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Canon PowerShot D10 per mondi sommersi
Canon PowerShot D10 per mondi sommersi
Alessandro Bordin - 16 Luglio 2009
“PowerShot D10 è l'ultimo compromesso in casa Canon per quanto riguarda il mondo delle fotocamere compatte impermeabili, sebbene le caratteristiche vadano oltre a questa caratteristica. Quale migliore occasione di provarla se non nel periodo delle vacanze? Ecco una prova della PowerShot D10 alle prese con il suo elemento, ovvero l'acqua”
Pagina 1 - Introduzione

La rivoluzione digitale ha avuto l'indubbio merito di riavvicinare molte persone al mondo della fotografia, complici l'abbattimento dei limiti di scatto imposti dalle pose dei rullini e dall'innegabile praticità dell'anteprima dello scatto stesso via monitor, oltre che nella scelta preventiva degli scatti da stampare, previa magari un'ottimizzazione per mezzo dei numerosi software dedicati. Il successo della fotografia digitale è dimostrato anche dalle innumerevoli proposte dei produttori, sebbene differenziate per tipologia, grado di passione dell'utenza e ovviamente caratteristiche tecniche.

Ad oggi comunque vi è un bivio abbastanza delineato con cui fare i conti, per chi si trovasse in procinto di scegliere la prossima macchina fotografica digitale: compatta o reflex. Le due opzioni sono molto differenti per filosofia di base, qualità e praticità di utilizzo, il tutto concertato dal grado di passione, al crescere del quale ci si trova inevitabilmente proiettati nel mondo reflex. Le regole espresse valgono in generale, ma non in assoluto. Vi sono ambiti di utilizzo per cui anche l'appassionato evoluto, passato da tempo al pianeta reflex, deve suo malgrado rinunciare.

Il fotoamatore, per quanto di buon livello, troverà per esempio alcuni limiti fisici a frapporsi fra l'ottica della propria reflex e l'immagine che intende fissare ad imperitura memoria. Uno di questi è la superficie dell'acqua. A meno di non sborsare cifre ragguardevoli per scafandri impermeabili, che riteniamo ad appannaggio del professionista o dell'appassionato come minimo benestante, nasce una certa frustrazione nel pensare che non si possa scendere anche lì, nell'acqua, per scoprire nuovi mondi e nuovi soggetti per i propri scatti.

Ebbene, questo è un problema noto ai produttori di macchine fotografiche digitali, ragion per cui esiste una nicchia merceologica di compatte che intende proporre alcune alternative di compromesso a chi volesse portare la passione della fotografia anche lì sotto. Il tutto con una spesa che è di gran lunga inferiore a quella di uno scafandro impermeabile per la propria reflex, che la renderebbe oltretutto un oggetto goffo ed ingombrante, da usare con due mani.

Questa introduzione ci proietta dunque in un settore di fotocamere compatte per qualche verso anomalo, in quanto l'importanza data ai megapixel e alla più o meno provata qualità delle ottiche lascia spazio alle caratteristiche di impermeabilità e robustezza, in grado di portare l'obiettivo, senza alcun problema, laddove altre si fermano. Una delle proposte più recenti è la Canon PowerShot D10, delle cui caratteristiche parleremo nelle pagine seguenti, riprendendo il discorso relativo al bivio compatta/reflex nelle conclusioni.

Pagina 2 - Canon PowerShot D10, caratteristiche

La fotocamera PowerShot D10, a prima vista, ricorda vagamente un apparecchio giocattolo destinato ai bambini, complice la livrea bombata e colorata che le fa assumere un aspetto quasi buffo, almeno rispetto alle fotocamere compatte tradizionali, quasi sempre monocromatiche e con design dominato dalle linee tese. La realtà però è ben diversa, in quanto siamo di fronte ad un apparecchio che va decisamente oltre a questa prima ed erronea impressione.

