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Nikon D300: compagna fedele in ogni situazione
Nikon D300: compagna fedele in ogni situazione
Roberto Colombo - 18 Aprile 2008
“La Nikon D300 rappresenta uno degli oggetti del desiderio degli appassionati del marchio nipponico. 12,3 megapixel, una buona raffica e un ottimo contenimento del rumore agli alti ISO la rendono una reflex molto versatile, adatta a diverse situazioni d'uso. Il Nikkor 18-200 VR II ne è un degno compagno.”
Pagina 1 - Introduzione

Il segmento reflex sta conoscendo negli ultimi tempi un grande successo e molti che si sono avvicinati al mondo del digitale tramite fotocamere compatte hanno fatto, o stanno facendo, il grande salto andando, o ritornando, al mondo dell'inquadratura via mirino ottico. L'offerta dei produttori in questo settore è molto ampia, con proposte che vanno dal segmento entry-level a quello professionale, in pratica senza soluzione di continuità.

I produttori stanno dedicando molto attenzione a quel segmento intermedio, che prende anche il nome di semi-professionale o 'high amateur', dove le proposte hanno un buon valore aggiunto e si confrontano sul campo delle caratteristiche e non solo su quello del prezzo, come a volte accade nella fascia entry-level. In questo settore le proposte puntano a differenziarsi e assume grande importanza il parco ottiche messo a disposizione degli utenti.

 

Nikon inserisce la sua D300 nel segmento delle fotocamere reflex professionali, come erede della D200, e distacca di parecchio, in quanto a caratteristiche, il modello immediatamente più in basso nella scala, la D80, attualmente la reflex più performante in casa Nikon per il mercato consumer. Più in alto la distanza che separa la D300 dalla D3 è ancora più elevata, con quest'ultima unica reflex digitale pieno formato del produttore nipponico.

Gli aggiornamenti rispetto alla D200 sono importanti: il sensore in formato DX guadagna 2,1 megapixel di risoluzione e passa alla tecnologia CMOS, venendo accompagnato da un A/D converter a 14-bit e dal processore d'immagine Nikon EXPEED. L'aggiornamento del comparto autofocus è anche più importante, con i punti di messa a fuoco che passano da 11 a 51, di cui 15 a croce. La sensibilità ISO guadagna uno stop e la raffica 1fps. Il mirino ora copre il 100% dell'immagine, crescono le dimensioni e la risoluzione dello schermo e la D300 offre anche la funzionalità Live-View.

Chi acquista una fotocamera come la D300 si aspetta da essa il massimo in quanto a resa e versatilità, nelle prossime pagine abbiamo analizzato il comportamento di questa reflex in modo dettagliato, andando alla ricerca di pregi e difetti.

Pagina 2 - Caratteristiche tecniche

La tabella qui sotto riassume le caratteristiche tecniche della fotocamera, come pubblicate dal distributore italiano, Nital:

