Fotografi Digitali - Logo
Stampa
Sony Alpha 700: la reflex top di gamma alla prova
Sony Alpha 700: la reflex top di gamma alla prova
Roberto Colombo - 06 Marzo 2008
“Ecco il nostro incontro ravvicinato con la Sony Alpha 700, dopo il primo contatto avuto in occasione della sua presentazione europea a Baveno nel mese di settembre. In attesa dell'ammiraglia, prevista per fine anno, ecco la reflex dedicata agli amatori più esigenti, in cerca di qualcosa di più performante della Alpha 100”
Pagina 1 - Introduzione

Dopo la calma seguita al lancio della sua prima reflex, la Alpha 100, Sony sembra aver dato fuoco alle polveri nel segmento delle fotocamere a pentaprisma. L'arrivo della Alpha 700 a settembre è stato seguito dalla recente presentazione della Alpha 200 e delle Alpha 300 e 350, tutte e tre dedicate al segmento entry-level. Inoltre A Las Vegas si è avuta la conferma ufficiale che l'ammiraglia di casa Sony, che potrebbe chiamarsi Alpha 900, arriverà entro la fine dell'anno a sfidare i marchi giapponesi più blasonati nel segmento Pro.

Se, dopo l'acquisizione da parte di Sony di Konica-Minolta, la Alfa 100 era la naturale evoluzione della Minolta Dynax 5D, la Sony Alpha 700 è discendente diretta della Dynax 7D, che già ai suoi tempi si era fatta notare per sostanza e qualità. Questa fotocamera sfida gli altri produttori di reflex nel difficile segmento prosumer, dove le qualità devono essere elevate, ma altrettanto non può essere il prezzo, che si deve collocare in una fascia accessibile anche agli appassionati più esigenti e non solo ai professionisti.

Questo è un segmento in cui non conta solo il corpo macchina, come spesso invece avviene nel segmento entry-level, dove il marketing fa leva su caratteristiche facilmente comprensibili da un ampio numero di consumatori, ma il parco ottiche a disposizione dell'utente riveste un ruolo fondamentale. Le reflex Sony possono contare sulla compatibilità con gli obiettivi Minolta con innesto a baionetta tipo A, e non è mancato, alla presentazione della Alpha 700, l'accompagnamento di nuovi vetri, tra cui un 16-80mm disponibile in uno dei tre kit di commercializzazione.

L'esemplare in prova era equipaggiato dal nuovo obiettivo Sony DT 16-105mm 3.5-5.6, presentato con la fotocamera a settembre, mentre l'esemplare con cui avevamo avuto il primo contatto a settembre era equipaggiato con l'obiettivo Carl Zeiss 16-80mm.

Pagina 2 - Sony Alpha 700

Le differenze della Alpha 700 rispetto alla prima reflex di casa Sony si fanno sentire fin da subito; il peso, lievitato fino a circa 690 grammi, e le dimensioni, 141,7x104,8x79,7mm, tradiscono da subito la maggior sostanza rispetto al modello entry-level. In crescita anche il numero di tasti che permettono l'accesso rapido (senza il passaggio dal menu) alle impostazioni di scatto. La Alpha 700 adotta, come d'obbligo nel segmento, due ghiere di regolazione, in modo da poter variare in contemporanea tempi e diaframmi, senza l'ulteriore pressione di altri tasti.

Ecco in sintesi le caratteristiche della Sony Alpha 700, come presentate sul sito del produttore:

  • Sensore Sony CMOS "Exmor" da 12,24 megapixel effettivi dotato di conversione A/D a 12 bit su chip e di doppia tecnologia di riduzione del rumore
  • Processore di immagini BIONZ a velocità elevata
  • Messa a fuoco automatica ad alta precisione con sensore a 11 punti con doppia croce centrale e sensore tipo F2,8 al centro
  • Scatto continuo a 5 fps
  • Uscita HDMI per visualizzazione su display HD Ready e modalità Photo TV HD per immagini ad alta definizione completa ottimizzata sui nuovi televisori BRAVIA
  • Display LCD Fine da 3 pollici con risoluzione da 921.000 punti
  • Compatibile con l'intera gamma di obiettivi con innesto α di Sony e Carl Zeiss, oltre agli obiettivi Konica Minolta
  • La tecnologia di stabilizzazione delle immagini Super SteadyShot integrata nel corpo della fotocamera, in grado di ridurre le vibrazioni con qualsiasi obiettivo
  • Funzione "Quick Navi" per un accesso semplice e rapido alle impostazioni della fotocamera
  • Struttura solida in magnesio con telaio in alluminio e comandi con guarnizioni per proteggere dalla polvere e dall'umidità
  • Il doppio sistema anti-polvere per proteggere il sensore dal pulviscolo (rivestimento antistatico e meccanismo di stabilizzazione CCD-shift)

Il sensore adotta il formato APS-C, con dimensioni pari a 23,5 x 15,6 millimetri, e accoppiato al processore Bionz offre valori di sensibilità pari a ISO 100-3200; è possibile inoltre impostare valori ISO fino a 6400 in qualità di gamma ISO estesa. La fotocamera può produrre file RAW, del peso di circa 18MB, cRAW, del peso di circa 12MB e JPEG. Il secondo formato è un RAW compresso al 30%, per unire i vantaggi del file con i dati grezzi del sensore a un maggior risparmio di spazio sulla scheda di memoria. Alla risoluzione massima le immagini sono formate da 4288x2856 pixel.L'esposizione si basa su un sistema di misurazione della luce TTL a 40 segmenti a nido d'ape.

I tempi di scatto vanno da 1/8000sec a 30 secondi, più la posa B. Lo scatto a raffica arriva fino a 5fps, con una massimo di 17 fotogrammi RAW, 11 fotogrammi RAW+JPEG, 24 fotogrammi cRAW, e nessun limite in modalità JPEG Fine e Standard, se permesso dalla velocità in scrittura del supporto e dalle condizioni di ripresa. La memorizzazione delle immagini può essere effettuata su supporti CF e Memory Stick Duo. La velocità sincronizzazione flash, con Super SteadyShot disattivato è pari a 1/250sec, che scendono a 1/200sec in caso di attivazione del sistema di riduzione del mosso. Il mirino a pentaprisma copre il 95% dell'inquadratura, con ingrandimento pari a 0,9x. Appena sotto il mirino sono posizionati i sensori che spengono il display o attivano l'autofocus appena si avvicina l'occhio del fotografo.

La funzione Quick Navi permette l'accesso ai parametri visualizzati sullo schermo con la semplice pressione del tasti Fn e muovendosi poi con il joystick; questa funzione riduce moltissimo il numero di volte in cui è necessario accedere al menu principale, risultando in un buon guadagno di tempo per il fotografo.

Pagina 3 - Impressioni d'uso

La prima impressione di qualità è confermata fin dai primi scatti: l'impugnatura è ergonomica, ben sagomata e tutti i comandi si trovano a portata di mano. In particolare tutti quelli dedicati all'accesso veloce alle modifiche dei parametri di scatto sono a portata delle dita della mano destra, con i tasti sulla sinistra dello schermo deputati  alla riproduzione degli scatti o all'accesso al menu. In particolare il comando di blocco dell'esposizione e quello di sblocco del fuoco automatico sono facilmente azionabili con il pollice, senza sforzi e quindi senza compromettere l'impugnatura della fotocamera. Anche i pesi risultano ben bilanciati, permettendo anche di scattare senza troppe difficoltà impugnando la fotocamera con la sola mano destra.

Il mirino è sufficientemente ampio e luminoso e riporta i principali parametri di scatto, anche se nel caso della compensazione flash informa solo della modifica del parametro, senza mostrarne l'entità. La sensibilità ISO è visualizzata nel mirino solo in fase di modifica: l'informazione non è dunque sempre disponibile e per venirne a conoscenza è necessario guardare il display. Durante la modifica il display viene acceso anche se si ha l'occhio nel mirino (e quindi nelle vicinanze dei sensori di prossimità che in teoria dovrebbero disabilitare lo schermo) e negli scatti notturni questo fatto può risultare fastidioso.

