Chipset Intel X48 Express: 7 schede madri a confronto
Abstract: Abbiamo messo a confronto 7 schede madri accomunate dal chipset X48 Express di Intel: ASUS Rampage Formula, ASUS Rampage Extreme, DFI LanParty LT X48-T2R, ECS Elitegroup X48T-A, Gigabyte X48T-DQ6, Intel DX48BT2 e MSI X48 Platinum. Andiamo a vedere quali sono le schede che si sono comportate meglio nel corso dei vari test.
Introduzione: Il chipset X48 Express
Verso la fine del mese di marzo, hanno debuttato le prime schede madri basate sul nuovo chipset Intel X48 Express, destinate al segmento desktop e rivolte agli utenti più appassionati. La piattaforma Intel X48 Express riprende molte delle caratteristiche tecniche della precedente generazione X38 e sarà l'ultima proposta di fascia Enthusiast dedicata alle CPU Intel socket LGA 775 ad essere sviluppata. Con la prossima generazione di CPU Intel intende infatti introdurre un nuovo tipo di socket, battezzato con il nome LGA 1366.

Schema della piattaforma chipset X48 Express
Il precedente schema a blocchi illustra l'architettura a due chip utilizzata dalla piattaforma chipset Intel X48 Express: rispetto al modello X38, le differenze ravvisabili sono piuttosto marginali: il nuovo North Bridge X48MCH introduce il supporto alla frequenza di bus quad pumped di 1.600 MHz ed ha un memory controller integrato in grado di supportare come massimo moduli di memoria DDR3-1600. La piattaforma X48 Express integra inoltre il supporto alla tecnologia ATI Crossfire per configurazioni con due schede video operanti in parallelo: la configurazione degli Slot PCI Express prevede ben due slot 2.0 con 16 linee elettriche ciascuno.
Il South Bridge è il medesimo utilizzato dalla piattaforma X38 Express, ovvero l'Intel ICH9. Ricordiamo che il chipset P45 Express, appartenente al segmento di mercato inferiore, propone invece il nuovo Intel ICH10. L'utilizzo del South Bridge di precedente generazione su quella che è la piattaforma di fascia più alta proposta da Intel, è unicamente da ricercare nel fatto che al momento del lancio di X48 il chip ICH10 non era ancora disponibile. Intel, da alcuni anni a questa parte, preferisce infatti presentare prima la propria proposta chipset enthusiast, indicativamente nel corso dell'inverno, per poi lanciare la famiglia completa dei nuovi chipset entro la fine del secondo trimestre dell'anno.
Ad ogni modo, i chip Intel ICH9 e Intel ICH10 non presentano sostanziali differenze per l'utente finale: entrambi i chip sono infatti in grado di gestire fino a 12 porte USB 2.0, 6 linee elettriche PCI Express e 6 porte di tipo SATA II, configurabili nelle modalità RAID 0, 1, 5 e 10. Infine, entrambe le soluzioni sono prive di qualsiasi supporto alle periferiche Parallel ATA, che dovranno quindi essere gestite attraverso un controller dedicato.
Nel corso di questa comparativa andremo ad analizzare le schede madri ASUS Rampage Formula, ASUS Rampage Extreme, DFI LanParty LT X48-T2R, ECS Elitegroup X48T-A, Gigabyte X48T-DQ6, Intel DX48BT2 e MSI X48 Platinum., tutte ovviamente basate sul chipset X48 Express di Intel.
ASUS Rampage Formula
L'Asus Rampage Formula fa parte della linea di schede madri Republic of Gamers ed è indirizzata alla fascia d'utenza cosiddetta Enthusiast. La scheda madre è stata infatti progettata per consentire agli utenti più esigenti di spremere fino all'osso il proprio sistema, al fine di ottenere prestazioni migliori. Questa motherboard va a sostituire di fatto la Maximus Formula, una scheda madre basata sul chipset X38 da cui la Rampage ha ereditato gran parte dei dettagli, ad eccezione del chip del North Brigde.
Asus ha dovuto tuttavia lavorare sul layout della scheda madre al fine di adattarlo al nuovo chip Intel X48, che rispetto al predecessore risulta di dimensioni inferiori. Come tutti i modelli pensati per essere utilizzati in condizioni di overclock, l'Asus Rampage Formula è dotata di un voluminoso sistema di raffreddamento passivo, realizzato in gran parte in rame, che si occupa di dissipare il calore generato dai due bridge e dalla circuiteria di alimentazione.

Per questo nuovo modello, Asus ha deciso di servirsi ancora di moduli di memoria DDR2: sebbene le memorie DDR3 siano arrivate sul mercato ormai da diversi mesi, il loro costo risulta ancora piuttosto elevato e le prestazioni fornite non giustificano la forte differenza di prezzo rispetto ai moduli DDR2. La scheda madre supporta moduli di memoria DDR2 operanti ad una frequenza fuori specifica massima di 1200MHz, mentre il Front Side Bus è in grado di operare a 1600MHz; sono ovviamente supportate anche le frequenze inferiori 800MHz, 1066MHz e 1333MHz.

L'utente avrà a disposizione 2 slot PCI Express 16x meccanici in grado di operare entrambi a piena velocità, grazie alle 32 linee elettriche messe a disposizione dal chip Intel X48. Sono inoltre presenti 3 slot di tipo PCI Express 1x e 2 slot PCI. Il primo slot PCI Express 1x, di colore nero, è adibito alla connessione della scheda audio fornita con la scheda madre, una Supreme FX II a 7.1 canali.

Per quanto riguarda lo storage, il chip Intel ICH9R, utilizzato dall'Asus Rampage Formula, mette a disposizione 6 porte di tipo SATA II a 3Gb/s, configurabili in modalità RAID 0, 1, 5 e 10. Essendo il South Bridge privo di controller per periferiche di tipo Parallel ATA, Asus ha dotato la propria scheda madre di un controller aggiuntivo, il JMicron JMB368, cosi da poter fornire all'utente un canale UDMA133 al quale connettere fino a due periferiche PATA.

Nel pannello posteriore della scheda troviamo 1 porta PS/2 per la tastiera, 6 porte USB 2.0, 1 porta ottica, 1 uscita S/PDIF, 1 porta Firewire e due connettori Gigabit Ethernet controllati dai chip Realtek RTL8110SC su bus PCI e Marvell 88E8056 su bus PCI Express. Non poteva mancare, infine, un tasto per cancellazione della CMOS del BIOS.