Sensore dimensioni 1/2.3", CCD, 12,1 milioni di pixel
Dimensioni immagini 
in pixel
4000 x 3000, 3264 x 2448, 2592 x 1944, 1600 x 1200, 640 x 480, 320 x 140, 4000 x 2248
Formato filmati 640 x 480 pixel @ 30fps (L) e 320 x 240 pixel @ 30fps [M]
 
Formati file immagini: - JPEG (Exif v2.2) e DPOF 1.1
video e audio:  MOV H.264 + Linear PCM (Monaural) e WAVE
Ottica 35 - 105mm (rapportata al formato 35mm)
Zoom ottico 3x, digitale 4x
Luminosità da F2.8 a 4.9
Stabilizzatore Sì, di tipo Lens Shift. Nome ufficiale Canon IS, Image Stabylizer
Modalità AF  Face Detection AiAF / 9 punti
AF a singolo punto
 
Distanza minima di
messa a fuoco
3 cm
Esposimetro • Evaluative (collegato all'area AF del Face Detection)
• Pesato al centro
• Spot
Sensibilità ISO Auto, ISO 80, ISO 100, ISO 200, ISO 400, ISO 800, ISO 1600
Compensazione
 esposizione
+/- 2EV con incrementi di 1/3 di stop
Velocità
otturatore
da 15 secondi a 1/1500 di secondo
Modi di utilizzo Auto, scene preimpostate, filmati (Movie)
 
Scene preimpostate Program
Portrait
Night Snapshot
Kids & Pets
Indoor
Sunset
Fireworks
Long Shutter
Beach
Underwater
Aquarium
Foliage
Snow
ISO 3200
Digital Macro
Color Accent
Color Swap
Stitch Assist
BIlanciamento del
bianco
Auto (con speciale Face Detection WB)
Daylight
Cloudy
Tungsten
Fluorescent
Fluorescent H
Custom
Tempi autoscatto 2 o 10 secondi, Custom o Face Self Timer
Scatti al secondo 1,1 circa
Flash Auto, Manual Flash On / Off, Riduzione Occhi Rossi, Slow Sync
Compensazione Face Detection FE
Blocco esposizione Flash
Raggio d'azione: 30cm - 3.2m (W) / 2m (T)
Externo, HF-DC1 flash (opzionale)
monitor LCD 2.5" TFT, 230,000 pixel, orientabile orizzontale o verticale via sw
Connettività • USB Hi-Speed
• AV out (PAL / NTSC switchable)
Archiviazione SD, SDHC, MMC, MMCplus, HC MMCplus
Batteria Li-ion NB-6L, ricaricabile
peso senza batteria 190 grammi
Dimensioni 104 x 67 x 49 mm

Le caratteristiche principali di questa fotocamera sono l'impermeabilità fino a 10 metri di profondità, la resistenza agli urti in grado di tollerare cadute da circa 1 metro e 20cm e la possibilità di garantire operatività anche con temperature di circa -10°C. Spesso la si trova indicata come "adventure camera", fotocamera destinata all'avventura, una definizione che calza perfettamente grazie proprio alle caratteristiche appena descritte.

All'interno della scocca impermeabile ed antiurto, di cui parleremo in seguito, troviamo l'elemento fotosensibile, costituito da un sensore in formato 1/2.3" (6.16mm x 4.62mm) realizzato con tecnologia CCD e in grado di generare file immagine fino a 12,1 Megapixel, rapporto 4/3 e immagini reali di 4000x3000 pixel. Siamo ovviamente di fronte a una densità di pixel per unità di superficie molto elevata, anche in virtù dell'elevata risoluzione, ma si tratta di una tendenza molto comune in ambito compatte. Utilizzare sensori molto piccoli non ha però solo svantaggi, in quanto permette di utilizzare ottiche proporzionalmente dimensionate, a tutto vantaggio della trasportabilità dell'apparecchio.

