Sony A7R Mark IV, “mostro” docile – la recensione

Sony A7R Mark IV, “mostro” docile – la recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sony porta sulla big megapixel A7R Mark IV un sensore 35mm da ben 61Mpixel. Il livello di dettaglio è straordinario, ma la fotocamera rimane molto versatile e facilmente sfruttabile in svariati contesti. ”

Introduzione

La roadmap di sviluppo della Sony A7R procede dal 2013 con una regolarità e una perentorietà impressionante, ricordando un po' l'approccio "tick-tock" di Intel allo sviluppo dei processori. A ottobre 2013 è infatti arrivata la capostipite, con sensore da 36 Mpixel e raffica da 4 fps. Nell'estate del 2015, la Mark II ha portato la conta dei Mpixel a 42, mantenendo sostanzialmente invariata la cadenza di scatto a 5 fps. A ottobre 2017, la Mark III ha mantenuto invariata la risoluzione, portando la cadenza di scatto a 10 fps. Nell'estate 2019, ecco l'annuncio della A7R Mark IV, che mantiene costante la cadenza di scatto di 10 fps del precedente modello, portando la risoluzione al valore record di 61 Mpixel.     


Com'è ormai caratteristica di questa famiglia di prodotti, anche la A7R Mark IV si pone come obiettivo evidente quello di offrire un elevatissimo livello di dettaglio, minimizzando però, al tempo stesso, gli inevitabili inconvenienti dell'altissima risoluzione: impatto su prestazioni, rumore e gamma dinamica. Riguardo alle prestazioni, i 10 fps parlano da soli, e il buffer consente di immagazzinare ben 68 RAW compressi o 30 non compressi. La gamma ISO è rimasta invariata rispetto alla Mark III, e Sony dichiara un'identica gamma dinamica di 15 stop. Stregoneria?!?    

Scorrendo la scheda tecnica, si notano inoltre diversi altri spunti di interesse, come l'aumento dei punti autofocus a rilevazione di fase e altre novità legate al sistema AF (eye-tracking in tempo reale, anche nella ripresa video), migliorata robustezza del corpo macchina, EVF OLED da 5,76M di punti.

Inutile poi dire che quanto di buono è stato introdotto con la terza generazione sopravvive (migliorato) in questa quarta: doppio slot di memoria, che ora è un doppio SD UHS-II, scatto ad alta risoluzione pixel-shift, stabilizzatore a 5 assi, generosa autonomia di scatto.
Il prezzo di listino, annunciato al momento del lancio e tutt'ora valido, è di 4000 Euro per il solo corpo macchina – purtroppo, un sensibile ritocco verso l'alto rispetto alla Mark III, annunciata a 3500 Euro e ora disponibile a 2800 Euro.   

La fotocamera è stata testata con lo zoom standard FE 24-70mm F2.8 GM (SEL2470GM, 2500 Euro) e con il grandangolare FE 35mm F1.8 (SEL35F18F, 700 Euro).