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Pagina 1 - Introduzione
Casio Exilim F1 è il modello di punta della fotocamere ad alta velocità della casa giapponese, una bridge che ha preferito abbandonare la rincorsa ai milioni di pixel stipati sul sensore, per favorire funzionalità di ripresa come quella ad alta velocità appunto. Tale caratteristica è stata implementata non solo sul lato foto ma anche su quello video proponendo riprese a 1200 fps anche se in formato molto ridotto. Nella tabella seguente riportiamo le caratteristiche essenziali della Ex-F1.
Parlare unicamente di fotocamera diventa riduttivo per la Casio Ex-F1, capace di registrare filmati in qualità HD e FHD (1920 x 1080 pixel) ed audio stereo. Largo spazio è stato dato alle riprese video con la possibilità di editare i filmati direttamente in macchina. Questa Bridge si è aggiudicata diversi premi nel corso dell'anno come Best Product di EISA, 2008 TIPA Awards, DIWA Awards, Product Design Award iF 2008. Pagina 2 - Corpo e Comandi La F1 si presenta con una forma allungata, completamente nera, che mette in risalto lo zoom da 12 ingrandimenti; il guscio esterno è in plastica e l'impugnatura è buona. In particolar modo, impugnandola con entrambe le mani la sensazione di stabilità è notevole, un aspetto da non trascurare con una focale così spinta.
La ghiera gommata dell'obiettivo può comandare sia lo zoom che la messa a fuoco manuale, a seconda delle impostazioni fornite in macchina. Sul lato sinistro del barilotto sono posizionati i tasti di selezione della messa a fuoco (AF, MF, macro, infinito), il tasto di compensazione automatica del controluce, ed il blocco della messa a fuoco/esposizione. Sempre sul lato sinistro sono posizionate le prese di alimentazione, HDMI, USB e la presa per microfono stereo esterno.
La disposizione dei comandi è divisa tra il dorso e la spalla: sul dorso prende posto il display lcd TFT da 236.160 pixel, a lato il dial di selezione provvisto di una ghiera concentrica. Appena sopra i tasti di accesso al menù, conversione di visuale tra monitor e mirino ed il tasto DISP alla cui pressione corrisponde la comparsa a schermo dei dati riguardanti la foto. Il pulsante di revisione degli scatti/video è riportato a lato del mirino ed è contraddistinto da una freccia verde di play per la revisione e di un tasto rosso che ripristina lo stato di lavoro della fotocamera. Sullo spigolo in alto a destra del dorso è riportato il controller di attivazione video. Si compone di un tasto centrale che inizia e ferma la registrazione e di un selettore a tre posizioni che consente di scegliere tra ripresa standard, HD e HS.
Sulla spalla sono inserite due ghiere, la più interna permette di selezionare le modalità di scatto tra singolo, continuo, slow motion, continuo con flash strobo, bracketing; la più esterna seleziona le impostazioni di ripresa tra manuale, priorità dei tempi, priorità dei diaframmi, automatico, best shot. Quest'ultima funzione raccoglie 27 preset ottimizzati per determinate situazioni di ripresa. Scelta ottimale di tempi e diaframmi, bilanciamento del bianco e dominante colore sono contemplati.
Tasto di accensione e spegnimento, controllo dello zoom e pulsante di scatto sempre sulla spalla. Osservando la parte superiore della fotocamera risulta visibile il flash integrato a scomparsa che ha portata massima di 6,7 m ed è in grado di sparare fino a 10 lampi consecutivi in modalità strobo a potenza ridotta. Il tempo di ricarica dopo un lampo a piena potenza è di 9 secondi. La slitta per flash esterno è protetta da un inserto in plastica nero.
Casio Exilim F1 è alimentata da una batteria dedicata agli ioni di litio; se l'autonomia nell'utilizzo foto consente di eseguire circa 580 scatti, in modalità video le ore di girato si attestano intorno alle 3,5. Oltre ad una memoria interna da poco più di 30 MB, lo slot di memoria ospita schede SD/SDHC oppure Multimedia Card/Plus. A lato del flash integrato sono posizionati due microfoni, uno per lato, la fotocamera è fornita di paraluce. Pagina 3 - Corpo e Comandi 2 Le funzionalità offerte dalla Exilim F1 sono molte, il menù è organizzato in tre schede principali: Registrazione, Qualità, Predisposizioni. All'interno di ogni scheda le diverse voci si aprono in menù a tendina che consentono la selezione desiderata.
