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Pagina 1 - Introduzione
Ci capita spesso di sottolineare come il mercato delle fotocamere digitali compatte sia ormai maturo, con alcuni settori ben saturati di proposte e altre nicchie di mercato in via di sempre maggiore occupazione da parte di più di un produttore. Dopo una iniziale corsa a chi riusciva a stipare più megapixel sui piccoli sensori da 1/2,5" o 1/2,3", i produttori hanno optato per una stabilizzazione dell'offerta attorno ai 10-12 megapixel per i prodotti più performanti, spostando l'attenzione di ricerca e marketing verso altre caratteristiche. Stile, design, compattezza, prestazioni ed estensione dell'ottica, capacità di registrare filmati, stabilizzazione dell'immagine, funzionalità software innovative, sono le strade che i produttori hanno imboccato per fornire un'offerta sul mercato differenziata e accattivante per il consumatore. Ognuno, analizzando bene le proposte sul mercato, è quindi, in teoria, in grado di trovare il prodotto che meglio si può adattare alle sue esigenze. Spesso a fare la differenza non sono quei particolari esaltati dal marketing e utilizzati a volte come specchietti per le allodole, quali la risoluzione o l'estensione dello zoom, ma quegli elementi di flessibilità che riescono a personalizzare l'uso della fotocamera, rendendola una vera e propria estensione della propria mano. Per alcuni potranno essere, ad esempio, gli elevati automatismi della macchina fotografica, per altri, invece, la possibilità di controllare in modo fine tutti i parametri in modo manuale. In questa comparativa abbiamo messo a confronto tre fotocamere compatte di altrettanti importanti marchi nipponici, tutte accreditate di 10 megapixel di risoluzione, cercando di metterne in evidenza pregi e difetti, in modo che ognuno possa poi trarre il suo giudizio in merito al confronto. Quest'ultimo infatti non può essere univoco, ma dipende fortemente dalle esigenze di ciascuno. Pagina 2 - Olympus µ 1010, Nikon S600, Casio EX-S10 - caratteristiche tecniche
Le tre fotocamere in prova condividono la risoluzione del sensore, ma si distinguono già a prima vista per alcuni particolari, tra cui dimensioni, design e capacità dell'ottica. Abbiamo riassunto le rispettive caratteristiche tecniche, ricavate dai siti in lingua italiana dei produttori, mettendole a confronto nella tabella seguente:
Le tre fotocamere hanno nell'estensione dello zoom la differenza più evidente al primo colpo d'occhio. Mentre Olympus punta su uno zoom esteso e compatto, sacrificando le capacità grandangolari, Nikon opta invece per un'ottica che parte da una focale equivalente di 28mm, anche se meno estesa sul fronte del teleobiettivo. Sacrificato al massimo sull'altare delle dimensioni a riposo, invece, l'obiettivo utilizzato da Casio, che fornisce un molto standard zoom ottico 3x, a partire da un angolo di campo pari a quello inquadrato da un'ottica 36 millimetri in formato 135.
A livello di ingombro fisico alla focale minima è lo zoom Olympus a protendersi maggiormente nello spazio, mentre a dispetto della focale è la Nikon quella che lascia scoperto un barilotto di dimensioni inferiori. In ogni caso le differenze restano nell'ambito dei millimetri e all'uso comune l'ingombro dello zoom può considerarsi equivalente. Alla focale massima solo la Olympus si estende maggiormente, mentre le altre due non fanno crescere l'ingombro dell'ottica, che risulta perfettamente uguale.
Del lotto la Casio è la più compatta e leggera, ma tutte le fotocamere utilizzano materiali metallici per la costruzione del corpo macchina. Abbastanza simile per tutte l'impostazione dei comandi, con i tasti di scatto e accensione in alto e buona parte dei pulsanti di regolazione raggruppati a destra del display, di dimensioni e risoluzione pari in tutti e tre i casi.
