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Sony DSC HX1: la nuova era delle fotocamere bridge
Sony DSC HX1: la nuova era delle fotocamere bridge
Matteo Cervo - 22 Settembre 2009
“Tra le svariate proposte di fotocamere compatte superzoom Sony si distingue con un prodotto dalle caratteristiche innovative.”
Pagina 1 - Introduzione

Quando si parla di fotocamere bridge ci si trova più o meno d'accordo sull'effettivo compromesso tra qualità e portabilità offerto. A metà strada tra una fotocamera reflex ed una compatta punta e scatta, il mondo bridge offre molteplici sfaccettature che trovano i propri punti di forza nella possibilità di impostazione manuale dei parametri di scatto oppure nel migliore contenimento del rumore rispetto ad una compatta o ancora nella comodità data dalle dimensioni e pesi contenuti che una reflex ad ottiche intercambiabili non è ancora riuscita ad offrire.

Osservando l'andamento del mercato delle ultime stagioni ci si rende ben conto che anche il mondo bridge gioca buona parte del proprio marketing su determinati punti caldi: caratteristiche o funzionalità che vengono esagerate al punto di far spiccare il nuovo modello fra i tanti prodotti dai concorrenti, basti pensare all'aumento incessante della risoluzione su sensori che mantengono la stessa superficie.

L'ultimo specchietto è stato la produzione di obiettivi superzoom che da una focale grandangolare di 24 o 28 mm equivalenti raggiungono valori di ingrandimento che costerebbero anni di sacrificio e stipendi per poter essere adottati dall'amante reflex. Alcune case come Fujifilm, Sigma e Ricoh hanno privilegiato per prime un aspetto che stona con queste scelte marketing ma punta ad aumentare la qualità fotografica attraverso l'ampliamento della gamma dinamica e sistemi di riduzione del rumore. Anche Sony è riuscita ad emergere dalla massa con delle scelte tecniche che hanno incuriosito tutti.

All'ultimo PMA ci si apettava da Sony un nuovo modello reflex, la casa Giapponese ha presentato al contrario una fotocamera bridge che nessuno attendeva, la Sony DSC HX1. All'apparenza una compatta superzoom equipaggiata dal sensore Exmor capace di girare filmati in alta qualità, nella sostanza un apparecchio che ha spiazzato la sala gremita di giornalisti per le capacità dimostrate. Sony ha chiarito come il processo di acquisizione immagine possa essere qualcosa di dinamico che si svincola dal vecchio concetto di registrazione ed editing ma, possa essere favorito dalle capacità e velocità di calcolo offerto dagli odierni processori e dall'elettronica ad essi associati.

Sony DSC HX1 è ora la punta di diamante della serie Cyber-shot, una fotocamera bridge della risoluzione di 9 Mp che monta il noto sensore Exmor derivato dal mondo DSLR. HX1 è a tutti gli effetti una compatta superzoom, monta infatti un obiettivo Sony serie G capace di 20x di ingrandimento; il range di focali coperto è equivalente a 28-560 mm del formato 35 mm, per prevenire mosso nelle immagini viene adottato un duplice sistema di stabilizzazione sia ottico che digitale.

La fotocamera è equipaggiata con un microfono stereo proprio sulla calotta del mirino digitale, dietro al flash integrato a scomparsa. Grazie allo standard Mpeg4 H.264, è possibile registrare filmati in qualità HD. Oltre al mirino digitale è presente sul dorso della fotocamera anche uno schermo LCD TFT da 3" e 230.000 punti con funzionalità tilt.

Un innovativo sistema di riduzione delle vibrazioni e del rumore in bassa luce, la possibilità di effettuare scatti panoramici a mano libera e la gestione intelligente delle scene sono solo i punti salienti che si celano dentro il corpo di questa bridge. Analizziamo più in dettaglio la Sony DSC HX1 e mettiamola sotto sforzo in questa recensione.