Il sistema di messa a fuoco può contare su 11 punti, di cui quello centrale a doppia croce e, sempre al centro su sensore studiato appositamente per obiettivi f/2.8. La messa a fuoco può essere automatica su tutta l'area, limitata al punto centrale o portata a termine su un punto selezionato dall'utente. Molto gradito è il ritorno dell'illuminatore ausiliario alla messa a fuoco, la luce rossa visibile nella parte frontale a sinistra del pentaprisma. Questo sistema ha il vantaggio di non utilizzare la luce strobo del flash, come avveniva sulla Alpha 100, e quindi di essere disponibile anche se quest'ultimo non è sollevato. La lettura esposimetrica si affida a 40 segmenti a nido d'ape e offre le modalità multisegmento, con prevalenza al centro e spot, che utilizza solo l'elemento centrale. Con l'obiettivo in dotazione abbiamo sperimentato alcune difficoltà nella messa a fuoco in condizioni di scarsa illuminazione alla focale minima. Il problema si risolve in fretta all'estensione della focale, ma forse c'è ancora del lavoro da fare per i tecnici Sony.

L'ampio display è sicuramente una delle marce in più di questa fotocamera: oltre alle dimensioni (3" di diagonale) offre una risoluzione invidiabile, che permette una revisione delle foto anche nei minimi particolari, oltre a trasformarlo, con la pressione del tasto Fn, nel centro di controllo dei parametri di scatto. Comoda, poi, è la possibilità di memorizzare tre diversi profili nella modalità di scatto MR. Si possono registrare i principali parametri di scatto, da richiamare con facilità quando la ghiera dei modi è posizionata su MR.

 Tra le funzionalità ampiamente personalizzabili (accedendo da menu, da display e tramite l'apposito tasto posizionato nella parte superiore) troviamo poi il bilanciamento del bianco, che offre diversi set preimpostati regolabili (sei passi per ciascuno) oltre alla regolazione fine per gradi Kelvin, con filtro, e alla modalità premisurata direttamente sul campo. Quest'ultima permette di memorizzare fino a tre bilanciamenti premisurati, facilmente richiamabili dal menu WB.

Pagina 4 - Impressioni d'uso - parte seconda

 Personalizzabili anche i profili colore, che possono contare su diversi stili (standard, vivid, neutral, adobeRGB, clear, deep, light, portrait, landscape, sunset, night, autumn, B/W e sepia) per meglio adattare la resa dei colori alla situazione di scatto. Ogni profilo è personalizzabile; i primi quattro su tre componenti (contrasto, saturazione e nitidezza), gli altri anche su luminosità e contrasto misurato per zone.

 

Il sistema Dynamic Range Optimizer si è molto evoluto dalla sua prima uscita sulla Alpha 100. Ora la funzione di ottimizzazione della gamma dinamica è molto più flessibile e offre diversi livelli di personalizzazione. Può essere attivata regolando luminosità e contrasto su tutta l'immagine, impostata per ottimizzare automaticamente contrasto e riproduzione dei colori nelle diverse aeree presenti nella foto nella modalità 'avanzato', o per operare su queste ultime secondo 5 livelli prefissati.

Nelle foto qui sopra abbiamo messo alla prova il sistema in condizioni molto difficili: una scena ad alto contrasto e 800 ISO di sensibilità. Nell'ordine appaiono le foto con DRO disattivato, avanzato automatico e avanzato sui livelli 2 e 5. Come si può notare la fotocamera effettua un lavoro di amplificazione nelle zone scure, per aumentarne la luminosità; in queste condizioni anche il rumore risulta amplificato. Questa funzione, generalmente molto comoda va dunque usata con cautela nelle situazioni più difficili.

Alla sua presentazione la Sony Alpha 700 ha promesso uno stabilizzatore migliorato, in grado di aumentare i tempi di sicurezza di 11-1,5 stop in più rispetto al modello 100. Dalle nostre prove, anche confrontando gli scatti con quelli effettuati con il modello precedente, ci sembra di poter confermare questo miglioramento.