Sul fronte della sensibilità ISO spicca la Nikon Coolpix S600, capace di spingersi fino al valore di 3200, mentre le altre due si fermano sulla soglia dei 1600 ISO, potendo contare però su una sensibilità minima inferiore (80 ISO). La fotografia in condizioni di scarsa illuminazione è coadiuvata, in tutti i casi, da sistemi di riduzione del mosso. Nel caso di Olympus il sistema è misto meccanico/software; sulla Nikon troviamo il sistema VR, contenuto nell'ottica, mentre la Casio offre una tecnologia software, che mette al lavoro il processore d'immagine per rilevare e contrastare il mosso. Pagina 3 - Olympus µ 1010
La Olympus µ 1010 è, tra le tre fotocamere, quella dall'ingombro sulla carta maggiore; il suo design, molto meno squadrato delle concorrenti, la rende però molto tascabile. Il pulsante di accensione è posto in alto, a sinistra del pulsante di scatto, ed è contornato da una corona circolare in grado di illuminarsi di blu per segnalare lo stato della fotocamera. Lo zoom è comandato da un selettore a due vie posto nella parte posteriore della fotocamera , a portata di pollice. Più sotto trova spazio la rotella di selezione dei modi, mentre ancora più in basso troviamo un joypad a cinque vie attorniato da ulteriori 4 tasti; oltre a permetter di navigare nei menu e nelle foto, ad ogni tasto direzionale è associata un scorciatoia relativa a uno dei parametri di scatto. Il tutto è raggruppato a destra del display da 2,7". La parte frontale ospita il flash integrato, l'obiettivo e i fori sotto i quali sono posti altoparlante e microfono. Il lato destro ospita l'asola per il laccetto e il connettore miniUSB per l'uscita audio/video, per la connessione al PC e per l'alimentazione esterna. Il lato inferiore ospita, al centro (e quindi disassata rispetto al sensore), la filettatura (in plastica) per il cavalletto, e sotto i comandi, lo sportello del vano batteria e scheda di memoria xD-Picture. La rotazione della rotella dei modi permette di accedere a diverse funzioni, dallo scatto con parametri impostati automaticamente, a quello programmato, con parametri come ISO e bilanciamento del bianco a discrezione dell'utente, ma coppie tempo-diaframma affidate agli automatismi della macchina. Sono inoltre disponibili 24 scene preimpostate per situazioni d'uso comuni e particolari. La rotella permette inoltre l'accesso veloce alla guida della fotocamera, alla videocamera, alla riproduzione di video e immagini, e alla cartella preferiti, dove salvare le immagini da visualizzare più spesso.
La messa a fuoco è regolabile in modalità spot sul punto centrale, in modalità affidata agli automatismi della macchina su tutta l'inquadratura, o con priorità ai volti. L'esposizione ha due modalità: pesata su tutta l'immagine o spot nel punto centrale. L'utente, qualsiasi modo di scatto abbia scelto, è sempre in grado di accedere alle scorciatoie per la regolazione di compensazione dell'esposizione, fuoco macro e supermacro, flash e autoscatto. Inoltre vengono disattivati solo alcuni parametri tra quelli disponibili da menu. In modalità di scatto la pressione del tasto ok/func da accesso alla regolazione rapida dei principali parametri di scatto: bilanciamento del bianco, sensibilità, metodo di lettura dell'esposizione, dimensione e qualità delle immagini. Pagina 4 - Nikon Coolpix S600
La Nikon S600 ha un design più squadrato, ma la disposizione dei comandi è simile al modello precedente. Su lato superiore i tasti di accensione e scatto sono separati da un led che segnala l'attività della fotocamera e sul lato destro sono ubicati l'asola per il laccetto e il connettore microUSB audio/video e connessione al PC. Anche in questo caso il controllo dello zoom è affidato a un selettore a due vie, mentre il resto dei comandi è attuato tramite quattro tasti funzione e un joypad a cinque vie. Quest'ultimo è formato in realtà da una rotella, cliccabile nelle 4 direzioni e al centro, che offre una modalità più rapida per lo scorrimento dei menu. Anche in questo caso filettatura e vano per batteria e scheda di memoria sono ubicati sul lato inferiore, posti alle due estremità. Entrambi i pezzi utilizzano plastiche nella loro costruzione. La parte frontale ospita l'obiettivo, il flash integrato e l'illuminatore AF. I fori sotto i quali sono posti altoparlanti e microfono si trovano in questo caso sul lato superiore. Con la pressione del comando Mode si accede a una ghiera dei modi virtuale, che beneficia nell'interfaccia della presenza della rotella a portata di pollice. Da qui è possibile accedere