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Canon EOS 5D Mark II: full frame e Full-HD
Canon EOS 5D Mark II: full frame e Full-HD
Matteo Cervo - 25 Giugno 2009
“Con Canon EOS 5D Mark II il mondo del video Full-HD entra nel segmento delle reflex. Questa DSLR full frame offre ottimo contenimento del rumore agli alti ISO e non ha disatteso le aspettative di quanti attendevano il rinnovamento della vecchia Eos 5D”
Pagina 1 - Introduzione

Gli affezionati Canon hanno trovato nella Eos 5D un riferimento sicuro già poche settimane dopo il suo lancio avvenuto oramai più di tre anni fa. Una DSLR full frame solida, dal mirino luminoso ed ampio che ha il grande pregio di rispondere in maniera molto precisa alle impostazioni date dal fotografo. Una fotocamera professionale che ha subito conquistato anche gli amatori evoluti, felici di tenere tra le mani una delle prime 24x36 ad un prezzo abbordabile.

In questi tre anni il mercato reflex ha fatto dei buoni passi in avanti, la stessa Canon ha visto un susseguirsi di ammiraglie e le concorrenti Nikon e Sony non hanno perso tempo ad affilare gli artigli proponendo soluzioni nettamente competitive.

Ad inizio 2009 Canon parte al contrattacco e rinnova la Eos 5D con il modello Canon Eos 5D Mark II. Non si è trattato di un semplice upgrade ma è stata una vera innovazione, meditata per offrire un prodotto che portasse il rango della vecchia 5D ad un gradino superiore. Sensore da 21 Mp, contenimento del rumore estremamente funzionale, estensione della sensibilità fino a 25600 ISO e possibilità di girare filmati in qualità Full-HD sono solo le caratteristiche di spicco di un sistema votato al lavoro.

Il modello precedente è rimasto pressoché invariato fino alla sua sostituzione con la Eos 5D Mark II; anche da quest'ultima ci si aspetta un periodo di vita che contrasti con il susseguirsi di modelli che vivono le fasce di mercato più basse. Quello che ci sia aspetta sono al massimo degli aggiornamenti firmware.

Presto detto, con l'imperversare della modalità video sulle DSLR di fascia pro e i rumors sempre più consistenti sulle potenzialità manuali dei prossimi modelli, Canon lancia il 2 giugno l'aggiornamento firmware v.1.1.0 che consente di impostare manualmente i parametri di ripresa quali sensibilità ISO e valore di diaframma sulla Eos 5D Mark II.

Grazie a questo aggiornamento le potenzialità di ripresa video offerte dalle ottiche intercambiabili e dal contenimento del rumore della full frame Eos vengono espanse fino a consentire effetti cinematografici che in molti si aspettavano.

Abbiamo aggiornato una Canon Eos 5D Mark II e la abbiamo messa alla prova in questa sua seconda nascita, sia dal punto di vista fotografico che video. Le innovazioni apportate dall'aggiornamento sono molteplici: la più attesa è sicuramente al possibilità di gestire manualmente l'esposizione video, ma non è la sola, infatti alcuni bachi sono stati risolti. La compensazione della vignettatura ora funziona correttamente così come l'utilizzo contemporaneo della priorità alte luci e dell'ottimizzazione automatica della luce. Sono state corrette alcune imprecisioni linguistiche e il tasto di previsualizzazione della profondità di campo non è più attivo durante la registrazione video.
 

Pagina 2 - Le novità

Canon Eos 5D Mark II presenta delle significative novità rispetto al modello precedente. Citiamo per prima la tropicalizzazione del corpo, grazie ad un preciso assemblaggio delle parti mobili e grazie all'adozione di guarnizioni sia sui pulsanti che sotto le ghiere e sulle battute di chiusura degli sportelli di vano batteria e vano scheda di memoria.

Sempre rimanendo all'esterno del corpo macchina, una delle prime cose che saltano all'occhio è l'ampio display lcd da 3” e 920.000 punti. Una delle particolarità riguarda proprio la regolazione automatica della luminosità del display grazie ad un sensore di luce ambiente posto appena sotto lo schermo.

Tale funzionalità riserva due vantaggi: il primo è l'ottimizzazione della luminosità in funzione della luce in modo da consentire una visione corretta e contrastata, il secondo è il fatto di limitare il disturbo visivo quando si scatta ad esempio in teatro favorendo l'autonomia della fotocamera grazie a un minor consumo.

Il mirino raggiunge una copertura del 98%, è ampio e raccoglie al suo interno molte informazioni che evitano di staccare l'occhio per controllare i parametri di scatto. Entrando in profondità nel corpo macchina troviamo un sensore CMOS “gapless” da 21,1 Mp effettivi gestito dal processore di immagine DiGiC IV, il quale consente di raggiungere raffiche da 3,9 fps.