Lo stabilizzatore alla prova con uno scatto da 1,3 secondi

La Sony Alpha 700 tradisce la sua vocazione high amateur e non professionale nella gestione dei supporti di memorizzazione. I due slot possono ospitare schede Memory Stick e Compact Flash, ma nella gestione dei due supporti emergono alcuni difetti. Innanzitutto la macchina non determina automaticamente quale supporto sia inserito, ma questo parametro va impostato dal menu. Ad esempio se è impostata l'opzione CF e si inserisce una scheda Memory Stick la fotocamera non vedrà spazio disponibile per gli scatti fino al cambiamento dell'opzione nel menu.

Inoltre non si  possono indirizzare verso schede distinte gli scatti in formato RAW+JPEG e cRaw+JPEG: entrambi i file vengono memorizzati sulla stessa scheda. Restando alla modalità di scatto in doppio formato un altro difetto che emerge è l'impossibilità di scegliere il grado di compressione del file JPEG, impostato di default sul livello medio 'FINE'.

La batteria  NP-FM500H è accreditata dalla casa nipponica di un'autonomia di 650 scatti. Nei nostri test la Alpha 700 è stata fedele alle aspettative fino a circa il 50% della batteria, livello a cui siamo giunti dopo circa 300 scatti. Abbiamo notato che il collegamento al PC per il download delle immagini dalle schede di memoria influisce sull'autonomia (ci era già capitato con la Sony T-200) e dimenticare la fotocamera attaccata al PC può provocarne la completa scarica.

Pagina 5 - Analisi sensibilità ISO

In questa pagina trovate gli scatti effettuati da 100 a 6400 ISO, con la funzione di riduzione rumore agli alti ISO al minimo:


100 ISO


200 ISO


400 ISO


800 ISO


1600 ISO


3200 ISO


6400 ISO

Pagina 6 - Analisi sensibilità ISO - Noise Reduction

In questa pagina mettiamo invece a confronto gli scatti ad alta sensibilità con l'algoritmo di riduzione del rumore regolato al livello normale e massimo.


1600 ISO Noise Reduction Normale


3200 ISO Noise Reduction Normale


6400 ISO Noise Reduction Normale


1600 ISO Noise Reduction Alta


3200 ISO Noise Reduction Alta


6400 ISO Noise Reduction Alta

Pagina 7 - Analisi sul campo


L'escursione focale dello zoom con i suoi 24-157,5mm equivalenti

La qualità degli scatti è molto buona, come d'altra parte c'è da aspettarsi da un prodotto che per vocazione si indirizza agli appassionati più esigenti. L'obiettivo fornito in kit non brilla per luminosità ma offre buone prestazioni lungo tutto l'arco della sua escursione focale. Quest'ultima, equivalendo, nel formato 35mm a 24-157,5mm, non lo rende un vero e proprio tuttofare, ma copre buona parte delle situazioni d'uso più comuni.


La distorsione a barilotto è evidente, ma non eccessiva

La distorsione a barilotto alla focale minima è evidente, ma non eccessiva, mentre la distorsione a cuscino alla focale massima non sfugge solo all'occhio più attento e allenato. Nell'uso la costruzione dell'obiettivo, che fa molto uso di plastica, è evidente soprattutto nelle operazione di zoom, che risultano non molto fluide e e regolari. L'escursione di focale viene coperta da un quarto di giro dell'apposita ghiera: questo risulta comodo nelle zoomate veloci, i movimenti che richiedono precisione sono invece, anche per la resistenza che offre lo zoom allo scorrimento, più difficoltosi.


Il sole in piena inquadratura

Nella foto qui sopra è possibile apprezzare come anche in pieno controsole non appaiano immagini fantasma nell'inquadratura. Analizzando lo scatto nelle zone periferiche è inoltre possibile apprezzare come a f/5.6 la caduta di luce ai bordi e la perdita di nitidezza siano entrambe contenute. Nei passaggi a più alto contrasto appaiono bande dovute al purple fringing, evidenti a partire dal 100% di ingrandimento in poi.


