![]() |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Stampa | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pagina 1 - Introduzione
Il comparto delle fotocamere compatte bridge ha sempre puntato sull'estensione dello zoom ottico per attirare clienti in questa categoria che, sia nei pregi sia nei difetti, si è sempre posta a metà strada tra il mondo delle reflex e quello delle compatte. In realtà le ultime uscite in campo reflex dedicate al pubblico entry-level, hanno colmato parte del gap tra le due categorie, mutuando dalle compatte funzioni come il live-view o le tecnologie di riconoscimento dei volti. La vita per le bridge è quindi sempre più dura, anche se diversi utenti trovano ancora impareggiabili le prestazioni di queste fotocamere, in grado di offrire, con una sola ottica non rimovibile, un'estensione focale raggiungibile nelle fotocamere a pentaprisma solo con due o più obiettivi, ognuno con il suo relativo peso e costo. A fronte di una minore flessibilità, diversi utenti preferiscono privilegiare la portabilità e l'assenza di problemi di polvere sui sensori, che affliggono, invece, le fotocamera con ottica intercambiabile. La protagonista di questa recensione offre, ad esempio, uno zoom ottico 15x, in grado di coprire una focale equivalente pari a 31-465mm, il tutto in poco più di mezzo chilo. Sony in questo campo può contare sia sulla propria esperienza, sia su quella dell'acquisito marchio Minolta: entrambi i produttori hanno sempre puntato molto sulle bridge superzoom, presentando nel corso degli scorsi anni modelli sempre all'avanguardia per quanto riguarda l'estensione focale. Ora sul mercato ci sono fotocamere in grado di offrire estensioni anche più ampie, con focali di partenza in grado di spingersi nel campo dei grandangoli, ma vedremo nel corso della recensione quali sono le carte che Sony ha deciso di giocare con questa sua DSC-H50. Pagina 2 - Sony DSC-H50
La Sony DSC-H50 è andata a raccogliere l'eredità di due modelli super-zoom dotati della stessa ottica con zoom 15x, le Sony DSC-H9 e DSC-H7. L'estensione dello zoom è del tutto uguale a quello dei due modelli che l'anno preceduta, pari a 31-465mm equivalenti, mentre il sensore è cresciuto di risoluzione da 8,1 a 9,1 megapixel, passando dal formato 1/2,5" a quello leggermente più grosso 1/2,3" e mantenendo la stessa densità di pixel, pari a 32 MP/cm². Nella tabella seguente abbiamo raccolto le principali specifiche tecniche della fotocamera, come evidenziate sul sito Sony Italia:
La Sony DSC-H50 si presenta con un corpo di dimensioni e peso leggermente più contenuti a quello delle reflex più leggere con obiettivo standard. All'accensione l'obiettivo, solitamente riparato da un tappo con meccanismo di ritenzione a due lamelle, sporge di circa 4cm, che diventano pochi di più all'estensione massima dell'ottica. A fronte di un ingombro così contenuto quest'ultima offre una focale equivalente pari a 31-465 millimetri, un valore irraggiungibile da un solo obiettivo nel comparto reflex.
L'ottica è stabilizzata, tramite la funzione Super SteadyShot, che utilizza giroscopi per rilevare il movimento della mano. Un'ottica così compatta per fornire una focale equivalente così estesa deve per forza lavorare assieme a un sensore di piccole dimensioni; l'elemento sensibile è, infatti, un Super HAD CCD di dimensioni 1/2,3", formato tra i più diffusi tra le compatte. La sensibilità ISO si estende fino al valore di 3200 ISO, grazie al lavoro del processore Bionz e della tecnologia Clear RAW NR, che interviene sul rumore prima della conversione dei dati RAW in arrivo del sensore. L'impugnatura della fotocamera è sufficientemente ergonomica e tutti i tasti sono raggiungibili con facilità. Le dimensioni la rendono troppo grossa per le tasche, ma la tracolla a due punti di aggancio fornita in bundle ne permette un trasporto abbastanza comodo. Il pulsante di accensione è posto nella parte superiore, tra il mirino elettronico e la ghiera dei modi. All'accensione l'obiettivo fuoriesce dal barilotto integrato nel corpo e, per evitare spiacevoli inconvenienti, è necessario togliere il tappo dall'obiettivo prima di procedere all'accensione.
Dall'altra parte del mirino, dotato di correzione diottrica, troviamo la slitta che attiva la modalità NightShot, che riprende immagini nel vicino infrarosso. La ghiera dei modi è ampia e offre molte opzioni. Oltre ai modi di scatto Manual, Program, priorità di diaframmi e priorità dei tempi, permette di passare alla modalità videocamera, ad alcune scene preimpostate e ai metodi di scatto Auto e Easy, che prendono possesso di tutti i parametri della fotocamera, lasciando all'utente il solo compito di premere il pulsante di scatto.
