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Pagina 1 - Canon G12, Nikon P7000, Olympus XZ-1: compatte al top
Il segmento delle compatte Premium è vivo e vivace e negli ultimi mesi ha visto diversi produttori andare ad affiancare proposte a quelle dei marchi storici, tra cui i due colossi Nikon e Canon. La ricerca della qualità fotografica permea sempre di più anche l'utenza consumer ed è in crescita il numero di quelli che si lasciano tentare da proposte che vadano oltre la semplice compatta. In questo campo ultimamente le compatte di alta gamma hanno trovato nelle mirrorless nuovi concorrenti agguerriti, affilando dal canto loro le armi per essere in grado di differenziarsi, non essendo più sufficiente la 'compattezza' ad attrarre gli appassionati. Accanto agli ultimi prodotti Canon e Nikon che si inseriscono nel solco tracciato da diverse generazioni di compatte di rango, produttori come Olympus e Samsung hanno messo a listino interessanti compatte dotate di ottiche luminose e comandi manuali ben sviluppati, proponendosi come interessanti alternative alle storiche Coolpix e PowerShot. Inoltre le nuove arrivate si presentano con design interessanti e un buon lavoro svolto sul fronte dell'interfaccia, con le carte in regola per dire la propria.
Abbiamo voluto mettere brevemente a confronto Nikon Coolpix P7000 e Canon PowerShot G12, riferimenti del mercato in ambito compatte premium, con la nuova Olympus XZ-1 compatta con ottica luminosa che fa della qualità uno dei suoi obiettivi primari. In questo testa a testa metteremo a confronto il solido bagaglio ereditato dalle compatte Nikon e Canon con le innovazioni che Olympus ha provato ad introdurre, puntando anche su una livrea meno seriosa delle due top di gamma offerte solo nella versione nera. Pagina 2 - Canon PowerShot G12, Nikon Coolpix P7000, Olympus XZ-1: le specifiche
Le tre compatte sono accomunate da alcune precise scelte strategiche: ottiche zoom poco estese ma di qualità, controlli manuali e ghiere, possibilità di utilizzare flash esterni. Canon e Nikon puntano poi sulla presenza del mirini galileiano, mentre Olympus utilizza una soluzione simile a quella vista sulle PEN, con una Accessory Port in grado di ospitare mirini elettronici o microfoni esterni. Per un rapido confronto abbiamo raccolto le principali specifiche tecniche delle fotocamere in una tabella.
Le due compatte premium di casa Canon e Nikon hanno un'estetica molto classica: livrea nera, molti tasti scorciatoia e molte ghiere, poche concessioni al design. Olympus XZ-1 è invece un prodotto dall'aura più moderna, disponibile in livrea nera o bianca, più semplice dal punto di vista dei comandi, ma anche con scelte ergonomiche interessanti: ci riferiamo ad esempio alla ghiera concentrica all'obiettivo, mezzo molto semplice e intuitivo per variare i parametri di scatto a seconda del modo d'uso.
Nei semiautomatismi modifica diaframma o tempi, in 'Program' permette di variare la sensibilità senza entrare in nessun menu, nelle modalità 'Scena' o 'Art Filter' permette di passare da una scena o filtro all'altro in modo molto veloce, evitando anche in questo caso il passaggio dal menu. In questo frangente Nikon P7000 e Canon G12 sono ad esempio più macchinose, richiedendo di intervenire sui tasti e accedere ad almeno un pannello di controllo per modificare la scena.
D'altra parte le due premium Canon e Nikon offrono una ghiera appositamente dedicata alla compensazione dell'esposizione, operazione che invece sulla Olympus chiede di intervenire su uno dei tasti del joypad (quello in direzione verso l'alto) e poi di agire sulla ghiera di regolazione ad esso concentrica.
