![]() |
|||||||||
| Stampa | |||||||||
|
|||||||||
Pagina 1 - Introduzione
Una vecchia polaroid scolorita può essere molto più emozionante di un perfetto scatto digitale: questo è un dato ormai assodato. Oltre alla bontà tecnica e qualitativa delle foto nelle immagini c'è qualcosa di emotivo e non misurabile che ne determina il gradimento o meno da parte di una persona. Rievocare sentimenti legati alla gioventù o all'infanzia è certamente parte importante di questa parte più emotiva della fotografia: principalmente è questa la base del successo dei filtri creativi che permettono di regalare un'aura vintage alle immagini scattate con i moderni mezzi digitali. Il grande successo di questo tipo di filtri è nato sugli smartphone (applicazioni come Instagram e Hipstamatic ormai spopolano) e gradualmente ha colonizzato anche le fotocamere, trovando ulteriore successo in ambito mirrorless e anche nel settore reflex. Applicando questo tipo di filtri si degrada in parte la qualità dell'immagine, ma proprio questo degrado riesce a regalare ai freddi pixel digitali una carica emotiva diversa, che pesca nei ricordi delle persone e nel richiamo ai tempi che furono. Dire fotografia vintage è dire pellicola, un settore dove un marchio storico come Kodak può certamente dire la sua. L'azienda statunitense ha contribuito in modo fondamentale allo sviluppo dell'era della fotografia digitale, ma non è riuscita ad affermarsi nell'immaginario collettivo così tanto quanto invece aveva fatto con le sue pellicole, capaci di democratizzare le fotografia. Se da un lato il colosso statunitense continua a lavorare per migliorare la tecnologia fotografica digitale, è nota ad esempio la collaborazione per produrre i sensori di prodotti come le fotocamere Leica di alta gamma, sul lato consumer Kodak ha perso un po' di smalto, cercando negli ultimi anni nuove strade per democratizzare le fotografia. Molto forte negli USA il marchio trova più difficoltà ad affermarsi negli altri mercati consumer, ad esempio quelli europei. L'ultima mossa dell'azienda di Rochester è quella di sfruttare l'ondata di passione vintage per riportare in auge il suo nome, soprattutto legato a storiche pellicole. Avendo una bagaglio di esperienza secolare Kodak ha quindi riversato in digitale le caratteristiche che hanno reso famose le sue pellicole per foto e diapositive, integrando nelle ultime nate della casa alcuni filtri che vanno a mimare i più famosi film 35mm. Pagina 2 - Kodak EasyShare Touch
Kodak EasyShare Touch integra tutte le caratteristiche che Kodak identifica come buone basi per il successo in ambito consumer: la sua tecnologia SHARE, l'interfaccia touchscreen e i filtri creativi che mimano le sue pellicole più famose. La condivisione è il punto chiave di tutta l'offerta Kodak, dalle macchine fotografiche alle MultiMedia Camera: l'idea è quella di abbreviare i tempi e le procedure per condividere con parenti e amici i propri scatti.
Preimpostando le opzioni di condivisione sulla macchina è possibile automatizzare, non appena essa viene connessa a un PC con collegamento internet attivo, l'invio delle foto selezionate ai servizi di social networking o a indirizzi email. Quest'ultima opzione in accoppiata alle cornici digitali dotate di Wi-Fi e casella di posta dedicata permette di far apparire direttamente sulla cornice digitale le immagini, anche quando si è lontani da casa.
Il touchscreen fa parte delle specifiche tecniche di questa macchina: si tratta di una feature aggiuntiva interessante in questa fascia di mercato, utile a dare lustro a una compatta che si colloca per caratteristiche pienamente nella media del segmento entry level. Il display capacitivo svolge abbastanza bene il suo lavoro: un miglioramento leggero della reattività e della sensibilità porterebbe a un giudizio molto migliore, che comunque si colloca nella fascia del 'più che sufficiente'. Migliorabile è la visibilità in pieno sole: utilizzando l'impostazione massima della retroilluminazione è comunque necessario schermare il display per visualizzare le immagini. Rallentamenti molto più evidenti sono invece quelli che si sperimentano dopo aver scattato con alcuni dei filtri fotografici, che vedeno la macchina elaborare lo scatto per alcuni secondi. Il comando dello zoom è invece, giustamente, affidato a un commutatore fisico, posto a portata di pollice. Come spesso avviene nelle macchine fotografiche dotate di supporto video (in questo caso 720p) il pulsante di avvio della registrazione dei filmati è posizionato vicino a quello di scatto. La macchina memorizza le immagini su scheda microSD, una scelta sicuramente particolare, ormai abbastanza diffusa però, sicuramente orientata al risparmio in peso e dimensioni. Interessante l'integrazione di un connettore standard microUSB (quello più diffuso sui cellulari) e di un connettore mini-HDMI, anch'esso standard. La confezione, come spesso accade, integra solo il primo dei due cavi. Pagina 3 - La pellicola Kodachrome torna a vivere