L'ottica utilizzata in questo caso corrisponde ad un 35 - 105mm del formato 35mm, vanta uno zoom di 3x e l'integrazione del sistema Canon IS, Image Stabylizer, che permette di guadagnare due o tre stop ed ottenere più facilmente immagini ferme e ridurre il micromosso. Canon sceglie di integrare anche uno zoom digitale 4x, sebbene il suo utilizzo vada a pregiudicare in maniera molto marcata la qualità di immagine, essendo di fatto un'interpolazione software dell'immagine nativa.

Il peso non è dei più contenuti, 190 grammi, complice il telaio rinforzato ed impermeabilizzato, mentre le dimensioni possono essere considerate ridotte, tanto da ricadere negli apparecchi tascabili. Merita una menzione il display utilizzato, con diagonale di 2,5 pollici ed una risoluzione di 230.000 pixel, poiché si è rivelato molto luminoso e visibile anche sotto una forte illuminazione solare diretta.

Invitiamo a consultare la tabella riportata per avere informazioni sulle impostazioni che la macchina mette a disposizione, comprendenti bilanciamento del bianco e programmi preimpostati. Da segnalare la presenza di un apposito programma "Underwater", pensato proprio per le riprese in acqua. Per nostra esperienza diretta abbiamo notato una forte enfatizzazione delle tonalità calde ed una attenuazione di quelle fredde, per compensare la forte dominante blu del mondo subacqueo.

Pagina 3 - Descrizione

La parte frontale della macchina mette in mostra l'obiettivo e il flash, disassati rispetto al centro di simmetria. Si nota subito l'assenza del mirino ottico, fatto che costringe ad utilizzare esclusivamente il monitor posteriore per la composizione della scena.

 

La parte posteriore appare molto più ricca di pulsanti, tutti posizionati sulla parte destra, mentre la rimanente parte della macchina è dominata dal monitor da 2,5 pollici già nominato in precedenza. Nella parte alta troviamo i comandi di zoom in e zoom out, oltre ad una serie di 5 pulsanti multifunzione organizzati in circolo. Al di sotto di questi, il pulsante per spegnere il display e quello per richiamare a monitor il menù per ulteriori impostazioni. Si tratta in ogni caso di pulsanti intuitivi e indicati da una simbologia nota agli appassionati, cosa che fa della macchina un apparecchio abbastanza intuitivo da utilizzare.

Si possono notare ad esempio i pulsanti per passare alla modalità macro, impostazione del flash, dell'autoscatto, oltre a quelli per visualizzare le immagini secondo un differente ordinamento e per la cancellazione degli scatti non ritenuti soddisfacenti. ne parleremo in seguito, ma è già possibile notare su ogni angolo della macchina un particolare scavo, destinato al laccio da polso, molto utile in quanto permette di agganciare la macchina in ben quattro punti differenti.

Lo spessore della macchina non è dei più contenuti, proprio per la natura stessa della macchina e dei compiti che si prefigge di svolgere. Stiamo parlando di 67mm, ingombri sicuramente superiori a quello di alcune concorrenti dirette, ma che in ogni caso non ne pregiudicano la trasportabilità. Nello scatto appena riportato si vedono chiaramente i quattro punti di connessione del laccio da polso fornito in dotazione, accessorio estremamente utile in caso di immersione. Con questo accessorio è infatti possibile dimenticarsi di avere una macchina fotografica al seguito, per poi utilizzarla nel momento degli scatti.

La batteria agli ioni di litio in dotazione, modello NB-6L, viene fornita con il proprio caricatore direttamente nel bundle. Per quanto riguarda l'autonomia di esercizio abbiamo rilevato circa 300 scatti senza necessità di ricaricarla. Si tratta di un numero di scatti importante, sufficiente a coprire ben più di una giornata di utilizzo medio della fotocamera. Un risultato soddisfacente, anche in considerazione del fatto che si fa un uso praticamente continuo del display, sia per comporre la scena che per visualizzare impostazioni e scatti.