Pagina 2 - Corpo e comandi

Al primo sguardo la Sony HX1 ricorda le linee di una fotocamera reflex: impugnatura destra, calotta che si estende in avanti sopra l'obiettivo ma che contiene non il pentaprisma o il pentaspecchio ma il mirino elettronico da 0,2" e 201.000 pixel. Il barilotto dell'obiettivo è l'unica parte metallica visibile all'esterno del corpo macchina costruito in plastica antiurto. Analizziamo il corpo macchina  a partire dal dorso dove si trova il display LCD TFT da 3" e 230.000 punti; lo schermo può essere estratto dalla sede contro il corpo macchina e permette due gradi di libertà: rotazione verso l'alto e rispetto al lato lungo dello schermo.

In questo modo vengono facilitate le riprese effettuate con la fotocamera al di sopra o al di sotto della linea degli occhi, inoltre il movimento dello schermo risulta utile anche per ridurre il riflesso sullo stesso quando ci si trova in condizioni di luce diretta. Peccato che che il movimento non permetta tutti i gradi di libertà includendo il decentramento laterale. Alla destra del display trova posto il dial di selezione delle funzioni di maggiore utilizzo come la selezione della modalità di messa a fuoco tra Macro e Infinito, l'attivazione e selezione della modalità flash, ritardo di autoscatto e numero e tipologia delle informazioni visualizzate a schermo.

Sopra il dial troviamo il tasto di accesso al menu mentre sotto il dial il pulsante che permette l'eliminazione delle immagini seguendo le cartelle, le immagini singole oppure quelle selezionate manualmente. Sul bordo destro del dorso, in alto, è posizionata una piccola ghiera che incorpora anche la funzionalità di pulsante. Grazie a quest'ultima è possibile modificare i parametri di scatto quali sensibilità, tempo di otturazione, apertura di diaframma e compensazione dell'esposizione: premendo la ghiera verso l'interno si effettua la selezione sequenziale dei diversi parametri, raggiunto il parametro di interesse, la rotazione della ghiera permette di scegliere il valore desiderato. Il sistema è rapido e funzionale.

Il mirino elettronico è piccolo ma ben contrastato anche se la riproduzione dei colori non è ottimale, ha l'indubbio vantaggio di permettere una chiara lettura dell'inquadratura nelle condizioni di forte riverbero, che pregiudicano la leggibilità dello schermo e stancano gli occhi. Inoltre i test di consumo energetico eseguiti secondo lo standard CIPA hanno messo in luce come l'utilizzo del mirino elettronico permetta di guadagnare circa 5 minuti di autonomia rispetto all'utilizzo dello schermo LCD esterno. Una accortezza molto gradita è la presenza della ghiera di compensazione diottrica presente sul lato sinistro del mirino.

Pagina 3 - Corpo e commandi - 2

La parte superiore della fotocamera presenta un solo pulsante sulla spalla sinistra che permette di attivare alternativamente lo schermo LCD esterno oppure il mirino elettronico. Al centro il microfono stereo ed il flash a scomparsa occupano l'intera calotta. La spalla destra si prolunga nell'impugnatura e raccoglie i pulsanti di accensione spegnimento, la ghiera di selezione dei programmi di ripresa e due pulsanti posti più in basso relativi alla revisione delle immagini e all'attivazione dello smile shutter, il programma che consente di scattare solo quando viene rilevato un sorriso da parte del soggetto o dei soggetti inquadrati.

Sopra la ghiera di selezione, spostati verso la punta della spalla che fa parte dell'impugnatura trovano posto il pulsante della modalità di messa a fuoco selezionabile tra cinque modalità: messa a fuoco automatica su area estesa, messa a fuoco automatica su area centrale, messa a fuoco automatica su un punto specifico scelto dall'utente, messa a fuoco automatica in prossimità di una distanza scelta dall'utente, messa a fuoco completamente manuale.

Il pulsante relativo alla funzione breaketing accede non solamente alla esposizione a forcella ma anche alle impostazioni di scatto a raffica. È possibile infatti selezionare lo scatto singolo oppure una raffica a 10 fps per un massimo di 10 fotogrammi consecutivi, o ancora una raffica a 5 fps o a 2 fps sempre con un buffer massimo di 10 scatti consecutivi. Una volta impostata la esposizione a forcella, si accede tramite menu alle impostazioni che regolano il salto esposimetrico tra i tre scatti, è possibile scegliere se impostare il breacketing a passi di 0,3 EV, 0,7 EV oppure 1 EV. Inoltre il breacketing può essere effettuato anche rispetto al bilanciamento del bianco oppure rispetto alla dominante colore.