Discorso simile per la regolazione della sensibilità ISO: se su XZ-1 è disponibile la regolazione diretta tramite ghiera solo nella modalità Program (nelle altre richiede l'intervento su un tasto), Canon G12 offre un anello dedicato concentrico alla ghiera dei modi. Nikon ha scelto invece di optare per una ghiera multifunzione posta nella parte sinistra della calotta superiore: ruotando la ghiera (o premendo il pulsante posizionato al centro di essa se si è già sull'impostazione desiderata) è possibile accedere alla regolazione di ISO, bilanciamento del bianco, bracketing, profilo colore, qualità delle foto. In tutti e tre i casi è possibile accedere tramite il tasto centrale del joypad a un quick menu a display per la regolazione di molti dei parametri di scatto. Olympus XZ-1 dispone sulla ghiera dei modi di una modalità 'Custom' personalizzabile dall'utente; nel caso di Canon G12 le modalità personalizzabili sulla ghiera sono due e salgono a tre per Nikon Coolpix P7000. Tutte e tre le fotocamere integrano una slitta flash per l'innesto di illuminatori esterni: XZ-1 inoltre mette a disposizione una porta Accessory Port poco più sotto per collegare accessori come un viewfinder elettronico o un microfono esterno.
Le tre macchine mettono inoltre a disposizione un flash integrato, fisso su Canon G12 e a pop-up sulle proposte Nikon e Olympus. La presenza di un maggior numero di tasti sulle top di gamma Nikon e Canon ha permesso l'integrazione di comandi tipici del mondo reflex, ad esempio il blocco dell'esposizione (assente nella proposizione Olympus), oltre che di tasti dalle funzioni personalizzabili.
A livello di schermo le tre macchine hanno optato per filosofie differenti: Canon ha scelto una risoluzione più bassa ma rendere l'elemento snodato, Olympus ha percorso la strada della tecnologia OLED per ampliare l'angolo di visione, Nikon ha puntato invece sulla massima risoluzione. Il massimo sarebbe stato unire le tre vie in un unica soluzione, ma i costi sarebbero lievitati. Le macchine sono stabilizzate nell'ottica nel caso di Canon G12 e Nikon P7000, mentre Olympus ha optato per stabilizzare il sensore. Olympus XZ-1, tra le tre, è l'unica che integra un pulsante di avvio diretto della registrazione video, le altre due proposte richiedono invece di ruotare la ghiera dei modi per selezionare la modalità filmato e poi la pressione del tasto di scatto. Anche in questo frangente i modelli Canon e Nikon tradiscono un'impostazione figlia della tradizione fotografica, mentre la fotocamera Olympus rende evidente la sua derivazione dal mondo consumer. A livello di ottica troviamo un ulteriore punto di differenziazione: sebbene tutti e tre gli obiettivi partano da una focale di 28mm equivalenti, hanno un'estensione diversa. Olympus XZ-1 è quella che si ferma prima (a 112mm equivalenti, pari a zoom 4x), ma offre una luminosità maggiore su tutta l'escursione (1:1.8-2.5); Canon e Nikon hanno obiettivi da F2.8 di apertura massima con rispettivamente focale equivalente 140mm (5x) e e 200mm (7.1x), con diaframma massimo f/4.5 e f/5.6. Alla focale minima inoltre la proposta Olympus offre la modalità super-macro, con messa a fuoco a meno di 1cm dalla lente frontale, mentre per Canon G12 bisogna superare il centimetro di distanza e per Coolpix P7000 i 2cm. Le tre fotocamere offrono tutte un filtro ND attivabile da menu per diminuire la luce registrata dal sensore e permettere lunghe esposizioni anche in piena luce. A livello video le tre fotocamere offrono il supporto ai filmati 1280x720 pixel. Olympus e Canon permettono di applicare durante la fase di ripresa dei filmati alcuni filtri creativi, mentre i possessori di Coolpix P7000 devono accontentarsi di poter modificare il profilo colore, come avviene per le fotografie.