Pagina 4 - Impermeabilizzazione

Nella parte superiore della macchina spicca, proprio al di sotto della serigrafia riportante il modello, la dicitura Waterproof 10m/33ft. Nonostante questo non sono visibili a occhio nudo guarnizioni o quant'altro, nascoste all'interno dello chassis.

La parte frontale, vicina allobiettivo, mostra una protezione aggiuntiva tenuta in sede da quattro viti a brugola, mentre il flash risulta incluso in uno scavo appena sopra all'unità ottica.

La macchina è provvista di due sportelli, destinati alle connessioni: il primo nasconde le porte mini USB 2.0 e uscita video, mentre la seconda ospita la batteria e la scheda memoria. Quest'ultimo vano deve la propria impermeabilizzazione alla presenza di una guarnizione in gomma, che si è rivelata molto efficace nel corso delle nostre prove, anche in seguito ad immersioni prolungate.

Stesso discorso vale per il vano destinato alle connessioni esterne. Una guarnizione di gomma, del tutto simile a quella vist in precedenza, provvede a rendere stagna la tenuta del vano, ed anche in questo caso non abbiamo notato infiltrazioni di acqua all'interno nel corso di tutto il periodo di prova.

Pagina 5 - Ergonomia e display

Come anticipato nelle pagine precedenti, la macchina è caratterizzata da una forma arrotondata e senza alcun elemento in gomma che ne aumenti il grip, motivo per cui è necessario fare un po' di attenzione a maneggiarla, soprattutto con le mani bagnate. Per il resto l'ergonomia si è rivelata buona, con tutti i pulsanti facilmente raggiungibili ed intelligentemente disposti. Riportiamo a titolo di esempio alcuni screenshot del display, riproducenti alcuni dei menù.

Questo il menù dei programmi messo a disposizione dalla fotocamera. Si può notare, nella parte alta, la possibilità di scegliere alcune macro-impostazioni come Auto, P di Programma, che permette di impostare manualmente alcuni parametri, SCN Scene e Movie, per utilizzare la macchina come videocamera. In questo caso è bene ricordare che esiste un limite per la durata dei filmati, sebbene elevato. Si parla infatti di 1 ora o di 4GB, superiori a molte compatte.

   
   
   
   
   
   

In ordine sparso possiamo vedere alcuni dei parametri impostabili sulla macchina, la disposizione delle icone e la composizione di scena.

Pagina 6 - Analisi del rumore

La fotocamera Canon PowerShot D10 utilizza un sensore in formato 4:3 delle dimensioni di 1/2,3", un formato molto più piccolo di quelli utilizzati nelle comuni reflex, anche di fascia bassa. Questo non fa della macchina in prova un'eccezione, in quanto è tipico del mondo compatte utilizzare sensori di piccole dimensioni, indispensabili per realizzare macchine e sistemi obiettivo-sensore di ridotte dimensioni. Le prove effettuate in laboratorio hanno messo in mostra i limiti di questo compromesso, utilizzando le mire ottiche. I risultati forniti vedono un andamento costante della risoluzione spaziale tra i 100 e i 400 ISO con un valore pari a 1884 LW/PH. Si tratta, questo, del range in cui la macchina offre la qualità migliore. Già a partire da 400 ISO la comparsa di moirè si fa consistente e la nitidezza generale si abbassa a 1589 LW/PH, per scendere ulteriormente a 1600 ISO.

I risultati ottenuti agli alti ISO sarebbero imbarazzanti per apparecchi reflex dotati di sensori più grandi, anche abbinati ad un'ottica mediocre, ma rientrano in tutto e per tutto nella tipologia di macchine con cui la Canon PowerShot D10 si confronta. Esiste anche un programma specifico che permette di forzare l'ISO a 3200, ma si tratta ovviamente di un'impostazione di fortuna.

Come risulta chiaro dalle immagini seguenti, con impostazione ISO 3200 la macchina passa in automatico ad una risoluzione 6 volte inferiore, da 12Mpixel a 2Mpixel. Questo aspetto limita in parte l'insorgenza di rumore ma introduce problemi di aliasing che fanno decadere la nitidezza. Di seguito l'analisi rumore.