Il fondo della fotocamera ospita l'innesto filettato dell'attacco cavalletto, leggermente decentrato rispetto all'asse dell'obiettivo. Appena di lato il vano batteria e scheda di memoria contiene l'accumulatore dedicato Info-Lithium NP-FH50 e la memory stick Pro Duo di Sony. Sempre nella parte inferiore spostato verso il vertice dell'impugnatura si trova l'altoparlante che permette di ascoltare il suono registrato durante le riprese video.

A sinistra lo zoom in posizione wide, a destra in posizione tele

L'obiettivo zoom tutto fare che equipaggia la Sony HX1 è un vetro della serie G particolarmente curato nella qualità, anche se ci aspettavamo un migliore contenimento delle aberrazioni cromatiche. La sua escursione focale copre un range equivalente a 28-560 mm nel formato 35 mm con un apertura massima di F/2,8-5,6. Il barilotto metallico restituisce un idea di solidità e la velocità di avanzamento del motore zoom permette di lavorare con disinvoltura anche se non colpisce per la velocità.

Di seguito riportiamo le caratteristiche tecniche della fotocamera come specificate dal produttore:

Tipo Fotocamera digitale compatta con zoom incorporato,autofocus, esposizione automatica e flash incorporato
Risoluzione 9,1 Mp effettivi
Sensore Immagine Sensore CMOS Exmor 1/2,4"
Dimensione Immagine 4:3 a 9Mp -         3456x2592

4:3 a 5 Mp -        2592x1944

4:3 a 3Mp -          2048x1536

4:3 VGA -         640x480

3:2 a 8Mp -           3456x2304

16:9 a 6Mp -         3456x1944

16:9 a 2Mp -        1920x1080

Sensibilità ISO Auto, 125,200,400,800
Stabilizzazione di immagine Optical Steady Shot
Face Recognition Si
Supporto di memoria Memory Stick/Pro/Pro Duo/Pro HG Duo
Bilanciamento del bianco Auto,Sole,nuvoloso, fluorescente (1,2,3),incandescente,flash,manuale
Obiettivo Obiettivo serie G con zoom 20X equivalente 28-560 mm F/2,8-5,2
Display LCD TFT da 3" e 230.400 punti
Messa a fuoco MultiAF, CentroAF, AF punto flessibile, Semimanuale,manuale
Controllo esposizione Esposizione automatica TTL: priorità dei tempi, priorità dei diaframmi,esposizione manuale,selezione scena(10 modi)
Modalità Scene Alta sensibilità,ritratto,sport,panorama,crepuscolo,ritratto al crepuscolo,cibi,spiaggia,neve,fuochi artificiali
Modi di riproduzione presentazione,filmato,calendario,cartelle
Tempi di posa 1/4-1/2000 di secondo
Flash incorporato sì a scomparsa, On, Off, riduzione effetto occhi rossi
Scatto Singolo, continuo, continuo alta velocità, autoscatto
Alimentazione Batteria dedicata agli ioni di litio modello NP-FH50
Interfacce Presa dedicata multifunzione USB 2.0/AV stereo, HDMI
Compatibilità Stampante PictBridge
Dimensione 114,5x82,8x91,8
Peso 504 g batteria e scheda di memoria incluse
Pagina 4 - Corpo e comandi - menu

Alla prima accensione e dopo ogni cambio scheda di memoria, la fotocamera impiega qualche secondo per indicizzare il contenuto della memoria, gli avvii successivi risultano più rapidi e portano immediatamente a visualizzare sul display lcd l'inquadratura e le informazioni di ripresa in sovra impressione a quest'ultima. Tutti e quattro i bordi dello schermo sono occupati dalle icone che richiamano i valori di sensibilità ISO, tempo di otturazione e apertura di diaframma, modalità di ripresa, impostazioni flash, risoluzione di ripresa ecc.

Così tante informazioni possono risultare scomode a chi necessiti di una chiara visione della scena inquadrata, tramite il pulsante DISP presente sul dial è possibile ridurre o aumentare il numero di informazioni riassunte a schermo e modificare la luminosità di quest'ultimo.