L'Asus Rampage Formula è dotata di una tecnologia per il risparmio energetico chiamata EPU, che si occupa di gestire il reale fabbisogno energetico della CPU al fine di ridurre i consumi. Su questo fronte, la scheda madre paga un po' il fatto di essere uscita alcuni mesi in anticipo rispetto alle soluzioni di fascia inferiore basate sul chipset Intel P45 Express proposte da Asus, le quali sono dotate della più recente tecnologia EPU-6 Engine. Tale tecnologia non si limita al solo processore, ma gestisce anche l'alimentazione di chipset, memorie, scheda grafica e dischi.

Osservando la foto precedente, si denota la presenza di un sistema di alimentazione per la CPU a 8 fasi, che permette di rendere il sistema più stabile fornendo tutta l'energia necessaria, anche in condizioni di overclock estremo. Tale sistema viene utilizzato, seppur con l'impiego di due sole fasi, anche per l'alimentazione delle memorie e del North Bridge.

Come ormai tante altre schede madri prodotte da Asus e dai vari concorrenti, anche la Rampage Formula è dotata dei pulsanti Power ON e Reset direttamente onboard; si tratta di una caratteristica che non poteva mancare in un prodotto di questo tipo e l'eventuale assenza sarebbe stata quasi certamente considerata da molti utenti come un punto a sfavore di questo prodotto.
ASUS Rampage Extreme
Oltre alla Rampage Formula che abbiamo appena visto, Asus propone anche altre schede madri basate sul chipset Intel X48 Express, tra cui figura anche la nuova soluzione top di gamma del produttore taiwanese, la Rampage Extreme. Questa nuova scheda non si limita a riprendere parte dei concetti già visti nella Rampage Formula, ma né porta alcuni agli estremi: nonostante la stretta parentela, vedremo che le due soluzioni proposte da Asus risultano differenti e sono indirizzate ad un pubblico che con esigenze diverse.
Il layout della Rampage Extreme non risulta molto diverso da quello della Rampage Formula, ad eccezione del sistema di raffreddamento utilizzato: oltre all'impiego di dissipatori in rame dotati di una superficie maggiore, Asus ha prestato molta attenzione anche all'aspetto estetico ed ha optato per i colori nero, rosso e grigio in sostituzione al colore naturale del rame. Tale sistema di raffreddamento è inoltre dotato di un waterblock, che consente di sfruttare un sistema di raffreddamento a liquido per ridurre in modo più efficace le temperature d'esercizio del North Bridge.

Altra differenza che caratterizza la Rampage Extreme dalla sua sorella minore è il tipo di memoria utilizzata: la scheda supporta infatti la DDR3, a partire dai moduli certificati a 1333MHz e 16000MHz, fino a quelli fuori specifica a 1800MHz e 2000MHz. Il quantitativo massimo di memoria installabile è 8GB. Per quanto riguarda invece il Front Side Bus, la massima frequenza operativa è di 1600MHz, ma sono ovviamente supportate anche le frequenze 400, 533, 800, 1066 e 1333MHz. La scheda riserva però una piccola sorpresa, come avremo modo di vedere nella parte relativa ai test di overclock.

L'utente avrà a propria disposizione 2 slot PCI Express 16x meccanici in grado di operare entrambi a piena velocità, grazie alle 32 linee elettriche messe a disposizione dal chip Intel X48. Sono inoltre presenti 2 slot PCI ed altri 3 slot di tipo PCI Express, di cui uno, quello di colore nero, riservato alla scheda audio fornita con la scheda madre, una Supreme FX X-Fi a 7.1 canali con il supporto alla tecnologia EAX Advanced HD 4.0.

L'Asus Rampage Extreme mette a disposizione 6 porte di tipo SATA II a 3Gb/s gestite dal South Bridge e configurabili secondo le modalità raid 0,1, 5 e 10. In aggiunta troviamo altri due controller, un Silicon Image Sil5723 che si occupa della gestione di altri due connettori SATA II, ed un Marvell® 88SE6121 per la gestione di un canale UDMA 133 e la porta eSATA presente nel pannello posteriore della scheda madre.

Oltre alla porta eSATA, nel pannello posteriore della scheda troviamo 1 porta PS/2 per la tastiera, 6 porte USB 2.0, 1 porta Firewire e due connettori Gigabit Ethernet. Interessante inoltre la presenza del tasto per la cancellazione della CMOS del BIOS, che consente di azzerare i settaggi senza dover aprire il case.

Per quanto riguarda il sistema di alimentazione della CPU e delle memorie, la Rampage Extreme utilizza una circuiteria a 16 fasi, al fine di garantire la massima elasticità possibile; tale caratteristica non porta alcun vantaggio all'utente comune e torna utile solamente a chi pratica overclock spinto, tuttavia è bene ricordare che questa scheda madre è stata pensata proprio per soddisfare le esigenze degli utenti più smaliziati.

Nella foto precedente sono ben visibili i 16 nuclei in ferrite a montaggio superficiale utilizzati da Asus per la propria scheda. Si nota inoltre che l'area intorno al socket del processore risulta piuttosto occupata, quindi qualora si decida di non utilizzare il dissipatore stock di Intel, è consigliabile verificare prima gli ingombri del sistema di raffreddamento che si vuole adottare.

La presenza dei pulsanti Power ON e Reset è ormai diventata abbastanza comune anche nelle schede madri di fascia media, di conseguenza Asus ha pensato di dotare la propria scheda di qualcosa di più sostanzioso di due semplici bottoni: la Rampage Extreme presenta infatti una nuova funzionalità chiamata TweakIt, che consente di overcloccare il sistema agendo direttamente sulla scheda madre senza dover entrare nel BIOS o in Windows. Non è nemmeno necessario spostare alcun jumper: le modiche vengono fatte attraverso alcuni pulsanti e i vari settaggi vengono mostrati su un piccolo display LCD collegabile alla scheda madre.
DFI LanParty LT X48-T2R
DFI è un marchio molto apprezzato dagli utenti più appassionati ed ovviamente non poteva esimersi dal proporre una nuova scheda madre basata sul nuovo chipset X48 Express di Intel. La scheda che ci accingiamo a descrivervi va di fatto a sostituire il precedente modello DFI LanParty LT X38-T2R, da cui eredita molti dettagli.
Il layout della scheda madre è infatti rimasto pressoché immutato, ad eccezione della colorazione degli slot e di una maggiore dotazione di porte per l'espandibilità del sistema. Per questioni di package, la scheda madre viene fornita con il sistema di raffreddamento del North Bridge smontato; tale dissipatore si sviluppa infatti in altezza ed è di fatto inadatto alle dimensioni della scatola con cui viene venduta la scheda madre. Sarà compito dell'utente provvedere alla sua corretta installazione.

