Sony, 3 nuovi grandangolari per APS-C

Sony, 3 nuovi grandangolari per APS-C

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sony espande la gamma di ottiche APS-C, proponendo per la prima volta focali fisse di 11mm e 15mm a elevata apertura e un nuovo PowerZoom 10-20mm.”

Dopo essersi (giustamente) a lungo concentrata sulle Full Frame e, quindi sulle ottiche FE, Sony ha deciso di espandere anche la sua gamma di ottiche E per fotocamere APS-C, e ha presentato 3 nuovi "pezzi".


Sono tutti super-grandangolari – le focali vanno da 10 a 20mm – ma hanno anime diverse. Due sono obiettivi a focale fissa, da 11mm e 15mm, uno è un PowerZoom 10-20mm che, in quanto tale, si annuncia subito maggiormente rivolto alla ripresa video.

Dei due obiettivi a focale fissa, l’11mm è un f/1.8 con struttura semplificata, che ben si accorda con la recente ZV-E10, il modello che Sony ha espressamente dedicato ai Vlogger. Il 15mm, viceversa, è un f/1.4 e appartiene alla famiglia G, quindi si posiziona su un livello leggermente superiore.

Tutti sono estremamente compatti, e tutti sono disponibili da Giugno 2022 con prezzi di listino che partono dai 600 Euro dell’ E 11mm F1.8 (SEL11F18) per passare agli 850 Euro dei due "Serie G", E 15mm F1.4 G (SEL15F14G) ed E PZ 10-20mm F4 G (SELP1020G). Vediamoli in dettaglio in questa prima recensione "strumentale".

E PZ 10-20mm F4 G

Lo zoom motorizzato 10-20mm F4 G si pone come alternativa video-centrica al più "fotografico" E 10-18mm F4 OSS, rispetto al quale rinuncia allo stabilizzatore ottico ma introduce, evidentemente, la funzione PowerZoom. Può essere considerato la versione APS-C del recente 16-35mm PowerZoom, che offre identica apertura ed escursione focale confrontabile – ricordiamo che il 10-20mm su fotocamera APS-C equivale a 15-30mm nel formato 35mm.

Rispetto alla precedente versione stabilizzata, è più leggero del 20%. Pesa infatti solo 178g, e misura circa 70x55mm, con un diametro filtri da 62mm, il che è piuttosto notevole per un uno zoom ultra-grandangolare ad apertura f/4 costante, seppur APS-C. Se si aggiunge poi la presenza del motore aggiuntivo che aziona lo zoom…

Lo zoom offre due ghiere, entrambe by-wire, per zoom e messa a fuoco, ma non la ghiera dei diaframmi. Sulla sinistra, da azionare col pollice della mano che regge l’obiettivo, si trovano il pulsante programmabile (solitamente assegnato al blocco AF), il selettore AF/MF e il selettore Wide-Tele, che si aggiunge alla ghiera di zoom.


Il selettore W-T offre un perfetto controllo sulla velocità di zoom, variabile in funzione di quanto ci si allontana dalla posizione neutra. Alla massima velocità, la zoomata richiede circa 2 secondi, ma è possibile arrivare a una trentina, spostando pochissimo il selettore. Ovviamente, grazie all’azionamento automatico, il movimento è fluido e perfettamente regolare. La ghiera di zoom, invece, è lineare. In questo caso, tutto è nelle mani dell’operatore.

Molto buona sia la posizione sia la resistenza offerta dalle due ghiere, che concorrono a un’eccellente ergonomia complessiva.
Lo schema ottico include 11 elementi in 8 gruppi, tra cui 3 asferiche, utilizzate per minimizzare curvatura di campo e astigmatismo, 2 elementi ED a bassa dispersione e un ulteriore elemento ibrido ED-asferico.

La minima distanza di messa a fuoco varia tra 13 e 17cm in modalità manuale, mentre si ferma a 20cm se si utilizza l’autofocus. Il rapporto massimo di ingrandimento di conseguenza varia tra 0,14x (AF) e 0,18x (MF). Il rivestimento frontale antiriflesso è il multi-coating, il diaframma a 7 lamelle. La messa a fuoco, gestita da 2 motori lineari, è interna, di conseguenza l’elemento frontale non si estende (né ruota) durante l’uso.

