Foveon Quattro, secondo Sigma vale il doppio dei sensori Bayer

Foveon Quattro, secondo Sigma vale il doppio dei sensori Bayer

di Alberto De Bernardi, pubblicata il

“Sigma racconta in un'intervista a Imaging Resource i segreti del suo nuovo sensore Foveon Quattro, e afferma che, con i suoi circa 20 Mpixel sul top layer, eguaglia in risoluzione sensori Bayer da 39 Mpixel.”


Commenti (35)

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Commento # 11 di: albatros_la pubblicato il 21 Maggio 2014, 16:45
Di poca luce hanno sofferto tutte le fotocamere digitali fino a qualche anno fa. Tutti coloro che non hanno fotocamere recenti hanno imparato come e quando potevano fotografare. Professionisti compresi. Avere qualità ad alti ISO è una bella comodità, ma non serve a tutti.

Detto ciò, avendo provato delle Sigma DP, non sarei tanto preoccupato del comportamento con poca luce, bensì di quello con troppa luce. Ricordo foto verdi, o con artefatti verdi terribili che bruciavano mezza scena in condizioni di alte luci molto tirate.
Il Foveon è una bella idea, ma se Sigma non ne vende abbastanza (e fare macchine come la Quattro non la mette certo in condizioni di farlo...) non avrà mai fondi necessari per migliorarlo e farlo diventare concorrenziale rispetto ai bayer "tradizionale" di Sony o agli Xtrans di Fuji.
Commento # 12 di: Oldbiker pubblicato il 21 Maggio 2014, 17:37
Seguo i Foveon da quando erano in mano alla omonima ditta americana, che li inventò e iniziò a produrre e vendere: poi, per mancanza di fondi, cedette il tutto a Sigma, che ne proseguì lo sviluppo.

Ripercorriamo un attimo, in estrema sintesi, il principio che sta alla base del Foveon: i fotoni hanno un'energia diversa, in relazione alla loro lunghezza d'onda. Questa energia permette loro di penetrare indisturbati materiali inerti, quali il silicio di supporto di un sensore, a profondità proporzionali alla loro energia, fino a scontrarsi con un atomo "drogato" e liberandone un elettrone, che produrrà un voltaggio, letto poi dai circuiti preposti. Quindi, se sovrappongo tre sensori, ognuno di essi mi catturerà fotoni di lunghezza d'onda diversa, quindi con un'informazione colore separata, TUTTE e tre coincidenti sullo stesso pixelsite. Sulla carta è un'idea magnifica ed affascinante.
Peccato che, a dispetto del fatto che i fotoni siano dei quanti di energia, le varie lunghezze d'onda della luce bianca sono talmente commiste fra loro che è letteralmente impossibile separarne tre sole lunghezze: BGR.
In teoria il Foveon dovrebbe vedere almeno sette sensori sovrapposti: tecnicamente fattibile, ma impossibile nella realtà perché la DWC (Deep Well Capacity, in pratica il secchio di raccolta) crollerebbe a valori inaccettabili.

Da qui una pesantissima interpolazione dei dati, forse ancora più pesante di quella applicata ad una matrice Bayer. Il Foveon, con la tecnologia attuale dei sensori, non potrà mai sopportare alti ISO, perché la DWC è scarsa, quindi con un rapporto S/N sfavorevole appena la sorgente decada in intensità luminosa.

Continuerò a seguire tale tecnologia, ma mi guardo bene dall'utilizzarla.
Commento # 13 di: demon77 pubblicato il 21 Maggio 2014, 18:17
Originariamente inviato da: Oldbiker
Seguo i Foveon da quando erano in mano alla omonima ditta americana, che li inventò e iniziò a produrre e vendere: poi, per mancanza di fondi, cedette il tutto a Sigma, che ne proseguì lo sviluppo.

