Ecco gli scatti realizzati con l’ultimo rullino Kodachrome prodotto: firmati McCurry

Ecco gli scatti realizzati con l’ultimo rullino Kodachrome prodotto: firmati McCurry

di Michele Tarantini, pubblicata il

“Steve McCurry ha pubblicato le fotografie realizzate nel 2009 con l’ultimo rullino di Kodachrome regalatogli da Eastman Kodak”

Che il mercato delle pellicole sia legato a doppio filo alla storia della fotografia –e viceversa- non è certo un mistero. Altrettanto innegabile il fatto che alcuni prodotti abbiano contribuito più di altri all’evolversi della fotografia; tra questi un posto nella storia è stato guadagnato di diritto dalle pellicole Kodachrome di Kodak. Definitivamente fuori produzione ormai da qualche anno, era cosa nota che il produttore avesse deciso a suo tempo di donare simbolicamente l’ultimo rullino della serie prodotto al pluripremiato reporter Steve McCurry.

Il fotografo statunitense ha ora pubblicato sul suo sito gli scatti realizzati con quell’ultimo rullino. L’aspetto forse più interessante della vicenda è costituito ovviamente dalle fotografie; McCurry infatti, consapevole dell’aura che avrebbe attirato quel rullino, ha optato per la realizzazione non di un mini progetto ma di scatti diversi tra loro per stile e contenuto.

Il risultato è che le fotografie catturate sulla pellicola possono essere considerate quasi un’estrema sintesi dei lavori del fotoreporter: sopra ogni cosa emerge l’anima tipicamente ritrattista di McCurry mostrata sia nella sua più classica declinazione reportagistica che nella versione dedicata all’interazione con personaggi importanti, ma anche street photography ed un’immagine in bilico tra la fotografia d’architettura e la bressoniana lezione del momento decisivo, il tutto firmato inequivocabilmente McCurry. Oltre a Kodak, ovviamente.


Commenti (21)

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Commento # 1 di: Eress pubblicato il 11 Febbraio 2013, 16:25
Non credo che il realismo, l'interpretazione del fotografo, la profondità, luci, ombre e i colori dei rullini chimici verranno mai eguagliati dal digitale.
Commento # 2 di: aoaces pubblicato il 11 Febbraio 2013, 16:56
Originariamente inviato da: Eress
Non credo che il realismo, l'interpretazione del fotografo, la profondità, luci, ombre e i colori dei rullini chimici verranno mai eguagliati dal digitale.


Se sei un buon fotografo, quanto hai scritto sopra l'ottieni molto bene anche con il digitale.
Commento # 3 di: bonzoxxx pubblicato il 11 Febbraio 2013, 17:03
wow. non ho altro da dire.
Commento # 4 di: demon77 pubblicato il 11 Febbraio 2013, 17:10
Originariamente inviato da: Eress
Non credo che il realismo, l'interpretazione del fotografo, la profondità, luci, ombre e i colori dei rullini chimici verranno mai eguagliati dal digitale.


Direi che la penso in modo diametralmente opposto.
Prendi una pellicola 24x36 a colori (la migliore del mondo), poi mettila di fianco ad un RAW di una full frame di oggi e vedi un po' chi prende schiaffi.

La "pellicola is the best" è veramente una frase fatta e tristemente stereoptipata a uso "eh ma non fanno più le macchine di una volta".

Un scatto a pellicola ha solo il buon fascino malinconico delle cose di una volta.
Commento # 5 di: Eraser|85 pubblicato il 11 Febbraio 2013, 17:26
Originariamente inviato da: demon77
Direi che la penso in modo diametralmente opposto.
Prendi una pellicola 24x36 a colori (la migliore del mondo), poi mettila di fianco ad un RAW di una full frame di oggi e vedi un po' chi prende schiaffi.

La "pellicola is the best" è veramente una frase fatta e tristemente stereoptipata a uso "eh ma non fanno più le macchine di una volta".

Un scatto a pellicola ha solo il buon fascino malinconico delle cose di una volta.


Quoto e straquoto. Possessore di una Nikon D60 (macchinetta entry level, robetta da poco pagata una follia prima dell'inondazione delle varie reflex della serie 3/5000) e di una Canon EOS 50 (salvata in extremis dal bidone della spazzatura).

La canon è una 135 mentre la nikon è un aps-c. Indubbiamente con un rullino di qualità il full frame dice la sua, ma la pulizia e la nitidezza di un economico e piccolo sensore da 10 mpixel è inconfutabile.