Sensore Sensore CMOS, 23,6 x 15,8 mm; pixel totali: 13,1 milioni; formato Nikon DX 
Pixel effettivi 12,3 milioni 
Dimensione d'immagine (pixel) [L] 4.288 x 2.848
[M] 3.216 x 2.136
[S] 2.144 x 1.424
Sistema di riduzione della polvere Opzione Pulisci sensore d'immagine, acquisizione dei dati della funzione "Image Dust-Off" (richiesto Capture NX) 
Sensibilità ISO Da ISO 200 a 3200 in incrementi di 1/3, 1/2 o 1 EV con ulteriori impostazioni di circa 0.3, 0.5, 0.7 e 1 EV (equivalente a ISO 100) inferiori a ISO 200 e circa 0.3, 0.5, 0.7 e 1 EV (equivalente a ISO 6400) superiori a ISO 3200 
Sistema di memorizzazione
  • NEF a 12 bit o 14 bit (RAW, senza compressione, compressione senza perdita o compresso)
  • TIFF (RGB)
  • JPEG: compatibile con la linea di base JPEG 
Supporti di memorizzazione Card CompactFlash (CF) (Tipo I e II, compatibile con UDMA), Microdrive
Bilanciamento del bianco Auto (bilanciamento del bianco TTL con sensore RGB da 1.005 pixel), sette modi manuali con calibrazione, impostazione della temperatura di colore, bracketing del bilanciamento del bianco disponibile (da 2 a 9 fotogrammi in incrementi di 1/3)
Monitor LCD 3 pollici, circa 920.000 punti (VGA), grandangolo da 170°, 100% di copertura del fotogramma - Visione live view
Interfaccia USB Hi-Speed, Uscita HDMI, Uscita video NTSC o PAL
Attacco obiettivo Attacco F-Mount Nikon con accoppiamento e contatti AF 
Obiettivi compatibili 1) DX AF Nikkor: compatibili con tutte le funzioni
2) AF Nikkor tipo D/G (esclusi obiettivi IX Nikkor): compatibili con tutte le funzioni (esclusi PC Micro-Nikkor)
3) AF Nikkor diversi dal tipo D/G (esclusi obiettivi per F3AF): compatibili con tutte le funzioni eccetto la Misurazione Color Matrix 3D II
4) AI-P Nikkor: compatibili con tutte le funzioni eccetto Autofocus e Misurazione Color Matrix 3D II
5) Nikkor AI senza CPU: utilizzabili nei modi di esposizione A e M; telemetro elettronico utilizzabile se l'apertura massima è di f/5.6 o superiore; Misurazione Color Matrix e visualizzazione del valore del diaframma supportati solo se l'utente fornisce i dati relativi all'obiettivo 
Angolo d'immagine
Equivalente nel formato da 35 mm [135] a circa 1,5 volte la lunghezza focale dell'obiettivo 
Mirino Reflex a pentaprisma fisso; regolazione diottrica incorporata (da -2,0 a +1,0 m-1)
Ingrandimento: Circa 0,94x
Copertura: Circa 100% (verticale e orizzontale)
Autofocus Sistema TTL a rilevazione di fase, 51 punti (15 sensori a croce) mediante il modulo autofocus Nikon Multi-CAM 3500DX; rilevazione da -1 a +19 EV (ISO 100 a 20°C);
Contrasto sul piano focale [nel modo Visione live view] 
Messa a fuoco Modo di messa a fuoco AF singolo (S);
AF continuo (C);
Manuale (M);
messa a fuoco predittiva a inseguimento ad attivazione automatica in base allo stato del soggetto nel modo AF continuo 
Punto AF Punto AF singolo selezionabile tra 51 o 11 punti
Visione live view (modo Cavalletto): AF a contrasto sul punto desiderato all'interno dell'intero fotogramma 
Modo area AF 1) Punto AF singolo
2) AF ad Area Dinamica [9 punti, 21 punti, 51 punti, 51 punti (Inseguimento 3D)]
3) AF ad area automatica 
Sistema di misurazione esposimetrica Misurazione esposimetrica con apertura massima TTL con sensore RGB da 1005 pixel
1) Misurazione Color Matrix 3D II (obiettivi di tipo G e D); Misurazione Color Matrix II (altri obiettivi CPU); Misurazione Color Matrix (obiettivi senza CPU se l'utente fornisce i dati relativi all'obiettivo; misurazione eseguita)
2) Ponderata centrale: 75% in base ai cerchi di 6, 8, 10 o 13 mm di diametro al centro del fotogramma o in base alla media dell'intero fotogramma (cerchio di 8 mm se si utilizza un obiettivo senza CPU)
3) Spot: misurazione effettuata in un cerchio del diametro di circa 3 mm (circa il 2,0% dell'intero fotogramma) al centro del punto di messa a fuoco attivo (o al centro del punto di messa a fuoco se si utilizzano obiettivi senza CPU) 
Otturatore Otturatore sul piano focale a controllo elettronico con scorrimento verticale, da 1/8.000 a 30 sec. in incrementi di 1/3, 1/2 o 1 EV, posa B 
Dimensioni e Peso 147 x 114 x 74 mm; Circa 825 grammi senza batteria, scheda di memoria, tappo corpo o protezione del monitor 
Pagina 3 - Il corpo macchina

La Nikon D300 tradisce la sua vocazione semiprofessionale fin dal primo contatto; il peso non trascurabile ma ben equilibrato trasmette subito la sostanza della macchina fotografica. Chi arriva dal segmento entry-level o dal mondo delle compatte resta forse sulle prime un po' spaesato di fronte ai comandi della D300. Manca, ad esempio, la classica ghiera dei modi (P,A,S,M) sostituita dalla pressione di un tasto contemporanea alla rotazione della ghiera principale, quella a portata di pollice. La ghiera posta a sinistra del pentaprisma riporta dei comandi un po' criptici sulle prime, ma il suo uso sul campo, dopo la prima fase di apprendistato risulta molto comodo. Sovraintende infatti alla selezione di scatto singolo, raffica lenta, raffica veloce, utilizzo della modalità live view, autoscatto e sollevamento preventivo dello specchio.