Ripercorriamo un attimo, in estrema sintesi, il principio che sta alla base del Foveon: i fotoni hanno un'energia diversa, in relazione alla loro lunghezza d'onda. Questa energia permette loro di penetrare indisturbati materiali inerti, quali il silicio di supporto di un sensore, a profondità proporzionali alla loro energia, fino a scontrarsi con un atomo "drogato" e liberandone un elettrone, che produrrà un voltaggio, letto poi dai circuiti preposti. Quindi, se sovrappongo tre sensori, ognuno di essi mi catturerà fotoni di lunghezza d'onda diversa, quindi con un'informazione colore separata, TUTTE e tre coincidenti sullo stesso pixelsite. Sulla carta è un'idea magnifica ed affascinante.
Peccato che, a dispetto del fatto che i fotoni siano dei quanti di energia, le varie lunghezze d'onda della luce bianca sono talmente commiste fra loro che è letteralmente impossibile separarne tre sole lunghezze: BGR.
In teoria il Foveon dovrebbe vedere almeno sette sensori sovrapposti: tecnicamente fattibile, ma impossibile nella realtà perché la DWC (Deep Well Capacity, in pratica il secchio di raccolta) crollerebbe a valori inaccettabili.

Da qui una pesantissima interpolazione dei dati, forse ancora più pesante di quella applicata ad una matrice Bayer. Il Foveon, con la tecnologia attuale dei sensori, non potrà mai sopportare alti ISO, perché la DWC è scarsa, quindi con un rapporto S/N sfavorevole appena la sorgente decada in intensità luminosa.

Continuerò a seguire tale tecnologia, ma mi guardo bene dall'utilizzarla.


In primis devo dire grazie per la bella spiegazione, sapevo dell'argomento a grandi linee e ora ne so di più!

Per il fatto di usarlo o meno credo che al di là di tecnologie varie l'ultima parola spetta sempre alla prova pratica.
I fatti dicono che in un determinato e specifico ambiente vince sugli altri, quindi può certamente essere un'ottima scelta per qualcuno!
Commento # 14 di: haw80ag pubblicato il 22 Maggio 2014, 09:45
molto interessanti le spiegazioni di tutte le persone che hanno commentato (piccolo OT:magari tutti i commenti fossero sempre cosi' interessanti) , pero' pongo una domanda da inesperto:

ma un faveon rispetto ad un sensore FF ... è ancora in vantaggio ?
Nel senso... il vantaggio dei Faveon è che per ogni "punto" registrano tre gradi diversi di lunghezza d'onda avendo quindi piu' informazioni da rielaborare e restituire sotto colore esatto del punto preciso, mentre un FF ha un'area molto piu' grande per ogni singolo pixel anche se questo è suddiviso in subpixel (2/4 verdi 1/4 blu 1/4 rosso) e alla fine... il numero di informazioni sara' lo stesso... considerando poi la grandezza dei pixel del sensore potra' anche catturare piu' luce... poi avendo i tre dati rgb restituisce il valore del colore di quel pixel... quindi alla fine non capisco dove il faveon ha il vantaggio (nel senso che vorrei che qualcuno me lo spiegasse, non nel senso che non ritengo il faveon superiore su alcuni aspetti).
Commento # 15 di: demon77 pubblicato il 22 Maggio 2014, 10:41
Originariamente inviato da: haw80ag
molto interessanti le spiegazioni di tutte le persone che hanno commentato (piccolo OT:magari tutti i commenti fossero sempre cosi' interessanti) , pero' pongo una domanda da inesperto:

ma un faveon rispetto ad un sensore FF ... è ancora in vantaggio ?
Nel senso... il vantaggio dei Faveon è che per ogni "punto" registrano tre gradi diversi di lunghezza d'onda avendo quindi piu' informazioni da rielaborare e restituire sotto colore esatto del punto preciso, mentre un FF ha un'area molto piu' grande per ogni singolo pixel anche se questo è suddiviso in subpixel (2/4 verdi 1/4 blu 1/4 rosso) e alla fine... il numero di informazioni sara' lo stesso... considerando poi la grandezza dei pixel del sensore potra' anche catturare piu' luce... poi avendo i tre dati rgb restituisce il valore del colore di quel pixel... quindi alla fine non capisco dove il faveon ha il vantaggio (nel senso che vorrei che qualcuno me lo spiegasse, non nel senso che non ritengo il faveon superiore su alcuni aspetti).


