La fotografia fatta semplice: l'inquadratura

La fotografia fatta semplice: l'inquadratura

di Alessandro Bordin , pubblicato il

“Breve guida per iniziare ad affrontare la fotografia, ancora prima dello scatto, con un approccio ragionato. In questa guida ci occuperemo dei fondamenti dell'inquadratura, al fine di sensibilizzare l'utenza alle prime armi a problemi che riguardano il giusto posizionamento dei soggetti e dell'apparecchio fotografico stesso”

Inquadrare correttamente

Fotografare con un minimo di criterio è molto più che alzare l'apparecchio fotografico (qualunque esso sia) e fare click. Prima ancora di fotografare, serve concentrarsi su un aspetto molto importante che gioca un ruolo determinante nella già citata armonia che metterà le basi a uno scatto percepito come gradevole: l'inquadratura. Dopo aver parlato di orientamento dell'apparecchio fotografico, vediamo due esempi.


Gabbiano 1


Gabbiano 2

Prendiamo come modello un gabbiano, qui ritratto in volo e con uno sfondo uniforme per semplificare il discorso Questi due casi, è bene dirlo subito, non sono considerati particolarmente riusciti per il comune sentire fotografico. Il perché è presto detto. La prima immagine ritrae il gabbiano, e ci siamo,  ma è priva di un un suo “svolgimento”.  L'immagine sarebbe perfetta per un trattato di ornitologia, per intenderci. Troppo centrata e simmetrica.

Alla seconda immagine va ancora peggio: si capisce, guardandola attentamente, che c'è qualcosa di "poco armonioso".  Il gabbiano sembra andare a sbattere contro il lato sinistro dell'immagine e, pur rompendo la "fredda" simmetria della prima immagine, continua a non convincere. In base a un paio di regole, che vedremo nella prossima pagina, possiamo affermare che, potendo scegliere, l'immagine si sarebbe dovuta comporre come nell'immagine seguente:


Gabbiano 3

Il soggetto è decentrato e ha un suo svolgimento, in questo caso un po' di spazio nel verso del volo. Inoltre, importante, non è soggetto a una rigida simmetria che, come avrete intuito, si tende mediamente ad evitare.

Il posizionamento del soggetto non è causale, ma risponde a una regola celebre di derivazione pittorica, ovvero la regola dei terzi, che andremo a trattare nella pagina seguente.