La nuova batteria da 1800 mAh, LP-E6 sostituisce la vecchia serie BP-511 garantendo una maggiore autonomia e la possibilità di comunicare in ogni momento il valore percentuale di carica residua e gli scatti eseguiti con un determinato accumulatore piuttosto che un altro.

Una batteria più performante è d'obbligo anche per rendere ragione al consumo della modalità di ripresa video FHD che permette la Canon Eos 5D Mark II, grazie all'estensione di funzionalità della modalità Live View.

Alcuni menu sono stati aggiornati così come molte aggiunte hanno interessato gli algoritmi avanzati di gestione immagine. Sistema di riduzione della polvere I.C.S. Integrated Cleaning System e modalità di ripresa Creative Auto completano il quadro di insieme che verrà sviluppato all'interno della recensione. Di seguito riportiamo in tabella i dati tecnici come specificati dalla casa madre:

Modello

Canon Eos 5D Mark II firmware v.1.1.0

Tipologia Reflex digitale ad ottiche intercambiabili
Sensore CMOS Full frame, 24x36 mm - 21,1 Mp effettivi
Processore DiGiC IV
Convertitore A/D 14 bit
Formati Immagine RAW: .CR2

Jpeg (Exif 2.21) - Fine / Normale

RAW + Jpeg

sRAW1 ( 10 Mp)

sRAW2 (5 Mp)

Lenti supportate Canon EF
Riduzione della polvere EOS I.C.S. - Materiali antistatici, scuotimento meccanico sensore, mappatura digitale
Auto focus 9 punti TTL ad area allargata

Range di lavoro: -0,5 EV , 18 EV

Modalità: One Shot, AI Servo, AI Focus, Fuoco manuale

Regolazione messa a fuoco su singolo obiettivo Si, microregolazione di +/-20 step con memoria per 20 obiettivi
Esposimetro TTL multizona a 35 settori; da 0,0 EV a 20 EV
Compensazione dell'esposizione +/- 2 EV con incrementi di 1/3 o 1/2 EV
Esposizione bracketing +/- 2 EV con incrementi di 1/3 o 1/2 EV
Sensibilità Auto ISO ( 100 - 6400 ISO )

ISO 100 - 6400 con incrementi di 0,3 o 1 EV

L1 (50 ISO), H1 (12800 ISO), H2 (25600 ISO)

Otturatore Meccanico a scorrimento verticale: 30" - 1/8000", B
Bilanciamento del bianco Auto, Giorno, Ombra, Nuvoloso, Tungsteno, Fluorescente, Flash, Personalizzato, Temperatura colore (2500 - 10.000 Kelvin)
Controllo Immagine Standard, neutro, saturo, monocromatico, ritratto, paesaggio, personalizzabile
Algoritmi avanzati di gestione immagine Priorità alte luci, auto lighting optimizer (4 livelli), riduzione rumore lunghe esposizioni, riduzione rumore alti ISO (4 livelli), compensazione automatica della vignettatura
Spazio colore sRGB, Adobe RGB
Mirino Pentaprisma con copertura al 98% del campo inquadrato - Rapporto di ingrandimento 0,71x
Schermo di messa a fuoco Ef-A precision Matte
Schermo LCD 3" TFT LCD da 920.000 pixel
Live View Live TTL dal sensore

Copertura Integrale

Esposizione valutativa in tempo reale e simulazione dell'esposizione

Video Formato file .MOV
Dimensione 640x424; 24 fps

320x216; 24fps

1280x720; 24 fps

Compressione H.263
Audio Mono interno, stereo esterno
Esposizione Matrix metering sul sensore di immagine, blocco esposizione disponibile, compensazione in modalità P, A, S, M
Modalità di scatto Auto, Program, Priorità dei tempi Tv, Priorità dei diaframmi Av, Manuale, Creative Auto
Supporto di registrazione Schede di memoria CF I/II compatibile UDMA
Alimentazione Batteria dedicata agli ioni di litio EL-E6
Dimensioni  mm
Peso 801g (senza batteria)
Pagina 3 - Corpo e comandi

La Canon Eos 5D Mark II discosta poco la propria geometria dalla precedente Eos 5D, a parte il disegno della calotta, ora maggiormente stondata e la posizione di alcuni pulsanti come il live view e AF-On sul dorso, la vera novità del corpo in lega di magnesio lo troviamo nella tropicalizzazione.
Un aggettivo importante che mancava al precedente modello e che tutt'ora lascia sguarnita la diretta avversaria Sony Alfa 900.

Iniziamo l'analisi del corpo macchina in lega di magnesio a partire dalla parte superiore. Alla sinistra della calotta che contiene il pentaprisma si trova la ghiera delle modalità di ripresa. Oltre alle voci ben conosciute come priorità dei tempi, dei diaframmi, manuale, program e posa bulb, la ghiera si arricchisce della voce CA: acronimo di Creative Auto.