allo scatto in modalità Program, personalizzabile nel bilanciamento del bianco e nella sensibilità ISO, ma non nella coppia tempo diaframma. Sempre dalla rotella virtuale è possibile accede alla modalità Hi-Iso e alle 15 scene preimpostate. In questo ultimo caso è impossibilitato l'accesso al menu per la modifica dei parametri di scatto e, a seconda delle scene, anche alcune delle scorciatoie vengono disattivate. Sempre dalla rotella virtuale è possibile accedere al menu impostazioni, alla registrazione di video e note vocali. L'autofocus può essere impostato solo sull'area centrale, su un'area a scelta dell'utente in buona parte dell'inquadratura oppure decisa autonomamente dagli automatismi della macchina, o ancora impostata per la priorità ai volti. L'esposizione può contare su due modalità di lettura della luce: matrix su tutto il campo inquadrato o ponderata centrale. Pagina 5 - Casio Exilim EX-S10
La Casio EX-S10 è la più sottile del gruppo, ma offre una disposizione dei comandi simile alle concorrenti. La parte superiore ospita il tasto di accensione, un led che informa dello stato di attività e il pulsante di scatto, che è contornato da un corona circolare a due vie che comanda lo zoom. Sul lato posteriore ospita, di fianco al display, un joypad a cinque vie attorniato da 4 tasti funzione. Rispetto alle concorrenti offre un tasto, posto leggermente più in alto, che è una scorciatoia per la registrazione di filmati in formato compatibile con YouTube; i video sono registrabili a diverse dimensioni fino a 848x480 pixel. La parte frontale ospita l'obiettivo, il flash integrato, il foro per il microfono e l'illuminatore AF. Il lato destro vede la sola integrazione dell'asola per il laccetto, mentre il connettore (non standard) per la connessione audio/video e al PC è posto sul lato inferiore. Sempre su questo lato troviamo lo sportello che da accesso al vano batteria/SD, la filettatura per il montaggio su cavalletto e l'altoparlante. La fotocamera dispone di comandi molto immediati e intuitivi: un tasto dedicato all'inizio delle riprese video, uno alla riproduzione di scatti e filmati, uno che porta in un attimo alla modalità di scatto Program, uno che permette l'accesso al menu e uno dedicato alla scelta del tipo di scena preimpostata, tra le 34 disponibili, a cui si posso aggiungere quelle personalizzate dall'utente (fino a 999), scegliendo uno scatto precedente come 'modello'. Ai tasti laterali del joypad è inoltre assegnabile la modifica veloce di un parametro di scatto, ad esempio il bilanciamento del bianco. Alcune impostazioni di scatto sono modificabili senza l'accesso al menu attivando il pannello di controllo, che appare sulla colonna a sinistra del display. Da qui si possono regolare parametri importanti come la sensibilità ISO e la compensazione EV, ma anche funzionalità meno interessanti. Avremmo preferito trovare nell'accesso veloce il metodo di misurazione dell'esposizione e quello per la messa a fuoco. Quest'ultima può essere impostata sul punto centrale, automatica o manuale tra nove punti di messa a fuoco. La messa a fuoco può poi essere lasciata agli automatismi della macchina, impostata manualmente, fissata su infinito o su 'punto focale fisso'. La modalità di messa a fuoco può essere fissata al punto centrale, lasciata all'automatismo della macchina che sceglie tra 9 punti di messa a fuoco, oppure impostata su puntamento, che aggancia e segue il soggetto. La prima invece può contare su tre modalità: spot, multipla e ponderata centrale. Pagina 6 - Olympus µ1010, Nikon S600, Casio EX-S10 - Prova sul campo
Per le compatte di questa fascia di mercato una delle caratteristiche fondamentali deve essere la possibilità di ottenere buoni scatti senza difficoltà, con l'approccio punta&scatta. L'utente tipo di questo tipo di fotocamere è infatti un fotografo poco esperto o che che desidera più semplicemente scattare senza preoccuparsi di tutti i parametri di scatto. Le diverse scene preimpostate sono quindi messe bene in evidenza in tutti e tre i modelli, nella ghiera dei modi sulla Olympus, nella ghiera virtuale sulla Nikon e, addirittura, con un tasto dedicato nel caso della Casio. Quest'ultima è quella che ha più situazioni d'uso comune in memoria e ne permette la creazione di personalizzate dall'utente; all'altro estremo c'è la Nikon, che ne offre 15. Nel primo caso la somiglianza tra alcune scene può far emergere dubbi su quale sia effettivamente la più corrette, nel secondo bisogna saper immaginare a quale scena una data situazione è assimilabile.