Chiudiamo questa pagina con il capitolo peso e dimensioni: le tre macchine possono contare tutte su una solida costruzione metallica. Canon PowerShot G12 è sicuramente la più tozza del gruppo e la più pesante, quasi fin troppo per una compatta; la palma dell'ingombro frontale maggiore va invece a Nikon Coolpix P700, mentre Olympus XZ-1 è la più leggera e snella del gruppo. Le dimensioni sono frutto anche di una diversa scelta per quanto riguarda gli accumulatori: Nikon P7000 utilizza lo stesso elemento delle reflex entry level (ad esempio Nikon D3100), Canon usa un elemento dedicato, ma di dimensioni comparabili (la stessa di G10 e G11), mentre Olympus ha scelto una batterie in stile compatta, molto simile a quella di un cellulare, comunque accreditata di 925mAh , contro i 1030mAh di Nikon e 1050mAh di Canon. Pagina 3 - Impressioni d'uso
La prima impressione che si ha impugnando Canon Powershot G12 o Nikon Coolpix P7000 è quella di trovarsi al cospetto di una compatta di rango, capace di intimorire buona parte del pubblico neofita. Olympus XZ-1 si presenta più semplice, snella e leggera, anche se già al primo sguardo si percepisce la mancanza di molte delle scorciatoie offerte dalle altre due giapponesi. Olympus XZ-1 riesce a trovare spazio molte tasche, mentre i prodotti Canon e Nikon entrano solo nelle tasche più capienti dei giacconi. Olympus XZ-1 è quella caratterizzata dall'accensione più veloce, anche se richiede preventivamente di togliere il tappo dall'ottica (se non si adotta questa precauzione il tappo viene 'sparato via' dall'obiettivo in fase di estensione e se il tappo non è legato al corpo il rischio di perderlo è elevato), cosa che non succede nei prodotti Canon e Nikon che, come molte compatte, adottano lamelle che chiudono automaticamente la lente frontale nel momento in cui l'ottica collassa in posizione di riposo. Grazie alla sua semplicità la proposta Olympus è quella più facile da usare out-of-the box, mentre G12 e P7000 fanno propendere per un giro tra le pagine dei manuali. L'impostazione della ghiera dei modi è simile: troviamo la modalità manuale e le semiautomatiche a priorità di tempi o diaframmi, l'esposizione automatica 'Program', la modalità automatica, quella/quelle personalizzabili, una scena dedicata alle riprese in bassa luce, la posizione video (assente su XZ-1), quella che attiva le scene preimpostate e poi su Canon G12 una posizione dedicata al massimo contenimento del mosso e su Olympus la posizione che attiva gli Art Filter. Una volta scelto il modo d'uso è poi possibile modificare i parametri di scatto con le ghiere, i pulsanti posti sul corpo e il quick menu accessibile dal centro del joypad. Per scendere più in profondità c'è poi il tasto 'Menu' che fa accedere alle diverse schede dedicate alle varie impostazioni. Tutte e tre le macchine offrono il supporto RAW e permettono di associare ad esso diversi tipi di file JPEG in modo semplice, fornendo in confezione i software per l'elaborazione dei formati RAW. Si tratta di una delle marce in più di questo segmento di compatte rispetto al resto della produzione più consumer. Nell'uso si confermano le sensazioni che le macchine trasmettono fin dai primi minuti: Canon e Nikon sono più difficili inizialmente da 'digerire' ma permettono all'utente di 'cucirsele addosso' grazie alla gran quantità di pulsanti e impostazioni personalizzabili. Olympus XZ-1 ha un impatto più semplice e tale rimane, anche se l'ergonomia della ghiera sull'obiettivo resta un punto a suo favore. Come dicevamo la proposta Olympus è quella più lesta a mettersi in ordine di marcia, seguita da Canon PowerShot G12 con un tempo leggermente superiore, tanto da avere di default un'animazione a display all'accensione. Nikon Coolpix P7000 è il fanalino di coda di questa classifica, anche se le cose sono