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Pagina 1 - Sony pensa a un pieno differente Sony ha messo sul piatto un terzetto di proposte Full Frame (basate sul sensore Exmor CMOS full-frame da 24,3 megapixel effettivi) qualche giorno prima dell'apertura di Photokina 2012, giocando d'anticipo sul resto della concorrenza. Due di esse sono molto particolari: la videocamera Sony NEX-VG900E pur adottando la baionetta della serie mirrorless APS-C NEX E-Mount integra un sensore 35mm e pari dimensione è anche quella del sensore della compatta a ottica fissa Sony Cyber-shot DSC-RX1. Si tratta di due prodotti che andranno a interessare una nicchia di utenti, mentre ha aspettative più di massa la simil-reflex SLT Sony Alpha A99, che va a posizionarsi al momento in cima alla gamma delle fotocamere a ottiche intercambiabili. Si tratta di un prodotto che prova a giocare fuori dagli schemi del duopolio Canon/Nikon, leader del segmento reflex e soprattutto di quello che utilizza sensori in formato pieno. La tecnologia Translucent Mirror di Sony è stato un passaggio molto coraggioso da parte del produttore nipponico, alla ricerca di un punto netto di discontinuità e differenziazione con i prodotti del duopolio biancorosso/giallonero. Una mossa coraggiosa che non ha mancato di prestare il fianco a qualche critica. Nelle prove sul campo, anche le nostre, Sony Alpha A77 si posiziona in termini di qualità dell'immagine sotto la sorella Sony NEX-7, pur utilizzando lo stesso sensore. GALLERY: Sony Alpha A99: Full Frame SLT con autofocus da 19+102 punti (per vedere la gallery, guardare la versione completa dell'articolo) Alla presentazione di Sony Alpha A99 ci è quindi emerso qualche dubbio che la tecnologia SLT, l'unico elemento per cui si differenziano NEX-7 e A99, potesse giocare a viso aperto nel segmento full frame, dove la qualità dell'immagine è inseguita in modo quasi maniacale. In quell'occasione, lungi dall'esprimere un giudizio, ma semplicemente sollevando qualche legittimo dubbio, ho rimandato alla prima prova sul campo le prime sentenze su Sony Alpha A99. Dopo un primo contatto di qualche decina di minuti con la macchina eccomi a tirare le primissime e preliminari conclusioni. Primissime e preliminari in quanto discendenti da un esemplare definito non ancora definitivo e che chiede dunque in alcuni frangenti il beneficio del dubbio. Innanzitutto Sony Alpha A99 è una macchina che va capita nella sua filosofia: non è un prodotto che vuole competere sugli stessi parametri delle reflex di recente presentazione Canon 6D e Nikon D600 oppure con le sorelle di fascia superiore Canon 5D Mark III e Nikon D800. Sony ha voluto giocare su un altro terreno, portando le prestazioni autofocus delle top do gamma professionali da diverse migliaia di euro, in un prodotto più accessibile. Con Sony Alpha A900 e A850 (quest'ultima la prima full frame a scendere sotto il muro dei 2000 euro), la casa giapponese aveva provato a competere sullo stesso terreno dei colleghi compatrioti giocando sul prezzo, ottenendo risultati inferiori allo sforzo. Ora Sony con la sua Alpha α99, sposta il terreno del contendere laddove gli altri marchi giapponesi sono presenti solo con le top di gamma quello della raffica e dell'autofocus. Ci parla di Sony Alpha A99 e dei suoi punti di forza Claudia Riboli Senior Product Manager DSC & DSLR Consumer Division Sony in Italia: VIDEO: Sony Alpha A99: l'autofocus il suo punto di forza (per vedere il video, guardare la versione completa dell'articolo) Pagina 2 - Sony Alpha α99: raffica e autofocus i punti di forza La tecnologia SLT Translucent mirror di Sony ha un indubbio vantaggio, che abbiamo avuto modo di apprezzare sul campo con Sony Alpha A77: la mancanza dello specchio reflex con meccanismo a ribaltamento permette a Sony di giocare con agio su due fronti: da un lato la raffica, dall'altro l'autofocus. Senza lo specchio in movimento la raffica può essere più veloce, non deve attendere il movimento del meccanismo reflex. Grazie allo specchio semitrasparente, poi, il modulo autofocus a rilevazione di fase da 19 punti, di cui 11 a croce, può essere sempre attivo e vigile sulla scena, anche durante le raffiche più veloci. In più Sony ha scelto di integrare sulla superficie del sensore Exmor CMOS full-frame da 24,3 megapixel effettivi ben altri 102 sensori a rilevazione di fase. La velocità