Il corpo del dissipatore in questione è fatto di alluminio, ad eccezione della base e delle due heat pipe, che sono invece realizzate in rame. Sono inoltre presenti dei ganci metallici per il fissaggio di un'eventuale ventola da 80 millimetri, che però non viene fornita in bundle con la scheda madre. Sebbene le dimensioni del sistema di raffreddamento del North Bridge garantiscano da un lato un'eccellente dissipazione del calore, va tuttavia detto che potrebbero anche dare qualche grattacapo a coloro che sono in possesso di dissipatori per CPU piuttosto voluminosi.

La scheda madre utilizza moduli di memoria di tipo DDR2 con frequenze operative fino a 800MHz, ma agendo da BIOS è possibile innalzare tale frequenza a valori più elevati. Il quantitativo massimo di memoria installabile è di 8GB, suddivisa in 4 banchi da 2GB ciascuno. Per quanto riguarda invece il Front Side Bus, le frequenze operative supportate sono: 800, 1066, 1333 e 1600MHz.

La DFI è dotata di 3 slot PCI Express 16x meccanici, 1 slot PCI Express 1x e 3 slot PCI. I primi 2 slot PCI Express sono in grado di operare entrambi ad una velocità di 16x, mentre il terzo funziona a 4x; sono ovviamente supportate le configurazioni CrossFireX.

Per la connessione delle periferiche di memorizzazione di massa, il South Bridge Intel ICH9R mette a disposizione dell'utente 6 porte SATA II configurabili in modalità RAID 0, 1, 5 o 10. E' inoltre presente un controller JMicron JMB363, adibito alla gestione del canale E-IDE UDMA 133 e di altre due porte SATA II operanti in modalità RAID 0 o 1.

Nel pannello dei connettori posteriori della scheda madre troviamo due porte PS/2 per mouse e tastiera, 6 porte USB 2.0, 1 porta Firewire e due connettori Gigabit Ethernet. I connettori audio pilotati dal chip RealTek ALC885 a 7.1 canali sono invece collocati su un apposita scheda aggiuntiva, dove sono altresì presenti 2 connettori RCA S/PDIF.

Per quanto riguarda l'alimentazione della CPU, la scheda madre fa uso di un sistema a 8 stadi. Tale sistema si rivela particolarmente utile in condizioni di overclock spinto, dato che consente di erogare tutta la potenza necessaria man mano che si innalza la frequenza del processore.

Non potevano infine mancare i pulsanti Power ON e Reset. Troviamo inoltre un display a LED che si occupa di comunicare all'utente i vari codici dei messaggi di POST durante la fase di boot del sistema. Interessante notare come ormai queste due tipologie di componenti, sebbene non siano indispensabili, sono ormai diventate un must per quasi tutte le schede madri di fascia alta.
ECS Elitegroup X48T-A
La nuova scheda madre X48T-A di ECS Elitegroup fa parte della famiglia Black Series, una linea di prodotti dedicata agli utenti che sono alla ricerca di prestazioni elevate ma che devono fare i conti con un budget piuttosto limitato. Uno dei punti di forza di questa scheda è infatti il prezzo particolarmente aggressivo, che ben si abbina alla buona qualità del prodotto.
La scheda madre si presenta con un layout piuttosto tradizionale, dominato dalla presenza del sistema di raffreddamento del chipset e della circuiteria d'alimentazione. Tale sistema, chiamato QoolTech II, si compone di 3 dissipatori passivi in rame collegati tra loro da heat pipe per favorire una migliore distribuzione del calore da dissipare.

La scheda supporta memoria DDR3 con frequenza operativa fino a 1600MHz. Gli slot per l'alloggiamento dei banchi di memoria possono ospitare al massimo 4 moduli da 2GB ciascuno, per una capienza totale di 8GB; il loro posizionamento risulta molto comodo e non interferisce con cavi o altre componenti del PC. Il Front Side Bus è certificato anch'esso per operare ad una frequenza di 1600MHz.

ECS ha deciso di posizionare i due slot PCI Express 16x meccanici distanti tra loro, al fine di offrire tutto lo spazio necessario per l'eventuale installazione di schede video con un ingombro a doppio slot. Tale scelta ha come conseguenza diretta l'assenza di un terzo slot PCI Express per la realizzazione di una configurazione CrossFireX con 3 schede video in parallelo, anche se ad onor del vero si tratta di una configurazione che con buona probabilità non verrà mai utilizzata dalla stragrande maggioranza degli utenti. Sono inoltre presenti 2 slot PCI Express 1x ed altri 2 slot PCI.

Per la connessione dei dischi e delle unità ottiche, la scheda madre mette a disposizione le consuete 6 porte SATA II, gestite dal South Bridge e configurabili in modalità RAID 0, 1, 5 o 10. Onboard troviamo inoltre un controller Ultra DMA 133 che si occupa di gestire l'unico canale Parallel ATA presente.

Nel pannello posteriore dei connettori troviamo due porte PS/2, una porta seriale a 9 pin, 6 porte USB 2.0, 1 porta eSATA, 2 connettori Gigabit Ethernet, i connettori audio Jack da 3.5 millimetri a 7.1 canali e 2 connettori ottici di tipo SPDIF per l'ingresso e l'uscita del segnale audio; non è presente invece nessuna porta Firewire.

Osservando la foto precedente è possibile notare nell'area adiacente al socket la presenza di 6 MOSFET in ferrite che costituiscono il sistema di alimentazione a 6 stadi del processore. L'utilizzo della ferrite offre diversi vantaggi rispetto al ferro e consente una maggiore stabilità del sistema in condizioni di overclock spinto.
Gigabyte X48T-DQ6
Abbiamo già avuto modo di parlare in modo approfondito della Gigabyte X48T-DQ6 in questo articolo, per cui di seguito ci limiteremo a riportare quanto detto precedentemente. Questa nuova scheda proposta da Gigabyte è rivolta ovviamente agli utenti più appassionati e ripropone sostanzialmente buona parte di quanto visto nei precedenti modelli basati su chipset Intel X38 Express.
La disposizione dei componenti scelta da Gigabyte per la propria scheda madre GA-X48T-DQ6 è piuttosto tradizionale: a dominare nel complesso è il sistema di raffreddamento, dimensionato in modo da non generare problemi nel montaggio dei vari componenti con particolare riferimento al dissipatore di calore del processore. Gli slot sono correttamente spaziati tra di loro, in modo tale da non creare problemi con l'utilizzo di schede video di ingombro notevole.
Nell'immagine è possibile vedere gli slot per i moduli di memoria DDR3: sono montati in una posizione che richiede necessariamente la rimozione della scheda video per poter inserire o rimuovere i moduli memoria, in quanto le linguette di fissaggio dei banchi sono a ridosso della parte posteriore della scheda video. La scheda è certificata per operare con memorie DDR3-1600, mentre il Front Side Bus può operare ad una frequenza fino certificata fino a 1600MHz.