parecchio migliorate dopo il primo aggiornamento firmware che aveva risolto alcuni bug evidenti. Prima dell'aggiornamento capitava di accendere la macchina e non poter scattare a causa di un errore di inizializzazione dell'obiettivo, con conseguente impossibilità di mettere a fuoco. L'aggiornamento ha anche velocizzato la fase di registrazione dei file RAW NRW, migliorando le prestazioni, ma non tanto da recuperare completamente il gap con la concorrenza: la fase di registrazione delle immagini resta un punto critico per Nikon Coolpix P7000. Per quanto riguarda la leggibilità del display la scelta di Olympus è quella che paga maggiormente: lo schermo OLED mantiene una buona visibilità anche in condizioni di forte luce. In questi frangenti Canon G12 compensa il display più piccolo e a risoluzione più bassa con la possibilità di inclinare lo schermo con grande libertà, rendendo facili anche le inquadrature dall'alto, dal basso o non in linea con il soggetto. Il display di Nikon Coolpix P7000 è quello che offre la maggiore risoluzione e il migliore supporto in fase di revisione degli scatti, ma paga qualcosa in fase di puntamento e registrazione. Pagina 4 - Qualità dell'immagine Canon con la sua Powershot G11 è stato uno dei primi produttori a fare un passo indietro dalla corsa ai megapixel in favore di una maggiore qualità dell'immagine. Il percorso (da noi parecchio gradito) è stato confermato anche dal modello PowerShot G12 e ha confermato il valore di 10 megapixel come riferimento per le top di gamma, facendosi seguire a ruota anche dalla concorrenza. Non a caso sia Nikon sia Olympus si sono affidati a un sensore di tale risoluzione, consci che in questa fascia di mercato è la qualità reale dell'immagine il driver d'acquisto e non i numeri sbandierati sulla confezione. Discorso simile per le ottiche, dotate di estensione non spinta e buona luminosità, ottima nel caso di Olympus.
Abbiamo messo alla prova le tre macchine in condizioni il più possibile simili, per poter portare avanti un confronto basato su dati oggettivi. Il primo scatto che vi proponiamo offre già molti spunti interessanti. Prima di passare all'analisi della foto due parole sulla dinamica della fotografia: in questo caso si tratta di una scena punta&scatta, con il minimo tempo tra accensione e ripresa dell'immagine. La modalità di scatto è in priorità di diaframmi a F5.6 (le sensibilità della ghiera ha portato a scattare a F6.3 con Olympus XZ-1), a 100 ISO e impostazioni standard. La focale desiderata era quella minima, ma nel caso di Canon è rimasta un passo più avanti a 30,5mm equivalenti. Se Canon e Olympus non hanno fatto riscontrare problemi, Nikon Coolpix P7000 ha avuto qualche incertezza di troppo nella messa a fuoco e ha restituito un'immagine che paga dazio nei confronti della concorrenza: ecco i particolari al 100% dell'immagine qui sopra. Il file JPEG proposto da Canon è quello più nitido, anche grazie a un intervento della maschera di contrasto, che lo rende leggermente più granuloso. La foto registrata da Olympus XZ-1 punta su una maggiore pulizia dell'immagine, ma risulta leggermente più morbida, mentre quella fornita dalla Nikon Coolpix P7000 oltre ad essere molto morbida mette in luce una grana che fa perdere definizione ai dettagli più fini. Dal punto di vista della gamma dinamica è molto buono il lavoro svolto dal sensore Canon, buono quello del sensore Olympus, mentre è inferiore il risultato offerto da quello Nikon. Settore in cui Nikon Coolpix P7000 supera le due contendenti è quello dell'estensione dello zoom ottico dell'obiettivo: qui sotto il confronto delle immagini riprese alla focale minima e quella massima, per avere un'idea diretta della differenza di angoli di campo tra le tre macchine. La differenza che sulla carta può sembrare minima sul campo è evidente.
