Canon costruisce stabilimento produttivo in Brasile

Canon costruisce stabilimento produttivo in Brasile

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Canon diversifica la sua produzione e poggia la prima pietra di un nuovo stabilimento produttivo in Brasile: le calamità naturali del 2011 fanno rivedere ai grandi dell'imaging le proprie strategie”

Il 2011 è stato un anno molto difficile per il mondo dell'imaging: diversi impianti produttivi si sono trovati in situazioni critiche a causa di terremoto e tsunami (in Giappone) e di allagamenti durati più di un mese (in Thailandia). Gli eventi hanno mostrato come la catena produttiva degli apparecchi legati al mondo della fotografia e della sua fruizione (in primis fotocamere e stampanti) veda nella concentrazione della produzione un anello debole. Due sciagure sono riuscite a mettere in ginocchio il sistema per diversi mesi.

Una lezione che i produttori hanno imparato dal 2011 è che una diversificazione degli impianti produttivi può aiutare in caso di calamità naturali, permettendo di spostare la produzione ove necessario o supplire temporaneamente al fermo di alcuni impianti. Abbiamo visto Nikon sondare il terreno per portare in Cina anche parte della produzione di prodotti reflex (nella zona in cui già produce alcune compatte e tutto il sistema mirrorless Nikon 1, di cui abbiamo visitato la fabbrica), e ora Canon sembra voler imboccare una strada simile.

La scelta di Canon è non solo produttiva, ma anche strategica dal punto di vista del marketing e lancia la casa biancorossa alla conquista del Sud America. L'apertura della fabbrica di Manaus, nello stato Amazonas in Brasile è il primo passo di Canon. La prima pietra è stata poggiata nel mese di maggio e gli impianti dovrebbero risultare operativi a partire dal luglio 2013.


Commenti (3)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
Per contattare l'autore del pezzo, così da avere una risposta rapida, si prega di utilizzare l'email personale (vedere in alto sotto il titolo). Non è detto che una domanda diretta inserita nei commenti venga verificata in tempi rapidi. In alternativa contattare la redazione a questo indirizzo email.
Commento # 1 di: Chelidon pubblicato il 21 Giugno 2012, 21:58
Però a me sembra curioso che vadano a fare sempre stabilimenti in paesi tropicali, in indocina nei vari paesi ci stanno più o meno tutti i produttori e in questo caso addirittura si mettono nel profondo dell'amazzonia! Forse che le lenti vengono meglio con l'umidità che poi però non si lamentino se si ritrovano di nuovo inondati!
Commento # 2 di: jagemal pubblicato il 21 Giugno 2012, 23:40
premesso che l'amazionia è uno stato della confederazione che non comprende solo la foresta ... tra l'altro grosso non so quante volte il nostro bel paese ... per cui non si può esattamente parlare di "profondo"

ma concordo come sia "curioso" che si vada a produrre non tanto nei paesi tropicali, ma in quelli in cui la forza lavoro costa 2 lire ..
Commento # 3 di: Chelidon pubblicato il 22 Giugno 2012, 00:01
Quello ormai è ovvio nel mondo globalizzato.
Quello stato è amazzonia, certo se continuano con i ritmi attuali un giorno non troppo lontano si potrà dire come te perché sarà solo una pianura disboscata, ma ciò non toglie che Manaus sia stata fondata nel profondo della foresta pluviale sul Rio delle amazzoni per sfruttarne le risorse (meglio forse dire depredarne :rolleyes. Tant'è che per collegarla al resto hanno fatto la transamazzonica che nella maggior parte del percorso, chiamarla strada è un eufemismo.