L'impugnatura è ergonomica e ben sagomata e la copertura gommata permette una presa molto salda. La grande varietà di pulsanti dedicati riduce al minimo l'accesso al menu principale. Quest'ultimo è organizzato a schede che scorrono dall'alto in basso, ognuna delle quali con opzioni disposte nel medesimo modo. Il menu in alcuni frangenti risulta poco intuitivo, ma ha un'impostazione che può far comodo a chi fa della fotografia una professione, permettendo di impostare e richiamare facilmente profili personalizzati, con impostazioni di scatto differenziate. Il corpo della fotocamera è tropicalizzato: ogni connettore è protetto da uno sportello in gomma e i tasti sono dotati di guarnizioni.

I pulsanti diretti a disposizione sono davvero tanti; molti risultano inoltre personalizzabili nelle funzioni, permettendo di adattare la fotocamera al meglio alle proprie esigenze. Nelle vicinanze della ghiera posteriore sono raggruppati i comandi che sovraintendono alla messa a fuoco e all'esposizione, con solo il comando della modalità di messa a fuoco (singola, continua , manuale) posta nella parte anteriore a sinistra del barilotto. Con il pollice è facile attivare e bloccare l'autofocus, bloccare l'esposizione e selezionare il metodo di misurazione dell'esposizione: spot, media ponderata al centro e matrix su tutto il fotogramma. Più in basso, con una corona concentrica al joystick e con un commutatore, è possibile impostare la modalità di lavoro dell'area autofocus.

I comandi raggiungibili dal pollice sinistro riguardano invece la fase di revisione degli scatti e la navigazione all'interno del menu. La ghiera di modo scatto è invece sormontata dai pulsanti demandati, in accoppiamento alla rotazione delle ghiere, alla variazione dei parametri di bilanciamento del bianco, di sensibilità ISO e di qualità e formato delle immagini. L'indice o il medio della mano destra sono invece in grado di raggiungere i due tasti posti nella parte frontale, di default impostati per attivare l'anteprima della profondità di campo e l'attivazione del bracketing. A sinistra del pentaprisma trovano spazio il pulsante di alzata del flash e quello che, in accoppiamento alla rotazione della ghiera, ne regola i parametri.

Tutte le informazioni che riguardano lo scatto vengono visualizzate sul display monocromatico nella parte alta della fotocamera, con i principali ripetuti nel mirino. L'ampio display da 3 pollici e 920.000 punti, coperto di serie dall'accessorio di protezione in plastica, viene utilizzato in pratica solo per la revisione degli scatti e per la navigazione nel menu, rimanendo spento quindi durante le fasi di scatto (a meno dell'attivazione della modalità live-view). Questo permette un consistente risparmio della batterie e in caso di scatti notturni non disturba l'occhio vicino al mirino.

Quest'ultimo è molto luminoso e grande, utilizza un pentaprisma e offre correzione diottrica e una copertura pari al 100% del campo inquadrato, con ingrandimento 0,94x. I punti di messa a fuoco visualizzati nel mirino possono essere fino a 51, sotto forma di piccoli rettangoli, attivi nell'area delimitata da due grosse parentesi. Nel mirino può essere inoltre visualizzata una griglia, utile per coadiuvare il fotografo nella composizione dell'inquadratura.

A differenza delle sorelle più piccole, la Nikon D300 si affida alle schede Compact Flash per la memorizzazione delle immagini. Lo slot si torva nell'impugnatura ed è accessibile tramite uno sportello, il cui comandi di apertura a scatto è posto vicino al display, in basso a destra. Sul lato opposto sono presenti diversi connettori, tra cui spicca quello HDMI.

Il flash integrato, sollevabile tramite pulsante posto sul lato del pentaprisma, ha numero guida pari a 13 a ISO 100, ma, essendo la sensibilità minima di norma impostata sul 200 ISO, viene indicato e si comporta come un NG 18. La leva del meccanismo di sollevamento riesce a portare il flash sufficientemente in alto rispetto all'obiettivo.