Come appare lo schermo lcd quando si sceglie di riportare le informazioni di ripresa in sovraimpressione

Il menu di regolazione dei parametri di ripresa

L'interfaccia grafica della Sony HX1 presenta un menu verticale a tendine orizzontali posto lungo il bordo sinistro del display. Le diverse voci vengono fatte scorrere verticalmente e aprono la tendina orizzontale che racchiude i diversi parametri di scelta. L'organizzazione è buona e la navigazione rapida. I parametri di ripresa come la gestione flash, le impostazioni macro e il breacketing sono raggiungibili direttamente dal dial o dagli appositi pulsanti disposti sul corpo macchina, evitando in tal modo l'accesso al menu e rendendo più veloce la modifica dei parametri.

Le impostazioni di messa a fuoco e scatto multiplo vengono raggiunte tramite i pulsanti sulla spalla della fotocamera

Il menu relativo alle impostazioni della fotocamera, data e ora, formattazione della scheda di memoria e gestione delle cartelle è separato dalle impostazioni di ripresa e viene visualizzato solo dopo avere effettuato l'accesso alla scheda specifica. Questa modalità risulta funzionale: divide concettualmente gli ambiti di gestione fotografica e di preferenze d'uso ed evita di toccare voci di menu che si vogliono mantenere stabili nel tempo.

La revisione delle immagini viene attivata tramite l'apposito pulsante posto sopra il display lcd, le dimensioni generose di quest'ultimo e la possibilità di inclinarlo permettono una buona visione delle immagini e dei video. È possibile visualizzare immagini a tutto schermo così come miniature organizzate per cartella o per data. Tramite la pressione del tasto DISP si sceglie quali e quante informazioni visualizzare in sovraimpressione all'immagine. Una barra grigia orizzontale posta in basso riporta le frecce del dial e la loro funzione utile a navigare o a modificare il volume e l'avanzamento dei filmati.

Pagina 5 - Le novità introdotte - Twilight, Anti Motion Blur e Panoramica

Sony Cyber-shot DSC HX1 è una fotocamera che racchiude al suo interno una dotazione hardware ben conosciuta, stiamo parlando del sensore Exmor derivato dalle fotocamere reflex e che in questa compatta è stato ridotto alle dimensioni di 1/2,4". È un sensore CMOS, tipologia che raramente viene adottata sulle fotocamere compatte per via dell'insorgenza di rumore elettronico cui va incontro. Questo fatto è dovuto alla presenza dell'elettronica di gestione integrata sul chip insieme ai fotodiodi, più viene ridotta la superficie utile a parità di fotodiodi minore sarà il rapporto segnale rumore che ne consegue.

Sony ha lavorato bene per poter contenere questo aspetto non solo dal punto di vista hardware ma anche attraverso delle soluzioni di acquisizione che hanno portato a raffiche di 10 fotogrammi al secondo. La velocità così elevata ha dato spazio a delle modalità di lavoro votate alla riduzione del rumore, del mosso e alla ripresa di fotografie panoramiche a mano libera, senza contare il fatto che una compatta capace di velocità sportive con un teleobiettivo equivalente di 560 mm non è cosa di tutti i giorni.

Prima di entrare nel dettaglio del comportamento alle mire ed alle Gretag Macbeth, analizziamo le tre nuove modalità di ripresa che caratterizzano questa bridge: Twilight per ridurre il rumore delle riprese in bassa luce, Anti Motion Blur per ridurre il micromosso e la modalità Panorama che consente di ottenere scatti a 180° completamente a mano libera.

Come accennato poco sopra la grande velocità di scatto unita ad un otturatore capace di supportare i 10 fps è stato sfruttato dai tecnici Sony per implementare delle nuove modalità di ripresa basate su di una rapida sequenza di scatti successivamente uniti in macchina per poter offrire migliore nitidezza, riduzione del rumore  e possibilità di scattare a sensibilità basse anche in condizione di scarsa illuminazione. La modalità Twilight esegue 6 scatti in rapida sequenza e li unisce sovrapponendoli uno all'altra per poter ridurre il rumore.