Nella zona che digrada verso il posteriore troviamo il tasto che commuta la visualizzazione tra mirino e display e due tasti per la riproduzione delle foto: quello più a sinistra attiva la visualizzazione delle foto in forma di presentazione con effetti grafici e musicali. Il retro ospita l'ampio display da 3" inclinabile verso l'alto e il basso e, appena dietro la ghiera dei modi, il commutatore che comanda lo zoom. Più in basso i tasti home e menu offrono accesso alle impostazioni, mentre il joypad a 4 vie con tasto centrale cliccabile e ghiera esterna rotante permette la regolazione dei parametri di scatto, l'accesso alle scorciatoie e la navigazione all'interno delle foto. Il lato destro e quello sinistro ospitano rispettivamente il connettore per l'alimentazione esterna e la porta per le comunicazioni esterne, per la connessione al PC o al televisore attraverso il cavo (connettore proprietario) incluso nella confezione. La parte inferiore integra il foro filettato in metallo per il montaggio su cavalletto, posto al centro della macchina, ma disassato rispetto all'ottica, e, nell'impugnatura, il vano che ospita la batteria e lo slot Memory Stick. La fotocamera è in grado di riprendere filmati a 30 frame al secondo a risoluzione massima 640x480 pixel. Durante la ripresa delle immagini video l'utente ha completa disposizione lo zoom ottico, fino a 15x. Per ovviare al mosso tipico delle lunghe focali si può decidere se avvalersi dell'aiuto dello stabilizzatore, che sfrutta lo stesso sistema impiegato per stabilizzare le foto. Pagina 3 - Impressioni d'uso
Nell'uso normale si familiarizza abbastanza in fretta con la Sony DSC-H50, grazie anche alla flessibilità offerta dalle classiche scorciatoie e dall'uso della ghiera posta intorno al joypad per la regolazione di tutti i principali parametri di scatto. Ruotandola ci si sposta sul parametro da regolare, premendo ok ci si accede, utilizzando sempre la ghiera per la regolazione, e cliccando ancora sul tasto centrale del joypad si torna a navigare tra gli altri parametri. Sulle prime l'operazione è un po' macchinosa, ma dopo un breve periodo di apprendistato si riesce ad agire sui comandi con il pollice con sufficiente velocità. La modifica delle funzionalità e dei parametri avanzati si effettua via menu, facilmente accessibile con l'apposito tasto e navigabile utilizzando la rotella. Le operazioni di puntamento possono contare sul display oppure sul mirino elettronico. Il primo è inclinabile sia vero l'alto, sia verso il basso, e consente riprese con la fotocamera alzata sopra la testa, oppure abbassata a livello terra. Purtroppo non è snodato per inquadrature laterali. Il secondo è sufficientemente luminoso e grande, e offre un valido aiuto nelle situazioni di elevata illuminazione, quando il display mostra i suoi limiti. In entrambi i casi l'impugnatura è buona e sufficientemente ergonomica; le dimensioni della fotocamera permettono una salda e comoda impugnatura.
Oltre ai classici programmi M, A, S e P, il fotografo meno esperto può contare, accessibili direttamente ruotando la ghiera dei modi, su diverse scene programmate, ognuna delle quali beneficia di impostazioni ad hoc di parametri di scatto, bilanciamento del bianco, nitidezza e contrasto, ottimizzati per rendere al meglio le diverse situazioni d'uso. Tra queste troviamo la funzione Smile Shutter, che una volta attivata con la pressione sul pulsante di scatto monitora l'inquadratura e scatta automaticamente quando uno dei volti al''interno del fotogramma si apre in un sorriso. La scena Hi-Iso utilizza una sensibilità pari a 1600 ISO, molto probabilmente anche Sony considera la sensibilità massima di 3200 ISO una soluzione estrema, da utilizzare solo se consci degli evidenti problemi di rumore che affliggono gli scatti che ne beneficiano. Il programma auto, contrassegnato da simbolo verde della macchina fotografica , lascia agli automatismi della macchina la scelta dei parametri di scatto, mentre il programma Easy si spinge anche più in là, selezionando automaticamente la scena più adatta all'inquadratura. Pagina 4 - Prova sul campo
Abbiamo messo alla prova la Sony DSC-H50 in diverse situazioni d'uso, cercando di scovarne pregi e difetti. La prima cosa che salta all'occhio è l'elevata estensione focale dell'obiettivo, anche se spesso si sente la mancanza di capacità grandangolari più spinte. Spesso i 31mm equivalenti della focale minima rappresentano un limite nella fotografia architettonica o di panorami; anche nelle foto in interna bisogna tenere presente dell'angolo di campo inquadrabile dalla fotocamera.
