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Pagina 1 - Reportage di eventi e cerimonie: introduzione E’ naturale che dopo i primi timidi approcci, ogni fotoamatore più o meno navigato, voglia confrontarsi con un lavoro assegnatogli dall’esterno: un amico che si sposa, il collega che vi chiede di eseguire un reportage della manifestazione che ha organizzato in paese con l’associazione di cui è presidente o addirittura il giornalista che nota il vostro stile e vi propone una collaborazione per sviluppare il suo prossimo articolo. Una buona dose critica serve sempre per valutare se sarete in grado o meno di soddisfare le esigenze del vostro committente, specificate sempre che non siete dei professionisti (anche se esistono dozzine di fotoamatori che la sanno ben più lunga di cadetti del mestiere di mediocre qualità) e mostrate le vostre foto; interrogate chi vi propone la collaborazione: il vostro stile è quello cercato? Se la risposta è negativa, siete in grado di adattare il vostro modo di scattare all’esigenza del committente? D’altra parte chi vi chiede i vostri servigi lo fa perché affascinato dalle vostre immagini, è importante però tenere bene a mente che in determinate situazioni il margine d’errore è molto basso: il matrimonio, ad esempio, è un evento unico che se perso o mal fatto lascerà sempre l’amaro in bocca alle persone che riponevano in voi la loro fiducia.
Non è necessario essere il “fotografo ufficiale” per scattare durante un evento
particolare, lo avrete notato in più di un occasione, quello che cambia è la
professionalità. Nel momento in cui il vostro compito è documentare l’evento ed
avete l’autorizzazione per farlo dovrete sapervi muovere con discrezione e
sicurezza: con gentilezza dovrete a volte posizionare le persone nel modo
migliore oppure chiedere garbatamente ad altri di andarsene. Non abbiate timore
nel gestire la situazione per quel attimo che compete il vostro scatto. Sempre
se autorizzati, riuscirete ad accedere a luoghi e posizioni privilegiati per
sfruttare il migliore punto di ripresa. Nelle cerimonie in chiesa capita spesso
di dover occupare la visuale dell’assemblea ponendosi proprio al centro della
navata, nonostante l’imbarazzo che potrebbe suscitare in voi, fatelo se ritenete
che sia l’angolatura migliore per il vostro scatto. Tutto ciò non deve però
montarvi la testa e trasformare la vostra presenza in un disturbo ossessivo!! What – COSA: Cosa vi preparate a fotografare? Un concerto, un balletto, una festa all’aperto, la cena sociale degli “Amici dell’obiettivo macro”? Ragionate sul tipo di materiale che vi sarà utile: ambienti stretti e scene di gruppo vi obbligano ad un obiettivo grandangolare, il concerto del gruppo rock emergente magari richiede anche un medio tele ma vi permette di lasciare a casa flash e relative batterie, il balletto classico vi costringerà ad optare per un sostegno come un monopiede od un tripiede, ecc., ecc. E’ inutile riempire la borsa con chili e chili di materiale che sapete già non verrà utilizzato. Who – CHI: Chi fotografate? Se sono gli ospiti del centro anziani avrete bisogno della delibera del direttore, così come del consenso dei genitori dei compagni di vostro figlio mentre giocano al parchetto comunale. E’ una modella professionista, avete pensato a quali pose dovrà assumere per restituirvi l’effetto voluto? Testato luci e pannelli? E’ una modella non professionista, avrà bisogno di un po’ di tempo per raccontarsi e sciogliersi di fronte all’obiettivo e voi dovrete essere il più chiari possibili nello spiegarle cosa volete ottenere con il suo aiuto. Dovete fare un reportage di una manifestazione pubblica, documentatevi anticipatamente: da chi è organizzata, quali temi tratta, quali saranno i relatori e gli esperti di spicco; dovrete saperli riconoscere per immortalarli. Where – DOVE: In che luogo sarete? All’aperto oppure in interno? Farà freddo o caldo? Ci sarà umidità oppure polvere? L’illuminazione è mista od uniforme, ragionate sulla base dell’esperienza se potrà ingannare il bilanciamento del bianco della fotocamera. Se vi è possibile fate un sopralluogo per rendervi conto degli spazi e delle posizioni migliori per le riprese. Non dimenticate l’abbigliamento adatto, il 400 mm stabilizzato non vi servirà a nulla se non riuscite a stare fermi per le ore di attesa al freddo. When – QUANDO: in quale orario si svolgeranno le riprese? Ci sarà luce? Da
quale parte arriverà? Tenetene conto quando fate il sopralluogo, fare un
controllo la mattina, quando l’evento si svolgerà il tardo pomeriggio potrebbe
riservarvi brutte sorprese! Se non siete sicuri del risultato fate qualche
scatto di prova. Valutate se è il caso di illuminare in artificiale e con quanti
punti luce. Pagina 2 - Fotografare una cerimonia Tipicamente questa situazione comprende matrimoni,comunioni, battesimi, lauree
ed eventi simili.
