![]() |
|||||||||
| Stampa | |||||||||
|
|||||||||
Pagina 1 - Ghiera dei modi - Uno strumento nelle mani del fotografo
Si tratta di uno degli elementi di interfaccia di una macchina fotografica in più bella evidenza, ma spesso è anceh uno dei meno utilizzati. Stiamo parlando della ghiera dei modi, rotella solitamente posta sulla spalla delle fotocamera, soprattutto se parliamo di apparecchi reflex. In questa breve guida andremo ad illustrare il funzionamento di questo particolare, cercando di esplicare il significato dei diversi simboli che lo contraddistinguono. Si tratta di una guida indirizzata principalmente a un pubblico alle prime armi, ma cercheremo di dare anche qualche consiglio di utilizzo utile ai più esperti. Il primo consiglio per tutti è quello di leggere attentamente il manuale d'uso della propria fotocamera: questo bistrattato libretto nella maggior parte dei casi riporta in dettaglio le funzionalità dei diversi modi d'uso. Questa guida cercherà di dare le basi per poter utilizzare quasi tutte le macchine fotografiche, ma non esula dalla conoscenza profonda del proprio mezzo. GALLERY: La ghiera dei modi: ecco l'interpretazione dei diversi produttori (per vedere la gallery, guardare la versione completa dell'articolo) Pagina 2 - Compatta o reflex che sia, da qualche parte la ghiera c'è
Generalmente la ghiera dei modi è una rotella posta sulla spalla della fotocamera che permette di regolare in modo veloce il comportamento della propria fotocamera selezionando con un click i diversi modi d'uso: manuale (ove disponibile), semiautomatici, automatici, oppure personalizzati dall'utente (nelle fotocamere di fascia più elevata. In alcuni casi la ghiera è virtuale (come in molte delle mirrorless Sony NEX) e appare a display premendo il pulsante menu, in alcuni casi è sostituita da una voce/pagina del menu a display (soprattutto sulle compatte), in altri, come ad esempio su Nikon D800 o Canon EOS 1D X è sostituita dalla combinazione della pressione del tasto Mode e la rotazione della ghiera di regolazione.
A nostro parere la versione standard, la classica rotella sulla spalla, è quella più fruibile dal normale pubblico, anche se agli estremi possono esserci idee diverse: da un lato il neofita che scatta sempre e solo affidandosi alla modalità automatica, dall'altra il professionista che predilige un'interfaccia che eviti le rotazioni accidentali. Per quest'ultimo motivo alcuni prodotti di fascia prosumer integrano in meccanismo di blocco della ghiera, per evitare che il trasporto della fotocamera a tracolla e il conseguente sfregamento contro il corpo possano modificare il modo d'uso e magari far perdere uno scatto importante. Pagina 3 - Modalità Manuale: per i più esperti, ma non solo
Siete di quelli che mettono la ghiera su una posizione e non la spostano più per il resto della vita della fotocamera? Spostandola ogni tanto si potrebbero scoprire funzionalità interessanti. Ma partiamo con il descrivere i più diffusi modi d'uso messi a disposizione dalla ghiera. Nelle fotocamere dedicate a un pubblico abbastanza esperto campeggia la lettera M, che dà accesso alla modalità Manuale. In questo modo d'uso tempi di esposizione e apertura del diaframma vengono decise dal fotografo, agendo sulla/e ghiere di regolazione. Nelle fotocamere con una sola ghiera di regolazione a volte per passare da un parametro all'altro è necessario cliccare la ghiera o ruotarla in contemporanea alla pressione del tasto +/- della compensazione dell'esposizione. Utilizzando questo modo d'uso è necessario guardare con attenzione l'esposimetro, per regolare la coppia tempo diaframma in modo da ottenere un'esposizione corretta. Con questa modalità il fotografo può controllare in piena libertà la profondità di campo data dal diaframma e la sovra o sottoesposizione per ottenere effetti particolari (tipo High e Low Key), oppure correggere direttamente la tendenza a sovra o sottoesporre del proprio apparecchio in alcune situazioni. Questa modalità di utilizzo della fotocamera è utile anche in tutti quei casi in cui l'esposimetro è messo in seria difficoltà (ad esempio se non mette a disposizione l'opzione Spot a misurazione ristretta) e invece seguire alcune regole fisse può risultare più efficace per ottenere un'esposizione corretta: è ad esempio questo il caso delle foto alla luna. Diverse fotocamere offrono anche nella modalità manuale la funzione Auto ISO, che data la coppia tempo/diaframma decisa dal fotografo, adatta la sensibilità all'interno di un intervallo prestabilito (in molti casi personalizzabile) per ottenere l'esposizione corretta: in questo caso però possiamo dire che si ricade nella sezione dei semiautomatismi, di cui parliamo nelle prossime pagine. Fa parte delle modalità manuali anche la posa B (Bulb) riscontrabile solo in pochi corpi. Si tratta della modalità di scatto in cui il tempo di esposizione è stabilito dalla pressione del pulsante di scatto da parte dell'utente: la tendina si apre quando il pulsante viene premuto a fine corsa e si richiude quando viene rilasciato. Pagina 4 - I semiautomatismi: controllo e comodità
