Florian Wagner: 'Fotografare da protagonista dell'azione non da spettatore'

Florian Wagner: 'Fotografare da protagonista dell'azione non da spettatore'

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Abbiamo incontrato Florian Wagner, fotografo tedesco che fa dell'essere al centro dell'azione da protagonista la filosofia alla base dei suoi lavori”

Tribute to Africa è un evento che ha visto la collaborazione della neonata Leica Italia, del fotografo Florian Wagner e del team Bordone-Ferrari Racing. Nel weekend sono state in mostra le moto che hanno partecipato a gare epiche come la Dakar, le nuove proposte Leica (di cui abbiamo avuto l'anteprima al Photokina 2012) e le immagini del fotografo Florian Wagner, vero e proprio amante del Continente Nero.

Venerdì mattina abbiamo avuto un preview della mostra fotografica alla presenza dello stesso Wagner, che ha svelato l'essenza del suo progetto fotografico e il filo rosso che lega le foto in mostra. Una piccola presentazione del fotografo è d'obbligo: Florian Wagner è fotografo, istruttore di parapendio e pilota di elicotteri e vive a Monaco, Germania. Le ultime due qualifiche non sono semplicemente una aggiunta alla sua professione fotografica, ma ne rappresentano l'essenza.


Florian Wagner ha mostrato alla stampa una preview della mostra (ancora in fase di allestimento)

Come ci ha detto durante la visita tra i suoi scatti in mostra "La mia fotografia non è fatta da spettatore, ma da protagonista. Se devo fotografare qualcuno in volo, io volo con lui o al suo fianco con l'elicottero o il parapendio, se fotografo qualcuno in moto sono anche io lì di fianco sul mio mezzo". Questo 'vivere la fotografia in mezzo ai protagonisti' è il leit motiv anche delle foto scattate in Africa. Wagner ha scelto il safari a cavallo per entrare in contatto con il Continente Nero, con la fauna, con le persone, con i suoi compagni di viaggio. "A cavallo è tutto diverso" ci ha detto Florian, "chiuso in un fuoristrada non puoi essere la preda di un leone, la cosa è ben diversa per te e il tuo cavallo".

Il contatto diretto e non mediato dal vetro di un finestrino è l'essenza delle foto messe in mostra, la prospettiva è molto più vicina e riesce a cogliere meglio anche i momenti di grande tensione, come quella che attraversa un branco di bufali in migrazione nel momento dell'attraversamento di un fiume infestato dai coccodrilli.

Sci estremo, voli acrobatici, safari effettuati con diversi mezzi di trasporto sono tutti ambiti con i quali Wagner si è confrontato in questi anni, mettendo da parte un buon bagaglio di esperienza sul campo e imparando dagli errori: "Galoppare a cavallo con una grossa fotocamera in mano, potrebbe sembrare una cosa stupida: è facile che ti possa cadere e possano andare in fumo diverse migliaia di euro. Portarla al collo o a tracolla potrebbe sembrare la scelta migliore e più sicura: ma se il cavallo ti disarciona e cadi sopra la tua fotocamera le conseguenze possono essere ben peggiori. Mi è capitato una volta scattando in moto: non è stata un'esperienza piacevole"

Wagner ha utilizzato per i suoi scatti africani la reflex medio formato Leica S2 (da poco rinnovata in Leica S a Colonia), mettendola a dura prova in mezzo a polvere, acqua e situazioni difficili, qui nasce l'idea di portare la mostra in Italia per festeggiare la neonata filiale Leica Italia, anche per il ruolo di Ambassador Leica di Wagner. Nella gallery qui sopra trovate un piccolo assaggio di alcuni dei suoi scatti del safari a cavallo, ma potete farvi un'idea del suo portfolio visitando il suo sito.


Commenti (3)

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Commento # 1 di: demon77 pubblicato il 26 Novembre 2012, 10:27
Ora.. lui di certo è parecchio bravo..
però stava in un posto con inquadrature della madonna e con una macchina fotografica "la mano di dio"!!!

Preticamente ovvio che escono delle belle foto!!!
Commento # 2 di: Paganetor pubblicato il 26 Novembre 2012, 10:47
secondo me la bravura sta anche nell'essere al posto giusto al momento giusto: son tutti bravi a fare clic
Se invece ti crei l'opportunità, studiando il soggetto (e gli animali non sono soggetti semplici, né prevedibili), allora è più facile ottenere un bello scatto

riporto un esempio: tempo fa ho partecipato a una "gita" di whale watching... in quell'occasione mi hanno spiegato che generalmente le balene affiorano 3 volte per respirare, e alla 3a fanno il classico "sbuffo" da immortalare in foto. Ecco, se non me lo avessero detto (o se non mi fossi documentato per bene prima) probabilmente mi sarei perso un sacco di scatti buoni (o avrei fatto millemila scatti inutili, come in effetti ho fatto... ma lì è perchè sono io che ho il dito nervoso )
Commento # 3 di: aoaces pubblicato il 26 Novembre 2012, 12:00
Originariamente inviato da: Paganetor
secondo me la bravura sta anche nell'essere al posto giusto al momento giusto: son tutti bravi a fare clic
Se invece ti crei l'opportunità, studiando il soggetto (e gli animali non sono soggetti semplici, né prevedibili), allora è più facile ottenere un bello scatto

riporto un esempio: tempo fa ho partecipato a una "gita" di whale watching... in quell'occasione mi hanno spiegato che generalmente [B][U]le balene affiorano 3 volte per respirare, e alla 3a fanno il classico "sbuffo" da immortalare in foto[/U][/B]. Ecco, se non me lo avessero detto (o se non mi fossi documentato per bene prima) probabilmente mi sarei perso un sacco di scatti buoni (o avrei fatto millemila scatti inutili, come in effetti ho fatto... ma lì è perchè sono io che ho il dito nervoso )


Questo in linea di massima è vero.
E' molto importante avere anche l'attrezzatura giusta in queste occasioni.
Io suggerisco inoltre, quando si fa uno scatto di questo tipo, di utilizzare lo scatto a raffica proprio per cogliere il momento ideale.
In questo modo ho sempre immortalato il momento migliore.