I soggetti principali di un matrimonio sono gli sposi, è altresì vero che alla cerimonia non partecipano solo loro e che passato un po’ di tempo da quel giorno unico è piacevole rivedere le persone che hanno condiviso con i coniugi quel momento. Da questa considerazione nasce l’attenzione che dovete porre nello scattare sia allo sposo ed alla sposa, sia l’attenzione che dovete avere nel cogliere i sorrisi e le lacrime degli invitati. Il lavoro che vi aspetta è quindi duplice e vi impone di effettuare delle scelte tecniche che vi permettano di poter scattare tranquillamente da ogni punto del luogo in cui si celebrerà la cerimonia. Le riprese in chiesa sono da sempre quelle più problematiche a riguardo poiché l’ambiente è molto ampio e spesso è scarsamente illuminato.Effettuare un sopralluogo aiuta molto a migliorare la qualità finale della foto, fate qualche scatto di prova e chiedete al sacrestano di accendere le luci per voi qualche minuto. Un accortezza da consigliare è quella di lavorare sempre con il flash a slitta attivo: questa non è una regola ferrea ma vi permetterà di fotografare con sensibilità non superiori agli 800 ISO, potrete essere sicuri di ottenere un esposizione uniforme del primo piano, aspetto fondamentale poiché la maggior parte delle riprese saranno dei ritratti o delle scene di gruppo e non potete permettervi di perdere uno scatto perché affetto da micromosso o perché la grana dei mezzitoni è talmente elevata da perdere definizione. La soluzione ideale è quella di ricreare una illuminazione uniforme in tutto l’ambiente, questo potete farlo aggiungendo dei punti luce ai lati dell’altare rivolti verso l’assemblea, oppure ai lati della navata al centro della chiesa.
Mascherate adeguatamente cavalletti e stativi se possibile dietro a colonne
od all’interno di disimpegni dei muri. Questa tecnica impone di avere a
disposizione almeno due flash da utilizzare off-camera equipaggiati delle
relative servocellule o comandi radio. Gli illuminatori esterni lavoreranno in
manuale a meno che non facciano parte di un sistema wireless dedicato, di
conseguenza, affinché l’esposizione risulti corretta è bene impostare la
fotocamera in manuale ed individuare la coppia tempo-diaframma di riferimento;
il flash a slitta potrà tranquillamente lavorare in e-ttl II oppure in ttl
poiché la sua funzione è oramai ridotta a colpo di schiarita per il primo piano.
La contropartita di questa tecnica è rappresentata in primo luogo
dall’investimento che dovrete effettuare a livello di flash, servocellule/radiocomandi
e stativi; inoltre dovrete lavorare in postproduzione per eliminare gli spot
luminosi dei punti luce che troverete nel fotogramma. Ecco alcuni scatti che sottolineano quanto possa cambiare la scena utilizzando la tecnica sopraccitata. Tutte le foto di esempio sono state scattate a 800 ISO: 3. Ora nella foto di sinistra la fotocamera lavora in manuale ad 1/30 s @f/2,8
mentre il flash lavora in automatismo E-ttl sincronizzato sulla seconda tendina:
la situazione è migliorata nettamente rispetto al caso 1 ma le panche in fondo
sono ancora in ombra. La differenza è evidente. Come al solito non è tutto positivo ed anche questa tecnica ha le sue limitazioni, prima fra tutte il rischio di pelare le alte luci del primo piano, nel caso 4 il primissimo piano è salvo ma la zona centrale della quarta e quinta panca è bruciata. Con un minimo di esperienza si riesce ad evitare questo inconveniente, per chi invece legge questa guida ora e la prossima domenica dovrà concludere una cerimonia il consiglio è quello iniziale: sopralluogo e scatti di prova! Il flash non deve lavorare necessariamente a piena potenza e la parabola orientabile aiuta a direzionare il fascio luminoso quindi regolate le impostazioni macchina di conseguenza. Un altro inconveniente è che la luce flash ha una temperatura colore intorno ai 6000°-6500° K ed una tonalità neutra od al massimo azzurra, ovvero