dell'autofocus è effettivamente l'aspetto che colpisce maggiormente impugnando Sony Alpha A99: probabilmente Sony ha integrato la tecnologia già utilizzata in passato per avviare la procedura di messa a fuoco già quando il fotografo avvicina l'occhio al mirino elettronico, utilizzando il sensore di prossimità che commuta la visualizzazione tra display e mirino OLED. Sta di fatto che la sensazione che si ha è che andando a premere il pulsante di scatto, l'autofocus abbia fatto già il suo lavoro ancor prima che il tasto sia arrivato a metà corsa. Questo anche in interni caratterizzati da scarsa illuminazione e soggetti a basso contrasto. Il sistema studiato da Sony dovrebbe dare il suo meglio nell'inseguimento dei soggetti, con i 102 punti a rilevazione di fase sul sensore deputati ad assistere il modulo autofocus quando il soggetto esce dalla zona di copertura di quest'ultimo, o negli spazi tra un punto sensibile e l'altro. Non abbiamo potuto mettere veramente alla prova il sistema su soggetti difficili, ma da quel poco che abbiamo potuto vedere dal vivo il sistema aggancia e segue bene i soggetti che si spostano. Non ci ha convinto del tutto il posizionamento dei 102 punti sul sensore: essi coprono molto bene e in modo fitto la parte centrale del fotogramma, ma si estendono poco al di là della copertura del modulo a 19 punti, limitando alla zona centrale del fotogramma quella dove l'inseguimento è disponibile. Inoltre al momento la modalità di messa a fuoco Dual AF-D, che utilizza entrambi i sistemi in contemporanea è disponibile con sole 6 ottiche: il numero sarà comunque allargato nei prossimi mesi con aggiornamenti firmware. Per quanto riguarda la raffica Sony Alpha A99 è in grado di scattare sequenze di immagini alla massima risoluzione a una velocità massima di 6 frame al secondo, o di 10 fps in modalità Tele-zoom ad alta velocità. L'autofocus riesce a stare al passo con la raffica, purtroppo il buffer dell'esemplare che abbiamo provato no. Dopo un numero limitato di scatti la raffica rallenta in modo sensibile. La prova è stata effettuata con una scheda SD ADATA con velocità di scrittura massima pari a 45 MB/s. Pagina 3 - Analisi qualità immagine
Le ultime uscite Sony di gamma medio alta APS-C da 24 megapixel, come potete leggere nelle nostre recensioni di Sony Alpha A77 e Sony NEX-7, non ci hanno convinto del tutto sul fronte della qualità delle immagini JPEG: a fronte di file RAW dai quali è possibile ottenere immagini di qualità molto alta, la presenza di artefatti, di falsi cromatismi e di una grana dall'aspetto molto digitale ci ha strappato su questo fronte un giudizio non ottimo. Sony pare aver lavorato su questo aspetto e il fatto di aver spalmato 24,3 megapixel sulla superficie più ampia del formato full frame ha indubbiamente aiutato il produttore giapponese a fare un salto avanti sotto questo punto di vista.
Le immagini a sensibilità comprese tra 100 e 800 ISO sono prive di grana e la definizione, anche grazie all'uso dell'ottica Carl Zeiss Vario-Sonnar T* 24-70 F2.8 ZA SSM SAL-2470Z, compagna ideale della pieno formato di casa Sony, è molto buona. In questo intervallo di sensibilità la differenza con le sorelline dotate di sensore Exmor APS-HD è palpabile e Sony Alpha A99 strappa un giudizio molto buono.
Il passaggio alla sensibilità di 1600 ISO vede la comparsa di una grana visibile, ma molto leggera non fastidiosa: la resa in JPEG mostra qualche lieve artefatto in alcune situazioni, ma a livelli molto più contenuti rispetto a quanto visto sulle APS-C: anche in questo frangente sembra che il lavoro di Sony si sia concentrato per migliorare la qualità dell'immagine. La riproduzione dei dettagli resta molto buona a questa sensibilità.
A sensibilità anche abbastanza elevate, 2000 ISO ne nostro caso, la macchina dimostra una gamma dinamica molto interessante: lo scatto indirizzato verso una lampada del soffitto non solo è ben esposto, ma permette di riconoscere anche qualche dettaglio della superficie riflettente all'interno della lampada, dettaglio non visibile ad occhio nudo.
A 3200 ISO la grana aumenta ma i mantiene su livelli molto buoni. I dettagli più fini cominciano a venire 'spalmati' dall'intervento del filtro per il contenimento del rumore. In particolare i dettagli nelle zone in ombra vedono un degrado maggiore, anche se ancora contenuto nei livelli accettabili.