Le ottiche non sono eccessivamente spinte né sul fronte grandangolare né sul quello tele e risultano abbastanza corrette sul fronte della distorsione. La distorsione a barilotto alla focale minima è visibile in tutti e tre i casi, ma non eccessiva, forse leggermente più evidente nel caso di Canon. La distorsione a cuscino alla focale massima è praticamente impercettibile per tutte e tre le protagoniste di questa prova. Grazie ai sensori di dimensioni contenute, accompagnati da ottiche con focali reali contenute queste compatte sono ottime compagne per lo scatto di fotografie macro dall'alto rapporto di ingrandimento apparente. Nikon Coolpix P7000 riesce a mettere a fuoco alla focale minima a meno di due centimetri dalla lente frontale, Canon PowerShot G12 a circa un centimetro, mentre Olympus XZ-1 riesce a scendere sotto questa soglia, arrivando quasi a toccare il soggetto nella modalità Super-Macro, che blocca l'obiettivo alla focale minima e disattiva il comando zoom.
Alle focali più elevate la distanza di messa a fuoco si allunga in tutti e tre i casi, perdendo le capacità macro. In tutti e tre i casi l'ottica si trova talmente vicina al soggetto da proiettare spesso la sua ombra. Le profondità di campo in gioco sono ridotte vista la vicinanza con il soggetto e la parte più difficile resta la messa a fuoco: nella maggior parte dei casi conviene fissarla manualmente al minimo possibile e poi utilizzare la distanza con il soggetto per scegliere il punto di fuoco. Pagina 5 - Effetti Speciali Le macchine offrono la possibilità di variare le impostazioni colore con cui vengono riprese le immagini adattandole al tipo di scena (ad esempio un paesaggio o un ritratto) oppure ai gusti del fotografo, spingendo o meno sulla saturazione e sul contrasto, oppure optando per il bianco&nero. A questa possibilità Canon PowerShot G12 aggiunge alcuni filtri creativi: il più interessante è sicuramente quello che permette di selezionare un colore desaturando al bianco e nero tutti gli altri. L'effetto è implementato bene, la scelta del colore avviene direttamente dalla scena inquadrando un piccolo quadrato della tonalità voluta. Olympus porta in dote una serie di filtri creativi più ampia, eredità di quanto inaugurato con le mirrorless PEN. I filtri permettono di registrare immagini granulose in bianco e nero dall'effetto antico, simulare la ripresa attraverso foto stenopeico, dare tono e colore leggeri, ipersaturare i colori oppure dare alle foto un "Dramatic Tone" che agisce su ombre e luci, ipercontrasta e aumenta la saturazione, come nell'esempio qui sotto. Se la modifica dei profili colore da applicare alle immagini richiede per Canon e Nikon il passaggio da menu o da ghiera multifunzione, in Olympus XZ-1 una volta girata la ghiera dei modi su 'Art Filter' è sufficiente agire su quella concentrica all'obiettivo per passare in modo semplice da un effetto all'altro, naturalmente previsualizzandolo in Live View sul display. Pagina 6 - In laboratorio Olympus XZ-1, Canon PowerShot G12 e Nikon Coolpix P7000 sono tre macchine che confermano la loro vocazione 'pro' in diversi frangenti: tra questi troviamo anche il bilanciamento del bianco. Oltre ai classici preset preimpostati le macchine offrono la possibilità di regolare il bianco su un campione e alcune regolazioni fini. Appena entrati in laboratorio le abbiamo messe alla prova in questo ambito, valutando la capacità del sistema di bilanciamento automatico di compensare una fonte luminosa a circa 3200°K, analizzando la regolazione del preset 'Incandescenza/Tungsteno' e infine utilizzando la regolazione su campione di bianco.