tutto il contrario della temperatura colore che troviamo all’interno di una chiesa: notate subito dalla foto 4 che tutte le tonalità sono state annullate restituendo una foto piatta dalle tonalità fredde, in postproduzione potrete sistemare questo problema riportando l’atmosfera della foto ad un livello accettabile. Aggiustando la temperatura colore e la tonalità si ripristina il giusto punto di bianco e l’atmosfera altrimenti appiattita dallo sparo del flash Ogni cerimonia è caratterizzata da momenti cruciali, se non siete pratici di determinati usi, investite del tempo nell’assistervi anticipatamente e prendete nota di cosa succede e di dove si svolge, valutate se esistono dei momenti delicati in cui sarebbe opportuno non scattare. Sempre prima del giorno della cerimonia avrete avuto l’accortezza di informarvi di tutti i dettagli che riguardano, posti ed orari, invitati e particolari richieste del committente ed avrete individuato un familiare che sarà a vostra disposizione per indicarvi i gruppi familiari ed i parenti più prossimi. A seconda della sensibilità degli sposi vi potrebbe essere richiesto di sviluppare le foto come reportage, senza scatti posati, oppure seguire l’iter classico che prevede: le foto a casa della sposa, le foto a casa dello sposo, l’entrata in chiesa della sposa accompagnata dal padre, panoramica degli invitati e ritratti dei testimoni e genitori degli sposi, comunione, scambio degli anelli, benedizione, foto conclusive delle firme, posa con le famiglie di lui e di lei ed uscita dalla chiesa. Pagina 3 - Fotografare una cerimonia - parte seconda Terminata la cerimonia mentre gli ospiti solitamente si spostano al luogo del pranzo/rinfresco, ci si dedica alle foto posate degli sposi da soli per poi concludere con qualche ripresa in libertà degli invitati e dei tavoli al pranzo. Durante tutte queste fasi si rischia di essere talmente concentrati sui soggetti da perdere la percezione dell’intera inquadratura, ciò porta ad inserire nel fotogramma elementi di disturbo come panni stesi, aste dei microfoni, cestini dell’immondizia, bottiglie, automobili o passanti. Oltre a non essere bello da vedere, tutto questo vi obbligherà ad un pesante lavoro di post produzione e se pensate che per una piccola cerimonia si scattano dalle 600 alle 800 foto potete ben immaginare che, anche dopo la cernita, vi rimarranno circa 250 scatti da sistemare. Altre piccole accortezze da tenere a mente riguardano ad esempio l’entrata e l’uscita degli sposi dalla chiesa: se state facendo riprese dall’interno attenti a compensare a dovere la forte luce che proviene dal portone d’ingresso, rischiate di effettuare una sequenza completamente buia che difficilmente potrete recuperare in camera chiara:
Nella foto a sinistra il flash in macchina ha esposto correttamente il primo piano ma ha lasciato l’interno della chiesa talmente sottoesposto da risultare bruciato; nella foto di destra l’aiuto degli illuminatori ausiliari ha permesso di esporre correttamente l’intero ambiente. Un altro consiglio è quello di cambiare spesso posizione e modificare le inquadrature. L’utilizzo delle servocellule vi espone al rischio degli scatti fantasma, difatti anche il flash della fotocamera usa e getta di un invitato farà scattare i vostri illuminatori scaricandone le batterie ed obbligandovi ai tempi morti dovuti alla ricarica dei condensatori, una valida alternativa sono i radiocomandi a 433 Mhz: il costo è paragonabile a quello di un buon servolampo ma dovrete aggiungervi degli adattatori a slitta per sincronizzarli con i flash e-ttl sprovvisti di presa pc. Se sarete voi stessi a curare la post produzione e l’impaginazione di un album, riservatevi di fare qualche ripresa di determinati particolari come affreschi, anelli, fiori (anche perché il fiorista vi chiederà sicuramente una foto dell’allestimento floreale), bouchet in modo da avere a disposizione delle foto utili a costruire fondini.