Attraverso il menù principale è possibile impostare lo stabilizzatore di immagine. Diverse le modalità di lavoro: stabilizzatore meccanico sul sensore, impostazione automatica della sensibilità e tempo di scatto per prevenire il soggetto mosso oppure stabilizzazione disattivata. Lo stabilizzatore meccanico lavora egregiamente, consentendo di scattare a mano libera, ben al di sotto dei tempi di sicurezza necessari ad una focale spinta come quella tele, per di più su di un formato ridotto. Perde il passo solo in ripresa video, dove l'utilizzo a mano libera a 432 mm è proibitivo. Così come altre sorelle compatte, la funzione di rilevamento automatico del viso non poteva mancare; nella pratica vengono riconosciuti volti dalla posizione frontale fino al completo profilo. Dopo la messa a fuoco selettiva è la fotocamera a decidere le migliori impostazioni di scatto, a meno di trovarsi in programmi di ripresa manuali.
La grande ghiera gommata che cinge l'obiettivo mutua la forma della ghiera di zoom, in realtà la funzione di quest'ultima può essere impostata in macchina scegliendo tra le funzioni zoom, messa a fuoco e selezione della velocità di scatto nella ripresa burst. Bracketing di esposizione, bilanciamento del bianco e messa a fuoco sono delle funzioni avanzate che permettono grande libertà creativa. Blocco di esposizione e blocco del fuoco sono accessibili dal tasto rapido posto sul barilotto, impostabile sempre tramite menù principale.
Il display lcd riporta sovraimpresse all'inquadratura le informazioni di più frequente impiego che possono essere modificate, navigando nella tendina di destra tramite il dial. La coppia tempo/diaframma viene modificata utilizzando la ghiera concentrica al dial, si passa da un parametro all'altro tramite la pressione del tasto set. Le funzionalità foto sono state costruite attorno alle prestazioni offerte dall'alta velocità, rendendo possibile impostare la fotocamera per scattare fino a 60 frame al secondo a passi di 1-3-7-10-12-15-20-30-60 fps. La ripresa in queste condizioni è garantita dall'ampio buffer e dal processore Exilim capace di elaborare la mole di informazioni. Sempre in campo alta velocità, si può riprendere una scena premendo a metà corsa il pulsante di scatto ed osservare quest'ultima a rallentatore in maniera da scegliere il fotogramma desiderato attraverso la pressione completa. Questo tipo di ripresa è chiamata SLOW MOTION ed è basata sull'aggiornamento continuo della memoria interna della fotocamera. Anche il flash non poteva rimanere indietro viste le potenzialità offerte: attraverso l'emissioni di lampi strobo (fino a 7 al secondo) le riprese di movimento e/o con poca luce troveranno la giusta soluzione e nuovi spunti creativi. Pagina 4 - Prova sul campo - Foto La Exilim F1 è una fotocamera che offre degli ottimi file, la risoluzione di 6 Mp non esaspera il sensore e la resa cromatica che ne consegue è soddisfacente. Nel seguente fotogramma è riportata una immagine ripresa alla focale grandangolare ed esposizione manuale. Il riquadro riportante i campanili è un ingrandimento al 100% del particolare.
Dallo stesso punto di ripresa e mantenendo le stesse impostazioni si è scattata una ulteriore immagine del campanile alla focale tele di 432 mm.
Il livello di nitidezza è buono e lo stabilizzatore d'immagine consente l'utilizzo a mano libera anche alla focale tele. Artefatti Jpeg quali il fringing appare in modo lieve come purple, il moirè è pressoché assente.
Gli ingrandimenti dei riquadri sono al 200%. Grazie alla funzione di adattamento al controluce è possibile impostare l'esposizione corretta per il soggetto con la sola pressione dell'apposito tasto posto sul barilotto.