In modalità automatica Canon e Nikon non riescono a bilanciare la forte componente rossa delle lampade restituendo immagini molto calde, mentre Olympus XZ-1 riesce a contenere molto meglio la dominante. Sul preset Incandescenza/Tungsteno Olympus raffredda eccessivamente l'immagine, dandole un tono azzurrognolo, mentre le altre due macchine, soprattutto Canon G12, si avvicinano molto bene a un bianco corretto. Grazie alla premisurazione di un campione di bianco le tre macchine superano tutte di slancio ogni problema, restituendo fotografie ben bilanciate. Sempre utilizzando la stessa mira mettiamo a confronto le immagini delle tre fotocamere, riprese a tutti i valori di sensibilità ISO, con impostazioni standard di riduzione del rumore:
Come già visto nelle immagini sul campo ai bassi valori di sensibilità Canon PowerShot G12 è quella che offre un maggiore dettaglio, con una grana visibile ma leggera, mentre Olympus XZ-1 punta maggiormente sulla pulizia dell'immagine, sacrificando leggermente il dettaglio. Fanalino di coda Nikon Coolpix P7000, granulosa e morbida già a 100 ISO. Il giudizio rimane invariato fino a 400 ISO. A 800 ISO le compatte si comportano ancora molto bene, con solo Nikon P7000 a cominciare a mostrare qualche segno di cedimento, che diventa evidente a 1600 ISO. A questa sensibilità Olympus ribalta la situazione su Canon, dimostrando di sacrificare un po' di grana a favore della nitidezza, con un buon risultato. A 3200 ISO i limiti sono evidenti per tutte e tre le fotocamere: Nikon spalma i dettagli ma non riesce a contenere la grana, Canon interviene in modo netto con l'algoritmo di denoising, ma nel tentativo di recuperare dettaglio introduce artefatti, Olympus è quella che raggiunge il migliore compromesso, ma con una grana evidente, anche se non troppo fastidiosa. Canon si ferma a 3200 ISO, mentre le altre due contendenti offrono uno step ulteriore di espansione a 6400 ISO. Nel caso di Nikon Coolpix P7000 è indicato con l'appellativo H1, giustamente in quanto è da considerare una sensibilità per le sole emergenze, in quanto il rumore diventa per la macchina praticamente ingestibile. Migliore la situazione in casa Olympus, ma anche in questo caso sono evidenti la perdita di dettaglio, la comparsa di artefatti e l'emergere di falsi cromatismi.
Le tre macchine offrono sulla ghiera la modalità 'Lume di candela' pensata per scattare in condizioni di scarsa luminosità: sulle proposte Canon e Nikon la sensibilità viene innalzata rispetto al valore massimo, ma riducendo nel contempo la risoluzione delle immagini registrare. Per la precisione in questa modalità le foto vengono registrare come segue: Nikon 2048x1536 pixel circa 3 megapixel, Canon 1824x1368 pixel circa 2,5 megapixel, Olympus 3648x2736 pixel pari alla piena risoluzione. In questa modalità Olympus XZ-1 beneficia della maggiore luminosità dell'obiettivo, con il vantaggio di poter contenere più facilmente l'uso delle alte sensibilità. Pagina 7 - Video Le tre macchine permettono di registrare filmati in alta definizione a risoluzione 1280x720 pixel: Canon e Nikon hanno scelto il formato .MOV mentre Olympus si è affidata al formato .AVI. Il file in uscita dalla Nikon è il migliore: sebbene evidenzi del rumore è abbastanza nitido e definito. Quello in uscita dalla G12 si posiziona un gradino sotto dal punto di vista della nitidezza. Olympus in questo frangente è il fanalino di cosa, con in filmato molto rumoroso (non solo grana, ma anche falsi colori a bande) e decisamente poco nitido. In tutti e tre i casi possiamo dire che la registrazione video non sia il pezzo forte di queste fotocamere: Sia Canon che Olympus hanno incluso tra gli effetti applicabili quello 'Miniatura': in entrambi i casi l'effetto è ben applicato e permette di arrivare a risultati apprezzabili per l'utenza consumer. Olympus permette poi l'applicazione di tutti gli Art Filter anche alla registrazione video. Applicare i filtri Bianco e Nero con grana o Dramatic Tone aggiunge un effetto piacevole ai video e in parte maschera i limiti in fatto di rumorosità dimostrati nel video privo di filtri Pagina 8 - Conclusioni
Nikon Coolpix P7000, Canon PowerShot G12 e Olympus XZ-1 sono tre compatte premium, quella fascia che punta ad attirare il pubblico alla ricerca di una qualità maggiore rispetto alle solite compatte da scaffale, ma che non vuole rinunciare alla portabilità della fotocamera e per cui mirrorless e reflex sono troppo ingombranti. Il pubblico di riferimento è anche quello che vuole accoppiare alla sua reflex una macchina di dimensioni più contenute, ma che offra la flessibilità dei file RAW, ottica di buona qualità e una resa dell'immagine almeno più che sufficiente. Si tratta di una fascia di mercato con parziale sovrapposizione con il fenomeno del momento, le mirrorless che grazie ad alcuni riposizionamenti di prezzo hanno visto alcuni modelli da più tempo sul mercato scendere sotto i 400 euro nei kit con obiettivo standard.