Alcune pellicole di casa Kodak hanno davvero fatto la storia della fotografia: in bianco e nero tutti ricordano T-Max e Tri-X, mentre nel mondo del colore troviamo la pellicola negativa Kodacolor e le invertibili Ektachrome e Kodachrome. Kodak ha scelto di inserirle tutte nei suoi filtri creativi, andando a mimare gli effetti tipici di quelle pellicole. Le due pellicole in bianco e nero si differenziano per grana e contrasto, mentre in quelle a colori spicca per saturazione enitidezza l'invertibile Ektachrome, per la naturalezza dei colori la palma va a Kodachrome, mentre l'effetto maggiormente vintage è riservato a Kodacolor, che restituisce immagini morbide dai colori slavati, a cui Kodak ha aggiunto anche una evidente vignettatura, per enfatizzare l'effetto. GALLERY: Kodak EasyShare Touch - Simulazioni pellicole Kodak (per vedere la gallery, guardare la versione completa dell'articolo) Alle simulazioni di pellicola si aggiunge anche il tono seppia, anch'esso addizionato di vignettatura per sottolineare l'effetto vintage. Nella galleria fotografica qui sopra trovare alcuni esempi dei risultati ottenibili utilizzando le simulazioni pellicola, di alcuni scatti vi proponiamo anche i particolari al 100%. I filtri creativi sono applicabili anche alla registrazione dei filmati 720p, una scelta certamente condivisibile. Ci saremmo aspettati qualche incertezza applicando i filtri più pesanti, visti i tempi di elaborazione necessari per le foto, invece in questo campo Kodak EasyShare Touch ha dimostrato di non andare incontro a rallentamenti. Qui sopra un esempio di filmato registrato simulando il bianco e nero della pellicola Kodak Tri-X.
La macchina offre poi una serie di programmi automatici a scelta e la modalità di 'scatto intelligente' che seleziona automaticamente la scena più adatta alle condizioni di scatto. Non è integrato nessun programma semiautomatico (priorità di diaframmi o tempi) e tanto meno esiste la modalità manuale: Kodak EasyShare Touch è una punta&scatta a tutti gli effetti. Simpatica la modalità Fotosequenza, che mima i risultati delle postazioni automatiche per fototessera e che scatta 4 immagini in sequenza, composte poi in una striscia con sfondo bianco. Pagina 4 - Conclusioni
Kodak EasyShare Touch è a tutti gli effetti una compatta punta&scatta: 14 megapixel, zoom 5x a partire dalla focale di 28mm, corpo macchina abbastanza sottile disponibile in colorazioni vivaci. Il prezzo al pubblico di 149,00 € non è tra i più aggressivi sul mercato, ma la macchina ha alcune interessanti carte da giocare: touchscreen capacitivo, condivisione degli scatti su social network facilitata e soprattutto filtri fotografici creativi ispirati alle storiche pellicole dell'azienda statunitense.
La tecnologia SHARE che contraddistingue le proposte Kodak da qualche tempo a questa parte riesce effettivamente a ridurre il numero di passaggi necessari a condividere le foto sul web o con l'invio a caselle email: dopo aver impostato, in modo molto intuitivo, account, indirizzi email e persone ('taggabili' direttamente in macchina), alla semplice connessione della macchina a un PC collegato a internet le foto scelte partono automaticamente per la loro strada tra i nodi della rete. I filtri creativi che simulano le vecchie pellicole non sono certamente pane per i palati più fini in termini di qualità, ma restituiscono un'aura vintage alle foto ben riuscita, in grado di risvegliare 'argentici' ricordi e suggestioni. Gli effetti delle emulsioni delle pellicole sono simulati in modo abbastanza fedele e possono essere utilizzati anche per la registrazione di filmati 720p. Qualcuno sicuramente sorriderà nel vedere pezzi di storia della fotografia riprodotti su macchinette digitali, ma a livello di mercato la scelta di Kodak ci sembra azzeccata, in un momento in cui gli effetti vintage spopolano, soprattutto nel pubblico che arriva alla fotografia passando per il mondo degli smartphone. Per chi è alla ricerca di una fotocamera 'simpatica' e di stimoli creativi dal sapore vintage Kodak EasyShare Touch è una valida alternativa a poco meno di 150 euro: chi invece fa della qualità il proprio obiettivo primario non ha bisogno di sentirsi dire che questa fotocamera non è da mettere in cima alla propria wish list. Qui di seguito la sintesi della nostra recensione in video su TVtech: VIDEO: Kodak EasyShare Touch, vintage digitale (per vedere il video, guardare la versione completa dell'articolo) |
|||||||||
| Pagina stampata da https://www.fotografidigitali.it/ Vietata la copia e la distribuzione (anche parziale) senza la previa autorizzazione di Hardware Upgrade S.r.l Per maggiori informazioni : http://www.hwupgrade.it/sito/legale/ Copyright 1997 - 2025 Hardware Upgrade S.r.l |
|||||||||