Manuale 1/40 s @ F/3,2 ISO 400 Twilight 1/40 s @ F/3,2 ISO 400

Il concetto alla base della modalità Twilight è la distribuzione casuale del rumore, o per lo meno di una delle componente del rumore; semplificando molto il concetto possiamo dire che sovrapponendo le immagini tra loro ed analizzando le differenze tra ogni pixel ed il suo corrispettivo sottostante, si può individuare ed isolare la componente di rumore che verrà eliminata per ottenere un'immagine finale più pulita.

Nella tabella soprastante sono riportate due immagini ed i relativi ingrandimenti al 100%: posizionando la fotocamera su cavalletto ed impostando la modalità Twilight si è acquisito lo scatto a destra; una volta letti i parametri di ripresa quali apertura, sensibilità e tempo di otturazione, si è reimpostato la fotocamera in manuale per eseguire lo scatto di sinistra. Come si può osservare dalle immagini, il fotogramma elaborato in modalità Twilight risulta privo di grana pur mantenendo un buona definizione dei dettagli, lo scatto in manuale al contrario presenta una grana ben visibile.

Un aspetto che abbiamo verificato durante le prove sperimentali è che l'adozione della modalità Twilight restituisce immagini leggermente più scure di quanto è possibile ottenere con i medesimi parametri di scatto ma senza effettuare lo stacking di più fotogrammi.

Nell'ingrandimento è possibile notare come il modellino di automobile in movimento sul set up abbia introdotto degli aloni fantasma lungo la traiettoria seguita

Ovviamente questo processo presuppone che il software della fotocamera sia in grado di allineare correttamente le diverse immagini acquisite anche quando si scatta a mano libera e le variazioni tra un fotogramma e il successivo sono inevitabili. Sony HX1 esegue proprio questa operazione prima di sottrarre la componente rumore e la modalità di ripresa Twilight è studiata proprio per essere utilizzata a mano libera. Il funzionamento sarà ideale quando si scatta con cavalletto. Nel caso di soggetti in movimento potrà accadere che si presentino delle parti tagliate o distorte a causa della fase di unione delle immagini, come visualizzato nell'immagine precedente.

Il sistema Anti Motion Blur è la seconda novità introdotta sulla HX1 che permette di evitare il micromosso in situazioni di bassa luce sfruttando sempre lo stacking di 6 fotogrammi acquisiti in rapida sequenza. Nell'immagine seguente il traghetto è stato fotografato in notturna alla sensibilità di 1600 ISO alla velocità di otturazione di 1/13 di secondo.

Anti Motion Blur attivo, fotografia scattata a mano libera ad 1/13 di secondo

Sia la modalità Twilight che la modalità Anti Motion Blur possono essere attivate volontariamente tramite ghiera di selezione delle modalità di ripresa oppure possono essere attivate automaticamente dalla fotocamera in modalità Intelligent Auto quando vengono rilevate le condizioni che potrebbero necessitare di tali sistemi.

Panoramica della sala stampa durante il PMA 2009 eseguita in tempo reale e proiettata sullo sfondo

Il programma di ripresa che ha sbalordito la sala stampa gremita di giornalisti durante il PMA2009 è la modalità Panorama. Molte fotocamere offrono la possibilità di eseguire scatti panoramici assistendo con delle maschere di sovrapposizione l'unione di due o più scatti, il risultato è sempre mediocre poiché a meno di usare un cavalletto ed una testa specifica si corre incontro a problematiche di distorsione ed errori di parallasse e mancata rotazione attorno al punto nodale.

Due immagini panoramiche effettuate a mano libera che coprono un angolo di campo orizzontale di 180°

Sony ha risolto questo problema sfruttando l'alta velocità di acquisizione, eseguendo 100 scatti in rapida successione e ruotando la fotocamera fino a coprire un angolo di 180° è possibile ottenere fotografie panoramiche orizzontali e verticali a piena risoluzione a mano libera. Per ridurre al minimo i problemi di distorsione e facilitare l'unione dei diversi scatti, viene utilizzata solo una porzione centrale di ogni fotogramma, in corrispondenza della fascia di immagine che risente meno della distorsione introdotta dalla lente.