Una modalità di ripresa già vista sul modello Canon Eos 50D, studiata per assistere il fotografo alle prime armi nella regolazione e comprensione dei parametri di scatto. Ritrovare questa funzione su di un modello di fascia professionale lascia per lo meno perplessi.

La slitta a contatto caldo per il flash è posizionata su di uno zoccolo leggermente rialzato e sagomato per accogliere il modello di Speed Lite 580 Ex II, unico flash prodotto da Canon capace di mantenere la tropicalizzazione del sistema.

La spalla destra ospita il display superiore riportante le informazioni di bilanciamento del bianco, modalità di lettura dell'esposimetro, parametri di scatto, velocità della raffica, esposimetro, compensazione esposimetrica, bracketing, sensibilità ISO, scatti rimanenti e percentuale di batteria.

Il dorso della fotocamera è cambiato in relazione alla presenza dello schermo lcd da 3” e 920.000 punti a luminosità variabile in funzione della luce ambiente. Il lato sinistro vede incolonnati i pulsanti di accesso al menu, picture style, info, revisione e cancellazione delle immagini.

In alto a fianco del mirino trova posto il pulsante di attivazione del Live View, capace di una messa a fuoco sia a rilevazione di fase tramite abbassamento ed innalzamento dello specchio, che di una messa a fuoco basata sul contrasto tramite lettura diretta del sensore immagine.

Alla sinistra del display viene mantenuta la ghiera secondaria che equipaggia tutti i modelli Canon prosumer e pro, al centro della stessa il tasto SET permette di avviare la registrazione video in modalità Live view oppure di confermare le scelte all'interno delle voci di menu.

Il joystick posto superiormente alla ghiera consente di effettuare la navigazione a schede, accedere alla regolazione dei parametri di scatto tramite quick menu, sistema mutuato da Sony ed Olympus, oppure selezionare i punti di messa a fuoco.

Sul bordo destro prendono posto i pulsanti di blocco dell'esposizione e selezione dei punti di messa a fuoco. Di fianco al mirino si trova l'altoparlante utile all'ascolto delle registrazioni video

Il lato destro del corpo macchina presenta unicamente lo sportello del vano schede di memoria che ospita Compact Flash I/II compatibili UDMA. L'inserto gommato avvolge l'impugnatura ergonomica favorendo la presa.

Anche per chi ha le mani grandi la presa è ottimale consentendo l'utilizzo del dito mignolo, il dito indice è libero di spostarsi liberamente tra il pulsante di otturazione e la ghiera principale di regolazione. Tutti i pulsanti presenti sulla spalla destra sono raggiungibili sempre con lo stesso dito senza dovere staccare l'occhio dal mirino.

Pagina 4 - Corpo e comandi - 2

La parte sinistra del corpo macchina mette in evidenza il vano che ospita le prese flash esterno, scatto remoto, microfono esterno, connettore A/V out, presa USB e connettore HDMI. Più vicini all'innesto obiettivo si trovano il pulsante di sgancio della baionetta ed il pulsante di previsualizzazione della profondità di campo.

L'attacco a baionetta della Eos 5D MkII supporta tutti gli obiettivi della serie EF. Sotto al marchio “5D” si nota il microfono per la registrazione audio durante la ripresa dei filmati. La base del corpo macchina ospita il vano batteria, anch'esso protetto da una guarnizione, il filetto femmina per l'innesto a cavalletto e la presa per il modulo Wi-Fi opzionale.

Corpo e comandi - menu

Il menu della Eos 5D Mark II ricalca la navigazione a schede che ha trovato positivo riscontro fin dalla sua applicazione sul modello Canon Eos 1D Mark III. Attraverso le due ghiere, principale e secondaria si scorrono le diverse voci di menu, azione possibile anche attraverso il joystick.

Il menu principale della Eos 5D Mark II

Il quick menu

Una novità che mutua il quick menu adottato da Sony e Olympus è la possibilità di accedere ai parametri di controllo principali attraverso il joystick senza dover selezionare il tasto menu. in questa maniera le voci riguardanti la sensibilità ISO, Picture Style, velocità di scatto, esposimetro, modalità esposimetrica, qualità del file e parametri di ripresa vengono visualizzate direttamente a schermo raccolte in una interfaccia ad icone.

La schermata riassuntiva della modalità di ripresa CA

Come accennato nell'introduzione, Canon Eos 5D Mark II adotta tra le modalità di ripresa disponibili anche la modalità Creative Auto, raggiungibile dalla ghiera di selezione tramite l'acronimo CA. Una scelta forse discutibile vista la vocazione di assistenza allo scatto di questa modalità dedicata al neofita e che forse stona vedere su di una fotocamera professionale.