Tuttavia, secondo me, per noi "fotografi digitali" moderni, è altamente consigliabile scattare un po' a rullino. Quando da un momento all'altro ti ritrovi senza la possibilità di rivedere la foto appena scattata, dover ponderare bene cosa e come fotografare perché si hanno poche pose a disposizione e dover necessariamente stampare i suddetti lavori, si acquisisce una consapevolezza tutta nuova del significato di scattare una fotografia.

(edit: se poi fate come me che da una D60 con i suoi obiettivi con AF, passate ad una Hasselblad 500C che manca pure dell'esposimetro.. il salto è davvero grande )
Commento # 6 di: Eress pubblicato il 11 Febbraio 2013, 18:58
Originariamente inviato da: demon77
Direi che la penso in modo diametralmente opposto.
Prendi una pellicola 24x36 a colori (la migliore del mondo), poi mettila di fianco ad un RAW di una full frame di oggi e vedi un po' chi prende schiaffi.

La "pellicola is the best" è veramente una frase fatta e tristemente stereoptipata a uso "eh ma non fanno più le macchine di una volta".

Un scatto a pellicola ha solo il buon fascino malinconico delle cose di una volta.

Non c'è nulla di stereotipato nè di nostalgico in campo artistico, è tutto molto soggettivo, evidentemnte i tuoi occhi vedono diversamente dai miei e i nostri diversamente da altri.
Commento # 7 di: franzing pubblicato il 11 Febbraio 2013, 19:17
Bei ritratti per carità, ma io avrei anche immortalato qualche altro soggetto, giusto per l'occasione. Sarà che i ritratti mi dicono poco da sempre

Comunque io ho iniziato a fare foto da ragazzino con una reflex zenith che pesava un quintale e ci ho fatto delle foto meravigliose, il discorso non è la qualità o quale mezzo fa le foto migliori, è un approccio totalmente diverso. Con la pellicola gran parte del risultato lo devi prevedere con l'esperienza. Il fatto di poter vedere almeno un anteprima della foto fatta direttamente "sul campo" comporta un sacco di differenze, anche solo per il fatto di avere infiniti tentativi per raggiungere il risultato voluto. Senza contare poi la post produzione. Forse oggi è tutto un po' più "freddo", perchè ci si può permettere qualche errore in più con la macchina in mano. E' tutto diverso, non migliore o peggiore. Ma questo riguarda un po' tutto, mica solo la fotografia
Commento # 8 di: fankilo pubblicato il 11 Febbraio 2013, 21:47
ah pero'

Non sono un fun di Mc Curry ma....wow ragazzi. Tutti i premi che ha preso se li e' meritati. Trovo abbia una incredibile capacita' comunicativa.
Cmq non pensiate che questi scatti siano usciti così come li vedete direttamente da quella pelliccola.
Dietro ogni fotografo c'e' sempre un ottimo laboratorio....digitale o analogico che sia :-)
Commento # 9 di: Faster_Fox pubblicato il 11 Febbraio 2013, 21:50
in realtà è una cosa molto seoggettiva...io da poco ho ripreso in mano una K1000 e scatto ogni tanto con la pellicola. Secondo me non c'è nulla che la eguaglierà mai, ma non sto parlando della qualità (rumore digitale apparte)... è un qualcosa che non si può spiegare, quindi fondamentalmente soggettivo
Commento # 10 di: acerbo pubblicato il 11 Febbraio 2013, 22:04
Beh Fuji ad esempio in alcune sue fotocamere digitali aveva implementato l'effetto simulazione pellicola, segno che a molti la grana e la "temperatura" che caratterizzano le foto analogiche piace ancora. Io non so se riuscirei a distinguere da un file se si tratta di una foto fatta in digitale o se è stata fatta su pellicola, ma debbo dire che per molti lavori la pellicola è ancora impareggiabile. Qualcuno ha parlato di estrema pulizia del digitale, ok, ma in molti casi è proprio la grana della pellicola a creare quella magia che và al di là degli scatti iperpatinati e chirurgici da copertina di vogue ...

Apro un piccolo OT poi sugli strumenti e mi viene da ridere pensando alle vecchie reflex a pellicola che con tutta l'ottica avevano ingombri da attuale mirrorless ed erano costruite molto meglio di certi catafalchi di plastichetta venduti oggi a peso d'oro.
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