Non è stato sfruttato tutto l'angolo di ripresa disponibile, parte del fotogramma rimane nero

L'interfaccia a schermo guida nella composizione della panoramica

Lo zoom non è attivo durante la ripresa panoramica e i parametri del vetro sono quindi noti e compensabili con maggiore facilità. Quando la panoramica non viene completata come nell'immagine sopra, una porzione scura mostra la zona non sfruttata della ripresa. Questo dipende dalla velocità con cui viene ruotata la fotocamera, se la rotazione è troppo lenta il panorama non viene completato. Tramite menu è possibile impostare la direzione di ripresa e la qualità dell'immagine: standard permette di registrare immagini di dimensione 4912x1080 pixel, oppure wide permette di registrare immagini di dimensione 7152x1080 pixel.

Nella panoramica qui sopra la mancanza di punti di riferimento verticali ha falsato l'unione dei diversi scatti

Il sistema lavora egregiamente e cede solamente quando lo sfondo è molto uniforme e privo di punti di riferimento in direzione verticale od orizzontale. Durante la fase di test della fotocamera sono stati effettuati diversi scatti in modalità panoramica e solo poche immagini come quella mostrata appena sopra hanno restituito un risultato errato.

Pagina 6 - Prova sul campo - Gestione immagine

Nel precedente paragrafo abbiamo illustrato le innovative modalità di ripresa che distinguono la Sony DSC HX1 dalle altre fotocamere Bridge superzoom presenti sul mercato. Delle funzionalità di successo vista la quantità di appassionati che quest'estate giravano con questo modello a tracolla. Uscita nelle vetrine ad aprile di quest'anno mantiene tutt'ora un prezzo stabile. Vediamo come si comporta la HX1 dal punto di vista della qualità di immagine e funzionalità d'uso.

La fotocamera cade bene in mano e nonostante sia una bridge, l'impugnatura e le forme del corpo ben si adattano ad una presa salda, complice il barilotto dell'obiettivo che permette di impugnare la macchina con due mani come fosse una reflex. Presa confidenza con i comandi ed il menu di gestione, le impostazioni automatiche restituiscono degli scatti correttamente esposti ma che reagiscono in maniera discutibile alle condizioni di controluce .

1/80 s @ F/4 ISO 125

Le alte luci vengono bruciate come è visibile nell'immagine sopra, una saturazione del sensore che non ci si aspetterebbe dall'Exmor. Situazione forse imputabile alla ridotta dimensione del CMOS rispetto a quello adottato sulle fotocamere reflex. La soluzione più immediata per evitare perdita di informazione nelle alte luci è una sottoesposizione volontaria, aspetto che penalizzerebbe le ombre. Per evitare che le ombre clippino velocemente sfruttiamo la funzione di ottimizzazione della gamma dinamica.

Il sistema Dynamic Range di Sony è sviluppato su tre livelli :

  • Spento: non c'è recupero di dettaglio nelle ombre;
  • D-R: recupero dei dettagli nelle ombre;

  • D-R plus: recupero dei dettagli nelle ombre senza perdere le alte luci;

Per testarne l'efficienza abbiamo simulato in studio una differenza di 5 EV tra la zona d'ombra e la zona di luce, nella tabella sottostante osserviamo il risultato delle riprese effettuate in manuale con le stesse impostazioni di tempi, diaframmi e sensibilità; l'immagine cliccabile riporta in basso il proprio istogramma. L'ingrandimento della zona d'ombra è al 100%.

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Manuale DR off Manuale DR Manuale DR plus

Il guadagno di informazione nelle ombre è elevato e si paga con un netto aumento del rumore man mano che viene raffinato il filtro DR, d'altra parte se non si necessita di crop spinti e si vuole stampare l'immagine a pieno formato, i forti contrasti vengono stemperati permettendo una migliore leggibilità. Sottolineiamo anche il taglio delle alte luci nell'istogramma, indice di una conservazione dei corrispettivi dati che si traduce in una minore bruciatura dei toni alti.

Non è azzardato pensare che l'algoritmo di ottimizzazione della gamma dinamica venga tenuto sempre attivo sulla posizione DR-plus dalla maggior parte degli utilizzatori, effettuiamo quindi una comparazione del contributo apportato dal filtro di riduzione del rumore tra le diverse intensità cui può lavorare. Il sistema Noise Reduction di Sony è regolabile anch'esso tra tre livelli: ridotto, standard, elevato.

