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Pagina 1 - Introduzione Da diversi anni Canon ha abituato i propri appassionati a riconoscere la fascia delle fotocamere reflex numerandole per unità, decine e centinaia; cifre rispettivamente riferite alla classe professionale, prosumer ed entry level. Con l'arrivo sul mercato della Eos 1000D, si potrebbe pensare di trovarsi di fronte un prodotto di classe inferiore alle precedenti 450D e 400D.
In realtà a questa piccola DSLR non manca nulla per una fotocamera posizionata in un segmento dedicato al neofita o a chi vuole spendere poco per un sistema reflex digitale. Costruita intorno al processore Digic III, sfoggia un sensore APS-C da 10 Mp, lcd da 2,5”, sensore AF a 7 punti, sensor cleaning e live view.
A distanza di sei mesi dal lancio della nuova entry level, gli acquirenti sono rimasti soddisfatti, ora che i prezzi cominciano a calare, questa piccola reflex potrebbe rappresentare il primo investimento di chi intende acquistare un sistema DSLR senza spendere cifre eccessive. Pagina 2 - Corpo e Comandi La EOS 1000D ha dimensioni poco più contenute della 450D: il solo corpo macchina pesa 502 g. ed occupa 192x98x62 mm, dimensioni riferite a larghezza, altezza e profondità. Gran parte del peso è stato scaricato grazie all’involucro in plastica antistatica di cui è costituito anche il telaio porta specchio. Solo lo chassis è in metallo ma, la sensazione di solidità percepita quando si prende in mano la fotocamera è buona; non bisogna lasciarsi ingannare dalla leggerezza dell'apparecchio.
Venduta in kit è corredata dell’obiettivo zoom EF-s 18-55 F/3,5-5,6 IS: la dicitura IS adottata da Canon, contraddistingue gli obiettivi dotati di stabilizzatore di immagine Image Stabilizer. Questo zoom standard non eccelle per qualità di immagine ma, dall'altro lato, permette di corredare il corpo macchina con un obiettivo dal peso contenuto e dalla gradita funzionalità di stabilizzazione. Il sistema corpo-obiettivo risulta estremamente maneggevole e trova comodamente posto nella tasca esterna di uno zaino oppure in un marsupio capiente. Iniziamo ad osservare la 1000D a partire dal dorso: posizionato sul lato sinistro troviamo uno schermo lcd da 2,5” da 230 000 pixels la cui luminosità è regolabile su 7 livelli. Alla destra dello schermo sono posizionati il dial di comando ed i pulsanti di compensazione dell’esposizione, bilanciamento del bianco, visualizzazione immagini e cancellazione. Più in alto, a ridosso del bordo esterno, i due pulsanti di blocco esposizione (AF in live view) e selezione del punto di fuoco (live-zoom 10X).
Il dial di comando rimane una caratteristica della fascia entry level di Canon: esso è costituito da quattro pulsanti a freccia ed un tasto SET di selezione. Grazie a questa conformazione è possibile raccogliere in maniera ergonomica i tasti dei comandi di utilizzo più frequente e che necessitano di una selezione immediata. Senza togliere l'occhio dal mirino è possibile variare la modalità di esposizione, velocità di scatto ed autoscatto, picture style e selezione della modalità autofocus. Al centro del dial, il pulsante set permette di confermare la selezione oppure attivare il live view. Alla sinistra del mirino sopra lo schermo lcd, altri due pulsanti permettono di accedere al menù e selezionare il funzionamento e la tipologia di visualizzazione dell’output presentato su lcd. La parte superiore della piccola Eos è occupata unicamente sul lato destro, dove la ghiera di selezione delle modalità di ripresa domina e sovrasta il selettore di accensione.
Pulsante di scatto, ghiera di selezione di tempi/diaframmi e pulsante di selezione ISO sono tutti raggiungibili tramite il dito indice. La stessa ghiera dei tempi permette di effettuare la compensazione dell’esposizione se ruotata contemporaneamente alla pressione del pulsante di compensazione posto sul dorso e raggiungibile tramite il pollice. La Canon Eos 1000D è equipaggiata da uno slot per schede SD (SDHC) posto sul lato destro, mentre sul lato sinistro, si trovano le prese USB2.0, Scatto remoto e Video Out.