Pagina 4 - Impressioni d'uso

La Nikon D300 in prova era equipaggiata con lo zoom tuttofare 18-200mm f/3.5-5.6G IF-ED AF-S VR DX Zoom-Nikkor, che fornisce una focale equivalente pari a 24-300mm. L'obiettivo utilizza il sistema di stabilizzazione ottica VR II, che promette tempi di posa fino a 4 stop più lenti del tempo di sicurezza, un stop in più rispetto alla precedente generazione VR. Formato da 16 lenti in 12 gruppi di cui due vetri ED e tre lenti asferiche, utilizza per la messa a fuoco il motore Silent Wave Motor ed è dotato di un diaframma a sette lamelle; la messa a fuoco interna (IF) permette l'utilizzo di filtri polarizzatori circolari.

Sulle prime la mancanza della ghiera dei modi di esposizione lascia spaesati, ma la sua sostituzione dalla pressione del tasto MODE e dalla rotazione contemporanea della ghiera è una buona soluzione e, soprattutto, permette un uso della ghiera a sinistra del pentaprisma per la commutazione tra i modi di scatto (singolo, continuo, Live-View, Autoscatto, M-Up). Quest'ultima soluzione risulta molto comoda in alcuni frangenti. I modi di esposizione sono i classici  Program, a priorità dei tempi, a priorità dei diaframmi e Manuale. Il primo è anche flessibile e permette la modifica dei diaframmi. La misurazione dell'esposizione può contare sulla modalità Color Matrix 3D II, su quella ponderata centrale e su quella spot, personalizzabile nell'estensione.

I comandi di scatto sono tutti ben posizionati e dopo un brevissimo apprendistato tutte le operazioni di modifica dei parametri di scatto vengono effettuate facilmente e velocemente. Il mirino è ampio e luminoso, è possibile poi fa apparire una griglia per aiutarsi nelle inquadrature. La cadenza di scatto rende la Nikon D300 una ottima compagna anche nella fotografia sportiva; la raffica arriva fino a 6fps (a 12 bit di profondità) e può essere anche personalizzata a cadenze inferiori.

In questo frangente l'autofocus in modalità continua lavora in modo egregio; il sistema può contare sul supporto di 51 punti di messa a fuoco e sulla funzione Inseguimento 3D, che se il soggetto si sposta dal punto AF selezionato viene seguito dalla fotocamera utilizzando le informazioni provenienti dagli altri 50 punti circostanti. É possibile anche restringere i punti ausiliari di messa a fuoco a 9 o 21. L'abbiamo messo alla prova su un treno di passaggio a bassa velocità (circa 40 km/h), qui di seguito trovate le due sequenze. Anche nella fotografia naturalistica, inseguendo uccelli in volo, il sistema ha dimostrato tutte le sue potenzialità. I 51 punti di messa a fuoco sono, inoltre, selezionabili nella modalità Punto AF Singolo e Auto; quest'ultima, se si utilizza un obiettivo di tipo G o D è in grado di distinguere i volti umani dallo sfondo, indirizzando su essi la messa a fuoco. Nei casi di bassa luminosità la fotocamera è dotata di illuminatore AF posto nella parte anteriore, vicino all'impugnatura, che interviene a fornire la luce necessaria.

Le possibilità di personalizzazione al momento dello scatto sono moltissime e sono memorizzabili nei profili personali, facilmente richiamabili dal menu. Sono personalizzabili i profili colore (Standard, Neutral, Vivid e BW) e la dimensione e la qualità di registrazione delle immagini: RAW (NEF), TIFF, JPEG e RAW+JPEG con quest'ultimo formato impostabile su Fine, Normal e Basic. I file RAW sono registrabili senza compressione, con una compressione reversibile del 20-40% o con una compressione non reversibile del 40-55%. Anche la profondità colore è selezionabile: 12 o 14 bit.

Il bilanciamento del bianco ha un livello di personalizzazione elevatissimo. Oltre alla premisurazione sul campo e alla regolazione in gradi kelvin sono presenti 6 tipi di illuminazione preimpostati, ognuna delle quali è personalizzabile (tramite pulsante e ghiere) con sei incrementi da 5 mired l'uno nella direzione dell'arancione e del blu. Da menu la personalizzazione può avvenire su un diagramma ad assi cartesiani in direzione anche di verde e magenta. Nel caso di bianco misurato sul campo è possibile memorizzare fino a 5 valori preimpostati. Questi possono essere dedotti da un apposito scatto in cui appaia un oggetto bianco o grigio o recuperato da foto precedenti. Nel secondo caso l'azione equivale a dire alla fotocamera di utilizzare lo stesso tipo di bilanciamento di quello scatto,  indipendentemente da quando esso sia stato ripreso.