Le voci di menu relative al consumo degli accumulatori

Grazie all'adozione della nuova batteria dedicata agli ioni di Litio LP-E6, il controllo dei consumi risulta molto più agevole e preciso. Due schede del menu sono infatti dedicate all'analisi particolareggiata dello stato batteria; quest'ultima è in grado di comunicare direttamente alla fotocamera lo stato di utilizzo restituendo un valore percentuale di certo più fruibile rispetto alle "tre tacche" adottate precedentemente.

La fotocamera è in grado di riconoscere le diverse batterie che vengono inserite e per ognuna tiene memoria delle foto scattate, livello di carica e prestazioni residue. Aspetti che tornano utili quando bisogna lavorare con ritmi serrati e spesso ci si trova nelle condizioni di verificare lo stato di carica di batterie che finiscono nella borsa ma possono tornare utili proprio nei momenti in cui non bisogna  perdere lo scatto.

Sotto la pelle

L'aspetto che caratterizza maggiormente la Eos 5D MkII e che non sfugge agli occhi di chi cerca una full frame dalle elevate prestazioni, lo troviamo all'interno dello scheletro in lega di magnesio della DSLR bianco rossa. Il sensore montato sulla 5D Mk II è un CMOS da 21,1 Mp effettivi simile a quello adottato sulla ammiraglia Canon Eos 1Ds Mark III; simile per la nuova tecnologia di costruzione gapless che abbiamo incontrato sulla prosumer Eos 50D e che ritroviamo anche sulla professionale 5D Mark II.

Sensore con microlenti standard

Il sensore delle reflex digitali è composto dai milioni di fotodiodi atti a tradurre l'energia luminosa che li colpisce in informazione utile alla costruzione dell'immagine digitale. La tecnologia comunemente utilizzata prevede la copertura del sensore con delle microlenti il cui scopo è quello di indirizzare la luce sulla superficie del fotodiodo senza che venga dispersa nelle zone non sensibili occupate dall'elettronica di gestione del sensore stesso.

Tra una lente e quella adiacente si creano delle zone vuote non utilizzate a causa della metodologia costruttiva fin'ora utilizzata. Ciò significa che parte della luce che attraversa l'obiettivo ed arriva al sensore non è sfruttata per generare immagine e viene persa. I limiti dovuti a questa particolarità costruttiva si traducono in difficoltà nel riprodurre sfumature colore e nel risolvere dettagli in condizioni di bassa luce con inevitabile insorgenza di rumore e maggiori artefatti introdotti dagli algoritmi di decodifica a valle del sensore.

Sensore sviluppato con tecnologia gapless

Grazie alla tecnologia gapless tutta la luce che viene trasferita dall'obiettivo allo strato di microlenti è effettivamente indirizzata ai fotodiodi. Con gapless si intende proprio la particolare struttura geometrica delle microlenti che non presentano più salti, vuoti tra una e l'altra, aumentando così la quantità di radiazione luminosa che può essere raccolta dai fotodiodi.

I vantaggi saltano subito all'occhio nelle riprese in bassa luce e portano anche a delle riflessioni di tipo economico per chi sta valutando l'acquisto di una DSLR full frame: Eos 5D Mark II è una validissima alternativa ad una ammiraglia 1Ds ma ad un prezzo decisamente più contenuto. Riflessione che ovviamente non tiene conto di altre caratteristiche che differenziano le due fotocamere.

I 21,1Mp effettivi del nuovo sensore CMOS gapless vengono gestiti dal processore di immagine DiGiC IV, l'elaborazione dati è veloce e la qualità offerta molto elevata. Canon Eos 5D Mark II non è una campionessa di velocità ma si difende con raffiche da 3,9 fps, lo scatto continuo viene mantenuto per un numero illimitato di immagini jpeg e per raffiche di 17 frame consecutivi in raw (a patto di utilizzare una scheda di memoria con con un transfer rate di 300X) . Grazie alla nuova gestione immagine offerta dal processore DiGiC IV il range di sensibilità ISO è stato esteso fino a 25600 ISO superando così quello offerto dalla 1Ds MarkII.

Come nei precedenti modelli sviluppati a partire dal DiGiC III, il sistema di riduzione della polvere I.C.S. non poteva mancare, attivandosi all'accensione della fotocamera. In qualsiasi momento lo scuotimento del sensore può essere attivato a patto di garantire la corretta alimentazione con una batteria carica. L'utilizzo di materiali antistatici e la mappatura delle eventuali particelle depositate sulla superficie del sensore completano gli strumenti che concorrono a formare il sistema Integrated Cleaning System. 

Pagina 5 - Prova sul campo

Abbiamo testato la Canon Eos 5D Mark II equipaggiata con lenti Canon serie L  per verificare l'intero sistema al massimo delle proprie prestazioni e i risultati non hanno deluso. Canon Eos 5D Mark II fa sentire il proprio peso di 801 g senza batteria; equipaggiata con lo zoom grandangolare 16-35 F/2,8 L cade pesantemente in mano. Nonostante questo i pesi sono ben bilanciati e l'impugnatura ampia consente di tenere saldamente la fotocamera.