Il vantaggio primo è che una macchina della Sigma con il Foveon costa un bel pezzo meno di una FF.
Quindi se magari fai foto da studio e sai che la luce sarà sempre ottima ed abbondante è una scleta perfetta perchè avrai foto di livello full frame con un investimento decisamente inferiore. Anche se poi chiaramente bisogna anche valutare la questione ottiche.
Commento # 16 di: Oldbiker pubblicato il 22 Maggio 2014, 16:35
Originariamente inviato da: demon77
Il vantaggio primo è che una macchina della Sigma con il Foveon costa un bel pezzo meno di una FF.
Quindi se magari fai foto da studio e sai che la luce sarà sempre ottima ed abbondante è una scleta perfetta perchè avrai foto di livello full frame con un investimento decisamente inferiore. Anche se poi chiaramente bisogna anche valutare la questione ottiche.


Sul tuo primo assunto, piena ragione.

Su quanto segue, permettimi di aggiungere qualcosa, a quanto già scritto, sulla profondità di fuoco (non di campo). La pdf è quella distanza tra il retro dell'obiettivo e il piano focale alla quale il cerchio di confusione è minimo. Si misura in centesimi di mm. Quale dei tre sensori viene messo a fuco? Tutti e tre è impossibile, per questioni fisiche. 2 dei 3 sensori sono sempre, sicuramente, fuori fuoco. Rimedio? Chiudere il diaframma ed inondare di luce il soggetto.
Il che fa ritornare a quanto dici: macchina relegata a foto in studio.
Commento # 17 di: JCD's back pubblicato il 22 Maggio 2014, 16:58
Originariamente inviato da: Oldbiker
Seguo i Foveon da quando erano in mano alla omonima ditta americana, che li inventò e iniziò a produrre e vendere: poi, per mancanza di fondi, cedette il tutto a Sigma, che ne proseguì lo sviluppo.

Ripercorriamo un attimo, in estrema sintesi, il principio che sta alla base del Foveon: i fotoni hanno un'energia diversa, in relazione alla loro lunghezza d'onda. Questa energia permette loro di penetrare indisturbati materiali inerti, quali il silicio di supporto di un sensore, a profondità proporzionali alla loro energia, fino a scontrarsi con un atomo "drogato" e liberandone un elettrone, che produrrà un voltaggio, letto poi dai circuiti preposti. Quindi, se sovrappongo tre sensori, ognuno di essi mi catturerà fotoni di lunghezza d'onda diversa, quindi con un'informazione colore separata, TUTTE e tre coincidenti sullo stesso pixelsite. Sulla carta è un'idea magnifica ed affascinante.
Peccato che, a dispetto del fatto che i fotoni siano dei quanti di energia, le varie lunghezze d'onda della luce bianca sono talmente commiste fra loro che è letteralmente impossibile separarne tre sole lunghezze: BGR.
In teoria il Foveon dovrebbe vedere almeno sette sensori sovrapposti: tecnicamente fattibile, ma impossibile nella realtà perché la DWC (Deep Well Capacity, in pratica il secchio di raccolta) crollerebbe a valori inaccettabili.

Da qui una pesantissima interpolazione dei dati, forse ancora più pesante di quella applicata ad una matrice Bayer. Il Foveon, con la tecnologia attuale dei sensori, non potrà mai sopportare alti ISO, perché la DWC è scarsa, quindi con un rapporto S/N sfavorevole appena la sorgente decada in intensità luminosa.

Continuerò a seguire tale tecnologia, ma mi guardo bene dall'utilizzarla.


Ok, ma se il Foveon deve avere sette strati sovrapposti, non dovrebbe accadere altrettanto per il Bayer? E poi, interpolazione pesantissima? In virtù di cosa? Sul discorso alti iso nessun appunto: è così e basta, pertanto o si accetta con tutti i limiti del caso, oppure ci si rivolge altrove.
Commento # 18 di: demon77 pubblicato il 22 Maggio 2014, 17:01
Originariamente inviato da: Oldbiker
Sul tuo primo assunto, piena ragione.

Su quanto segue, permettimi di aggiungere qualcosa, a quanto già scritto, sulla profondità di fuoco (non di campo). La pdf è quella distanza tra il retro dell'obiettivo e il piano focale alla quale il cerchio di confusione è minimo. Si misura in centesimi di mm. Quale dei tre sensori viene messo a fuco? Tutti e tre è impossibile, per questioni fisiche. 2 dei 3 sensori sono sempre, sicuramente, fuori fuoco. Rimedio? Chiudere il diaframma ed inondare di luce il soggetto.
Il che fa ritornare a quanto dici: macchina relegata a foto in studio.