DR-plus, NR-off DR-plus, NR-standard DR-plus, NR-elevato

Ingrandimento al 100% di un particolare, ISO 800 DRO plus NR-standard

La grana più consistente ed i cromatismi rossi vengono ridotti in maniera considerevole, se la regolazione NR-standard permette di conservare buona parte dei dettagli, il valore NR-Elevato porta ad un impastamento di sfumature e piccoli particolari. Nella foto della donna indiana di spalle, scattata alla sensibilità di 800 ISO sono attivi il DRO-plus e NR-standard: l'esposizione generale della foto è buona e viene penalizzata da una leggera sottoesposizione che permette però di conservare piena leggibilità dei fiori illuminati sulla destra. L'ingrandimento al 100% mostra il livello di grana contenuto dal filtro anti rumore.

  NR - NR NR +
125 ISO
200 ISO
400 ISO
800 ISO
1600 ISO
3200 ISO
Pagina 7 - Prova sul campo - Gestione immagine 2

Sotto il punto di vista della creatività e personalizzazione immagine non è stato tralasciato nulla, una serie di filtri fotografici colorati e preset colore permettono di scegliere lo stile di ripresa più adeguato ad ogni situazione.

Preset Normale Filtro Colore Rosso
Preset Vivido Filtro Colore Verde
Preset Naturale Filtro Colore Blu
Preset Sepia Filtro Colore Caldo
Preset B&W Filtro Colore Freddo

La regolazione dei parametri quali saturazione, contrasto e nitidezza non può , al contrario essere effettuata così di fino, sono infatti disponibili solo tre valori per ogni voce.

Saturazione - Saturazione standard Saturazione +
Contrasto - Contrasto standard Contrasto +
Nitidezza - Nitidezza standard Nitidezza +

Dal punto di vista della nitidezza dell'immagine prodotta, Sony Cyber Shot DSC-HX1 è stata testata sulle mire ottiche ad un livello di zoom intermedio, vista la grande escursione focale che caratterizza l'obiettivo di questa fotocamera.

Se è pur vero che la risoluzione assoluta risulta bassa rispetto alla media delle fotocamere testate fin'ora, bisogna sottolineare come non sia presente moirè ai diversi valori registrati, artefatto che fa la sua comparsa solo in concomitanza della risoluzione di estinzione che si attesta a circa 1800 LW/PH ai più bassi valori ISO.

La componente di blue fringing è consistente

Lo zoom che equipaggia la HX-1 è una lente della serie G, aspetto che dovrebbe garantire un ottima qualità ottica, nella pratica le aberrazioni geometriche sono ben contenute ma le aberrazioni cromatiche si fanno sentire in concomitanza delle alte luci attraverso un evidente purple e blue fringing.

Distorsione a barilotto alla focale wide

Distorsione a cuscino alla focale tele

Pagina 8 - Prova sul campo - Video

Sony Cyber Shot DSC-HX1 è stata strutturata per offrire anche capacità sul fronte della ripresa video. I formati di registrazione adottati vanno dal formato HD 1440x1080  a 30 fps allo standard VGA. La durata massima di registrazione è di 2GB oppure 29 minuti non stop, il formato HD è registrabile unicamente se la fotocamera viene dotata di scheda di memoria Pro Duo, altrimenti non sarà possibile scaricare il buffer interno abbastanza velocemente.

1440x1080 (Fine) 12 Mbps
1440x1080 (Standard) 7 Mbps
1280x720 6 Mbps
VGA 3 Mbps

A dispetto di molte fotocamere compatte capaci di registrazioni video, la HX-1 sfrutta appieno il proprio zoom supertele anche durante il girato, il motore zoom è silenzioso e non introduce rumore indesiderato, inoltre il microfono stereo è posizionato sulla calotta del corpo macchina.

Se da una parte la posizione del microfono riduce il contributo dato dal rumore della fotocamera, dall'altra espone il trasduttore al vento. Basta una brezza sostenuta per rovinare l'audio del filmato con dei fruscii che rimangono ben al di sopra dei rimanenti rumori ambientali. Peccato che non sia stata prevista una presa per microfono esterno.