Il passaggio a 6400 ISO evidenzia un calo del dettaglio e un aumento della grana percepibili, ma la macchina riesce a ottenere immagini abbastanza pulite e con dettagli medio-piccoli definiti. Particolari come le scritte minuscole cominciano a perdere la leggibilità. Di default la macchina utilizza questa sensibilità come massima nell'impostazione Auto-ISO: ci troviamo perfettamente d'accordo con i tecnici Sony, i compromessi a cui bisogna scendere a 6400 ISO in termini di qualità dell'immagine sono ancora contenuti e le foto utilizzabili già in formato JPEG così come uscite dalla macchina.
Le sensibilità superiori rientrano nell'intervallo che altri brand definirebbero come 'Espansione' o 'Boost'. A 12800 ISO il calo generale della qualità è percepibile. La grana si fa molto evidente, compaiono artefatti ben visibili e i particolari fini vengono irrimediabilmente compromessi. Non solo le scritte più fini divengono del tutto illeggibili, ma anche quelle con caratteri di maggiori dimensioni vedono un calo della leggibilità, anche dal punto di vista cromatico. Si tratta comunque di un'impostazione di sensibilità utilizzabile in situazioni critiche: la qualità generale dell'immagine è ancora passabile se si tralascia la resa dei dettagli.
16000 e 25600 ISO sono livelli estremi in cui la qualità dell'immagine subisce un calo netto: il macrocontrasto, la tridimensionalità degli oggetti, la definizione dei dettagli scendono a un livello che per molti può essere insufficiente. Sono comunque frecce nella faretra del fotografo nei casi in cui congelare l'immagine sia più importante delle considerazioni sulla qualità della stessa. Va comunque ricordato che il firmware v0.90 con cui era equipaggiata la macchina è una versione non finale probabilmente le prestazioni possono avere ancora un margine di miglioramento. Pagina 4 - Conclusioni Il primo veloce contatto con Sony Alpha A99 è stato molto interessante e anche intellettualmente stuzzicante. Sicuramente Sony ha di fronte a sé un duro lavoro per riuscire a passare agli utenti i concetti fondamentali della filosofia della sua nuova simil-reflex full frame: Sony α99 forse non può sfidare a viso aperto le concorrenti dirette di Canon e Nikon sul fronte della resa fotografica pura, ma mette a disposizione prestazioni in raffica e autofocus per cui in casa biancorossa o giallonera bisogna spendere almeno il doppio. Sotto alcuni piccoli aspetti Sony dimostra però di non essere un marchio della tradizione fotografica: le prestazioni di raffica sono 'castrate' da un buffer forse troppo limitato, che vede scendere il frame rate massimo dopo una decina di scatti o poco più. Sony ha lavorato molto sulla qualità dell'immagine in ogni caso: il lavoro fatto sul filtro anti-aliasing (completamente ridisegnato) sembra dare i suoi frutti e anche le prestazioni del sensore fanno ben sperare. Rimarrà interessante vedere le prestazioni del sensore quando non posto dietro lo specchio semitrasparente SLT, per avere un'idea della ricaduta diretta di questa tecnologia: nel confronto tra Sony NEX-7 e Alpha A77 il gap era evidente e stando ai primi sample delle immagini prodotte da Sony RX1, la full frame a ottica fissa, il differenziale pare essersi ridimensionato. L'autofocus è il punto chiave per questa full frame e Sony insisterà molto su questo punto: le prestazioni sembrano essere all'altezza degli annunci, ma solo una prova in condizioni di caccia fotografica reale potrà confermare o meno. Il doppio sistema a rilevazione di fase promette grandi cose nell'inseguimento dei soggetti, anche se forse l'area utile per il tracking è concentrata troppo al centro del fotogramma. Sony Alpha A77 aveva stupito per le prestazioni autofocus in modalità video: Sony Alpha A99 non è da meno e si candida ad essere l'unica full frame utilizzabile con autofocus continuo attivo: grazie al supporto Full HD, al connettore per microfono e cuffie, all'uscita video su HDMI, A99 potrà ritagliarsi anche una posizione come cinepresa. Il prezzo di listino dovrebbe aggirarsi attorno ai $2800,00 USD, superiore alle ultime proposte 'entry-level 35mm' di Canon e Nikon, ma inferiore al costo delle medie e delle sportive top di gamma: sarà interessante vedere quale sarà la strategia commerciale di Sony e su quali canali deciderà di spingere maggiormente. GALLERY: Sony Alpha A99: primi scatti (per vedere la gallery, guardare la versione completa dell'articolo) |
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