L'ergonomia generale è quella cui Canon ha abituato i propri appassionati e permette di gestire molto velocemente la modifica di parametri di scatto e voci di menu. Unico neo lo troviamo nella ghiera di selezione delle modalità di ripresa: la posizione sporgente sulla spalla sinistra del corpo macchina e lo scatto fluido che la caratterizzano risultano disagevoli quando ci si sposta con la fotocamera a spalla. Infatti la frizione del corpo macchina contro il busto e l'avambraccio modifica spesso il programma impostato sulla ghiera. Nel momento in cui si deve imbracciare la fotocamera per scattare al volo ci si può trovare nella spiacevole situazione di ottenere un esposizione sbagliata.

Senza ricorre alla gestione immagine offerta dagli algoritmi di ottimizzazione della luce o di priorità alte luce, la resa nelle immagini con elevato contrasto è ottima e lascia spazio a molte sfumature colore e buoni dettagli anche nelle ombre. Canon Eos 5D Mark II gode infatti di una gamma dinamica di circa 8,4 EV che si discosta poco dal valore offerto dalla vecchia Eos 5D e lascia una migliore lettura delle ombre. Rispetto alla gamma dinamica offerta dalla ammiraglia Canon Eos 1Ds Mark III non si osserva una differenza molto grande anche se la leggibilità della 1Ds delle ombre viene maggiormente enfatizzata. Tutt'ora Sony Alfa 900 rimane l'avversaria che che mette al tappeto le concorrenti con una gamma di 9,4 EV.

Priorità alte luci OFF Priorità alte luci ON
Ottimizzazione luce standard Ottimizzazione luce bassa
Ottimizzazione luce elevata Ottimizzazione luce elevata + priorità alte luci

Attivando la funzione priorità alte luci, la fotocamera riduce il range di sensibilità tra 200 e 6400 ISO e modifica la curva delle immagini in modo da recuperare informazioni in prossimità delle alte luci. Come è possibile leggere dagli istogrammi, la perdita di contrasto dell'immagine viene compensata da una migliore lettura delle zone chiare e delle zone scure. La funzione ottimizzazione automatica della luce è impostabile invece su tre livelli differenti: standard, bassa e alta.

Al contrario dell'algoritmo priorità alte luci, l'ottimizzazione automatica della luce sacrifica buona parte delle sfumature alla destra dell'istogramma ed enfatizza i valori relativi a mezzi toni e ombre. Passando dall'impostazione standard a quella elevata, l'immagine subisce una generale perdita di contrasto. Grazie all'aggiornamento firmware entrambi gli algoritmi possono essere utilizzati contemporaneamente, l'effetto ottenuto vede una leggera schiarita delle ombre senza la perdita di contrasto che caratterizza i due algoritmi usati singolarmente.

La lettura esposimetrica della Canon Eos 5D Mark II risponde con prontezza ai repentini cambi di illuminazione risolvendo egregiamente situazioni critiche come quella esemplificata in figura, dove lo sputafuoco su fondo misto ha restituito una esposizione corretta della fiammata, assistita solo da una live sottoesposizione da parte del fotografo.

Il modulo autofocus consente di inseguire il soggetto con una bassa percentuale di fallimento in modalità predittiva e anche in condizione di scarsa illuminazione non abbiamo rilevato problemi nell'agganciare il soggetto. A differenza delle ammiraglie 1D e 1Ds, l'utilizzo di obiettivi di apertura massima inferiore a F/6 ,3 è penalizzato, infatti il modulo autofocus a croce non regge dei vetri meno luminosi.

Pagina 6 - Prova sul campo - gestione immagine

L'utilizzo dei Picture Style è oramai diventato un elemento di riferimento sulle fotocamere Canon, oltre ai diversi preset già impostati in macchina è possibile creare dei preset personalizzati da salvare nella memoria interna della fotocamera in moda da poter essere richiamati ed applicati in qualsiasi momento. Tra i programmi di gestione immagine preimpostati troviamo "Immagine fedele", "Panorama", "Ritratto", "Neutro", "Monocromo" e tre voci custom dedicate ai parametri personalizzabili dall'utente.

Neutro
Fedele
Panorama
Ritratto
Monocromo

Tali preset vengono applicati al file jpeg e risultano molto utili quando non si vuole oppure non si ha tempo di ricorre alla postproduzione, ma nel contempo si vuole ottenere un file in parte ottimizzato dal punto di vista dei colori e della nitidezza, saturazione.

La differenza di elaborazione tra l'algoritmo di demosaicing adottato dalla fotocamera e quello proposto dal software di riferimento ACR 5.3 mette in risalto come sia possibile effettuare un buon recupero delle ombre e delle alte luci appoggiandosi al software esterno; anche lavorando in alta sensibilità. Canon Eos 5D Mark II infatti restituisce un ottimo file jpeg, il cui carico informativo viene però limitato, è bene quindi scattare in modalità raw per recuperare il maggior numero di dettagli possibili.