E 11mm F1.8


La focale di 11mm, equivalente a 16,5mm nel formato 35mm, è un’ottima soluzione per la fotografia di interni, ma Sony ha pensato questo obiettivo soprattutto per la ripresa video, come compagno ideale della ZV-E10 per il Vlogging.

Anche in questo caso, peso e dimensioni sono ridottissimi: 66x57.5mm per 181 grammi, così come ridotto è il diametro dei filtri, solo 55mm. Per inciso, la possibilità stessa di utilizzare pratici filtri frontali su una focale di 11mm non è trascurabile.

In questo caso troviamo una sola ghiera, by-wire, per la messa a fuoco, oltre al pulsante programmabile e al selettore AF/MF. Assente, anche in questo caso, la ghiera dei diaframmi.
Lo schema ottico include 12 elementi in 11 gruppi, con 3 lenti asferiche e 3 ED. La minima distanza di messa a fuoco varia tra 12cm (MF) e 15cm (AF), per un rapporto di ingrandimento pari, rispettivamente, a 0,20x (MF) o 0,13x (AF). Come nel caso precedente, il rivestimento frontale antiriflesso è il multi-coating, il diaframma è a 7 lamelle e la messa a fuoco (interna) è gestita da 2 motori lineari.

E 15mm F1.4 G


Il 15mm (22.5mm equivalenti nel formato 35mm) della linea G è ovviamente il più ricco del gruppo, nonché il più votato alla fotografia. Non che trascuri la ripresa video: al pari dei fratelli, è progettato per minimizzare il focus breathing, nonostante le ridotte dimensioni utilizza due motori lineari per la messa a fuoco, al fine di garantire ottime performance di inseguimento, e la ghiera dei diaframmi, in questo caso presente, è dotata del solito meccanismo che permette di passare dal movimento continuo al movimento a step di 1/3 di stop.

Il peso è leggermente maggiore, ma supera di poco i 200g (219 per la precisione), e le dimensioni sono 66.6mmx69.5mm. Anche in questo caso è possibile montare un filtro frontale di soli 55mm.

Lo schema ottico include 12 elementi in 13 gruppi, e comprende 3 lenti asferiche e 2 a bassa dispersione, una ED e una Super ED. La minima distanza di messa a fuoco varia tra 17cm (MF) e 20cm (AF), per un rapporto di ingrandimento pari, rispettivamente, a 0,15x (MF) o 0,12x (AF). Come nei casi precedenti, il rivestimento frontale antiriflesso è il multi-coating, il diaframma è a 7 lamelle e la messa a fuoco (interna) è gestita da 2 motori lineari. Riguardo al diaframma, forse Sony avrebbe potuto osare qualcosa in più, anche in considerazione della diversa famiglia a cui appartiene questo obiettivo.

SEL11F18 e SEL15F14G, GEMELLI (NON MOLTO) DIVERSI


I due obiettivi fissi, nonostante appartengano a una famiglia diversa, esibiscono un comportamento davvero molto simile, a cominciare dal potere risolvente. Entrambi, testati su un corpo macchina da 24 Mpixel (ZV-E10 per l’11mm, A6600 per il 15mm), si sono dimostrati estremamente incisi, con un punteggio massimo pressoché identico a f/2.8 – f/4 superiore alle 3500 LW/PH. La maggior differenza visibile nel grafico, cioè il vantaggio dell’11mm a tutta apertura, è meno importante di quanto appaia al primo sguardo, dato che l’11mm è favorito in questo frangente dall’apertura massima più ridotta (la prima colonna del grafico si riferisce a f/1.4 per il 15mm e f/1.8 per l’11mm).


Nitidezza ai bordi a tutta apertura per 11mm (sinistra) e 15mm Serie G (a destra). Complice la minore apertura massima, l'11mm si dimostra più inciso. Si nota anche la diversa incidenza della vignettatura.

Entrambi mostrano una distorsione a barilotto molto evidente, e la differenza tra i due (circa 7,5% per il 15mm, circa 8,5% per l’11mm) è più che giustificata dalla focale estrema di quest’ultimo. In effetti, è a nostro avviso più lodevole proprio il comportamento dell’11mm.