Pagina 5 - Prova sul campo

La Nikon D300 si dimostra una fotocamera versatile in tutte le situazioni d'uso e l'obiettivo che avevamo in dotazione ne è il degno compagno tuttofare. L'obiettivo ha una focale equivalente davvero estesa da 24mm a 300mm e mostra buone prestazioni su tutta l'escursione. La caduta di luce ai bordi è veramente ridotta alla focale minima, mentre a quella massima il fenomeno è ancora evidente a f/8.

La resa dei dettagli alla focale minima a tutta apertura è molto contenuta e, sempre nelle stesse condizioni, le aberrazioni cromatiche sono difficili da scovare. Anche le distorsioni geometriche si mantengono nella norma e quella a barilotto alla focale minima è sopportabile, mentre quella a cuscino alla focale massima è appena percepibile.

Il comportamento in controsole è buono: le immagini fantasma sono ridotte e il calo del contrasto limitato. Alla focale massima invece abbiamo osservato strano comportamento da parte dell'accoppiata macchina/obiettivo. La messa a fuoco in pratica impazzisce e l'obiettivo si mette a vibrare vistosamente. Al momento non sappiamo a quale componente sia dovuto questo difetto.

Lo stabilizzatore VR II dell'obiettivo Nikkor, mantiene le sue promesse e risulta un valido aiuto nelle condizioni di poca luce, quando i tempi di scatto cominciano a superare in maniera considerevole gli ipotetici valori si sicurezza. Nella foto qui sotto potete vedere un esempio del suo funzionamento a 200mm di focale reale (300mm in formato 35mm) a 1/10sec di esposizione.

L'organizzazione delle informazioni tra il mirino e il display monocromatico (retrolluminato a richiesta) sulla spalla sono complete e non si sente mai la necessità di visualizzarle sul display posteriore. Questo rimanendo spento nelle fasi di ripresa evita di sottrarre preziose energie alla batteria. La qualità del display LCD posteriore è ottima: i suoi 3 pollici di diagonale e i 920.000 punti di risoluzione permetto un'agile revisione degli scatti, anche a forti ingrandimenti. La resa dei colori e della luminosità delle foto è molto fedele e alla revisione su PC vengono evitati brutti scherzi. L'autonomina con un uso moderato del flash, ma intenso del display per la revisione degli scatti e l'accesso ai menu di personalizzazione ha superato nel nostro test i 500 scatti.

Tra i parametri di scatto impostabili via menu c'è anche l'intervento del sistema D-Lighting, in grado di leggere in modo intelligente le scene ad alto contrasto, permettendo di avere ombre non troppo chiuse e alte luci correttamente esposte. Il sistema è impostabile su tre livelli di intensità. Tale tecnologia è applicabile anche dopo lo scatto dal menu di post-produzione. Per chi si trova spesso a scattare in situazioni ad alto contrasto e non ha molto tempo per la post-produzione delle foto questa funzione può risultare utile, ma bisogna sempre ricordare che lavora, sulle ombre, con una amplificazione del segnale: nel caso di presenza di rumore anche questo risulta amplificato.

La macchina è dotata anche di funzioni molto stimolanti per la fantasia dei fotografi, come ad esempio l'esposizione multipla e l'intervallometro. Nel primo caso è possibile impressionare più volte lo stesso fotogramma, come avviene scattando più fotografie senza trascinare la pellicola. La fotocamera in questo caso lavora sui file RAW delle diverse esposizioni combinandole, con la possibilità, o meno, di lasciare alla macchina il compito di regolare il guadagno. La seconda funzione permette invece di riprendere fotografie ad intervalli regolari personalizzabili.

L'uso della funzionalità Live-View ci ha parecchio deluso in entrambe le sue modalità d'uso. La prima prevede l'uso del sistema di messa a fuoco della fotocamera e quindi prevede l'abbassamento dello specchio, con conseguente scomparsa delle immagini dal display, con il risultato che non si sa cosa la fotocamera stia mettendo a fuoco. La procedura di scatto risulta un po' macchinosa, con una fase di 'buio' nei momenti che precedono lo scatto. La seconda utilizza un sistema di messa a fuoco basato sul contrasto, come nelle compatte, delle immagini riprese dal sensore. Molto comodo per riprese macro di still-life in manuale (permette di ingrandire fino a tre volte l'area dove sta focheggiando), questo sistema ha nella lentezza il suo tallone d'Achille, tanto da non essere utilizzabile al di fuori delle riprese di soggetti immobili.