ISO 80
ISO 100
ISO 200
ISO 400
ISO 800
ISO 1600
ISO 3200*

* ISO 3200 disponibile con programma specifico e ad una risoluzione di 2Mpixel (file 1600x1200 pixel).

Risultati buoni per valori di ISO compresi fra 80 e 400, che vanno a decadere al salire dell'ISO stesso, Si tratta di risultati in linea con quanto si vede comunemente nel mondo delle compatte.

Pagina 7 - Impressioni di utilizzo, primo contatto

La destinazione di utilizzo della macchina è indubbiamente votata alla fotografia subacquea, sebbene è necessario fare subito qualche distinguo. I termini subacqueo, underwater, impermeabile, se riferiti ad un apparecchio fotografico, possono generare nell'utenza meno esperta alcuni dubbi. Il parametro da guardare, in questi casi, è la profondità alla quale la macchina può operare in tutta sicurezza, dato che indica senza alcuna possibilità di errore la destinazione d'uso più adatta. Il nostro modello può raggiungere la profondità di 10 metri, motivo per cui le attività acquatiche, siano esse sportive o prettamente ludiche, sono quelle indicate con il termine inglese di snorkeling.

Questa attività non prevede infatti il raggiungimento di grandi profondità, in quanto realizzata con un'attrezzatura limitata alla maschera e al boccaglio, lo snorkel appunto. Il motivo è presto detto: al crescere della profondità aumentano le pressioni che l'acqua esercita sui corpi immersi, mediamente un'atmosfera ogni 10 metri. Maggiore è la pressione esercitata dall'acqua sull'apparecchio, maggiore dovrà essere la tenuta e la qualità delle guarnizni. La PowerShot D10 quindi non è una macchina adatta per l'attività subacquea vera e propria, quella fatta con bombole e tutto il resto, in quanto la profondità raggiungibile è limitata a 10 metri.

Fatta questa premessa, posso subito dire che la PowerShot D10 si è rivelata una macchina intelligente per differenti motivi. Il primo non ha a che fare direttamente con la macchina, ma con l'utile accessorio costituito dal laccio da polso. In acqua il laccio permette di portarsi dietro la macchina senza quasi accorgersene, lasciando quindi libere le mani per nuotare. Il display è risultato perfettamente visibile anche sott'acqua, permettendo sia la composizione della scena che la visualizzazione dello scatto senza alcun problema.

Rimane in ogni caso valida la regola di sempre, ovvero che non basta una buona fotocamera per fare delle buone fotografie. Completamente digiuno di fotografia subacquea, ho presto scoperto che il mondo sommerso richiede qualche malizia, specie con una fotocamera che ricordiamo essere una compatta tuttofare. Innanzitutto ho notato che l'ambiente acquatico, per quanto in luce solare diretta, ha una luminosità molto più bassa rispetto a quanto ci si aspetti. Le differenze nell'elemento (acqua contro aria) e nelle tonalità dominanti mi ha portato ad un cambio drastico ed in corsa dei criteri a cui fare attenzione, venute meno alcune certezze valide in superficie.

Prima di tutto siamo con una compatta, è bene ricordarlo, e con la PowerShot D10 ritroviamo il diffusissimo comportamento tipico di questi apparecchi in situazioni di bassa luminosità in modalità automatica, per quanto con programma "underwater". Stiamo parlando dell'innalzamento dell'ISO, che fornisce immagini di qualità inversamente proporzionale al salire dell'ISO stesso, in maniera molto più marcata rispetto a quella degli apparecchi reflex.