Su tutti i modelli troviamo scene dedicate ai ritratti, al Macro, ai paesaggi, alle situazioni ad alta luminosità (come spiaggia o neve) e, al contrario, quelle in cui le condizioni di scarsa illuminazione richiedono di elevare la sensibilità ISO. Abbiamo provato a confrontare le prestazioni delle tre fotocamere in queste situazioni punta&scatta, in cui è fondamentale che il risultato finale sia il più possibile aderente a quello che l'utente si immagina nel momento di fotografare. Ad esempio i paesaggi solitamente vengono riprodotti saturando maggiormente i toni blu e verdi, per ottenere dei JPEG da mandare in stampa senza ulteriori ritocchi a livelli e saturazione dei colori in post-produzione. Dal confronto tra le tre immagini scattate con la scena Paesaggio/Panorama si possono vedere alcune differenze nel modo di interpretare la situazione, mentre tutte tre sono accumunate dall'uso della sensibilità inferiore per questo tipo di scatti. La µ 1010 chiude il diaframma fino al valore f/10, mentre la S600 si affida a un diaframma ben più aperto, pari a f/5,4; la Casio invece si pone nel mezzo con f/7,9. Tra i tre quello della Olympus è lo scatto meno esposto e meno nitido. Quest'ultimo parametro è più elevato nelle altre due fotografie, ma principalmente per un'azione energica della maschera di contrasto. Sia nell'immagine della Nikon sia in quella della Casio è riscontrabile un effetto bordo ai lati del lampione, più marcato nel primo caso. L'intervento della maschera di contrasto è evidente anche nei fiori rossi in primo piano. In questo frangente particolare La Casio e la Olympus concordano nel rendere la tonalità dei gerani, mentre la Nikon tende a schiarire sia il verde sia il rosso. In questo frangente la S600 dimostra tutte le potenzialità della sua ottica grandangolare, in grado di inquadrare un angolo di campo ben più ampio delle concorrenti, abbastanza limitate sotto questo aspetto. La modalità macro è quella in cui le differenze sono più evidenti già a prima vista; solitamente in questo frangente le compatte offrono, grazie alla focale reale molto corta, accoppiata a sensori di dimensione piccole, un rapporto di ingrandimento apparente elevato. La Exilim S10 in questo campo perde il confronto con le altre due fotocamere, fermandosi al massimo a 15cm dall'oggetto da mettere a fuoco alla focale minima.
Tra le altre due la distanza minima di messa a fuoco sulla carta è abbastanza simile, 2 cm per la Olympus e 3 cm per la Nikon, ma alla prova dei fatti è la µ 1010 a prevalere, anche in considerazione del fatto che la Nikon offre la minima distanza di messa a fuoco alla focale minima di 28mm equivalenti, mentre la Olympus, quando si attiva la modalità SuperMacro si posiziona su una focale fissa di circa 50mm equivalenti. Al contrario della modalità paesaggio in questa occasione la Nikon ha saturato molto i colori arrivando al limite della pastellatura. Le immagini della Olympus sono invece morbide come nelle altre occasioni, ma un leggero tocco di maschera di contrasto in post produzione permette di portare a casa ottimi scatti. Del lotto quella che mostra la minore distorsione a barilotto alla focale minima è la Olympus u 1010; questo risultato era ampiamente prevedibile, anche in considerazione delle differenti focali di partenza delle fotocamere. In linea con questo dato la distorsione maggiore è quella che si riscontra nelle immagini a 28mm equivalenti di focale della Coolpix. Pagina 7 - Olympus µ1010, Nikon S600, Casio EX-S10 - Prova sul campo, parte seconda Tutte e tre le fotocamere integrano sistemi di ampliamento della gamma dinamica, volti a recuperare, lavorando a a livello software sulle immagini riprese dal sensore, dettagli dalle ombre troppo chiuse senza bruciare le alte luci. Nella Casio la funzionalità è impostabile già nella fase di scatto, mentre sulle altre due macchine è necessario applicare l'apposita funzione in post-produzione. Sembra che i tre produttori abbiano scelto vie diverse per fornire ai propri utenti l'ampliamento della gamma dinamica. Nel caso di Olympus sembra intervenire un'amplificazione del segnale, in grado di recuperare alcuni particolari dalle ombre, anche se a scapito di una leggera pelatura delle alte luci e un aumento di rumore sui mezzitoni, come nel caso degli alberi sullo sfondo. La Nikon pare invece lavorare sulla brillantezza, facendo emergere molti particolari dalle ombre, andando però a saturare troppo i colori nei particolari in piena luce, come i fiori in primo piano. Ottimo invece il lavoro sul cespuglio, dove emergono particolari prima non distinguibili.