Il secondo gradino dopo l'esposizione manuale è l'utilizzo dei semiautomatismi. In questo caso c'è generalmente uniformità nella simbologia, con qualche eccezione. Generalmente la modalità a priorità di diaframmi è indicata con la lettera A derivante dall'indicazione inglese 'Aperture', mentre la modalità a priorità dei tempi vede l'uso della lettera S relativa a 'Shutter Speed'. In casa Canon la notazione è differente la priorità di diaframmi è indicata con Av, mentre la priorità dei tempi è denominata Tv. Queste modalità ricadono sotto il nome di semiautomatismi in quanto vedono un intervento complementare tra fotografo e macchina: il primo decide uno dei due parametri tempo/diaframma e la macchina aggiusta il secondo, per quanto possibile, per restituire un'esposizione corretta. La sensibilità ISO è decisa dall'utente o lasciata alla macchina grazie all'impostazione Auto ISO offerta da diversi corpi. Queste modalità sono tra le più utilizzate in quanto permettono al fotografo di decidere uno dei due parametri fondamentali dello scatto, ad esempio il diaframma per giocare sulla profondità di campo o il tempo per gli effetti tipo congelamento/mosso, senza però doversi preoccupare di altro per raggiungere l'esposizione corretta. Non deve mancare però mai uno sguardo al secondo parametro impostato dalla macchina: alla scelta di un diaframma chiuso corrisponderà per forza un tempo più lungo impostato dalla macchina, magari tale da andare oltre il limite di sicurezza contro il mosso. Oppure a tempi corti corrispondono diaframmi aperti, con una profondità di campo limitata. Pagina 5 - Automatismi: tu inquadri, la fotocamera pensa a tutto il resto
Questa e la regione della ghiera che vede le maggiori differenze tra i diversi modelli e tra un produttore e l'altro. Si va dai prodotti consumer che popolano la ghiera con le più comuni scene preimpostate, ai modelli dedicati ai professionisti che le limitano al massimo o addirittura non le prevedono. Si possono però anceh in questo caso tracciare delle linee generali. La modalità P 'Program' è quella che decide in autonomia la coppia tempo/diaframma in base a un'alchimia di parametri impostati dal produttore. Oltre alla lettura dell'esposimetro vengono tenuti in considerazione aspetti come le caratteristiche dell'obiettivo e la focale in uso, il tutto per permettere al fotografo di pensare solo all'inquadratura e premere il pulsante di scatto. La sensibilità può essere scelta dal fotografo o demandata alla funzione Auto ISO. Diversi produttori permettono al fotografo di agire comunque sulla ghiera di regolazione per avvicinare i parametri di scatto alle sue preferenze, ad esempio aprendo di più il diaframma o accorciando i tempi. Mette lo scatto completamente nelle mani dell'intelligenza della fotocamera la modalità Auto: generalmente è indicata con la scritta per esteso o con un'icona dal colore verde. In questo caso tutto viene deciso dalla macchina fotografica e spesso non è modificabile dall'utente. La macchina cerca di leggere la scena inquadrata e prova ad assimilarla a una delle scene preimpostate di cui è dotata, ottimizzando i parametri di scatto. Con l'aumento della capacità elaborativa dei processori d'immagine delle fotocamere, esse sono in grado di riconoscere ad esempio un panorama, un ritratto, una fotografia macro, una scena notturna e applicare tempo, diaframma, sensibilità, profilo colore, gestione dei toni, più adatti alla situazione. Anche la modalità di messa a fuoco viene adattata alla situazione, attivando ad esempio la messa a fuoco continua con inseguimento per le riprese sportive. Negli ultimi anni alla modalità Auto si sono aggiunte delle versioni ancora più estreme, indicare come Auto+, Auto Premium, iAuto, a seconda del produttore. In questo caso la macchina non solo sceglie la scena, ma può applicare anche modi di scatto particolari, come filtri artistici o di abbellimento della pelle, utilizzo di raffica per creare scatti HDR, utilizzo di scatti a raffica per comporre una sola immagine priva di mosso anche senza alzare troppo la sensibilità o richiedere una mano molto ferma.