Di seguito proponiamo due esempi del recupero di alte e basse luci. La stessa immagine è stata acquisita sia in formato Jpeg fine in massima risoluzione che in formato raw. In postproduzione l'immagine raw è stato convertita con Adobe Camera Raw 5.3 mantenendo le impostazioni di scatto e in seconda battuta applicando bilanciamento del bianco ed esposizione automatica da parte del plug in di Photoshop.

La schermata di ACR mette in risalto le basse luci non leggibili

La prima immagine processata è un controluce a 6400 ISO di un portone con esposizione per il muro di fondo, in questo modo si ottiene una siluette dei riccioli in ferro battuto ma viene perso il dettaglio del portone in legno sul lato destro dell'immagine.

File Jpeg
ACR default
ACR auto

Le immagini riportate in tabella vedono in alto il file acquisito in jpeg direttamente dalla fotocamera, al centro il file convertito con ACR senza toccare alcun parametro (conversione default) e in basso il file convertito con ACR applicando bilanciamento e regolazione automatica dell'esposizione.

Nella conversione default si nota come il demosaicing effettuato da ACR permetta di dare maggiore leggibilità all'arco superiore e a parte del portone in legno, la conversione in modalità auto ha permesso di recuperare piena leggibilità dell'arco e un buon recupero tonale del portone che ora non viene più confuso nella zona d'ombra.

La schermata di ACR mette in risalto le alte luci che risultano bruciate

File Jpeg
ACR default
ACR auto

Come è possibile notare dalle diverse immagine, l'applicazione del Picture style monocromo nella fotografia jpeg ha aumentato il contrasto portando a bruciare buona parte delle alte luci. E' bastato convertire il file raw in modalità default per eliminare i dati preset e recuperare buona parte di leggibilità. Applicando le modifiche di esposizione in maniera automatica tramite ACR, il recupero dei toni e delle ombre risulta subito percepibile, a questo punto il passaggio in bianco e nero risulta molto più ricco di dettagli e sfumature rispetto a quello fatto in macchina.

Pagina 7 - Prova sul campo - analisi del rumore

Le doti migliori della Eos 5D Mark II fanno la differenza quando ci si trova a scattare in condizioni di scarsa illuminazione e senza l'ausilio di un illuminatore esterno. Il contenimento del rumore alle sensibilità di 1600 e 3200 ISO toglie i dubbi relativi all'utilizzo di tali sensibilità e anche quando sorge la necessità di spingersi oltre, l'estensione a 12800 ISO offre delle performance di tutto rispetto.


Ripresa in luce ambiente alla sensibilità di 12800 ISO

Cerimonia, reportage, fotografia di scena, gli ambiti dove sfruttare le potenzialità della Eos 5D Mark II sono molte e lasciano spazio alla sperimentazione in luce naturale senza la paura della grana in agguato ad ogni scatto. Analizziamo attraverso le Gretag Macbeth il comportamento alle diverse sensibilità.

50 ISO
100 ISO
200 ISO
400 ISO
800 ISO
1600 ISO
3200 ISO
6400 ISO
12800 ISO
25600 ISO

Il rumore rimane estremamente contenuto fino a 3200 ISO di sensibilità, valore utilizzabile senza il rischio di incappare in grana o cromatismi fantasma. Questi due aspetti diventano leggermente visibili a 6400 ISO ma non pregiudicano la qualità di immagine. A 12800 ISO la grana è ben visibile ma nel contempo distribuita in modo omogeneo, macchie acromatiche sono la fonte di maggiore disturbo che riduce la risolvenza dei piccoli particolari. La sensibilità di 25600 ISO è bene utilizzarla solo in caso di emergenza, di fatti questo estremo non permette di restituire un immagine di buona qualità a causa della grana consistente e dei cromatismi fantasma bianchi e rossi che dominano l'intero fotogramma.

Così come sulla sorellina Eos 50D, anche la Eos 5 D Mark II viene equipaggiata con diversi algoritmi di riduzione del rumore, in particolare il contenimento ad alti ISO lavora secondo quattro modalità: disattivato, standard, basso ed elevato.

Sensibilità 3200 ISO 6400 ISO
Basso
Standard
Elevato

Sensibilità 12800 ISO 25600 ISO
Basso
Standard
Elevato

Grazie all'algoritmo di riduzione del rumore è possibile diminuire la consistenza della grana alle alte sensibilità pur mantenendo una buona lettura dei particolari anche con l'opzione elevata attiva. L'estensione H2 di 25600 ISO rimane comunque molto limitante nell'utilizzo pratico anche con la riduzione del rumore attivata.