Ho ritrovato inoltre un'altra caratteristica tipica del mondo compatte (mediamente), ovvero un certo ritardo nello scatto e nella messa a fuoco, motivo per cui occorre "rifarsi la mano", almeno per chi è ormai abituato all'immediatezza delle reflex anche entry-level. Dopo 5 minuti di training e fotografie oggettivamente brutte e mosse, tutto è diventato più facile, avendo capito bene o male come fare ad ottenere scatti che mai avrei pensato di fare con una macchina non certo professionale. 

Pagina 8 - Impressioni di utilizzo, più confidenza

Sono comunque bastati pochi minuti in immersione per capire le reali potenzialità dell'apparecchio che, se opportunamente utilizzato, è in grado di regalare grandi soddisfazioni. I primi scatti non si sono rivelati un granché, come spesso accade con l'inesperienza. Una volta capita l'importanza di avere più luce possibile (ben più che nelle situazioni normali), ho scelto di non utilizzare lo zoom, cercando di avvicinarmi il più possibile al soggetto da fotografare mantenendo, ove possibile, una posizione statica.

Il motivo è presto detto: maggiore è la quantità d'acqua frapposta fra obiettivo e soggetto, maggiore sarà la dominante azzurra presente nello scatto, che va di pari passo con la perdita degli altri colori naturali. Inoltre, la maggiore nitidezza garantita dalla vicinanza del soggetto facilita la messa a fuoco da parte della macchina. Certo, per ottenere buoni scatti occorre anche avere dalla propria uno scenario adatto e possibilmente il bel tempo, sempre per poter contare sia sulla maggior quantità di luce possibile, sia per avere a disposizione soggetti poco intimoriti dalla presenza dell'uomo.

Gli scatti sono stati realizzati da tre persone differenti, una delle quali dotata di muta e cintura piombata. Sono quelli realizzati da quest'ultimo quelli più riusciti, in virtù della possibilità di posizionarsi sul fondo, sebbene per un tempo limitato, e comporre al meglio la scena. Di seguito alcuni scatti, che riproporremo leggermente sistemati nelle conclusioni. Click sulle immagini per visualizzarle ingrandite.

1/160 sec. f/4.9 ISO 320
 
1/1250 sec. f/4.9 ISO 80
 
1/40 sec. f/2.8 ISO 320
 
1/30 sec. f/2.8 ISO 320
 
1/30 sec. f/2.8 ISO 320
 
1/60 sec. f/2.8 ISO 320
 
1/250 sec. f/2.8 ISO 80
 
1/250 sec. f/2.8 ISO 80
 
1/40 sec. f/2.8 ISO 80
 
1/200 sec. f/2.8 ISO 80
 
1/125 sec. f/4.5 ISO 200
 
v
 
1/160 sec. f/2.8 ISO 80
 
1/100 sec. f/3.2 ISO 80
 
1/100 sec. f/3.2 ISO 80
 
1/100 sec. f/2.8 ISO 80
 
1/80 sec. f/2.8 ISO 80
 
1/80 sec. f/3.2 ISO 250
 
Pagina 9 - Immagini di esempio

Di seguito alcune immagini di esempio, scattate per mettere in risalto il comportamento della PowerShot D10. Click sulle immagini per visualizzarle ingrandite.

1/400 sec. f/2.8 ISO 80
 
1/500 sec. f/2.8 ISO 80
 
1/160 sec. f/24.9 ISO 200
 
1/50 sec. f/4.9 ISO 80
 
1/320 sec. f/4.9 ISO 80
 
1/15 sec. f/2.8 ISO 640, flash
 
1/200 sec. f/8 ISO 100 zoom 1X
 
1/500 sec. f/4.9 ISO 80 zoom 3X
 
1/60 sec. f/2.8 ISO 250
 
1/100 sec. f/8 ISO 3200
 
1/30 sec. f/2.8 ISO 160
 
1/200 sec. f/8 ISO 80
 
1/60 sec. f/2.8 ISO 250
 
1/60 sec. f/4.9 ISO 400
 
Pagina 10 - Considerazioni

GALLERY: Canon PowerShot D10 - Underwater
(per vedere la gallery, guardare la versione completa dell'articolo)