Le schede supportate possono superare i 4 Gb e la fase di scrittura è protetta da spegnimenti accidentali o prematuri così come dall’apertura dello sportellino. Pagina 3 - Corpo e Comandi - 2
Viste le ridotte dimensioni del corpo, la batteria agli ioni di litio utilizzata è la stessa della 450D: il modello Lp-E5, capace di fornire 1080 mAh ed assicurare circa 800 scatti prima del completo esaurimento. Il suo inserimento avviene sul fondo della fotocamera nell'apposito alloggiamento.
Come tutte le reflex Canon dotate di sensore ridotto APS-C, la baionetta frontale può ospitare sia lenti della serie EF che della serie EF-s. Sotto il pulsante di sgancio della baionetta trova posto il comando di previsualizzazione della profondità di campo. Un pratico meccanismo che consente di chiudere le lamelle del diaframma al valore desiderato, così da valutare l'estensione della zona correttamente a fuoco.
Al di sopra del pulsante di sgancio della baionetta si trova il pulsante che permette di sollevare il flash integrato posizionato sopra il pentaprisma. Il flash incorporato a scomparsa ha numero guida 13 ed un tempo di synchro di 1/200 s. La misurazione dell'esposizione flash avviene attraverso il modulo E-TTL II: questo sistema permette di regolare la giusta emissione luminosa, a seguito di un lampo brevissimo generato pochi istanti prima dell'apertura dell'otturatore.
Le informazioni elaborate, tengono conto della lunghezza focale in uso, posizione del soggetto, presenza di superfici riflettenti od assorbenti che potrebbero ingannare l'esposimetro. L'angolo di campo del flash integrato è equivalente a quello coperto dall'obiettivo a 17 mm. Pagina 4 - Sotto la pelle Sotto la pelle della 1000D il processore DiGiC III elabora informazioni sia in formato Raw Cr2 che Jpeg, con la possibilità di salvare lo stesso scatto in entrambi i formati. Il file prodotto misura 3648x2736 pixel in formato 3:2. Il buffer non restituisce prestazioni entusiasmanti, che del resto non vengono richieste ad una fotocamera di questa fascia: lo scatto a raffica è di 3 scatti al secondo in modalità jpeg fino all’esaurimento della scheda di memoria;scattando in raw la raffica scende ad 1,5 scatti per secondo mantenuti per 5 scatti consecutivi, oppure per 4 scatti consecutivi se si sceglie di salvare l’immagine in formato raw+jpeg.
Il menù adotta la navigazione a schede mutuata da tutti i modelli Eos basati su DiGiCIII, a riguardo è bene spendere alcune parole: la navigazione a schede lo rende facilmente fruibile ed il nuovo ausilio di visualizzazione rapida attivato mediante la pressione del tasto DISP, presenta a schermo l’insieme di tutte le funzioni di ripresa attive, che possono essere selezionate e modificate tramite l’utilizzo del dial.
Grazie a questo schermata riassuntiva si ottiene una panoramica completa delle impostazioni della fotocamera. La funzionalità non rimane solo grafica ma viene permessa la navigazione e la modifica delle diverse voci.
Durante la visualizzazione dello scatto è sempre il tasto DISP che permette di sovrapporre all’immagine informazioni come la qualità della stessa, data e ora di scatto, istogrammi ed informazioni di ripresa.
Le schede del menù sono divise per colore a seconda dell’ambito dei comandi che contengono ed è possibile creare una scheda personalizzata con l’opzione MyMenù, contenente i comandi che vengono modificati più frequentemente. Pagina 5 - Prova sul campo All’utilizzo pratico la Eos 1000D risulta estremamente maneggevole, è leggera e dalla ottima impugnatura. Sia in lettura valutativa che media pesata al centro ed impostazione Program, gli automatismi lavorano egregiamente restituendo un file dal contrasto deciso, per chi volesse utilizzare la modalità semi-spot basta impostare la relativa lettura esposimetrica. Le situazione di forte controluce ci hanno lasciato perplessi: pur gestendo bene il controluce, le silouette povere di contrasto tendono alla sovraesposizione. Questo comportamento non è una regola ferrea ma lo abbiamo riscontrato diverse volte. L'immagine seguente mostra un ritratto correttamente esposto in modalità Program:
Ritratto in controluce: esposizione Parziale in modalità Program, 1/125 s @ F/9 - ISO 800
Così come la sorella maggiore 40D, anche il file restituito dalla piccola 1000D presenta dei colori brillanti e saturi: questo aspetto è certamente apprezzato se pensiamo di saltare la postproduzione dell’immagine, magari con una stampa diretta in modalità PictBridge. D’altra parte, si ha una riproduzione meno naturale dei colori registrati, viene utile in questo ambito sfruttare le potenzialità offerte dai Picture Style.