Nikon Coolpix P7000 è il più vecchio dei tre prodotti e a settembre compirà un anno: ha sancito il ritorno di Nikon nel segmento delle compatte premium con slitta flash esterna dopo un periodo in cui il colosso giapponese ci aveva creduto poco. In rete la fotocamera è disponibile con prezzi compresi tra circa €375 e €400. Canon PowerShot G12 ha rimpiazzato il precedente modello PowerShot G11 a poco più di un anno dalla presentazione, correggendo il tiro di un prodotto dalle buone potenzialità, ma con qualche mancanza. Del lotto è l'unica ad avere un display orientabile, particolare che in molti trovano molto comodo, ma è anche la più cara, con prezzi compresi tra €439 e €469 in rete. Olympus XZ-1 segna l'ingresso del produttore giapponese nel segmento delle compatte premium, dopo alcuni modelli molto convincenti degli albori del digitale. Si tratta di un prodotto figlio anche dell'esperienza EVIL accumulata da Olympus con le sue PEN, tanto da essere l'unica compatta della casa nipponica a fregiarsi del marchio Zuiko, generalmente dedicato alle ottiche intercambiabili. Presentata a gennaio, dopo alcuni teaser al Photokina, è disponibile in rete a prezzi da €399 a €439 e offre un display OLED dalla buona leggibilità anche in esterni.
Le tre compatte offrono molto ai fotografi esigenti: da un lato Canon e Nikon hanno puntato molto sulla massima flessibilità dei comandi, disseminando ghiere, scorciatoie e pulsanti personalizzabili in giro per il corpo di P7000 e G12, cercando di attirare i fotografi in arrivo dal mondo reflex, dall'altro Olympus ha scelto una filosofia maggiormente improntata alla semplicità, anche grazie alla comoda ghiera concentrica all'obiettivo, strizzando chiaramente l'occhio a chi sale al segmento premium da quello delle compatte. Tutte offrono la possibilità di collegare flash esterni alla slitta, aumentando la flessibilità del sistema. Olympus è quella con l'ottica più luminosa del gruppo su tutta l'estensione focale (1:1.8-2.5), ma anche quella che si spinge meno in là sul fronte delle focali tele (4x contro 5x di G12 e 7.1X di P7000, con diaframma massimo però F2.8 alla focale minima e F4.5 e 5.6 a quella massima), ma anche quella con il corpo più leggero e snello, frutto di una scelta precisa sul fronte dell'accumulatore (Nikon addirittura utilizza la stessa batteria delle reflex entry level come Nikon D3100). A livello di qualità fotografica Nikon P7000 si posiziona un gradino sotto le due concorrenti, sia per pulizia dell'immagine sia per dettaglio, mentre Canon e Olympus se la giocano, con la prima più orientata alle basse sensibilità a mantenere alto il dettaglio e la secondo la pulizia generale del file JPEG. Agli alti ISO Nikon perde ulteriore terreno, mentre Canon e Olympus si scambiano i ruoli fino a 3200 ISO. P7000 e XZ-1 si spingono un gradino più in alto, ma in entrambi i casi si tratta di una sensibilità di emergenza, da utilizzare se proprio non si hanno altri mezzi a disposizione. Si tratta di tre prodotti, soprattutto G12 e XZ-1, in grado di regalare buone soddisfazioni ai fotografi, con P7000 e G12 in grado di essere cucite addosso al fotografo più esperto, anche il professionista, e XZ-1 forse più adatta all'utente consumer esigente. |
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