La F1 ha la possibilità di sovrimporre alle immagini a display l'istogramma ed il monitor presenta a schermo l'effetto ottenuto con una determinata esposizione. Viste le potenzialità di questa Casio, un semplice cursore graduato sarebbe di certo gradito. Pagina 5 - Prova sul campo - Foto 2 L'analisi alle Gretag Map presenta un buon contenimento del rumore; la sensibilità è impostabile da 100 a 1600 ISO. Di seguito le Gretag con i particolari ingranditi al 200%
Gli ultimi valori a 1600 ISO riportano le diciture G1 e G2 con le quali abbiamo indicato il guadagno di gamma dinamica attivato. G1 è il primo step di guadagno di gamma dinamica, mentre G2 è il secondo; nella immagine seguente sono raccolti tre scatti della stessa inquadratura eseguiti con identici valori di sensibilità, tempi di otturazione e diaframma. E' stato modificato unicamente il valore di guadagno dinamico: nullo, G1, G2.
Il rumore è contenuto fino ad 800 ISO, valore a partire dal quale risulta visibile come una grana ben distribuita, anche a 1600 ISO la situazione viene mantenuta stabile con l'aggiunta di alcuni cromatismi fantasma che disturbano in particolar modo sulle frequenze del blu. Il guadagno della gamma dinamica lavora in maniera ottimale in posizione G1, mentre in posizione G2 tende ad appiattire troppo l'immagine. Pagina 6 - Prova sul campo - Foto 3 Le riprese burst consentono di acquisire fino a 60 immagini in un secondo. A questa velocità la fotocamera impegna il buffer interno e ne scarica il contenuto solo nel momento in cui ne viene confermata l'azione tramite menù. L'operazione di salvataggio blocca le funzionalità della fotocamera per circa 18 secondi (prova effettuata con scheda SDHC Apacer Classe 6 16 GB).
L'immagine sopra riporta alcuni scatti della raffica eseguita a 60 fps; potete scaricare la gif animata cliccando questo link. Come potete notare, la ripresa si conclude senza che il cormorano si sia stabilizzato sul proprio ramo. A parte le considerazioni artistiche sulla conclusione della sequenza, c'è un dato tecnico che va sottolineato: la ripresa in alta velocità dura un secondo. Questo significa che per completare una azione bisogna scegliere il giusto istante di inizio. Posto che la ripresa a raffica venga utilizzata per non perdere un momento all'interno di una scena, le probabilità di centrare l'istante corretto aumentano, d'altra parte se non si conosce la tempistica di risoluzione di una determinata azione, lo scatto a raffica diventa limitante. La soluzione a questa necessità la si individua nella modalità di ripresa Slow Motion: attraverso la pressione del pulsante di scatto a mezza corsa, la fotocamera riprende la scena caricandola in memoria, la sequenza di immagini acquisite viene presentata a schermo a velocità ridotta consentendo di valutare ogni singolo frame. Nel contempo la fotocamera continua a riprendere riempiendo e svuotando la memoria in modo sequenziale. L'effetto ottenuto è una presentazione in differita a bassa a velocità di quello che succede in tempo reale di fronte alla lente. Alla pressione completa del tasto di scatto si effettua la scelta del frame desiderato. Ulteriore funzionalità offerta dalla F1 è la possibilità di impostare il numero di frame acquisiti alla mezza corsa del pulsante di scatto, prima della pressione completa, in modo da non arrivare in ritardo e perdere l'attimo desiderato. I frame pre-acquisiti vengono registrati in "background" ed eliminati alla scelta del fotogramma effettivo. Pagina 7 - Test mire ottiche - metodologia e teoria La F1 consente di registrare immagini sia in formato Jpeg che DNG. Le mire ottiche e la risoluzione le analizzeremo a breve, vorremmo prima porre attenzione a una particolarità riferita al formato Raw: se si intende registrare immagini native, le sensibilità ISO utilizzabili sono solamente 100 ISO e 200 ISO. Questo aspetto ci ha lasciati perplessi e lo abbiamo legato al fatto che la dotazione software della F1 non comprende un programma utile allo sviluppo e conversione raw. E' Possibile che il software di demosaicing presente in macchina sia talmente ottimizzato per la gestione dell'immagine prodotta dal processore Engine V, che il file nativo risulti difficilmente processabile da software di editing di terze parti. Ci chiediamo oltretutto le ragioni della scelta di inserire in macchina questo formato di acquisizione, se poi non è fruibile per via dall'assenza di software di supporto adeguato. A partire da questa recensione introduciamo la misura della nitidezza offerta dalla fotocamera in test. Spendiamo poche parole per spiegare meglio come viene effettuata la prova e come vanno interpretati i valori ottenuti. La nitidezza è funzione di due parametri: risoluzione ed acutanza. La risoluzione è misurata in coppie di linee per millimetro lp/mm e rappresenta la capacità di distinguere il numero di coppie di linee ad alto contrasto (una bianca e l'altra nera) nello spazio di un millimetro, il pensiero corre subito alla risoluzione del sensore, l'analogia è corretta ma non completa. L'acutanza invece fa riferimento al contrasto in concomitanza degli angoli dei particolari. Se la transizione tra un particolare ed un altro è povera di contrasto, il risultato è un immagine poco definita, estremizzando l'effetto possiamo dire che i diversi particolari si confondono uno nell'altro, non hanno dei bordi propri. Per enfatizzare la definizione infatti, il filtro più utilizzato in postproduzione è proprio la maschera di contrasto, che esegue un aumento locale del contrasto su bordi di transizione. Risoluzione ed acutanza sono due caratteristiche differenti. Entrambi i parametri sono molto importanti nel verificare la capacità di una fotocamera di restituire un immagine nitida, precisa, ricca di particolari distinguibili. Abbiamo accennato al fatto che la risoluzione non è tutto, infatti stiamo testando una fotocamera composta da un lente che la mette in comunicazione con il mondo che offrirà una proprio potere risolvente, il sensore stesso gioca un ruolo determinante, così come gli algoritmi di demosaicing, antialiasing ed elaborazione in macchina. Nel momento in cui si stampa l'immagine scattata, sarà necessario tenere in considerazione il contributo della stampante. Non ultimo infatti, anche la distanza dalla quale si osserva l'immagine acquisita, condiziona quanto nitidamente essa risulta ai nostri occhi. Quindi quale è il valore di nitidezza di riferimento? Dipende da ogni singolo soggetto, anche se possiamo assumere in media che l'occhio umano non riesce a risolvere al disopra di 10 lp/mm. Consideriamo che la risoluzione necessaria a stampare una foto in formato 20x30 cm a partire dal negatvo 35 mm (ovvero 8x di ingrandimento), richiede circa 200 lp/mm. Nella pratica vengono eseguiti degli scatti ad alcuni pannelli, chiamati mire ottiche, riportanti una serie di pattern ad alto contrasto, in cui la frequenza spaziale va via via aumentando. I pattern rappresentano un susseguirsi di linee chiare e scure disposte verticalmente (per misurare la risoluzione spaziale orizzontale) ed orizzontalmente (per misurare la risoluzione spaziale verticale). Non tutte le fotocamere digitali presentano sensori delle stesse dimensioni e montano obiettivi della stessa focale, affinché le misure effettuate siano tra loro confrontabili, bisogna svincolare l'inquadratura da tali rapporti. Questo è possibile tramite opportune proporzioni. Senza entrare eccessivamente in dettaglio vi basti sapere che utilizzeremo due indici di confronto: Lp/mm (line pairs per mm) che indica il numero di coppie di linee (una chiara ed una scura) per millimetro che risultano distinguibili osservando l'immagine al 100% da una distanza di lettura di circa 35 cm (La stessa distanza alla quale si legge solitamente un giornale oppure un libro). Il secondo indice, maggiormente funzionale per confrontare tra loro diverse fotocamere è il LW/PH (Line width per picture height) consente di essere usato sia per fotocamere che adottano sensore 4:3 che 3:2 o formati ancora differenti. La relazione che intercorre tra Lp/mm e LW/PH, può essere sintetizzata con la seguente formula: LW/PH = 2* Lp/mm * lato corto sensore [mm] ; l'introduzione dell'altezza del sensore ci permette di normalizzare le misure. Affinché la prova sia indice della massima risoluzione offerta dalla fotocamera, vengono eseguiti tanti scatti quanti sono gli stop permessi dalla lente in uso. A partire dalla massima apertura, si scegli quindi il migliore risultato ottenuto, che solitamente cade due o tre stop sotto la massima apertura. Anche in questo caso, la variabile umana gioca un ruolo determinante, vediamo di spiegarci meglio utilizzando come riferimento proprio le mire della Casio Exilim F1. Pagina 8 - Prova sul campo 4 - Mire ottiche Iniziamo testando la fotocamera alla focale wide di 36 mm equivalenti, sensibilità di riferimento 100 ISO
La risoluzione di estinzione è il primo valore in concomitanza del quale non sono più distinguibili le coppie di linee, siccome questo dato è molto soggettivo, il nostro parametro di riferimento sarà invece la risoluzione assoluta che viene letta 3 o 4 passi indietro rispetto alla risoluzione di estinzione, che seppur soggettivo anch'esso lascia migliore margine di interpretazione e lettura da parte di molti. Nell'ingrandimento della mira sopra, riferita alla Casio Exilim F1 alla sensibilità di riferimento di 100ISO, la risoluzione di estinzione è 160 lp/mm mentre la risoluzione assoluta viene letta a 124 lp/mm. Per rendere confrontabile questo dato con le successive recensioni, lo trasformiamo nell'indice LW/PH: ne risulta una risoluzione di 2 * 124 * 5,319 = 1319 LW/PH. Questo dato tiene conto della fotocamera nel suo insieme. Rifacciamo la misura alla sensibilità di 800 ISO.
