunque compito? Secondo Sony, sì, e con la Alpha A1 ne dà un esempio. Tecnicamente straripante, fa paura a tutti i concorrenti, ma la super-specializzazione, in alcuni contesti specifici, può risultare premiante. Ecco la nostra recensione, con un confronto diretto sul campo anche con Canon EOS 1-D X Mark III”

Corpo macchina

Da un punto di vista fisico/funzionale la A1 è strettamente imparentata con la serie A9, di cui riprende quasi esattamente struttura e distribuzione di comandi. La parte di destra è in effetti comune all'intera gamma Sony A, il che crea una forte identità di prodotto e facilita la transizione tra famiglie A7, A9 e A1. La parte sinistra del top include invece, esclusiva di A1/A9, una doppia ghiera concentrica che consente di selezionare immediatamente cadenza di scatto e modalità AF. Per quanto ci riguarda, un'aggiunta benvenuta alla struttura delle A7.

Lo chassis è in lega di magnesio, e il corpo macchina è protetto contro l'ingresso di polvere e umidità. Al pari della A7S III, si tratta del corpo macchina Sony più avanzato sotto il profilo della protezione contro agenti atmosferici, ma il produttore non dettaglia questo aspetto, limitandosi a una nota in cui afferma che "non si garantisce la resistenza a polvere e umidità al 100%". Interpretiamo la nota come non completa tropicalizzazione, ma generica protezione "light rain" tipica dei prodotti prosumer.

1 – Una delle novità tecniche "minori" della Sony A1 è il sensore frontale di bilanciamento del bianco, che dovrebbe aiutare l'ammiraglia a districarsi anche nelle situazioni più complesse.
2 – Il sensore è un vero gioiello. Nessun altro prodotto, oggi, offre 50 Mpixel e, contemporaneamente, la velocità di lettura necessaria per garantire 30 fps, una visione perfettamente fluida all'interno del mirino elettronico e la pressoché totale assenza di effetto rolling-shutter.

1 – La vista superiore presenta, in più rispetto alla serie A7, la doppia ghiera di sinistra, che da accesso immediato alla modalità di avanzamento e alla modalità AF. Rispetto alla A9, che già adotta tale soluzione, si può notare qui la modalità di avanzamento H+, corrispondente ai fatidici 30 fps.
2 – La parte superiore destra del corpo macchina è pressoché identica a ogni altra Sony Alfa recente, il che è una buona notizia per due motivi: la dotazione razionale ed efficace e l'identità di brand, che favorisce l'utilizzo di più modelli contemporaneamente.

1 – Il display posteriore da 3 pollici, touchscreen, è basculante (+107° / -41°) e conta 1,44M di punti. Come sempre, il semplice basculaggio ha i suoi pro e contro: meno versatile dell'articolazione completa, ma più semplice e (anche per questo) più robusto.
2 – Il miglior mirino elettronico oggi disponibile per una mirrorless con ambizioni sportive. Risoluzione massima (9,44 milioni di punti), ingrandimento (0,9X) e distanza utile di visione (25mm) sono tutti da record, ma ciò che più conta, la visione è fluida e in tempo reale anche alla massima cadenza di scatto.
3 – Se, per un modello generico, basta la dotazione corretta – e questa Sony A1 ha tutto il necessario – per una sportiva la posizione reciproca tra i comandi di utilizzo frequente è quasi altrettanto importante. In questo caso, AF-On, joystick di selezione del punto AF e terza ghiera (ISO) sono sulla verticale, il che obbliga a muovere la mano, rendendo l'individuazione del comando più difficile mentre si guarda nel mirino.
4 – Una soluzione che metterà tutti d'accordo: doppio slot di memoria, doppio formato: entrambi gli slot possono infatti ospitare sia schede SD (UHS-II) sia CFexpress Type A. Ovviamente queste ultime sono molto più performanti e decisamente consigliate, ma in fase di transizione si potranno utilizzare SD eventualmente già in proprio possesso.