Sony A7 II: torna la Full Frame versatile, stabilizzata e più ergonomica

Sony A7 II: torna la Full Frame versatile, stabilizzata e più ergonomica

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sony aggiorna la sua Full Frame di risoluzione intermedia, affinando l'ergonomia e introducendo per la prima volta su una mirrorless 35mm la stabilizzazione a 5 assi. ”

Dettagli tecnici e prestazioni

Io sensore della A7 II è un Exmor CMOS formato 35mm da 24.3 Mpixel (6000x4000 pixel), assistito dal processori BIONZ X di pari generazione rispetto alla A7. La gamma ISO è quindi del tutto analoga: 100-25.600 ISO nativi, con la possibilità di arrivare a 50 ISO in estensione e, all'altro estremo, a 51.200 ISO utilizzando la funzione Multi-frame NR. La gamma Auto ISO va da 100 a 6400 (200-6400 per il video).

La messa a fuoco è ibrida, con 25 zone a rilevazione di fase e 117 sensori a rilevazione di contrasto che coprono un'area centrale rettangolare di dimensione analoga a quella dell'area AF delle reflex professionali.
È questo uno dei principali vantaggi della A7 "standard" - Mark I o II - rispetto alle A7S e A7R, che a fronte di altri vantaggi utilizzano sensori non ibridi e quindi messa a fuoco a sola rilevazione di contrasto.

Nonostante l'elettronica sia fisicamente la stessa, nuovi algoritmi hanno permesso, secondo Sony, di incrementare la velocità di messa a fuoco del 30% e di migliorare le capacità di inseguimento del soggetto.


Da parte nostra, abbiamo rilevato una velocità di messa a fuoco in effetti leggermente migliorata (da 0,25 a 0,40 secondi con il 55mm Zeiss, secondo le modalità AF impostate) ma, soprattutto, una maggiore sicurezza nell'agganciare il soggetto e una minore propensione al focus hunting in condizioni di buona luce

Il tracking dei soggetti, attivando la funzione AF Lock-on (che insegue il soggetto basandosi su posizione e colore) è anch'esso sensibilmente migliorato, ma passando dal livello appena sufficiente della A7 Mark I a un livello solo discreto - le reflex professionali rimangono un passo avanti.

Anche le prestazioni in basse luci (da -1 a 20 EV) sono inferiori a quelle delle migliori reflex. Fortunatamente, la fotocamera offre una messa a fuoco manuale eccellente, con ingrandimento istantaneo della zona selezionata appena si tocca la ghiera di messa a fuoco e ritorno automatico all'ingrandimento originale quando ci si ferma; questo non colma il gap in ambito fotografia sportiva, ma consente di lavorare efficacemente in ambienti bui quali locali notturni e simili.   


I due zoom 24-70mm (qui sopra) e 28-70mm hanno buone prestazioni complessive ma, in assenza di correzioni, a 50mm presentano ancora una vistosissima distorsione a cuscinetto.

La velocità di accensione è anch'essa migliorata, ma anche in questo caso la A7 II rimane in assoluto lontana dai migliori: circa 2 secondi sono il doppio di quanto fatto registrare dai recenti modelli Panasonic.

Passando alla cadenza di scatto, i test confermano senza sorprese il dato dichiarato di 5 fps, con 25 rispettabilissimi frame consecutivi scattando in formato RAW+JPEG Fine. Un ottimo dato, che migliora ancora di qualche frame rinunciando al JPEG. Lo svuotamento del buffer richiede però non meno di 15 secondi e risulta, a parità di memory card, più lento della maggioranza dei concorrenti.

L'otturatore, che arriva a 1/8000s alla pari delle reflex professionali, è garantito per 150.000 scatti.
Infine, per quanto riguarda le caratteristiche non prettamente fotografiche, da citare il Wi-Fi integrato con funzione NFC e Smart Remote Control, che consente di utilizzare il telefono cellulare come comando di scatto remoto.