Riduzione rumore lunghe esposizioni ON Riduzione rumore lunghe esposizioni OFF

La valutazione della nitidezza effettuata tramite mire ottiche della fotocamera equipaggiata con l'obiettivo Canon EF 50 mm F/1,8 ha dato riscontro omogeneo a tutte le sensibilità utilizzate fino a 1600 ISO, valore oltre il quale si inizia ad osservare una perdita di risoluzione spaziale con comparsa  consistente di moirè. La nitidezza passa dal valore massimo di 2688 LW/PH a quello di 1584 LW/PH ottenuto lavorando in espansione H2, ovvero a 25600 ISO.

Tra le funzioni ottimizzate dall'ultimo aggiornamento firmware troviamo anche la compensazione della caduta di luce ai bordi. Abbiamo testato tale funzione chiudendo man mano il diaframma a partire dalla massima apertura, la prima volta con la funzione disattivata, la seconda con funzione attivata, ecco in tabella riassunti i risultati.

Diaframma Compensazione Off Compensazione On Delta
F/2,8  
Caduta di luce 3.36 stop 1,08 stop 2,28 stop
F/3,2  
Caduta di luce 2,58 stop 1,09 stop 1,5 stop
F/3,5  
Caduta di luce 2.22 stop 1 stop 1,22 stop
F/4  
Caduta di luce 1,82 stop 0,97 stop 0,85 stop
F/5,6  
Caduta di luce 1,2 stop 0,76 stop 0,44 stop
F/8  
Caduta di luce 0,98 stop 0,71 stop 0,27 stop
Pagina 8 - Prova sul campo - Video

Grazie all'ultimo aggiornamento firmware v.1.1.0 le funzionalità di ripresa video offerte dalla Canon Eos 5D Mark II vengono espanse fino alla gestione manuale delle impostazioni tempo-diaframma-sensibilità di ripresa. Andiamo per gradi e illustriamo cosa permette di fare sul fronte video questa fotocamera reflex, che come le sorelle prodotte ultimamente integra questa controversa funzionalità.

Dimensioni filmato 1920 x 1080p

640 x 480 (VGA)

30 fps

Audio 44.1 KHz mono (Micorfono integrato), 3,5 mm jack (microfono esterno)
Formato file QuickTime MOV con codec video H.264 e codec audio PCM
Dimensione file 4,8 MB/s per il formato FHD, 2,2 MB/s per il formato VGA
Durata massima di registrazione 12 minuti FHD, 24 minuti VGA

Per prima cosa bisogna prendere atto del fatto che la 5D Mark II è stata la prima reflex a offrire la possibilità di registrare filmati in qualità Full-HD 1920x1080p a 30 fps, dopo che la Nikon D90 aveva introdotto nel mondo reflex i filmati a 720p. Molti ricorderanno il cortometraggio girato da Vincent Laforet prima del lancio sul mercato della full frame bianco rossa. La qualità di immagine ottenuta è estremamente elevata e l'utilizzo di ottiche professionali come le serie L della stessa Canon consentono di mimare effetti cinematografici e gestire lo sfuocato come permesso solo da videocamere di fascia professionale.

Gli aspetti che sono sempre mancati inizialmente a colmare il salto tra foto-camera e video-camera sono due: il primo è l'impossibilità di utilizzare l'autofocus ed il secondo la mancanza di controllo manuale dell'esposizione. Se è pur vero che la 5D mark II non vuole sostituirsi ad una videocamera ma rimane a tutti gli effetti una fotocamera con delle funzionalità aggiunte, la voglia di sperimentare non manca di certo ai potenziali possessori.

L'ultimo aggiornamento firmware almeno in parte si pone un tampone a queste mancanze. Durante le riprese video, è possibile far lavorare l'autofocus sulla rilevazione di contrasto, ma la scarsa velocità e precisione soprattutto in  bassa luce ne limita l'utilizzo. L'utilizzo della rilevazione di fase richiede l'abbassamento dello specchio e non è quindi possibile, mentre in compenso la possibilità di gestione manuale di tempi, diaframmi e sensibilità è solo una questione di modifiche software.

Selezionando la modalità di ripresa manuale prima di avviare la registrazione, viene concessa la modifica dei tempi di otturazione tra 1/30 s e 1/4000 s, utilizzo completo di tutte le aperture di diaframma permesse dall'obiettivo in uso e variazione della sensibilità. Ogni modifica è accessibile anche durante la registrazione ed è proprio attraverso questa operazione che si concretizza il limite offerto dall'ultimo aggiornamento.

Lavorando in manuale, la modifica del tempo di otturazione o del diaframma, così come del valore di sensibilità, modifica la quantità di luce che colpisce il sensore. Aspetto che si traduce in inestetici cambi di esposizione poco piacevoli da osservare in lungo piano sequenza che necessiti ad esempio di un cambio di profondità di campo.

Se fossero attivi anche gli automatismi di ripresa come priorità di tempi e priorità di diaframma il problema non si porrebbe in quanto la fotocamera stessa compenserebbe in maniera dinamica i parametri dipendenti. Queste considerazioni scovano in realtà il pelo nell'uovo su di un prodotto che lascia già nelle attuali condizioni molta libertà di azione.

