Leica SL, prova completa della mirrorless “Pro”

Leica SL, prova completa della mirrorless “Pro”

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Robusta e funzionale, è un'ottima candidata a sostituire le reflex 35mm di fascia alta. Non è però in grado di sostituire le ammiraglie di prezzo analogo, e rispetto ai modelli reflex di prezzo inferiore risulta economicamente penalizzata. ”

Ergonomia ed efficacia

La Leica SL offre i classici 4 programmi PASM e un'usabilità a doppia ghiera moderna e razionale. La ghiera posteriore, principale, consente di scegliere rapidamente il programma di scatto (con pressione e rotazione) e comanda i diaframmi, oppure la coppia tempo-diaframma quando la fotocamera lavora in P. La ghiera superiore comanda i tempi. Quando la fotocamera lavora in P, A o T, la ghiera non utilizzata da accesso diretto alla compensazione esposimetrica.

Il joystick sul dorso consente di muovere il punto AF e svolge, alla pressione, anche la funzione di blocco AE/AF, in modo un po' particolare: la sua funzione può infatti essere personalizzata separatamente per le modalità Autofocus (le classiche AF-Lock, AE-Lock, AF+AE-Lock) e Manual Focus (AFs, AFs + AE-Lock. AFc, AFc+AE-Lock, AE-Lock), con cui continua a essere disponibile anche la messa a fuoco automatica proprio tramite la pressione del joystick; in questo modo, è ad esempio possibile separare le funzioni di scatto e messa a fuoco impostando semplicemente la messa a fuoco manuale (il joystick assume, per così dire, il ruolo di pulsante AF-On).

Qualcuno si stupirà di non trovare un pulsante dedicato alla sensibilità ISO, ma in effetti i pulsanti della SL sono tutti programmabili e privi di etichetta, il che favorisce la corretta personalizzazione senza ridondanze.

Anche il menu, ispirato al mondo medio formato, è essenziale ed efficace. La pressione di uno qualsiasi dei 4 pulsanti richiama 4 icone che descrivono la funzione dei pulsanti stessi: Menu, Play, Info e Zoom. Premendo Menu, si accede innanzitutto alla schermata Preferiti ma, con la stessa logica, gli altri 3 pulsanti portano alle sezioni Macchina, Immagine e Setup, con queste ultime che sono in effetti zone consecutive dello stesso menu mono-pagina (solo 8 schermate in totale). Inoltre, la pressione prolungata di ciascun pulsante porta all'impostazione diretta di un parametro a scelta. Nel complesso, dunque, anche se i controlli fisici possono a prima vista sembrare pochi, l'utilizzo della SL è impeccabile. Serve solo qualche giorno di abitudine per familiarizzare con un approccio che, per chi è abituato ai marchi nipponici, risulterà inedito.

Il mirino è, effettivamente, il migliore mai visto finora su una mirrorless, per dimensione, nitidezza e reattività (consigliamo di mantenere il parametro Sensibilità sensore oculare su Alto). Portando la fotocamera all'occhio sembra davvero di guardare attraverso un mirino ottico. Ciò non di meno, è anche in questo presente il principale difetto dei visori elettronici, vale a dire il ritardo di aggiornamento e l'effetto "slide-show" che si sperimenta durante lo scatto continuo, decisamente penalizzante in termini di inseguimento del soggetto.

A proposito di inseguimento dei soggetti, ecco un'altra storica debolezza delle mirrorless che la SL non riesce a superare. Un vero peccato, perché le premesse sono ottime: di fronte a soggetti statici, o comunque in movimento lento, la messa a fuoco è fulminea e impeccabile – persino in luce ridotta, il degrado prestazionale non è drammatico. Inoltre, gli algoritmi di inseguimento sono molto efficaci. Qual è dunque il problema?!?

Principalmente, il ritardo con cui la fotocamera aggancia il soggetto in modalità inseguimento; proprio a causa di questo ritardo, in presenza di soggetti rapidi l'aggancio spesso non avviene, e in questo caso la funzione di inseguimento viene, semplicemente, disabilitata fino alla successiva pressione del pulsante! Ci si ritrova così con un AF sì continuo, ma con riquadro AF "bloccato" in posizione iniziale. Questo, unito ai limiti intrinseci del mirino elettronico e alla lentezza di svuotamento del buffer in presenza di file RAW, rende la SL adatta per scene solo moderatamente dinamiche, ma tutt'altro che ideale per lo sport.

Chiarito questo aspetto, in pressoché ogni altra circostanza la fotocamera assicura un'eccellente esperienza d'uso. Sicuramente la migliore da noi provata tra le fotocamere prive di mirino ottico.

Lo stabilizzatore integrato è ragionevolmente efficace e assicura un paio di stop di vantaggio con l'ottica in prova. Anche la funzione focus peaking è stata ben implementata, il che è evidentemente molto importante per una fotocamera che, verosimilmente, verrà utilizzata anche con ottiche M.
Infine, il corpo robusto e full optional (GPS, Wi-Fi, doppio slot SD, USB 3.0 e funzioni touch) mette a disposizione tutto il necessario per lavorare sicuri in ogni circostanza.