Determinate cerimonie che si svolgono in comune oppure a livello familiare sono
seguite da un numero ristretto di invitati, attenti a non esagerare nelle
riprese grandangolari, potreste ottenere l’indesiderato effetto di una sala o di
una chiesa completamente vuota, stringete piuttosto le inquadrature. Nella foto di sinistra, la chiesa ancora vuota è un po’ desolante;
in quella di destra,
stringendo l’inquadratura, si riempie invece la scena. Con i moderni automatismi e l’ausilio del flash capita raramente di ottenere una esposizione falsata, anche nel caso in cui vi troviate a scattare alla sposa in bianco ed allo sposo in gessato nero. Il punto della situazione è che l’esposimetro della fotocamera fa una lettura media dell’immagine e restituisce un valore esposimetrico medio standard, ciò significa che una superficie particolarmente chiara indurrà l’esposimetro alla sottoesposizione mentre una superficie scura indurrà l’esposimetro alla sovraesposizione. Se lavorate in luce ambiente il risultato sarà quello di esporre correttamente il vestito (che rappresenta la superficie chiara e/o scura) e nel contempo otterrete il viso del soggetto sovra o sotto esposto a seconda della situazione. L’ausilio del flash compensa questa mancanza ed inoltre evita la formazione di ombre sotto il mento, nelle orbite oculari e sotto il naso decisamente antiestetiche. Anche questo deve essere un motivo in più per scattare con il flash anche in esterno. E’ inutile aggiungere altro, i protagonisti siete voi e saprete interpretare al meglio e con il vostro stile la situazione. L’ultimo consiglio che dovrebbe essere inutile ma a volte non lo è affatto: avete caricato le batterie della fotocamera? Anche quelle di riserva? Siete certi di avere schede di memoria a sufficienza? Avete pensato a cosa fare se malauguratamente il vostro corpo macchina dovesse bloccarsi? Bene! Siete pronti ad ogni evenienza! Pagina 4 - Fotografare ad un concerto Fotografare ai concerti è molto stimolante, si unisce il piacere della musica a
quello della fotografia, per di più ci si può concentrare direttamente sulla
scena senza preoccuparsi troppo dell’illuminazione. Munitevi di un buon medio
tele di discreta luminosità, impostate una sensibilità compresa tra i 400 e gli
800 ISO e potete star certi di ottenere delle ottime foto. L’uso del flash è
sconsigliato a meno che non abbiate dimestichezza con i filtri colorati: la
particolare scenografia delle rock star è sempre dominata da qualche colore che
aiuta ad enfatizzare l’atmosfera, la luce bianca del flash annulla i colori
delle luci di scena appiattendo l’immagine e mettendo in risalto il fondo che
spesso non è altro che un muro nudo percorso da cavi, amplificatori e
quant’altro.
Nel caso di concerti di musica classica l’illuminazione è più sobria ma molto curata e l’occhio di bue è un ottimo sussidio per isolare i soggetti dal resto del palco. Inoltre se scattate con il flash integrato tenete a mente che difficilmente arriverete ad illuminare il palco ma otterrete solamente una serie di teste e capelli di chi vi sta davanti a tagliarvi l’inquadratura. Ciò che più risulta limitante è la posizione: in teatro potete chiedere il permesso di posizionarvi sotto il palco o su qualche balconata ma dovrete porre molta attenzione nel non disturbare gli altri ascoltatori, scegliete i momenti di maggiore enfasi in maniera da coprire il rumore dell’otturatore. Ad un concerto rock la situazione si complica leggermente: sarebbe bene guadagnare una posizione centrale sotto al palco e questo vi obbligherà ad un estenuante battaglia all’ultimo centimetro con i vostri vicini; per di più la bene amata fotocamera correrà il rischio di schiacciamenti, spruzzi di acqua, birra e quant’altro, sarà bene praticare una artigianale tropicalizzazione, coprendola con un sacchetto per surgelare alimenti fissato con degli elastici intorno all’obiettivo ed all’oculare. Nel comporre le inquadrature state attenti non solo ai musicisti ma anche al loro strumento, esso è elemento caratterizzante del soggetto: riprendere un chitarrista senza dare risalto alle mani che scivolano sulla tastiera vi restituirà uno strano personaggio sudato che fa smorfie e si contorce!
Nella foto di sinistra l’asta del microfono taglia il manico della chitarra disturbando la scena e smorzando l’enfasi restituita dal chitarrista durante la sua performance; nella foto di destra l’inquadratura stretta e laterale ha incluso il microfono contestualizzando la scena ma senza sporcare il soggetto. Durante molti concerti è vietato effettuare riprese, verificate di non correre dei guai e piuttosto parlate con l’organizzazione, non è escluso che siano interessati ad avere qualche scatto in archivio. Se avete la fortuna di potervi muovere liberamente lungo il corridoio di sicurezza sotto il palco provate a sperimentare con il grandangolo da diverse inquadrature, scattate con tempi sempre più lunghi e cercate un effetto creativo nello scatto. Anche allo stadio potete cimentarvi in una panoramica che dia l’idea del numero di persone presenti.
Perché non creare atmosfera con una ripresa in bianco e nero in alta sensibilità? Sfruttate il rumore del sensore per ottenere grana ed impastare l’immagine in stile anni ’70.