In queste modalità ogni fotocamera diventa una punta&scatta, ma non necessariamente nell'accezione negativa del termine. Un esempio su tutti: trovandosi a dover fotografare un'inaspettata scena dinamica, come il volo di un uccello, una prestazione sportiva, un soggetto in rapido movimento come un bambino, ruotare la ghiera sulla modalità Sport può aiutare a ridurre i tempi di reazione, senza dover perdere preziosi istanti a regolare sensibilità e tempi e soprattutto senza dover scegliere la modalità di messa a fuoco più corretta, in modo da provare a congelare l'azione in pochissimi istanti. Le scena preimpostate sono indicate sulla ghiera (dei modelli consumer) con icone solitamente ben riconoscibili: una figura con effetto movimento per la scena dedicata alle riprese notturne, un volto per quella indirizzata ai ritratti, luna e stelle per gli scatti notturni, una montagna (o montagna con nuvoletta) per i panorami, un omino stilizzato con sole per i controluce, un fiore per gli scatti macro. In questo caso la macchina sceglie i parametri, compresa la gestione dei colori, di luminosità e contrasto, ottimizzandoli per la scena scelta dall'utente. Con la sempre maggiore integrazione del mondo video all'interno delle fotocamere spesso la ghiera dei modi riporta un'icona a forma di cinepresa o di fotogramma video per indicare l'attivazione della modalità videocamera. Ultimamente però l'approccio è quello di mettere un pulsate (spesso con punto rosso centrale) sul corpo per permettere l'avvio istantaneo delle riprese di filmati senza dover necessariamente ruotare la ghiera. Seguono poi tutta una serie di icone diverse da produttore a produttore per indicare tecnologie particolari: dalla raffica per ottenere scatti non mossi in condizioni di scarsa luce, ai filtri artistici, alle modalità di scatto avanzate o HDR e via dicendo. Pagina 6 - Considerazioni finali
Le fotocamere dedicate a un pubblico esperto spesso riportano sulla ghiera la possibilità di richiamare uno o più profili personalizzati, senza la necessità di passare dal menu per impostare i parametri. Generalmente è possibili personalizzare il modo d'uso, la sensibilità, il profilo colore, la modalità di lavoro dell'autofocus. È possibile creare quindi, ad esempio, la propria scena per le fotografie sportive o il bianco e nero e avere i parametri giusti a portata di un click della ghiera. Sebbene il principio di funzionamento sia lo stesso per le ghiere dei diversi produttori, ci possono essere alcune piccole differenze apprezzabili o meno dagli utenti. Alcune ghiere hanno una rotazione continua, altre invece vedono un blocco di fine corsa all'inizio e alla fine: nel secondo caso per passare dal primo all'ultimo modo è necessario scorrere tutta la ghiera e non è possibile saltare direttamente da uno all'altro. Le ghiere possono essere poi più morbide o più dure da azionare a seconda della scelta del produttore: ghiere più morbide sono più facili da azionare, mentre quelle più dure sono più sicure contro un azionamento accidentale. Questo è uno dei motivi per cui i prodotti professionali demandano la scelta del modo di scatto alla combinazione di pulsante+ghiera di regolazione o integrano un meccanismo di blocco: entrambe le azioni sono più macchinose, ma molto più sicure contro l'azionamento accidentale, davvero deleterio nei casi in cui è necessario non sbagliare nemmeno uno scatto. Come abbiamo visto la ghiera dei modi è quell'elemento fondamentale che decide il comportamento della macchina fotografica, trasformadola da pura punta&scatta in strumento creativo nelle mani del fotografo. Le modalità automatiche non sono da demonizzare, in quanto rappresentano un mezzo veloce per accedere a parametri di scatto ottimizzati per situazioni anche difficili e per la loro funzione didattica nei confronti del pubblico neofita, ma certamente le modalità semiautomatiche e ancora di più quelle manuali sono quelle che permetto ad ogni fotografo di mettere a frutto la propria creatività. GALLERY: La ghiera dei modi: ecco l'interpretazione dei diversi produttori (per vedere la gallery, guardare la versione completa dell'articolo) |
|||||||||
| Pagina stampata da https://www.fotografidigitali.it/ Vietata la copia e la distribuzione (anche parziale) senza la previa autorizzazione di Hardware Upgrade S.r.l Per maggiori informazioni : http://www.hwupgrade.it/sito/legale/ Copyright 1997 - 2025 Hardware Upgrade S.r.l |
|||||||||