Se è apprezzabile la scelta di aver distanziato in modo evidente i due Slot PCI Express 16x, segnaliamo come così facendo sia venuta a mancare la possibilità di montare sul PCB della scheda madre 3 Slot PCI Express 16x, con i quali poter sfruttare configurazioni CrossfireX con 3 schede video in parallelo. Una configurazione di questo tipo non è supportata in modo nativo dal chipset X48 Express, ma sarebbe stata ottenibile utilizzando un chip bridge PCI Express che divida un segnale 16x in due 8x elettrici, destinati rispettivamente a due Slot PCI Express 16x meccanici. Oltre agli slot PCI Express 16x troviamo inoltre 3 slot PCI Express 1x e 2 slot PCI.

Gigabyte ha implementato in questa scheda madre ben 8 connettori per periferiche SATA II: 6, di colore arancione, sono collegati al south bridge del chipset Intel X48 Express e utilizzabili per creare configurazioni Raid 0, Raid 1, Raid 5 oppure Raid 10. I 2 restanti, di colore viola, sono collegati al chip Gigabyte SATA2, chiaramente identificabile dietro al connettore IDE di colore verde; questo controller permette di configurare catene Raid con 2 hard disk mettendo a disposizione le modalità Raid 0, Raid 1 e JBOD. Apprezzabile la presenza di chiare serigrafie che identificano i vari connettori e jumper presenti sulla scheda madre, oltre che la scelta di colori differenti per i jumper del case.

Molto ricco il pannello delle connessioni posteriori: troviamo i tradizionali connettori PS/2 per tastiera e mouse, 8 porte USB 2.0, le 2 porte per le schede di rete e connettori Firewire di due dimensioni. I 6 jack audio si affiancano ai due segnali di output audio digitali, sia ottico che S/PDIF. Gigabyte ha inoltre scelto di inserire due staffe posteriori nella confezione della scheda madre, ciascuna dotata di 2 connettori per hard disk E-SATA e connettore di alimentazione.

L'area attorno al Socket 775 LGA del processore si presenta essere sgombra da componenti che possano in qualche modo causare problemi nell'installazione del sistema di raffreddamento; si notino in particolare i condensatori di basso profilo tutti allo stato solido, accanto ai quali si trovano i 12 nuclei in ferrite a montaggio superficiale, capaci di trattenere al meglio l'energia rispetto a quelli tradizionali in ferro a frequenze elevate, conferendo quindi superiore stabilità del segnale in condizioni di carico elevato.
Ricordiamo infine che la scheda madre è dotata della tecnologia Dynamic Energy Saver, che mira ad ottimizzare il consumo del processore in funzione del livello di carico richiesti in uno specifico istante dal sistema. Tale tecnologia abbina una componente hardware ad un elemento software compatibile con i sistemi operativi Windows, che se abilitato interviene dinamicamente alimentando i spegnendo parte della circuiteria di alimentazione della CPU.

Tra il connettore di alimentazione a 24 pin e gli slot della memoria DDR3 sono stati posizionati 12 led, che segnalano l'attivazione di ciascuno dei 12 Mosfet montati sulla scheda madre in prossimità del socket del processore. La tecnologia Dynamic Energy Saver opera infatti attivando tutti i 12 stadi di alimentazione, provvedendo a spegnerli progressivamente nel momento in cui il carico istantaneo sul processore sia tale da non richiedere che tutti operino contemporaneamente.
Intel DX48BT2
La proposta di Intel basata su chipset X48 Express si chiama Intel DX48BT2 ed è una scheda indirizzata ad un pubblico alla ricerca di prodotti essenziali e di qualità. Nella progettazione di questa scheda, Intel ha voluto puntare unicamente su tecnologie attuali, pertanto non sono presenti slot di memoria DDR2 né tanto meno i connettori PS/2 per mouse e tastiera.
Il layout della scheda madre risulta estremamente pulito e non è dominato dalla presenza dei soliti colori troppo forti e sgargianti. Per il raffreddamento della circuiteria di alimentazione, del North Bridge e del South Bridge, Intel ha optato per dei dissipatori passivi di dimensioni discrete realizzati in alluminio.

Il Front Side Bus dell'Intel DX48BT2 è in grado di operare a 1600MHz ed è in grado di supportare tutte le più recenti CPU basate su socket LGA 775. Come abbiamo già detto in precedenza, la scheda è state realizzata utilizzando solamente le tecnologie più recenti, di conseguenza non poteva mancare il supporto alle memorie DDR3 a 1333MHz. Il quantitativo massimo di memoria installabile è di 8GB.

La scheda mette a disposizione ben tre slot PCI Express 16x meccanici per la realizzazione di configurazioni CrossFireX a tre schede: i primi due operano entrambi a piena velocità, mentre il terzo, quello di colore nero, sfrutta 4 delle 6 linee elettriche messe a disposizione dal South Bridge. Sono infine presenti altri 2 slot PCI, mentre si denota la mancanza di slot PCI Express 1x.

Per la connessione delle periferiche per lo storage di massa, sono state previste 6 porte SATA II a 3Gb/s, configurabili nelle modalità raid 0, 1, 5, 10 e gestite dal controller integrato nel South Bridge Intel ICH9R. Anche in questo caso Intel ha voluto optare solamente per soluzioni moderne e conseguentemente non ha voluto dotare la propria scheda madre di nessun connettore Parallel ATA.

Come abbiamo già detto in apertura, nel pannello posteriore della scheda non troveremo alcuna porta PS/2 per mouse e tastiera. Saranno invece presenti 2 porte eSATA, 8 porte USB 2.0, 1 porta FireWire, 1 connettore Gigagibit Ethernet, un'uscita ottica S/PDIF e 5 connettori audio.

Al fine di garantire maggiore efficienza e stabilità, anche la scheda madre di Intel è dotata di un sistema di alimentazione a più fasi per l'alimentazione di CPU, chipset e memorie. L'adozione di soluzioni di questo tipo su prodotti indirizzati ai segmenti più alti del mercato è diventata ormai una consuetudine e consente agli utenti più smaliziati di ottenere migliori risultati in overclock rispetto a quanto accadeva in passato.