Alcuni scatti leggermente adattati in colore e contrasto

La fotocamera Canon PowerShot D10 si è indubbiamente rivelata una piacevole sorpresa. Oltre ad una buona costruzione generale, anche la qualità dei file ottenuti si è assestata su buoni livelli, sia in acqua che fuori. Da segnalare, in alcuni scatti effettuati in modalità AUTO, una certa tendenza alla sovraesposizione, problema ovviabile impostando programmi specifici. Fra tutti, quello che ci è sembrato più versatile e quello definito Paesaggio, in grado di fornire il miglior compromesso fra qualità e corretta esposizione.

Vi sono in ogni caso moltissimi programmi che possono fare al caso proprio, oltre alla modalità che permette di impostare manualmente alcuni parametri come bilanciamento del bianco e ISO, possibilità sicuramente gradita all'utenza più smaliziata. Il valore aggiunto della macchina però è indubbiamente un altro, ovvero quello di poter scattare fotografie e filmare sott'acqua. Sia chiaro: Canon non è l'unica ad offrire questa opzione, in quanto la concorrenza offre modelli come le Pentax Optio W60 e W80, Olympus Stylus 8000 Tough, Fujifilm Finepix Z33WP, Nikon Coolpix S220 con custodia subacquea Nimar ed altre ancora.

Canon PowerShot D10 è uno dei modelli più recenti, ed abbiamo colto l'occasione di una prova in uno scenario adatto (Arcipelago delle Galapagos, Ecuador). L'utilizzo in acqua richiede qualche minuto di adattamento, in quanto diventa fondamentale scegliere soggetti non troppo veloci e ridurre il più possibile la distanza col soggetto. Fatto questo, i risultati possono essere non solo buoni, ma addirittura sorprendenti, considerando che ci si trova di fronte ad una compatta tuttofare, sebbene non certo regalata.

Già, del prezzo dobbiamo ancora parlare. Una ricerca on-line ci ha permesso di indicare nel range di 290-330 Euro IVA e spedizione incluse l'esborso necessario a fare propria la Canon PowerShot D10. Si tratta di una cifra non troppo distante da quelle delle reflex entry level, ed in ogni caso una cifra che l'utente medio deve ponderare attentamente. 300 Euro iniziano ad essere tanti per un "acquisto impulsivo", ma tutto viene ridimensionato se di pensa alle potenzialità. Come accennato nell'introduzione, questa macchina si rivolge agli appassionati di sport ed attività acquatiche, sebbene limitate ai 10 metri di profondità.

Il bivio compatta-reflex in questo caso perde senso, poiché per poter portare la propria reflex sott'acqua le cifre fa spendere sono notevolmente superiori, senza contare che difficilmente si potrà fare altro, una volta entrati nel brodo primordiale. Scattare con una reflex in acqua richiede che le mani siano interamente dedicate allo scatto, mentre con questa piccola compatta si può affrontare tutto in maniera più scanzonata. Certo, la qualità è sicuramente differente e per le attività di diving vere e proprie non vi sono grandi alternative alle soluzioni professionali, ma qui stiamo parlando di approcci più vacanzieri e spensierati. In considerazione di questo fatto, quei 300 Euro possono essere visti in un'ottica differente, in quanto ci si porta a casa una buona compatta con il notevole valore aggiunto costituito dall'impermeabilità, oltre ad una robustezza sicuramente superiore alla media.

Il target è dunque l'appassionato di fotografia in genere. Anche l'utenza reflex, abituata a guardare le compatte con atteggiamenti snob e dall'alto verso il basso, dovrà ammettere che questa macchina ha qualcosa di davvero interessante. A meno di esborsi notevoli, proporzionali alla propria passione e disponibilità economica, la PowerShot D10 rende abbordabile il mondo subacqueo anche al fotografo amatoriale che non vuole lasciare sulla battigia, oltre ai propri vestiti, anche la passione per la fotografia.