La Casio lavorando d'anticipo cerca di crearsi delle impostazioni ideali per lavorare al meglio sui dettagli. Ad esempio, mentre la prima foto è stata scattata alla massima apertura di diaframma, con l'espansione della gamma dinamica attivata la macchina chiude il diaframma a f/7,9. In questo modo aumenta il tempo di scatto e probabilmente la Casio si concede più tempo per lavorare sulle zone d'ombra. In realtà il primo step di gamma dinamica sembra applicare una maschera di contrasto, come si può notare sui particolari come i fiori. Il secondo step invece lavora con più evidenza sull'amplificazione del segnale, esaltando però nel contempo anche il rumore cromatico, già leggermente presente sebbene la sensibilità sia quella minima. Utilizzando la stessa foto è possibile fare una piccola analisi delle aberrazioni cromatiche e dei difetti che affliggono gli obiettivi alla focale minima. Quella con la focale equivalente più bassa, la Coolpix, è quella che mostra bande più intense di colore viola nei passaggi ad alto contrasto, che si notano vistosamente al 100% di ingrandimento. Evidente è anche il calo di nitidezza ai bordi, che nasconde parecchi dettagli dei rami in alto a sinistra. Simile il comportamento della Casio sul fronte del calo di nitidezza, mentre invece il comportamento è leggermente migliore per quanto riguarda le aberrazioni cromatiche: in questo caso appaiono bande violette e leggeri contorni verdi, ma al 100% di ingrandimento sono percepite come sfumature. Per la Olympus, abbiamo dovuto prendere in esame un'altra foto per avere un confronto a tutta apertura. In questa foto il calo di nitidezza è avvertibile già a partire dalle zone periferiche ad alcuni centimetri dal bordo, difetto che si va a sommare alla nitidezza già normalmente non spinta. I passaggi ad alto contrasto, ai bordi, vedono comparire leggere bande di color porpora, anche in questo caso avvertibili al 100% come sfumature. Per confronto vi proponiamo anche la stessa foto scattata a tutta apertura con la Casio. L'analisi del comportamento negli scatti ad alta sensibilità (1600 ISO) mette in evidenza i diversi approcci seguiti dai tre produttori; si può dire che ce n'è per tutti i gusti e ciascuno potrà trovare la macchina fotografica che opera in maniera più conforme alla propria filosofia. Da una parte troviamo la filosofia di Olympus che sembra ridurre al minimo l'intervento, dall'altra quella di Nikon, che invece interviene pesantemente sui dati registrati dal sensore.
Nel primo caso, infatti, l'immagine è affetta da una evidente grana e da cromatismi fantasma molto evidenti sui singoli pixel, pur mantenendo, nei limiti di quanto permesso dalla grana, la risoluzione nominale del sensore. La Nikon invece interviene pesantemente per eliminare grana e falsi colori, ma così facendo determina un evidente calo della nitidezza delle immagini. La Casio ha un comportamento che si pone a metà, con una grana abbastanza evidente (con grani più grandi della Olympus) ma senza eccessivi falsi colori, avvertibili solo come sfumature e non sui singoli pixel.