Un altro elemento particolare dell'Intel DX48BT2 è la presenza del pulsante Power ON sul PCB della scheda, mentre non c'è invece traccia del tasto Reset; tale carenza risulta tuttavia completamente in linea con le idee che stanno alla base di questo prodotto: modernità, semplicità e niente cose superflue.
MSI X48 Platinum
Per la piattaforma chipset Intel X48 Express, MSI propone due schede madri, la X48 Platinum e la X48C Platinum. L'MSI X48C Platinum è una scheda madre particolarmente indicata per chi è ancora indeciso su quale tipo di memoria adottare: grazie alla presenza di due tipologie di slot, questo modello consente infatti di sfruttare appieno le più economiche memorie DDR2, lasciando però aperta la strada ad un futuro upgrade alle memorie DDR3. L'MSI X48 Platinum, di cui ci occupiamo in questo articolo, utilizza moduli di memoria DDR3 e si rivolge invece ad un pubblico che non scende a compromessi quando si tratta di prestazioni.
Osservando il layout di questa scheda madre, non si può non notare il voluminoso sistema di raffreddamento adottato da MSI. Come si evince facilmente dalla foto precedente, questo particolare sistema di raffreddamento è chiamato Circu-Pipe ed è costituito da efficienti dissipatori passivi in rame, collegati tra loro da alcune heat pipe e posizionati sopra la circuiteria di alimentazione, sul North Bridge e sul South Bridge.

La motherboard supporta moduli di memoria DDR3-1600 e può ospitare fino a 4 banchi da 2GB ciascuno. Il Front Side Bus è in grado di supportare anche le CPU di Intel più recenti, grazie ad una frequenza operativa pari a 1600MHz. In prossimità di ogni slot di memoria è presente un LED diagnostico di colore azzurro, che si occupa di segnalare il corretto funzionamento delle memorie; se il LED è accesso vuol dire che va tutto bene, mentre in caso contrario conviene verificare che il modulo non sia danneggiato o che non sia stato installato correttamente.

La scheda è dotata di 4 slot PCI Express 16x meccanici che consentono di utilizzare fino a 4 schede video per realizzare configurazioni CrossFireX. Solamente i primi due slot, quelli di colore blu, operano a 16x, mentre i due gialli operano entrambi a 4x; dato che il South Bridge mette a disposizione solamente 6 linee PCI Express, MSI ha dovuto inserire un apposito controller, situato in prossimità del South Bridge, che fornisce altre 4 linee PCI Express. L'espandibilità del sistema è infine garantita dalla presenza di altri 2 slot PCI Express 1x e da uno slot PCI.
Dalla precedente foto, si nota inoltre la presenza di un piccolo display che si occupa di fornire all'utente alcune sintetiche informazioni sullo stato del sistema: si tratta di uno strumento che si rivela decisamente utile nella risoluzione di problemi, come ad esempio quelli che possono verificarsi durante una prova di overclock del sistema.

Per quanto riguarda la connessione delle periferiche di memorizzazione di massa, la scheda madre di MSI offre 4 connettori SATA II, gestiti dal South Bridge e configurabili nelle ormai consuete modalità raid previste da Intel - 0, 1, 5 e 10 - ed altre 2 porte SATA II, gestite stavolta dal controller aggiuntivo Silicon Image 5723. E' infine presente anche un controller Marvell 88SE6111, adibito alla gestione delle periferiche Parallel ATA connesse all'unico canale Ultra DMA 133 presente.

Nel pannello posteriore della scheda madre, troviamo 2 porte PS/2 per mouse e tastiera, 1 porta Firewire, 8 porte USB 2.0, 2 porte eSATA gestite direttamente dal South Bridge, 2 connettori Gigabit Ethernet, le uscite del sistema audio RealTek ALC888 a 8 canali ed un'uscita ottica SPDIF. E' inoltre presente un pulsante che consente di cancellare la CMOS del BIOS agevolmente, senza rendere necessaria l'apertura del case.

Come quasi tutte le schede madri di fascia alta, anche la X48 Platinum di MSI è dotata di un sistema di alimentazione a più stadi al fine di garantire una migliore gestione dell'energia, sia in termini di efficienza che di stabilità; la CPU viene alimentata da un apposito circuito a 5 fasi, mentre per le memorie e il North Bridge viene utilizzato un sistema a 2 fasi.

Immancabile infine la presenta dei pulsanti Power On e Reset direttamente onboard, che pur non essendo indispensabili, risultano decisamente apprezzati dagli utenti più appassionati; la presenza di questi pulsanti, unita a quella degli altri strumenti per la diagnostica, costituisce certamente interessante valore aggiunto per questo prodotto.
Configurazione di test - Consumi
Per misurare le prestazioni delle schede madri oggetto della comparativa abbiamo utilizzato un processore Intel Core 2 Extreme QX9650 a 3 GHz, realizzato con processo produttivo a 45 nanometri. Sono stati inoltre utilizzati 3 differenti kit di memoria: Corsair Dominator DDR2 XMS2-10000, Corsair Dominator DDR3 XMS3-1800 e OCZ 3P16002GK DDR3. Il primo dei tre kit è composto da due moduli DDR2 da 1GB ciascuno, certificati per operare fino a 1250MHz con i seguenti timings: 5-5-5-18, mentre il secondo è composto da due moduli DDR3 da 1GB ciascuno, certificati a 1800MHz, con timings 7-7-7-20. L'ultimo kit è anch'esso composto da 2 moduli di memoria da 1GB ciascuno, certificati per operare a 1600MHz con timings 7-7-7-20. L'utilizzo di 3 diverse tipologie di memoria si è reso necessario per risolvere alcuni problemi di compatibilità tra schede madri e memorie.
Per quanto concerne lo storage, abbiamo utilizzato diverse soluzioni: abbiamo provveduto ad installare il sistema operativo su un disco SATA Western Digital WD1200JS da 120GB, mentre per i test sul transfer rate dei dischi SATA ed esterni su porta USB abbiamo utilizzato rispettivamente un Western Digital WD7500AAKS-OORBA0 da 750GB e un Western Digital WD1600JS da 160GB, montato in un box esterno. La dotazione hardware per questi test è completata da una scheda video NVIDIA GeForce 8800 GTX, dotata di 768MB di RAM onboard, e dall'alimentatore Cooler Master RS-A00-ESBA da 1000W.
Prima di condurre i test abbiamo provveduto ad aggiornare il BIOS delle schede madri all'ultima versione disponibile sul sito dei rispettivi produttori. Il sistema operativo utilizzato è Windows Vista Ultimate Edition a 32bit, a cui sono stati applicati tutti gli aggiornamenti disponibili al momento della stesura di questo articolo. Le metodologie ed i software utilizzati per i vari test verranno illustrati nel corso delle prossime pagine.
Di seguito le rilevazioni dei livelli di consumo registrati, direttamente alla presa di corrente a monte dell'alimentatore, con un monitor Lafayette PC-300. Le misurazioni sono state effettuate con il sistema in idle, facendo operare la CPU a pieno carico eseguendo in parallelo due istanze di Orthos e provvedendo in ultimo a fare girare ShaderMark 2.1 al fine di massimizzare il carico di lavoro della scheda video.