Alle feste di paese i concerti sono sempre seguiti dai fans affezionati dei gruppi emergenti, che spesso e volentieri si lanciano in balli sfrenati e danze folcloristiche, quale migliore occasione per restituire dinamismo alla scena! L’inquadratura sporca del batterista può essere salvata attraverso un effetto
creativo: la cornice formata dai musicisti viene sfuocata radialmente in modo da
convogliare lo sguardo sul soggetto al centro dell’inquadratura. Pagina 5 - Fotografare eventi e manifestazioni La fotografia di eventi e manifestazioni può essere tanto piacevole quanto
noiosa, ciò dipende in parte da quanto siete interessati all’argomento trattato,
in parte al fatto che siete obbligati ad alternare momenti frenetici in cui
dovete riprendere una sequenza di personaggi che si alternano uno dietro l’altro
al microfono a momenti in cui dovete solamente aspettare che si concluda una
proiezione o l’intervento di qualche relatore.
Come accennato nell’introduzione è bene documentarsi sulla tematica affrontata e sui personaggi chiave che presiedono o partecipano all’evento. D’altra parte una manifestazione non è fatta tanto da chi la organizza quanto da chi vi partecipa, se volete sottolineare la scarsa affluenza di manifestanti allungate i piani immagine tra loro attraverso l’uso di un grandangolo, al contrario utilizzate il teleobiettivo per schiacciare tra loro i piani e riempire la scena. Solitamente le manifestazioni, da quelle di promozione a quelle di contestazione trasmettono lo spirito con il quale vengono svolte, cercate di comprenderlo e catturarlo con la foto: potrebbe essere gioia, rabbia, determinazione, ecc..
La tecnica dello slow synch può aiutarvi ad ottenere effetti creativi
Anche durante le manifestazioni la posizione è importante: se state seguendo un
corteo cercate di rimanere in testa, autorità e momenti centrali avvengono li;
se avete la possibilità di effettuare delle riprese dall’alto sfruttatela oppure
createvi l’occasione chiedendo il permesso di accedere ad un terrazzo o ad un
pianerottolo del primo o secondo piano.
Va da sé infatti, che la scelta della lente ricadrà spesso su un medio tele o su di un tele obiettivo spinto. Ricordate anche di sottoesporre volutamente di qualche frazione di stop (questo varia a seconda della vostra attrezzatura): guadagnerete qualche centesimo sui tempi di scatto ed eviterete di pelare le alte luci. Tutto questo non toglie la possibilità di ricercare inquadrature insolite, magari attraverso un ottica grandangolare o supergrandangolare.
Se conoscete la disciplina, potrete anticipare il momento e la posizione migliore per cogliere le situazioni di forte impatto. Pagina 6 - Interpretare un tema assegnato Interpretare un tema assegnato mette in gioco tutto il vostro estro creativo,
nel momento in cui dovete raccontare una tematica attraverso una foto la fase di
ragionamento prima dello scatto diventa tanto importante quanto la tecnica
fotografica. Possiamo affermare che state sfiorando il reportage.
Prima di tutto dovete conoscere molto bene il soggetto del vostro scatto: sia esso un personaggio famoso, un prodotto da reclamizzare, una ditta da promuovere od una tematica della quale trattare su di un giornale o per preparare un volantino. A seconda del destinatario del messaggio dovrete scegliere il miglior metodo interpretativo: dovendo preparare il volantino per la serata danzante della terza età forse la ripresa elettrica e fluorescente di una discoteca non sarebbe propriamente indicata! A volte il soggetto della storia che raccontate non entrerà nemmeno nel vostro mirino ma attraverso l’uso di metafore o immagini evocative potrete ricollegarvi al significato essenziale di ciò che volete descrivere: se ad esempio vorrete restituire la forza sprigionata dall’acqua di un bacino montano in conduttura, potrete ritrarre il getto d’acqua stesso oppure una notturna del paese illuminato sotto i profili delle montagne. Avete compreso il significato? Facciamo un esercitazione pratica, scegliamo come tema da interpretare “ I consumi domestici “: tutto quello che vi viene in mente e che potrebbe raccontare le modalità, le quantità oppure gli accorgimenti per limitarli dovrete trasmetterli attraverso la fotografia. Quale elemento sarà caratterizzante nel vostro scatto? Il soggetto, la prospettiva, il colore, il contrasto? Concentratevi al massimo per farlo risaltare.
Postate sul forum le vostre foto, date spazio alla fantasia e mettetevi alla prova! |
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