Immagine Fedele
Monocromo (Bianco e Nero)
Neutro
Panorama
Ritratto
Standard I Picture Style, che abbiamo proposto negli esempi soprastanti, permettono di caricare le impostazioni di ripresa tali da simulare sei tipici risultati di scatto: immagine fedele, monocromo (bianco e nero), neutro, panorama, ritratto e standard. Pagina 6 - Prova sul campo - 2 L’analisi alle Gretag Macbeth rivela un ottimo contenimento del rumore: questo diventa percepibile ad 800 ISO senza risultare fastidioso ed a 1600 ISO la grana è molto compatta. Prestazioni del genere su di una fotocamera di questa fascia, lasciano soddisfatti dei soldi spesi per l'acquisto. Di seguito sono visibili le riprese delle Gretag, i riquadri bianchi sono stati riportati sotto la mira ingranditi al 200%
100 ISO
200 ISO
400 ISO
800 ISO
1600 ISO Come è possibile notare nell'ultima immagine scattata a 1600 ISO, la grana è visibile ma compatta e ben distribuita. Il risultato ottenuto in fase di scatto soffre poco di cromatismi fantasma. Pagina 7 - Prova sul campo - 3 Per verificare sul campo le analisi effettuate in laboratorio, vi proponiamo un immagine scattata a 1600 ISO in luce naturale. I dati di scatto sono: 1/5 di secondo ad F/4,5.; nonostante l'elevato contrasto dovuto alla fiamma in primo piano, le ombre sono profonde e definite.
I disturbi dovuti al fringing sono pressoché assenti: 1/80 s @ F/5,6 ISO 100 Compensazione di -2/3 stop Anche sulla eos 1000D è presente l’opzione live view che permette di inquadrare il soggetto osservandolo attraverso lo schermo lcd posteriore. La messa a fuoco è attiva in live view così come la previsualizzazione della profondità di campo, che viene mostrata direttamente a schermo. Il modulo AF integra sia la lettura per rivelazione di fase che di contrasto.
Grazie all’ingrandimento digitale di 5x e 10x è possibile verificare a schermo l’esatto punto di messa a fuoco. Pagina 8 - Conclusioni Canon Eos 1000D è una reflex con le carte in regola, il prezzo di mercato si attesta oramai attorno ai 370-390 euro con obiettivo stabilizzato in kit. Questo sistema risulta in un buon rapporto qualità prezzo per una fotocamera che risponde bene alle alte sensibilità ed integra le funzionalità tipiche del mondo reflex con un approccio ibrido derivato dal live view. Pulizia del sensore e durata della batteria sono aspetti che alzano il livello di questa entry level. La qualità di immagine è elevata e restituisce ottimi risultati, colori brillanti ed assenza di fringing ne fanno lo strumento utile a chi vuole concentrarsi sullo scatto ed evitare una post produzione approfondita. Se la maneggevolezza è uno dei suoi punti forti, tutto ciò si paga con un mirino poco luminoso ed un involucro plastico del quale siamo certi della resistenza, ma che presenta un flash integrato dall’aspetto leggero. Il bilanciamento del bianco automatico con luce al tungsteno non restituisce risultati ottimali se non attraverso un impostazione manuale e la risposta dell’esposimetro al controluce tende a volte alla sovraesposizione. La raffica in modalità raw risulta molto limitata e d’altra parte, ci chiediamo se una fotocamera di questa fascia necessiti effettivamente di maggiore velocità. In conclusione la eos 1000D rappresenta un ottima scelta per chi vuole impegnarsi nell’acquisto di un sistema reflex nuovo senza spendere eccessivamente e per chi, dato lo stesso motivo, cerca nuovi spazi creativi arrivando dal mondo delle compatte o delle bridge. |
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