I valori crollano a 94 lp/mm, equivalenti a 999 LW/PH con la comparsa di moirè. Vista la grande estensione dello zoom valutiamo la mira alla focale equivalente di 125 mm, ISO 100.
La risoluzione assoluta cade a 112 lp/mm equivalente a 1191 LW/PH. Effettuiamo la stessa prova con le medesime impostazioni di scatto ma, analizzando il file RAW convertito con ACR5.2.
La situazione migliora leggermente, passiamo infatti da 112 a 124 lp/mm, equivalenti a 1319 LW/PH. Ultima valutazione eseguita a focale tele, 432 mm equivalenti a 100 ISO.
Il contributo della lente è importante e porta ad un abbassamento del valore a 102 lp/mm equivalenti a 1085 LW/PH. Sempre a focale tele ma con sensibilità 800 ISO.
Si ottiene la performance peggiore con 80 lp/mm equivalenti a 851 LW/PH e la comparsa di moirè. Riassumiamo in tabella le risoluzioni misurate:
Pagina 9 - Prova sul campo 5 - Video Le funzionalità video di cui gode questa fotocamera ne fanno un esemplare di confine, al limite tra fotocamera e videocamera; diverse le risoluzioni ed i formati di ripresa che riassumiamo nella seguente tabella.
In generale, la forma della Ex-F1 consente una buona impugnatura anche nelle riprese video, anche se l'utilizzo della focale tele a mano libera è impensabile. Lo zoom ottico è abilitato e permette di effettuare riprese con passaggi di focale variabile e zoomate la cui velocità è regolabile. Il video prodotto è molto bello e l'audio stereo aggiunge valore alle riprese effettuate. La lettura esposimetrica e le impostazioni autofocus purtroppo non rimangono impostate secondo la scelta dell'utente, aspetto che avrebbe sicuramente giocato a favore di questo prodotto. Qualsiasi impostazione sia attiva a livello foto, in ogni momento è possibile passare alla ripresa video tramite la pressione del tasto rosso dedicato, posto sul dorso della fotocamera.
La modalità di ripresa standard permette di acquisire filmati 640 x 480 a 30 fps, la qualità è molto buona e trova un ottimo compromesso nell'utilizzo della memoria. Cliccando sul link potete aprire o scaricare un filmato di prova: Video_Standard_640x480 ( 6,84 MB ). Attraverso il selettore a tre posizioni viene modificata la qualità di ripresa: STD per standard, HD per la qualità HD o FHD selezionabile tramite menù e HS per le modalità di ripresa video ad alta velocità, impostabile tramite menù a 300 fps, 600 fps, 1200 fps. Le riprese HD e Full HD godono rispettivamente di un frame rate di 30 e 60 fps, la differenza di qualità rispetto alla ripresa standard è notevole ed i risultati lasciano senza parole. Caratteristiche che fanno della F1 un prodotto dalle alte prestazioni, l'altro lato della medaglia che non possiamo non mettere in evidenza è la scelta del codec usato per la gestione dei formati HD e FHD. L'unico programma che ufficialmente è in grado di leggerlo correttamente, è Total Media Theatre, il software fornito in dotazione alla fotocamera. Questa è una mancanza che vanifica le potenzialità della F1 poiché non solo vincola l'utilizzatore ad un software di visualizzazione poco diffuso se non sconosciuto, ma per di più rende impossibile l'editing del filmato stesso. E' stato possibile esportare i filmati HD e FHD, attraverso Quick Time Pro in formato AVI rispettando il frame rate di acquisizione originale ma la qualità del file di destinazione rende insensata la precedente acquisizione in alta qualità. Cliccando sui link potete scaricare i filmati esportati (viste le grandi dimensioni dei file originali, abbiamo deciso di non renderli disponibili per il download): Video FHD 60 fps esportato in AVI ricampionato a 60 fps e compresso a 480x368 1008Kbps ( 5 MB ) Video HD 30 fps esportato in AVI ricampionato a 30 fps e compresso a 480x368 1008Kbps ( 5 MB ) Le riprese ad