Distorsioni per l'11mm (sopra) e il 15mm (sotto).

Discorso rovesciato per la vignettatura. In questo caso, è il 15mm che, con la sua apertura massima di f/1.4, soffre maggiormente e supera i 3 EV di perdita massima agli angoli (2,82 la media). A f/2, viceversa, la perdita media è di 1,3 EV e il 15mm si dimostra superiore al cugino che, a parità di condizioni, fa registrare 2,1 EV.   
Impercettibile per entrambi l’aberrazione cromatica, e l'analisi visiva non ha evidenziato altri difetti degni di nota.

SELP1020G


Lo zoom sorprende positivamente per la costanza dei risultati prodotti a entrambi gli estremi della focale. Anche in questo caso il potere risolvente è eccellente, con punteggi MTF massimi nell'intorno delle 3500 LW/PH a f/4 e f/5.6 (molto simili). Solitamente, però, negli zoom, la focale inferiore visibilmente la migliore, mentre in questo caso i punteggi massimi sono pressoché identici, e sulla distanza è proprio la focale di 20mm a mostrare qualcosa in più.

In termini assoluti, a parità di diaframma (f/4), lo zoom "paga" soltanto 200 LW/PH ai due focale fissa, vale a dire un 5% circa, che è senza dubbio un buon risultato.


Nitidezza ai bordi a tutta apertura per il PowerZoom 10-20mm. 10mm a sinistra, 20mm a destra.

La focale di 20mm, in questo caso senza grosse sorprese, è la migliore anche in termini di vignettatura e distorsioni. Per quanto riguarda la vignettatura a f/4, si passa da una perdita media agli angoli intorno al singolo EV @ 20mm, ai circa -2,4 EV @ 10mm.

Per quanto riguarda la distorsione, non stupisce l'andamento generale ma il valore assoluto: meno dell'8% @ 10mm, ovviamente a barilotto, è una distorsione molto evidente ma confrontabile – in effetti leggermente minore – a quella fatta registrare dall'11mm a focale fissa. Il marcato barilotto a 10mm passa a un moderato cuscinetto a 20mm, ma nulla che lascerà il segno una volta disponibili i profili obiettivo.       

In definitiva, siamo di fronte a un terzetto di qualità che ha il pregio di rendere ancora più interessante la proposta Sony APS-C. Infatti, se il 10-20mm, pur con la sua peculiarità di essere un PowerZoom, va a coprire focali già coperte dal 10-18mm OSS, i due obiettivi a focale fissa offrono per la prima volta dei grandangolari estremi ad elevata apertura specifici per il formato APS-C.

Il 15mm è il compagno ideale della A6600, un duo vincente – compatta e di alta qualità – per chi ama il reportage "immersivo", dove ci si butta al centro dell'azione lavorando a pochissima distanza dai soggetti.

L'11mm, dal canto suo, gli è qualitativamente molto, molto vicino, e offre un angolo di ripresa ancora più ampio (ben 104°), da sfruttare proprio in virtù della sua prospettiva esasperata, per catturare immagini particolari e caratterizzate da un punto di vista originale. Naturalmente, nulla vieta di farne un utilizzo più "classico", dal paesaggio alla fotografia di interni. C'è poi l'ambito Vlogging, in cui la coppia

ZV-E10 + SEL11F18 può rappresentare un'alternativa più professionale allo smartphone – sempre piuttosto agile in mobilità e, quando si registra da una postazione fissa, ci si può permettere il "lusso" di montare un piccolo tele…      

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Commenti (1)

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Commento # 1 di: TecnoPC pubblicato il 08 Giugno 2022, 09:30
178 g per lo E PZ 10-20mm F4 G (SELP1020G), immagino che per ottenere un risultato tale si sia fatto uso di molta plastica.
Personalmente preferisco lo E 10-18 mm F4 OSS (SEL1018) pesa 225 g, tutto metallo e senza lo zoom motorizzato (che per un grandangolo è abbastanza inutile), e sicuramente con un street price migliore