Momento, non credo che il discorso funzioni..
diamo per buoni i centesimi di millimentro di tolleranza di cui parli.. ma il layer sensibili del sensore tra di loro saranno a distanza di MILLIESIMI DI MILLIMETRO e anche oltre.. ritengo non si possa avere una differenza apprezzabile tra di essi.
Oltretutto teniamo conto che quello che tira fuori i pixel veri e propri è il PRIMO layer, quindi in ogni caso è su quello che va calibrata la messa a fuoco.
Commento # 19 di: Oldbiker pubblicato il 23 Maggio 2014, 05:26
Originariamente inviato da: demon77
Momento, non credo che il discorso funzioni..
diamo per buoni i centesimi di millimentro di tolleranza di cui parli.. ma il layer sensibili del sensore tra di loro saranno a distanza di MILLIESIMI DI MILLIMETRO


D'abitudine, quando ricevo un appunto, come prima cosa vado a controllare che la memoria non mi abbia tradito. Cosa effettivamente avvenuta, ahimé! Gli anni hanno svalutato i micron in centesimi! Sono andato a ripescare un articolo originale della Foveon Inc americana, agli albori della tecnologia proposta. In effetti, lo spessore complessivo dei tre strati sovrapposti è di 2 micron, più altri 2 di substrato: Il che fa cadere quanto da me scritto sulla profondità di fuoco.
Grazie di avermelo fatto notare.
Commento # 20 di: Naphtha pubblicato il 27 Maggio 2014, 11:03
Da qui una pesantissima interpolazione dei dati....

Originariamente inviato da: Oldbiker

Da qui una pesantissima interpolazione dei dati, forse ancora più pesante di quella applicata ad una matrice Bayer. Il Foveon, con la tecnologia attuale dei sensori, non potrà mai sopportare alti ISO, perché la DWC è scarsa, quindi con un rapporto S/N sfavorevole appena la sorgente decada in intensità luminosa.

Continuerò a seguire tale tecnologia, ma mi guardo bene dall'utilizzarla.



Non credo sia come sostieni, sopratutto quando affermi "Da qui una pesantissima interpolazione dei dati, forse ancora più pesante di quella applicata ad una matrice Bayer." data la visibile alterazione dei colori prodotti da un normale sensore Bayer, oltre al microcontrasto eccezionale che questo sensore riesce a restituirti anche con un ottica da 2 €, assolutamente ineguagliabile al Bayer.

SD1 MERRILL VS D800E:
http://www.madshutter.com/photos_ne...35_aluminum.jpg

Di seguito ti riporto il test della SD1 Merrill eseguito da DpReview:
http://www.dpreview.com/reviews/sigmasd1/19

Sposta il riquadro sulle labbra della donna in alto a destra e poi sul tessuto vicino alle nostre amate mille lire (tessuto di colore verde bianco e viola).
Ci tengo a precisare che ai tempi del test la serie A o S o C non esisteva.....stiamo parlando quindi di fondi di bottiglia incollati alle estremità di un cilindro di plastica.
Confrontandola con reflex FF (vedi di Nikon d800 e Nikon d800e , Canon 5d mark3....) la SD1 è di gran lunga superiore in dettaglio e resa colore. Pagare 3000€ un apparecchio che interpola il 75% di due colori primari.....

Sul discorso dell'impossibilità di scattare a luce naturale in street o ad un concerto con questa macchina, mi sembra assurdo. Domanda sorge spontanea: Quanti di voi hanno mai scattato in pellicola?
Questi "tromboni" ad alti iso servono a focalizzare l'attenzione dei neofiti sulla prestazione della macchina e non sulla qualità d'immagine prodotta da queste.


Se siete curiosi, potete visionare alcuni miei scatti fatti con la SD15 : https://www.flickr.com/photos/francescogentilekr/

Concludo,
Il Byer è un sensore "arrivato", il Foveon è una tecnologia ancora "acerba" da quì possiamo dedurre il "perchè" abbia ancora difetti. Inoltre, Sigma da poco ha introdotto il Foveon da 46mpx in ambito industriale (processi di produzione ottiche serie A C S).
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