La stabilizzazione rimane attiva anche durante la registrazione video garantendo una discreta stabilità nelle riprese medio tele ma non nell'utilizzo a tutta focale dove il mosso è inevitabile a meno di utilizzare un treppiede. Ci ha stupito la messa a fuoco, abbastanza rapida e capace di mantenere a fuoco un soggetto in movimento.

La qualità video offerta è elevata sia in formato HD che in formato 1280x720, l'esposimetro lavora egregiamente e la resa dei colori è naturale e brillante. Di seguito vi proponiamo un montaggio eseguito a partire da registrazioni in qualità 1280x720 e subito sotto un file scaricabile registrato in modalità HD.

Scarica un filmato originale in formato 1280x720 p (18,7 MB)

Scarica un filmato originale in qualità HD 1440x1080 p (42,5 MB)

Pagina 9 - Conclusioni

Sony Cyber Shot DSC HX1 porta a delle conclusioni discordanti: se da un lato le và riconosciuto il fatto di essere una reale innovazione nel campo delle fotocamere bridge, dall'altro ci si aspetterebbe di più sul fronte dalla qualità immagine restituita. Onde evitare fraintendimenti è bene spiegare in dettaglio i due punti. Il panorama bridge è presso che lo stesso da diverse stagioni, se non fosse per gli ultimi modelli proposti da Fujifilm e Canon alla fine dell'estate, le innovazioni reali sono arrivate con il contagocce in questo settore.

Sony ha effettivamente proposto un apparecchio che con le modalità di lavoro Twilight, anti Motion Blur e Panorama si differenzia dai concorrenti proprio nel contenuto. È una fotocamera divertente che permette di ottenere immagini fuori dal comune con estrema facilità, basti pensare alle panoramiche a 180° in direzione verticale ed orizzontale.

Il sistema Twilight non stravolge il mercato con una tecnologia futuristica ma punta dritto allo scopo: ridurre il rumore in quel genere di riprese che fino ad ora hanno necessitato di alti valori ISO non supportabili a livello qualitativo da sensori di formato ridotto. Il sistema Anti Motion Blur fa il verso alla modalità Twilight sul fronte del micromosso con dei risultati discutibili a seconda delle situazioni di scatto ma rimane in ogni caso una possibilità interessante.

La fotocamera è bilanciata, offre una solida impugnatura ed una buona ergonomia sia esteriormente che nell'interfaccia menu. Abbiamo apprezzato il sistema di ottimizzazione della gamma dinamica DRO e la funzionalità zoom. La gestione video è in linea con il resto della categoria ma guadagna qualche punto grazie alla stabilizzazione ottica e alla possibilità di fruire appieno dell'obiettivo a tutte le focali.

La qualità dell'immagine è discreta ma discutibile: l'insorgere di artefatti jpeg e il sensore da 9 Mp mostra grana già a basse sensibilità e in particolar modo nelle zone d'ombra. Le alte luci vengono bruciate velocemente e in generale, molti particolari risultano ipercontrastati. Questo fatto potrebbe essere imputabile ad un pesante processamento da parte dall'algoritmo di demosaicing. Se è pur vero che la resa dei colori è buona, ci si aspetterebbe di più da un prodotto che viene pubblicizzato sulla base del sensore Exmor e che esce vincente dai TIPA Award 2009 come migliore compatta superzoom.

La scheda di memoria proprietaria è un punto a sfavore per questa Sony e come tante fotocamere della casa avremmo preferito uno slot SDHC. Attualmente Sony DSC HX1 viene commercializzata con un prezzo che oscilla tra i 500 e i 600 euro, una spesa non indifferente e superiore ad altre fotocamere bridge di fascia alta.

Pagina 10 - Galleria Immagini
Anti motion Blur 1/6 s @ F/2,8 ISO 3200 1/1600 s @ F/4 ISO 800 1/1250 s @ F/4,5 ISO 400
1/80 s @ F/3,2 ISO 200 11/8 s @ F/8 ISO 1600 Stedy Shot On Program 1/13 s @ F/ ?? ISO 125
Panoramica Panoramica Panoramica
1/400 s @ F/4 ISO 125 1/640 s @ F/3,5 -1,3 EV ISO 125 DRO+ 1/800 s @ F/4 ISO 125 DRO+