Bisogna porre attenzione alla ripresa audio durante il girato poiché sia i movimenti delle ghiere che del motore dell'obiettivo vengono amplificati dalla vicinanza del microfono. Aspetti come la presa microfono esterno e connettore HDMI sono un valore aggiunto che consente di ottenere produzioni di qualità del girato effettuato.

VIDEO: Canon EOS 5D Mark II: filmati con qualità professionale
(per vedere il video, guardare la versione completa dell'articolo)

Per ragioni di banda e spazio vi proponiamo solo la versione .flv del filmato, in quanto quella nativa supera le centinaia di MB

Bilanciamento del bianco e picture style possono essere utilizzati a discrezione del fotografo anche durante la ripresa video permettendo effetti creativi già in fase di ripresa.

Pagina 9 - Conclusioni

Canon Eos 5D mark II è una reflex digitale professionale che non ha disatteso le aspettative di quanti attendevano il rinnovamento della vecchia Eos 5D. Le innovazioni su questa DSLR sono tante e di sostanza, possiamo dire senza mezzi termini che la lunga vita (in termini di mercato) della Eos 5D ha lasciato il tempo di produrre una degna erede. Tropicalizzazione del corpo, display da 3" e 920.000 punti con regolazione automatica della luminosità, nuova batteria ed interfaccia dei menu sono solo i cambiamenti di più immediata visibilità su di una fotocamera che conserva gli artigli all'interno dello scheletro in lega di magnesio.

Il nuovo sensore gapless accoppiato al processore DiGiC IV permette di estendere la gamma di sensibilità fino a 25600 ISO, valore da tenere in considerazione solo in caso di "emergenza" a causa del rumore sofferto. Basta scendere alla sensibilità di 12800 ISO per ottenere un file utilizzabile e da 6400 ISO a scendere non bisogna preoccuparsi della formazione di grana o cromatismi fantasma che vengono ottimamente contenuti così da rendere le alte sensibilità effettivamente delle "sensibilità di lavoro".

Peccato che il modulo AF non supporti obiettivi con apertura inferiore ad F/6,3 e che la raffica di scatto non possa dirsi propriamente "sportiva". Live view con autofocus a rilevazione di contrasto e possibilità di girare filmati Full-HD sono soluzioni che estendono l'essenza fotografica di questa professionale. La libertà di azione concessa dall'ultimo firmware fugherà di certo i dubbi di tutti quegli appassionati che non vedono di buon occhio la ripresa video su di una DSLR. Filmati nitidi ed incisivi invitano alla produzione video anche chi si imbatte per la prima volta nell'acquisizione di "immagini" in movimento.

Il mercato full frame sta finalmente prendendo piede con diversi modelli tra i quali optare. Di certo la scelta di una determinata marca di fotocamera non si basa solamente sul corpo macchina ma, è pur vero che tra Sony Alfa 900, Nikon D700, D3 e Canon Eos 5D Mark II la scelta deve essere ben ponderata. Gamma dinamica di Sony e performance dell'autofocus di Nikon fanno pendere l'ago della bilancia verso la concorrenza; d'altra parte estensione della sensibilità ISO e sua effettiva usabilità sono aspetti che non passano inosservati proprio ora che la richiesta dei fotografi è "contenimento del rumore ed estensione di gamma dinamica". Aspetti che vanno di pari passo con il prezzo di vendita e che pongono Canon Eos 5D Mark II un gradino avanti.

Tanti piccoli aspetti concorrono a rendere la nuova 5D un prodotto ex novo e non solamente un upgrade. Aspetti che tornano utili nell'utilizzo giornaliero della fotocamera come l'estensione delle informazioni all'interno del mirino, interfaccia dei menu maggiormente fruibile, sistema di riduzione della polvere e modalità avanzate e selezionabili di riduzione del rumore immagine. In conclusione Canon Eos 5D Mark II è una professionale che si pone a diritto tra le top level del settore full frame e che può essere presa come riferimento sicuro da chi intende fare fotografia ad alto livello.

Pagina 10 - Galleria Immagini

1/640 s @ F/11 - ISO 1000

1/100 s @ F/20 - ISO 200 1/320 s @ F/22 - ISO 400
1/125 s @ F/16 - ISO 400
durante ripresa video
1/50 s @ F/3.5 - ISO 25600 1/25 s @ F/2.8 - ISO 12800

1/500 s @ F/11 - ISO 6400 Program 1/1000 s @ F/16 - ISO 3200 1/400 s @ F/10 - ISO 1600
Ottimizzazione auto luce
1/640 s @ F/13 - ISO 800 Priorità alte luci 1/400 s @ F/10 - ISO 200 1/200 s @ F/7.1 - 2EV ISO 100