I test sui consumi hanno rilevato che le schede madri basate sul chipset X48 Express consumano mediamente di più delle schede madri con chipset Intel P45 Express: l'Asus P5Q-E e la Gigabyte GA-EP45T hanno fatto registrare dei consumi decisamente inferiori. Si denota inoltre una certa eterogeneità nei risultati fatti registrare dalle soluzioni X48, con variazioni da un modello all'altro che raggiungono in alcuni casi addirittura 36 Watt. Ma a consumi maggiori corrisponderanno prestazioni superiori? Lo scopriremo nel corso delle prossime pagine.
Test sulla memoria e transfer rate
I test relativi alla memoria sono stati condotti eseguendo i benchmark presenti nell'ottimo tool Everest: abbiamo preso in esame i dati relativi alla velocità in lettura e in scrittura delle memorie, oltre che quelli della latenza delle stesse. I risultati andranno interpretati tenendo in considerazione i tipi di memoria utilizzati in abbinamento ad ogni scheda madre: Asus P5Q-E - Corsair Dominator DDR2 XMS2-10000, Gigabyte GA-EP45T Extreme - Corsair Dominator DDR3 XMS3-1800, Asus Rampage Formula - Corsair Dominator DDR2 XMS2-10000, Asus Rampage Extreme - OCZ 3P16002GK DDR3, Intel DX48BT2 - Corsair Dominator DDR3 XMS3-1800, Gigabyte X48T-DQ6 - OCZ 3P16002GK DDR3, DFI LanParty LT X48-T2R - Corsair Dominator DDR2 XMS2-10000, MSI X48 Platinum - OCZ 3P16002GK DDR3, ECS X48T-A - Corsair Dominator DDR3 XMS3-1800.


I risultati dei test sulla bandwidth della memoria risultano nel complesso molto simili, anche se si denota un leggero vantaggio delle soluzioni equipaggiate con moduli di memoria DDR3. Il discorso cambia con le latenze: le schede madri equipaggiate con memorie DDR3 non riescono ad ottenere risultati migliori di quelle basate su memorie DDR2, e nemmeno il differente chipset riesce a fare la differenza tra i vari modelli.
Di seguito i risultati dei test relativi al transfer rate medio in lettura e in scrittura dei dischi rigidi attraverso le interfacce Serial ATA e USB 2.0. I test sono stati condotti utilizzando il software HD Tach RW e i dati sotto riportati fanno riferimento alle velocità di trasferimento medie rilevate eseguendo operazioni di lettura e scrittura in modo sequenziale. Ricordiamo che per questo test abbiamo utilizzato rispettivamente un disco Western Digital WD7500AAKS-OORBA0 da 750GB collegato ad uno canali SATA, ed un Western Digital WD1600JS da 160GB montato in un box esterno e collegato ad una delle porte USB 2.0 presenti nel pannello posteriore delle schede madri.


Come ci aspettavamo i test sui trasfer-rate dei dischi hanno dato risultati del tutto equivalenti: le velocità di trasferimento medie rilevate sulle unità connesse attraverso un canale Serial ATA II risultano infatti identiche per tutte le schede madri testate. Dalle rilevazioni emerge inoltre un altro dato interessante: il più recente South Bridge Intel ICH10R utilizzato dalle soluzioni P45 non apporta alcun vantaggio prestazionale rispetto alla precedente versione ICH9R utilizzata dalla piattaforma X48. Per quanto riguarda invece i test relativi al trasferimento attraverso l'interfaccia USB 2.0, abbiamo rilevato variazioni contenute e del tutto ininfluenti durante l'uso quotidiano.
Benchmark sintetici
Di seguito riportiamo i risultati ottenuti eseguendo i benchmark sintentici PCMark Vantage, 3DMark Vantage e 3DMark 2006.




I risultati ottenuti dai benchmark non decretano un vincitore in modo univoco e risultano piuttosto altalenanti. L'Intel DX48BT2 ad esempio ha fatto segnare i risultati migliori nel benchmark PC Mark Vantage, salvo piazzarsi poi nelle ultime posizioni negli altri benchmark. Anche in questa occasione le schede madri X48 non riescono a distanziare in modo netto l'Asus P5Q-E e la Gigabyte GA-EP45T Extrmeme, entrambe basate sul chipset P45 Express.
Crysis - Unreal Tournament 3 - Half-life 2 episode 2
Nella valutazione delle prestazioni velocistiche con Crysis abbiamo scelto di utilizzare le API DirectX 9, in combinazione all'impostazione qualitativa high; quella con API DirectX 10 e impostazioni very high porta ad avere valori di frames al secondo complessivamente troppo bassi per poter garantire una sufficiente fluidità delle scene, anche a risoluzioni non al limite. Per Unreal Tournament 3 abbiamo invece utilizzato il massimo livello di dettaglio impostabile dal tool UT3 Benchmark in abbinamento con le API DirectX 10, mentre per Half-Life episode 2 abbiamo utilizzato sempre il massimo livello di dettaglio, le API DirectX 9 ed attivato i filtri anisotropico 16x e antialiasing 8x CSAA.