Sul lato della nitidezza, tenendo conto anche della focale più corta con cui è stata scattata la foto con la Nikon, le differenze sono evidenti nell'analisi del marchio della caffettiera, ancora leggibile nel caso della Olympus, intuibile sulla Casio, ridotto a una banda sfocata sulla Nikon. Come dicevamo in apertura di questo paragrafo nessuno degli approcci può essere considerato giusto o sbagliato, sta al fotografo scegliere la fotocamera con l'algoritmo di riduzione del rumore più vicino al risultato finale che punta a ottenere. Pagina 8 - Analisi sensibilità ISO Qui di seguito il comportamento delle tre compatte ai differenti valori di ISO sulla carta di riferimento Gretag Machbet.
Pagina 9 - Conclusioni
Come ci aspettavamo iniziando questa comparativa non si può stabilire una vincitrice all'interno della prova in quanto, pur condividendo la risoluzione del sensore, le tre fotocamere hanno un'anima diversa, che ne segmenta differentemente il campo di utilizzo, con nicchie d'uso molto spesso non sovrapponibili. In comune oltre alla risoluzione del sensore le tre fotocamere hanno la costruzione che fa uso di metallo e il target di riferimento, quello dei fotografi punta&scatta, che preferiscono affidarsi agli automatismi delle macchine per ottenere dei buoni scatti e che non sentono la mancanza delle regolazioni manuali. Tutte e tre offrono inoltre diverse livree: nero e argento per la Nikon, tinte anche più vivaci per le altre due concorrenti. I tre modelli integrano la tecnologia Face Detection, che ottimizza fuoco e parametri di scatto riconoscendo i volti all'interno dell'inquadratura. Sulla Casio questa tecnologia è molto evoluta e permette di riconoscere non solo la presenza di volti, ma anche la loro identità, con la possibilità di stabilire una priorità tra essi, in modo che, ad esempio, in mezzo a molti bambini la macchina fotografica imposti i parametri di scatto ottimizzandoli affinché il volto di nostro figlio sia quello meglio a fuoco ed esposto. Questa fotocamera offre inoltre modalità di scatto automatiche che, per esempio, fanno riprendere il fotogramma solo quando soggetto e fotografo sono perfettamente fermi, oppure quando la tecnologia Face Detection rileva un sorriso. Chi è alla ricerca di una macchina fotografica da mettere nel taschino, con la quale riprendere filmati con la pressione di un solo tasto troverà nella Casio EX-S10 una valida compagna. Chi cerca una buona estensione dello zoom, soprattutto nel campo delle focali lunghe, ma non vuole rinunciare alla compattezza delle dimensioni potrà optare per la Olympus µ 1010. Gli amanti dei panorami, delle fotografie architettoniche, non potranno che scegliere (tra queste tre fotocamere) la Nikon Coolpix S600, che con la sua focale minima a partire dal valore di 28mm equivalenti rappresenta la macchina con le maggiori velleità grandangolari del lotto. Diversa inoltre tra le tre contendenti è la gestione delle immagini, molto morbide sulla Olympus, caratterizzate, invece, da una maggiore maschera di contrasto in alcuni frangenti da parte delle altre due nipponiche. Anche il controllo del rumore elettronico agli altri valori di ISO differenzia profondamente le fotocamere, anche in considerazione del fatto che il filtro noise reduction non è mai disattivabile o modificabile dall'utente. Se la Nikon preferisce applicare un pesante filtro, che restituisce immagini esenti da falsi cromatismi, ma con un evidente calo di nitidezza, la Olympus e la Casio (la prima in particolare) optano per un intervento più ridotto dell'algoritmo di contenimento del rumore, a vantaggio della nitidezza, ma a scapito dell'apparizione di falsi colori e di evidente grana. Gli amanti del point&shoot hanno quindi (già solo considerando questi tre modelli) ampia scelta nel settore delle compatte da 10 megapixel, potendo scegliere tra prodotti che si differenziano non solo per l'estensione dello zoom, ma anche con la filosofia di approccio alla gestione dei dati in arrivo dal sensore da parte del processore d'immagine. Cercando in rete anche il prezzo accomuna le tre fotocamere con prezzi a partire dai circa 190 della Casio fino ai circa 230 della Nikon, con la Olympus che costa in media pochi euro in più della prima. |
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