Diverso il discorso all'altro estremo dell'ottica, dove 465mm equivalenti sono un valore che comincia a mettere in seria difficoltà la mano ferma del fotografo. L'angolo di campo inquadrato fa invidia al corredo normale di una comune reflex e permette di avvicinarsi, in modo pienamente amatoriale, alla fotografia naturalistica anche senza dover acquistare costose attrezzature. In questi casi la luminosità dell'ottica, pari a f/4,5 alla focale massima, può venire in aiuto, ma è consigliabile almeno l'adozione di un cavalletto. L'ottica pur essendo luminosa alla focale minima, con un valore di f/2,7, non presenta aberrazioni troppo evidenti. In questa foto di Piazza del Campo, è possibile apprezzare la buona nitidezza e luminosità ai bordi e la distorsione a barilotto, forse il difetto che maggiormente si fa notare in questo scatto. Una vera è propria piaga per questa fotocamera è invece il purple fringing che si manifesta già nei passaggi a medio contrasto, ma che nei passaggi ad alto contrasto diventa evidentissima già al 100% di ingrandimento.
Qualche problema di troppo si evidenzia anche nelle situazioni di controsole; in questo frangente, oltre all'apparizione di lens flare negli scatti, l'utente vede i dispositivi di puntamento diventare inutilizzabili a causa della piena saturazione dell'immagine riprodotta in Live-View, che nel mirino e sul display appare come un'ampia campitura violacea. Il bilanciamento del bianco lavora bene in automatico nelle situazioni normali, ma in caso di difficoltà, oltre ai valori preimpostati, è possibile utilizzare il campionamento del bianco direttamente sulla scena, puntando verso una superficie bianca o grigia. Questa funzionalità funziona abbastanza bene, ma in ogni caso la macchina fa fatica a compensare la dominante arancione delle luci dell'illuminazione urbana più calde. I dati tecnici riportano, per quanto riguarda le capacità Macro, una distanza minima di messa a fuoco pari a 1 cm. Nella realtà abbiamo faticato un po' a scattare a questa distanza, provando a mettere alla prova sia la messa a fuoco manuale, sia il sistema autofocus. In ogni caso i risultati ottenibili sono buoni, anche considerando l'elevata escursione dell'obiettivo. La modalità NightShot ha un limitato range d'uso; in pratica il sensore viene impostato in modo da catturare le lunghezze d'onda del vicino infrarosso, beneficiando di un apposito illuminatore, invisibile a occhio nudo, che getta un fascio di luce infrarossa sugli oggetti di fronte all'obiettivo. La portata del fascio è molto limitata e, di conseguenza, anche le possibilità di reale utilizzo di questa tecnologia.
Viste le ampie dimensioni del display forse si sarebbe potuto osare qualcosa di più dal punto di vista della risoluzione, 230.000 punti, infatti, a volte presentano con evidenza tutti i loro limiti. Inoltre, le immagini sul display e nel mirino, sia in fase di ripresa sia in quella di revisione degli scatti, posso trarre spesso in inganno, presentandosi in macchina con colori molto più saturi e luminosi di quanto invece siano in realtà. Probabilmente questo è dovuto alla gestione che la fotocamera opera delle immagini in uscita, visto che ne beneficiano anche le foto inviate tramite l'uscita video composito a dispositivi di visualizzazione esterna (quali ad esempio la TV). Per visionare le immagini sulla televisione è utile la modalità presentazione, che fornisce una carrellata delle foto memorizzate in cartelle selezionabili dall'utente, con l'aggiunta di effetti visivi e musiche a scelta. Pagina 5 - Analisi sensibilità ISO Quando si maneggia una fotocamera di questo tipo non bisogna mai dimenticare che si ha a che fare con un'ottica di grosse dimensioni, montata sul corpo di una compatta, apparecchi che spesso montano sensori di piccole dimensioni e caratterizzati da un'elevata densità di pixel . La Sony DSC-H50 non fa eccezione a questa regola, integrando un sensore in formato 1/2,3" con 9,1 megapixel di risoluzione. Ragione per cui non è lecito aspettarsi grandi prestazioni dal punto di vista del contenimento del rumore agli alti ISO. Come abbiamo già citato, la scelta di non adottare la sensibilità massima di 3200 ISO per la scena programmata denominata Hi-Iso, la dice lunga sul fatto che Sony stessa sia conscia dei limiti della macchina. Possiamo dire che fino a 800 ISO la macchina si comporta abbastanza bene e il rumore è presente sotto forma di una sottile grana, con una lieve presenza di falsi cromatismi e con un dettaglio abbastanza buono. Fino a questa sensibilità è possibile lavorare con il filtro antirumore al minimo, anzi ci sentiremmo di dire che è consigliabile, per non perdere preziosi dettagli. A 1600 ISO, ma ancor di più a 3200 ISO, appare evidente il rumore in luminanza. A questi livelli è necessario far intervenire in maniera più massiccia il filtro di riduzione del rumore, consci di dover però cedere parecchio sul fronte della nitidezza.