Se con Crysis le differenze prestazionali tra le varie schede madri sono pressoché nulle, con Unreal Tournament 3 e Half-Life 2: Episode 2 si inizia a notare qualche differenza. Il maggiore divario prestazionale rilevato nel corso di questi test è del 15-16% ed è stato fatto segnare in Unreal Tournament 3 dalle schede madri Gigabyte X48T-DQ6 e Intel DX48BT2, alla risoluzione 800x600.
Test audio
Per esprimere una valutazion e indicativa del sottosistema audio utilizzato dalle schede madri in prova, abbiamo eseguito il software Rightmark Audio Analyzer 6.1.1. Ciò che segue non vuole essere un analisi tecnica estremamente approfondita, ma una semplice valutazione complessiva del livello qualitativo fornito dai vari chip audio integrati sulle schede madri. E' tuttavia bene tenere presente che il responso fornito da Rightmark Audio Analyzer, sebbene oggettivo, non è da intendersi in termini assoluti, poiché piattaforme e condizioni di test differenti possono dare luogo a risultati diversi tra loro.
Asus Rampage Formula |
||
| Frequency response (from 40 Hz to 15 kHz), dB | +0.25, -0.15 | Good |
| Noise level, dB (A) | -77.7 | Good |
| Dynamic range, dB (A) | 77.7 | Good |
| THD, % | 0.186 | Very poor |
| THD + Noise, dB (A) | -49.4 | Very poor |
| IMD + Noise, % | 0.373 | Poor |
| Stereo crosstalk, dB | -76.8 | Excellent |
| IMD at 10 kHz, % | 0.377 | Poor |
| Prestazioni complessive | Good | |
Asus Rampage Extreme |
||
| Frequency response (from 40 Hz to 15 kHz), dB | +0.09, -0.12 | Good |
| Noise level, dB (A) | -87.8 | Good |
| Dynamic range, dB (A) | 87.5 | Good |
| THD, % | 0.341 | Poor |
| THD + Noise, dB (A) | -46.3 | Poor |
| IMD + Noise, % | 0.291 | Poor |
| Stereo crosstalk, dB | -86.7 | Excellent |
| IMD at 10 kHz, % | 0.394 | Poor |
| Prestazioni complessive | Good | |
DFI LanParty LT X48-T2R |
||
| Frequency response (from 40 Hz to 15 kHz), dB | +0.26, -0.38 | Very good |
| Noise level, dB (A) | -84.0 | Very good |
| Dynamic range, dB (A) | 84.0 | Very good |
| THD, % | 0.170 | Average |
| THD + Noise, dB (A) | -51.4 | Poor |
| IMD + Noise, % | 0.260 | Average |
| Stereo crosstalk, dB | -82.8 | Excellent |
| IMD at 10 kHz, % | 0.293 | Average |
| Prestazioni complessive | Good | |
ECS X48T-A |
||
| Frequency response (from 40 Hz to 15 kHz), dB | +0.10, -0.10 | Very good |
| Noise level, dB (A) | -89.6 | Good |
| Dynamic range, dB (A) | 89.6 | Good |
| THD, % | 0.131 | Average |
| THD + Noise, dB (A) | -52.7 | Poor |
| IMD + Noise, % | 0.257 | Average |
| Stereo crosstalk, dB | -87.4 | Very good |
| IMD at 10 kHz, % | 0.309 | Average |
| Prestazioni complessive | Good | |
Gigabyte X48T-DQ6 |
||
| Frequency response (from 40 Hz to 15 kHz), dB | +0.10, -0.10 | Very good |
| Noise level, dB (A) | -91.8 | Good |
| Dynamic range, dB (A) | 91.8 | Good |
| THD, % | 0.131 | Average |
| THD + Noise, dB (A) | -52.8 | Poor |
| IMD + Noise, % | 5.667 | Average |
| Stereo crosstalk, dB | -86.7 | Excellent |
| IMD at 10 kHz, % | 0.309 | Average |
| Prestazioni complessive | Good | |
Intel DX48BT2 |
||
| Frequency response (from 40 Hz to 15 kHz), dB | +0.10, -0.10 | Good |
| Noise level, dB (A) | -91.8 | Good |
| Dynamic range, dB (A) | 91.8 | Good |
| THD, % | 0.131 | Good |
| THD + Noise, dB (A) | -52.8 | Poor |
| IMD + Noise, % | 5.667 | Good |
| Stereo crosstalk, dB | -86.7 | Excellent |
| IMD at 10 kHz, % | 0.309 | Good |
| Prestazioni complessive | Good | |
MSI X48 Platinum |
||
| Frequency response (from 40 Hz to 15 kHz), dB | +0.10, -0.10 | Very good |
| Noise level, dB (A) | -91.8 | Good |
| Dynamic range, dB (A) | 91.8 | Good |
| THD, % | 0.131 | Average |
| THD + Noise, dB (A) | -52.8 | Poor |
| IMD + Noise, % | 5.667 | Average |
| Stereo crosstalk, dB | -86.7 | Very good |
| IMD at 10 kHz, % | 0.309 | Average |
| Prestazioni complessive | Good | |
Le prove sono state condotte campionando ad una frequenza di 44,1KHz a 16 bit, utilizzando un cavetto ponte tra l'uscita stereo e l'ingresso del microfono, in modo tale da poter toccare con mano la qualità dei convertitori DAC e ADC. Come nella precedente comparativa di schede madri P45, anche in questo caso i risultati ottenuti mostrano un comportamento generalmente buono e sufficiente a garantire un adeguato livello qualitativo. Per gli audiofili ed i professionisti rimane tuttavia d'obbligo l'acquisto di una soluzione discreta che sia in grado di garantire livelli qualitativi superiori, soprattutto per quanto riguarda la gamma dinamica e la distorsione armonica totale.
Di seguito forniamo una spiegazione sintetica delle principali voci incontrate nella precedente tabella, al fine di rendere maggiormente comprensibili i dati sopra riportati.
Frequency Response. La risposta in frequenza, o Frequency Response, indica il comportamento della scheda nella riproduzione di tutte le frequenze percepibili dall'orecchio umano, ovvero quelle comprese tra i 20Hz e i 20kHz. Nella rappresentazione grafica, il comportamento ideale sarà quello rappresentato da una linea retta, la quale sta ad indicare che il dispositivo è in grado di riprodurre in modo omogeneo tutte le frequenze. Nella realtà la risposta in frequenza assume la forma di una curva, più o meno regolare o rettificata a seconda della qualità della scheda.
Noise Level. Ogni apparato elettronico deve fare i conti con il rumore, ovvero con tutto quell'insieme di segnali, generati da tensioni e correnti elettriche dell'apparato, che vanno ad inficiare il segnale utile. Nell'ambito specifico di un dispositivo volto all'impiego acustico, come la nostra scheda audio, è importante che il rumore di fondo sia il più contenuto possibile, in modo tale da non andare a compromettere, in output, la qualità del segnale, ovvero ciò che andremo ad ascoltare. A valori negativi maggiori corrispondono prestazioni e qualità superiori.
Dynamic Range. I dati relativi all'intervallo dinamico, o Dynamic Range, forniscono un'indicazione relativa alla differenza che intercorre tra il rumore di fondo e la massima intensità di un segnale in output, senza che questo superi la soglia della distorsione, si esprime in dB ed a valori maggiori corrisponde una qualità superiore.
Total Harmonic Distortion. La distorsione armonica totale (THD) indica quanta distorsione è generata dalla scheda audio durante la riproduzione del segnale. Per valutare questo aspetto il test prevede l'ingresso nel dispositivo audio di un segnale alla frequenza di 1kHz e la valutazione del rispettivo segnale in output: quest'ultimo, oltre alla frequenza di 1kHz, conterrà anche alcune armoniche (frequenze sottomultiple a quella di riferimento) con ampiezza d'onda minore di quella originaria, che danno luogo alla distorsione. La distorsione armonica totale è espressa in valori percentuali che di norma risultano al di sotto dell'1%. Al di sopra del 3%, il dispositivo non può essere considerato accettabile per l'impiego audio. E' un valore molto importante che consente di stabilire la capacità di gestione del segnale audio da parte del processore DSP.
Intermodulation Distortion. Si tratta nuovamente di un rilevamento di una distorsione, questa volta mandando in ingresso due segnali che combinati tra loro danno luogo ad un terzo segnale contenente frequenze che di norma non sono armoniche di nessuna delle due frequenze originarie. Il risultato del test relativo non è particolarmente importante per quelle schede audio dedicate ai videogame in quanto è piuttosto difficile cogliere tale distorsione con un suono non melodico. Al contrario, si tratta di un valore da tenere in attenta considerazione qualora l'impiego primario della scheda sia quello di produzione o fruizione musicale, a livello hobbystico o prosumer.
Stereo Crosstalk. Questo test fornisce importanti informazioni riguardanti la capacità di una scheda audio di mantenere il segnale di un canale isolato da quello di un altro. Migliori risultati descrivono una scheda in grado di ricreare una scena sonora estremamente realistica con un elevato grado di spazialità.
Intermodulation Distortion a 10kHz. L'IMD a 10kHz è molto simile all'Intermodulation Distortion vista qualche paragrafo addietro, ma focalizza l'attenzione sulla frequenza dei 10kHz.
Overclock
Al fine di valutare la tolleranza in overclock delle varie schede madri, abbiamo deciso di mantenere le stesse linee guida utilizzate nella precedente comparativa:

Con il processore quad core Intel Core 2 Quad QX9300 la frequenza di clock massima raggiunta è stata di 3,637GHz, ottenuta con la scheda Asus Rampage Extreme. Molto bene anche l'Asus Rampage Formula e la Gigabyte X48T-DQ6, che hanno raggiunto rispettivamente 3600MHz e 3450MHz. In coda troviamo l'Intel DX48BT2, che si è fermata alla soglia dei 3GHz, con un margine di overclock di 500MHz rispetto ai 2,5GHz originari. Segnaliamo che la scheda madre ECS X48T-A ha il moltiplicatore bloccato, di conseguenza i margini di overclock della frequenza di bus sono stati limitati ad un massimo di 445MHz.

Con il processore dual core Intel Core 2 Duo E8500, soluzione con frequenza di clock di default di 3,16 GHz e cache L2 da 6 Mbytes, siamo riusciti a raggiungere frequenze di clock particolarmente elevate. Anche le frequenze di bus raggiunte risultano interessanti: nel caso della scheda madre Rampage Extreme di Asus è stato possibile raggiungere una frequenza di ben 600MHz, ovvero 2400MHz Quad Pumped, senza alcun intervento sull'alimentazione del processore e delle memorie.
La maggiore frequenza raggiunta è stata fatta segnare ancora una volta dall'Asus Rampage Extreme, che è stata in grado di fare raggiungere al processore una frequenza di clock pari a 4,180GHz. Si sono comportate decisamente bene anche tutte le altre schede, che sono comunque state in grado di raggiungere una frequenza operativa di dica 3,8GHz. Ancora una volta con la scheda madre ECS P45T-A non è stato possibile impostare da bios il moltiplicatore di frequenza della cpu sul valore di 6x, limitando quindi i margini d'incremento della frequenza di bus del processore.
Considerazioni finali
Alla luce dei risultati ottenuti in seguito ai test condotti, possiamo affermare che le prestazioni velocistiche delle schede madri che abbiamo messo alla prova in questa comparativa risultano nel complesso molto omogenee. Il maggiore divario prestazionale rilevato tra le varie schede madri è stato infatti del 15-16%, valore fatto segnare nel benchmark di Unreal Tournament 3 alla risoluzione 800 x 600. Per la propria scelta, quindi, l'utente dovrà tenere conto di altri elementi. Sebbene la piattaforma X48 Express sia destinata alla fascia più alta del mercato, i modelli proposti dai vari produttori offrono soluzioni estremamente variegate ed adatte a tutte le esigenze.
Idealmente le schede madri testate possono essere suddivise in 3 categorie: budget, game, overclock. Nella prima categoria possono rientrare le soluzioni Intel DX48BT2 e ECS X48T-A, che propongono soluzioni ideali per chi non pratica overclock ed è alla ricerca di un prodotto economico ma di qualità. La linea di confine tra le altre due categorie è invece piuttosto sottile: nella categoria gamer rientrano sicuramente l'Asus Rampage Formula e la DFI LanParty LT X48-T2R, ma tali schede si sono dimostrate all'altezza anche nei test di overclock. Discorso identico per le schede madri della categoria overclock: MSI X48 Platinum, Gigabyte X48T-DQ6 e Asus Rampage Extreme puntano a raggiungere le massime prestazioni grazie alla loro dotazione hardware, ottenendo al contempo ottimi risultati anche nei test dei videogiochi.
Come era già emerso nella precedente comparativa, le prestazioni delle due piattaforme P45 e X48 risultano piuttosto allineate, sebbene almeno sulla carta il chispet X48 Express dovrebbe garantire prestazioni maggiori. Il chispet top di gamma di Intel paga un po' i 6 mesi di vecchiaia che ha in più del recente Intel P45, tuttavia ha mostrato di avere ancora qualche asso nella manica. Oltre al supporto alle 32 linee elettriche gestite dal North Bridge per gli slot PCI Express, che consente di realizzare configurazioni CrossFireX utilizzando teoricamente fino a 4 schede video, le schede madri X48 hanno mostrato di essere nella media più facilmente overcloccabili delle sorelle minori.
D'altro canto la piattaforma chispet P45 offre però alcuni vantaggi da tenere bene in considerazione: dai test condotti è emerso che le soluzioni X48 consumano mediamente più energia elettrica. Altro fattore piuttosto rilevante è sicuramente il prezzo: le schede basate su Intel P45 Express hanno un prezzo sicuramente più accessibile delle X48, offrendo al contempo prestazioni paragonabili. A stabilire quale delle due piattaforme è la migliore sarà dunque l'utente finale in base alle proprie esigenze: un appassionato di overclock difficilmente scenderà a compromessi a scapito dell'esborso economico maggiore, mentre un utente che utilizza il computer solamente per navigare su Internet e vedere film, difficilmente giustificherà la differenza di prezzo tra le due piattaforme in cambio di funzionalità da lui ritenute superflue.