Il purple fringing emerge nelle situazioni ad elevato contrasto

Le prestazioni della fotocamera quando la luce comincia a scarseggiare sono convincenti. Le buone prestazioni dello stabilizzatore e la possibilità di accedere a elevati valori di ISO senza vedere le proprie foto martoriate dal rumore rappresentano in alcuni casi delle vere e proprie ancore di salvezza. Sulle lunghe pose non abbiamo mai visto apparire punti luminosi casuali e possiamo tranquillamente affermare che fino a pose di 30 secondi la riduzione del disturbo tramite sottrazione del fotogramma nero può essere disattivata, con tutto guadagno per gli intervalli tra uno scatto e l'altro.

Pagina 8 - Conclusioni

Nel segmento prosumer (o 'high amateur' come ama definirlo Sony) la lotta tra i diversi produttori è aperta e i consumatori hanno molte proposte tra le quali scegliere. Visto che i corpi macchina sono in grado di offrire buone prestazioni, spesso la differenza si gioca su lato degli obiettivi e un fotografo solitamente sceglie una data marca per la disponibilità a prezzi congeniali di obiettivi indicati al suo stile fotografico o per la compatibilità con il parco ottiche di cui è già in possesso.

Tutti i fotografi ancora legati al marchio Minolta attendevano con ansia l'arrivo sul mercato di una fotocamera reflex in grado di offrire prestazioni superiori alla Alpha 100, ottima macchina fotografica ma con una spiccata vocazione per i neofiti della fotografia reflex. La Alpha 700 risponde a questa esigenza andando a colpire, a nostro modo di vedere, nel segno. Si colloca per prezzo e prestazioni nella fascia media, dove le caratteristiche tecniche devono accompagnarsi a un prezzo non esorbitante, adatto a chi fa della fotografia una passione e non una professione.

Navigando nella sezione prezzi di Hardware Upgrade la Sony Alpha 700 viene proposta a prezzi che oscillano tra i €1200 e €1700, a seconda del kit selezionato. La differenza con i prezzi di arrivo sul mercato della Alpha 100 non è eccessiva e probabilmente in molti hanno deciso di aggiornare  il proprio corpo macchina optando per il modello 700. Attualmente rappresenta il top di gamma Sony, ma ben presto la posizione di ammiraglia verrà presa dalla reflex che il colosso giapponese presenterà a fine anno.

Tenendo conto della sua vocazione non professionale si possono perdonare alla Alpha 700 alcuni peccati, tra cui la scomoda gestione delle due schede di memoria, da effettuare sempre da menu, e l'impossibilità di associare al file RAW immagini JPEG di diverse compressioni e dirottarle verso un supporto di memorizzazione diverso.

L'obiettivo in dotazione a questo kit ci pare una buona base di partenza, ma pensiamo che per sfruttare al meglio le capacità della Alpha 700 i suoi possessori si indirizzeranno verso ottiche di fascia superiore. La funzione Quick-Navi rende l'uso della fotocamera molto semplice e quasi tutte le operazioni di uso comune non richiedono l'accesso al menu. L'ergonomia è ottima e molto buona è la distribuzione dei pesi. Scattare con la Sony Alpha 700 non stanca e permette impugnature naturali, anche quando si scatta premendo i pulsati di blocco del fuoco e dell'esposizione.

La gamma di reflex Sony ad oggi è molto ampia e prevede diversi prodotti entry-level dotati della funzionalità Live-View. Anche se il sensore CMOS l'avrebbe permesso Sony, al contrario di alcuni concorrenti, ha preferito non implementare questa funzione sulla Alpha 700, considerandola poco adatta al pubblico di questa reflex. Come sempre sarà il mercato a premiare o meno la scelta del produttore, in ogni caso, con o senza Live-View, la Sony Alpha 700 costituisce un'ottima alternativa per chi è alla ricerca di una reflex evoluta.