Pagina 6 - Analisi sensibilità ISO

Prima di inserire gli scatti della carta Gretag-Macbeth per l'analisi del rumore, vi proponiamo uno scatto che da questo punto di vista ci ha favorevolmente impressionato: si tratta di una fotografia ripresa in teatro, scattando a 3200 ISO di sensibilità, con funzione di riduzione del rumore agli alti ISO attivata. Come si può vedere la gamma dinamica è ottima, il rumore appare soprattutto sotto forma di grana, mentre la comparsa di falsi colori è molto ridotta. L'algoritmo di contenimento del rumore abbassa il livello di dettaglio, ma il risultato è in ogni caso ottimo, soprattutto in ottica di stampa.

L'algoritmo di riduzione del rumore può essere impostato su off e su tre valori di intervento. Nella modalità ISO-boost (sensibilità più alte di 3200 ISO) il sistema interviene in ogni caso, anche se in modo meno marcato della modalità 'moderata' il livello inferiore. Nella nostra serie di foto, i cui particolari sono riporrtati al 100%, è possibile apprezzare l'intervento del filtro anti-rumore alle alte sensibilità. L'algoritmo interviene molto bene sui falsi colori riducendo il rumore a una semplice grana e senza abbassare il livello del dettaglio in modo considerevole.


100 ISO


200 ISO


400 ISO


800 ISO


1600 ISO


3200 ISO


6400 ISO


1600 ISO NR LOW


3200 ISO NR LOW


6400 ISO NR LOW


1600 ISO NR NORM


3200 ISO NR NORM


6400 ISO NR NORM


1600 ISO NR HIGH


3200 ISO NR HIGH


6400 ISO NR HIGH

Pagina 7 - Conclusioni

Il prezzo della configurazione in nostro possesso, navigando nella sezione prezzi di Hardware Upgrade, parte da circa € 2.300, mentre la versione solo corpo da circa €1.500. L'obiettivo risulta una buona scelta per chi è alla ricerca di un tuttofare dalle prestazioni abbastanza costanti su tutta l'escursione. Il sistema di stabilizzazione ottica VR II funziona molto bene e permette di accedere a tempi di scatto ben oltre quelli di sicurezza.

La qualità costruttiva della macchina è molto buona e la sensazione che trasmette è quella di solidità. La tropicalizzazione permette di non avere troppe preoccupazioni anche in ambienti difficili, con acqua e polvere. Il menu permette una personalizzazione finissima delle impostazioni di scatto, memorizzabili in appositi profili, ma i parametri che vengono  variati più di frequente hanno tutti un pulsante di accesso diretto. L'uso della Nikon D300 obbliga a un periodo di apprendistato per familiarizzare con i comandi, ma poi risulta abbastanza facile, anche grazie ai molti comandi diretti che evitano il passaggio dal menu.

La Nikon D300 è una fotocamera adatta a moltissime situazioni d'uso, anche grazie alla raffica abbastanza sostenuta, accompagnata da un sistema autofocus di prim'ordine, in grado di seguire il soggetto inquadrato, e alle sensibilità ISO elevate pienamente utilizzabili. Proprio quest'ultimo aspetto ci ha colpito in particolare: il dato grezzo digitale di partenza è già molto buono, ma l'algoritmo di riduzione del rumore lavora in modo ottimo, riducendo il rumore a 'grana' e senza eccessiva perdita di dettaglio.

Anche grazie al ridotto uso che fa del display in fase di scatto, l'autonomia ha superato i 500 scatti con una carica della batteria standard. Il flash integrato farà sicuramente piacere agli amatori, che a differenza dei professionisti non sempre hanno un lampeggiatore esterno nel loro corredo. Alcune funzioni software, ad esempio la tecnologia D-Lighting, possono inoltre accorciare i tempi di post-produzione, riducendo il lavoro da fare a valle dello scatto.

In conclusione il nostro giudizio sulla fotocamera si potrebbe riassumere in una frase: 'Per chi se la può permettere la Nikon D300 è un'ottima scelta'. Dopotutto non poteva che essere così per una reflex che Nikon inserisce nella sua gamma professionale e su cui punta molto a livello di mercato. Gli aggiornamenti rispetto al modello precedente sono importanti e potrebbero in qualche caso giustificare un nuovo acquisto, nonostante il tempo intercorso tra l'uscita dei due modelli sia stato più breve del solito e la D200 sia ancora un'ottima alternativa per i fotografi. Il sistema autofocus a 51 punti, ad esempio, è uno dei pregi più evidenti della fotocamera, così come le alte sensibilità ISO pienamente utilizzabili.