Sulle lunghe esposizioni a bassa sensibilità la fotocamera si comporta bene e non di nota l'apparire di rumore termico sotto forma di puntini chiari, sottolineiamo che in ogni caso la fotocamera, sulle lunghe esposizioni adotta di default la sottrazione del fotogramma nero per attenuare la comparsa di rumore termico. Questo porta a dover attendere, dopo lo scatto, un tempo pari all'apertura dell'otturatore. La funzione è in ogni caso disattivabile. Le lunghe esposizioni a 3200 ISO invece denotano la comparsa di un rumore molto forte, tale da deteriorare inesorabilmente le immagini. Qui di seguito vi proponiamo il riferimento della carta Gretag Machbet, ripreso alle diverse sensibilità e con differenti intensità del filtro antirumore:
Pagina 6 - Conclusioni
Nel momento in cui si decide di acquistare una fotocamera compatta bridge superzoom è necessario tenere ben presente i pregi e i difetti tipici di questo tipo di macchine fotografiche digitali. Pur disponendo di focali equivalenti capaci di competere con quelle di un buon corredo reflex, esse sono pur sempre delle compatte, e da queste ultime mutuano i sensori utilizzati, spesso di piccole dimensioni. Da una parte si hanno quindi ottime caratteristiche di telezoom, dall'altra ci si scontra con i soliti problemi di elevata densità di pixel, che porta alla comparsa di inevitabile rumore agli alti e medi ISO. Sotto entrambi i punti di vista la Sony DSC-H50 si colloca nella media, offrendo uno zoom 15x ottico e un sensore in formato 1/2,3" popolato da 9,1 milioni di pixel. L'ottica si estende parecchio nel campo delle lunghe focali, arrivando ad inquadrare un angolo di campo equivalente a un obiettivo 465mm su pellicola, ma delude un po' gli amanti delle 'larghe vedute' offrendo un grandangolo di 31mm equivalenti, con un angolo di campo più ristretto rispetto al canonico 28mm. L'impugnatura ergonomica aiuta il fotografo nell'uso delle lunghe focali, così come il sistema di stabilizzazione Super SteadyShot, che compensa il movimento della mano, permettendo di scattare oltre il limite dei tempi di sicurezza. La fotocamera è studiata sia per i neofiti della fotografia, sia per chi invece vuole spremere manualmente il meglio dalle sue foto. I primi troveranno comode e utili le diverse scene preimpostate e le modalità di scatto Auto e Easy, quest'ultima in grado di decidere in piena autonomia quale scena applicare alla situazione di ripresa, agendo anche su bilanciamento del bianco, luminosità, contrasto e nitidezza. I secondi invece troveranno comodo avere i principali parametri di scatto a portata di 'rotella' sul display di ripresa. L'ottica ha delle buone prestazioni dal punto di vista del calo di nitidezza e luce ai bordi, mentre alla focale minima la distorsione a barilotto è abbastanza evidente. Vero tallone d'Achille è il purple fringing, che appare già nei passaggi con contrasto di media intensità e che in quelli ad alto contrasto è evidente senza neppure raggiungere il 100% di ingrandimento. Evidente anche il lens flare in controluce. Gli scatti possono beneficiare tranquillamente di sensibilità ISO fino a 800, mentre lo spingersi oltre (1600 e 3200 ISO) comporta evidenti problemi di rumore, da tenere bene in considerazione. Il filtro noise reduction è in grado di recuperare bene il rumore in luminanza e falsi colori, ma chiede, di contrappasso, di accettare una evidente diminuzione del dettaglio. Disponibile sul web a prezzi a partire da circa 300 euro, la Sony DSC-H50 rappresenta una buona alternativa per chi desidera avere una fotocamera dotata di un buon telezoom, senza dover sostenere i costi e il peso di una reflex. Leggerezza e compattezza però sono eredità del settore delle compatte, da cui la fotocamera mutua però anche un sensore di piccole dimensioni. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Pagina stampata da https://www.fotografidigitali.it/ Vietata la copia e la distribuzione (anche parziale) senza la previa autorizzazione di Hardware Upgrade S.r.l Per maggiori informazioni : http://www.hwupgrade.it/sito/legale/ Copyright 1997 - 2025 Hardware Upgrade S.r.l |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||