alta velocità permettono di divertirsi e sperimentare situazioni anche inusuali con velocità variabili tra 300-600-1200 fps, viste le alte velocità e la grande quantità di luce richiesta, questa tipologia di acquisizione video è l'unica per la quale rimangono abilitati i programmi di scatto, compresa la modalità manuale e la selezione della sensibilità ISO. Di seguito vi presentiamo tre video acquisiti alle tre diverse velocità, riguardanti lo scoppio di un guanto in lattice gonfio d'aria. La situazione di per sé atipica, risulta un ottimo banco prova per mettere in luce le potenzialità creative/didattiche dell'alta velocità, le difficoltà tecniche quali gestione di illuminazione e contrasto ed i limiti offerti dalla fotocamera sul fronte della risoluzione e del rumore, molto evidente i in questo tipo di riprese. Video guanto a 300 fps (3,42 MB ) Video guanto a 600 fps ( 7,08 MB ) Video guanto a 1200 fps ( 4,39 MB ) Pagina 10 - Conclusioni Casio Ex-F1 è una fotocamera dalle grandi prestazioni e potenzialità, sicuramente un ottimo acquisto per chi vuole coniugare riprese foto e video in un unico apparecchio. Lo zoom esteso consente di riprodurre una grande molteplicità di situazioni. Scatto a raffica, funzionalità slow motion e flash strobo permettono inoltre di sperimentare tecniche non accessibili con una normale bridge. Tra i punti di forza di questa compatta indichiamo il contenimento degli artefatti jpeg e la sensibilità di lavoro ottimale fino 400 ISO; l'algoritmo di guadagno della gamma dinamica offre ottime prestazioni a patto di non essere esasperato in modalità G2. Velocità di scatto, accessibilità delle funzioni video, riprese fino a 1200 fps, autofocus singolo o continuo sia in modalità foto che video e possibilità di registrare filmati in qualità HD e FHD implementati in unico apparecchio dalle dimensioni e peso contenuti. Batteria generosa che consente di eseguire 540 scatti oppure 3,30 ore di filmato e scatto remoto incluso. D'altra parte dobbiamo riscontrare alcuni aspetti certamente da migliorare, primo fra tutti il problema di codifica dei filmati HD e FHD non supportati dai più diffusi codec presenti sul mercato. Inoltre è risultato particolarmente disagevole il fatto che, in modalità foto, la fotocamera debba riportare lo zoom in posizione wide durante la revisione degli scatti per poi estendersi nuovamente una volta chiusa la revisione. Nel momento in cui lo zoom deve tornare in posizione tele completamente esteso, il tempo di risposta della fotocamera prima di essere nuovamente operativa risulta eccessivo: questo aspetto in una fotocamera che punta tutto sulla velocità, non è di poco conto, oltre al fatto che non permette al fotografo di essere reattivo nelle riprese di azione e movimento. Il giudizio complessivo è positivo, ci aspettiamo che Casio metta mano alla gestione video HD per renderla maggiormente fruibile e non vincolata ad un editing di basso livello eseguibile unicamente in macchina. Casio Exilim F1 si attesta attorno agli 800 euro, non pochi se li pensiamo riferiti ad una fotocamera compatta; d'altra parte la F1 si inserisce su di una linea di confine molto particolare: viste le caratteristiche tecniche e le potenzialità offerte, l'utente medio dovrà interrogarsi se investire in un sistema unico di questo tipo, oppure optare per due apparecchi distinti votati alla ripresa fotografica il primo, ed alla ripresa video HD e/o FHD il secondo. Pagina 11 - Alcune immagini di esempio Di seguito alcune immagini scattate con la Casio Exilim F1, utilizzando differenti impostazioni indicate in didascalia. Le immagini sono visualizzabili alla risoluzione nativa, in una pagina differente, semplicemente cliccandole. |
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