Guida alla fotografia - parte 5: lenti, sensori, fattori di moltiplicazione

Guida alla fotografia - parte 5: lenti, sensori, fattori di moltiplicazione

di Matteo Cervo , pubblicato il

“Ultima puntata del primo ciclo di guide alla fotografia. Torniamo a considerare la struttura delle fotocamere e ci addentriamo ad analizzare le ottiche e i sensori. Chiariremo, riguardo questi ultimi, concetti come il fattore di moltiplicazione e il formato. Prese in esame anche le principali aberrazioni delle ottiche.”

Sensori - formati e fattori di moltiplicazione

Quanto esposto nella pagina precedente permette di capire le motivazioni in base a cui possano esistere sensori aventi lo stesso numero di Mpx ma che presentano dimensioni fisiche differenti. Di solito i sensori di piccole dimensioni sono equipaggiati con fotodiodi anch'essi piccoli e questa circostanza va a scapito della qualità e della definizione d'immagine. Per contro, sensori aventi dimensioni fisiche maggiori utilizzano fotodiodi grandi, a tutto vantaggio della definizione e della gamma colore.

I formati di sensore più comuni presenti sul mercato vengono tutti comparati con la dimensione detta Full Frame del formato 3mm. Questo riferimento misura 36x24mm per lato. Facendo il rapporto del lato lungo sul lato corto si ottiene una frazione che esprime appunto le proporzioni dell’immagine e caratterizza il formato: nel caso del 35mm appena citato si ottiene: 36/24=1,5 cioè 3/2. La tabella seguente mostra la tipologia di formato dei più diffusi sensori.

Tipo Sensore
Larghezza
Altezza
Formato
1/3,6”
4mm
3mm
4/3
1/3,2”
4,536mm
3,416mm
4/3
1/3”
4,8mm
3,6mm
4/3
1/2,7"
5,371mm
4,035mm
4/3
1/2,5"
5,76mm
4,29mm
4/3
1/2"
6,4mm
4,8mm
4/3
1/8"
7,167mm
5,319mm
4/3
1/1,7"
7,6mm
5,7mm
4/3
2/3”
8,8mm
6,6mm
4/3
1"
12,8mm
9,6mm
4/3
4/3"
18mm
13,5mm
4/3
Canon APS-C
22,2mm
14,8mm
3/2
Nikon DX - Sony APS-C
23,7mm
15,7mm
3/2
Canon APS-H
28,7mm
19,1mm
3/2
35mm Film / Full Frame
36mm
24mm
3/2

A livello grafico si possono meglio comprendere le differenze tra principali tipi:

Lo scarto più grande lo si osserva proprio tra i sensori nei formati 4:3, APS e DX, adottati dalle reflex, rispetto a quelli in dotazione alle compatte. In questo caso, parlando di formati, l'acronimo APS si riferisce al formato Advanced Photo System, un sistema fotografico proposto qualche anno fa basato su pellicole di formato inferiore al classico 35mm.

Gli utenti che effettuano il passaggio da reflex analogica a digitale, a meno di comprare modelli professionali di punta delle diverse case, devono tenere in considerazione il rapporto di moltiplicazione da applicare alle lenti. Vediamo ora di circostanziare meglio questo dettaglio. Lo standard è sempre stato il formato 35mm e di conseguenza le ottiche erano studiate appositamente per esso. Con l’avvento dei sensori digitali, più piccoli della pellicola, le ottiche non sfruttano tutto il campo visivo che potrebbero. Si ottiene così l’aumento apparente della lunghezza focale dell’obiettivo che fa felici fotografi sportivi e naturalisti.

In realtà la lunghezza focale rimane la stessa ma cambia la dimensione del campo di vista, usiamo un esempio grafico:

Il rettangolo opaco rappresenta l’area coperta da un sensore APS-C rispetto quella full frame: la diagonale di quest’ultimo è più grande di circa 1,5 volte e, di conseguenza, il camoscio ripreso con 400mm risulta ingrandito sul sensore APS, proprio come se fosse stato ripreso da un tele di 400x1,5=600mm. In realtà la lunghezza focale non cambia e l’obiettivo è esattamente lo stesso. Questo aspetto positivo nasconde il cosiddetto retro della medaglia, infatti, diventa problematico procurarsi un grandangolo spinto. Chi si era affezionato alla focale da 20mm nella ripresa dei paesaggi si trova ora a disposizione un grandangolo equivalente di 30-40mm e per ottenere il risultato del pieno formato bisogna portarsi su ottiche come 12 o 14mm il cui costo è sensibilmente maggiore. La situazione si complica per ottenere ottiche equivalenti al 35mm: in questa condizione si dovrebbero utilizzare obiettivi con focale da 7mm.