Sony A6500, ancora più veloce e… stabilizzata

Sony A6500, ancora più veloce e… stabilizzata

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sony incrementa ancora l'appetibilità della sua APS-C top di gamma, aggiungendo con la A6500 ancora più prestazioni in scatto continuo e uno stabilizzatore a 5 assi finora riservato alla Full Frame. Ecco la nostra recensione completa.”

Qualità d'immagine

Dal punto di vista qualitativo, la A6500 non è diversa dalla precedente A6300, il che per inciso è una buona notizia. Questo sensore ha già dimostrato infatti di poter catturare un elevatissimo livello di dettaglio, con punteggi MTF nell'intorno delle 3100 LW/PH.


Sopra: A6300, 3139 LW/PH rilevate (al centro) in assenza di correzioni. Sotto: A6500, 3143 LW/PH rilevate nelle stesse condizioni. Le prestazioni del sensore sono assolutamente identiche.

Rimandiamo alla recensione della A6300 per un'analisi approfondita (ovviamente valida anche per la A6500), ricordando qui brevemente solo alcuni tratti salienti: ottimo rapporto segnale/rumore, con evidente comparsa di "grana" solo a partire da 1600 ISO e ottima tenuta complessiva fino a 6400 ISO, e un comportamento cromatico generalmente buono, ma che può soffrire di un bilanciamento automatico del bianco non ottimale in condizione di luce artificiale; abbiamo trovato utile l'opzione di bilanciamento automatico del bianco con "priorità al bianco", che restituisce immagini più corrette e piacevoli in molte situazioni "difficili", ma rimane valido il consiglio dato a suo tempo per la A6300: in presenza di luci artificiali o miste, è consigliabile utilizzare il formato RAW.


A sinistra: A6300. A destra: A6500. La resa cromatica del JPEG in-camera, molto simile per entrambe, è leggermente migliore nel caso della A6500 grazie al miglior punto di bianco (dC 94 4,2 contro 4,7); in entrambi i casi, l'errore è decisamente elevato.

In effetti, in termini di "resa" di immagine, l'unico visibile vantaggio della A6500 è dato dallo stabilizzatore che, contribuendo a ridurre o eliminare il micromosso, può avere un effetto positivo sulla nitidezza di molte immagini scattate in interni o comunque in condizioni di luce non ottimali.

Ci vogliamo allora soffermare su questo punto, mettendo a confronto alcune immagini scattate a mano libera con focale pari a 70mm e tempi compresi tra 1/8s e 1s (dai 4 ai 7 stop oltre il tempo di sicurezza per la focale 70mm, assumendo che questo sia pari a 1/125s). Nel tentativo di rendere più attendibile possibile un test per sua natura empirico, abbiamo effettuato 10 scatti per ogni tempo, scegliendo visivamente la foto a nostro giudizio più nitida e stabile. Ecco i risultati:


A 1/8s, l'immagine stabilizzata (in basso) è ragionevolmente nitida. Non perfetta, ma abbastanza buona da poter dire, a nostro avviso, che 4 stop di vantaggio per questo stabilizzatore siano più che reali.


Ancora a 1/4s, l'immagine stabilizzata (in basso) appare perfettamente utilizzabile.

Con tempi ancora più lunghi, il risultato diventa molto più "casuale" e variabile da scatto a scatto. Il miglior risultato stabilizzato a 1s (in basso) appare sorprendentemente buono, ma in effetti il risultato peggiore, con questo tempo, è indistinguibile dallo scatto non stabilizzato (in alto).

In conclusione, siamo portati ad assegnare allo stabilizzatore della A6500 un vantaggio compreso tra 4 e 5 stop, che lo posiziona al vertice della categoria.